Ritorno all’Onore: Trionfare nel Mondo delle Vendite senza Compromettere i Valori grazie a VTO

corso vendita telefonica d'onore

C’era una volta un’epoca in cui i venditori d’assalto… non avevano più lead da assaltare.

Un’epoca in cui i venditori si incontravano per lamentarsi di quanto fosse diventato sempre più difficile chiudere una vendita.

Un’epoca in cui tutti volevano assaltare, dominare, manipolare i prospect… ma i prospect si erano fatti furbi.

Il traffico online costava sempre più. Era sempre più difficile scalare le campagne – anche se avevi budget, non potevi aumentare il budget senza che le metriche si sballassero tutte.

Arrivavano sempre meno lead, sempre meno qualificati.

Quelle poche trattative che i venditori riuscivano a fare, si concludevano con un nulla di fatto.

La regola erano i:

  • Ci penso
  • Ok, compro, stasera ti faccio il bonifico
  • Mandami un riepilogo e ti faccio sapere
  • Mi piace un sacco, ora devo giusto parlarne con il mio socio ma ti garantisco che siamo a bordo
  • Mi interessa, ma non ho soldi
  • Sembra figo ma costa troppo per me
  • Ti faccio sapere…
  • E cosi via.

Era un’epoca buia. Era il Medioevo della vendita.

Tutti i venditori piangevano miseria…

Tranne una ristretta cerchia di Venditori. Si facevano chiamare Venditori d’Onore.

E fino al 18 Luglio hai tempo di entrare all’interno di questa cerchia ristretta dei Venditori Telefonici d’Onore.

Gli unici a prosperare sono i VTO, perché sono guidati da principi sani, etici e di grande valore

I tempi forse erano duri, ma loro lo erano di più.

E infatti avevano un successo mai visto prima d’ora. Perché loro possedevano il segreto. Il metodo che permetteva loro di chiudere tutte le trattative che i loro colleghi d’assalto invece non chiudevano.

E il bello è che lo facevano con la metà della fatica. Perché era il prospect che faceva tutta la fatica.

Questi Venditori Telefonici d’Onore avevano abilità, processi e metodo.

Ma soprattutto… questi VTO facevano DAVVERO il followup.

Eh già, perché la verità è che tanti venditori che oggi piangono miseria, oltre a non avere un metodo, spesso MOLLANO troppo presto. Al minimo tentennamento del prospect (che in realtà è una richiesta inconscia di maggiori informazioni), partono col ritornello:

“Non è in target”.

O magari l’altro evergreen: “Questo lead è freddo. Il marketing mi manda solo lead poco qualificati.”

E via a dare la colpa al reparto marketing. O raccontarsi la balla del fatto che il prospect non era in target.

Uno dei segreti della Vendita Telefonica d’Onore risiede nel followup

La verità è che un vero venditore affamato sa che i soldi stanno nel followup. Nel continuare, nel ritornare, nel riprendere dove avevi lasciato…

Tante trattative che i venditori considerano mancate, erano soltanto IN SOSPESO.

Non importa in che settore sei, la verità è che non puoi SEMPRE vendere in prima battuta.

Lo so, è il sogno erotico di ogni venditore, ma la realtà non funziona così. A volte sì, a volte no. Dipende dai prodotti, e dalle persone.

Non tutti i prodotti si prestano a una vendita in prima battuta. E anche se si prestano, magari ci sono persone che hanno bisogno di un tipo diverso di attenzione.

Il venditore che dà la giusta attenzione al prospect è il venditore che fa più soldi.

Fine. Non c’è tanto da discutere. Non è più difficile di così.

Anzi, ci sono alcune occasioni in cui è persino controproducente cercare di chiudere la vendita in prima battuta.

Eppure ancora oggi purtroppo i venditori del vecchio modello cercano di chiudere aggressivamente subito, e se non ce la fanno, passano al prossimo lead. Lasciando una marea di soldi sul piatto.

Senza contare che col vecchio modello è ancora più difficile, se non praticamente impossibile, chiudere una vendita in prima battuta.

E questo è stato il tallone d’Achille degli ormai defunti Venditori d’Assalto.

Quindi, morale della favola:

  1. I soldi sono nel followup.

  2. Se hai un modello solido e NUOVO di vendita, è ancora possibile chiudere anche in prima battuta.

Ma ripeto: è possibile se a monte vengono seguiti degli step ben precisi che mostro all’interno nel NUOVO modello di vendita.

Come ti dicevo il problema è che i venditori attuali NON solo non hanno un modello di vendita efficace, ma nemmeno fanno il followup.

Quindi intendevo dire che se proprio non ti vuoi adeguare al nuovo modello di vendita, almeno potresti fare propriamente un degno followup.

Ma la via più intelligente per vendere oggi è invece lasciare andare il vecchio modello. Ha fatto i suoi tempi. Funzionava. Io stesso l’ho seguito e insegnato.

Ma nel 2023 i tempi son cambiati.

E chi non si adegua ai tempi che cambiano verrà spazzato via come un castello di sabbia dal mare in burrasca…

Tu che fine vuoi fare?

La scelta è tua.

Anche perché il 18 Luglio la speciale offerta che è presente oggi sparirà e l’acquisto di questo programma sarà possibile solamente su candidatura.

Questo perché le informazioni di vendita inserite al suo interno sono TROPPO potenti per essere “svendute” oltre questi 15 giorni di lancio.

Ora vorrei chiarire una cosa. Ovvero la differenza fra il modello attuale di vendita e il NUOVO modello, quello che ho incluso in Vendita Telefonica d’Onore.

Come vendono i venditori tradizionali o d'assalto di oggi?

  • 4% saluti iniziali e rapporto
  • 5% fase conoscitiva
  • 1% domande del venditore
  • 30% presentazione dell’offerta
  • 60% gestione delle obiezioni
  • Tutto questo NON può funzionare.

Nel nuovo modello di vendita, le obiezioni si risolvono a monte. O meglio, sono auto-gestite dal prospect, mentre risponde alle tue domande magiche.

Di quali domande parlo?

Delle Domande Persuasive Neuro-Emotive, quelle in grado di far auto-persuadere il prospect.

Ce ne sono di vario tipo. Ci sono Domande Magiche:

  • Di situazione
  • Di consapevolezza del problema
  • Di consapevolezza della soluzione
  • Di provocazione
  • Di conseguenza
  • Di espansione
  • Di qualifica
  • Di diffusione

E tutte queste DEVONO essere fatte con tonalità specifiche, in grado di innescare la risposta neuro-emotiva del prospect.

Solo per farti capire di cosa parlo, ecco giusto un piccolo assaggio delle varie tonalità che posso usare in trattativa:

  • Curiosità
  • Empatia
  • Scetticismo
  • Sfida
  • Provocazione
  • E molti altri ancora!

Non solo. Perché anche il RITMO gioca un ruolo fondamentale:

  • Posso fare delle pause
  • Posso accelerare mentre parlo
  • Posso quasi “inciampare” su alcune sillabe per enfatizzare il fatto che sto soppesando quelle parole, quasi come se stessi addirittura balbettando
  • E così via.

Come se non bastasse, a tutto questo si aggiunge:

  • Usare la voce in maniera dinamica, come un attore
  • Modulare il volume della mia voce
  • Respirare nella maniera corretta, nei giusti momenti della frase
  • Gesticolare in maniera studiata e ponderata
  • Mantenere una corretta postura del viso, della testa, delle spalle, delle braccia
  • Eccetera eccetera…

Capisci cosa intendo?

Pensi che tutto queso sia CASUALE?

No, non c’è nulla di casuale nel nuovo modello. Tutto studiato, regolato, ponderato, e soprattutto TESTATO.

Tutto quello che ti insegno è già stato testato, da me, dai miei venditori, e dai miei studenti avanzati. E no, te lo ripeto, non c’è nulla di casuale.

Non ti puoi improvvisare Venditore Telefonico d’Onore.

Non ci puoi arrivare da solo. Non puoi “azzeccare” questa scienza sperando in una botta di c*lo.

O sei un VTO, o non lo sei. E io nel 2023 non vorrei assolutamente essere un venditore del vecchio modello…

Nel nuovo modello, il Venditore d’Onore:

  • Parla come un amico
  • Ascolta come uno psicologo
  • Fai domande come un insegnante
  • Focalizzati sulle tonalità come un attore
  • Sei pronto a fare il salto di qualità?

Allora salta dentro prima che sia qualcun altro a prendere i soldi che, al momento, stai letteralmente lasciando sul tavolo

Il tempo stringe…

Questa nuova visione delle vendite si basa su valori fondamentali come l’integrità, il rispetto e l’ascolto attivo. 

Al centro c’è il rapporto con il cliente, che deve essere curato e rispettato. Non si tratta più di “vincere” un affare a tutti i costi, ma di creare una relazione di fiducia reciproca in cui entrambe le parti escono vincenti.

L’onestà e l’integrità si rivelano strumenti potentissimi, che permettono di distinguersi in un mercato sempre più competitivo.

Il ritorno all’onore non è solo una questione di etica, ma anche di efficacia. I venditori che adottano questa strategia scoprono che riescono a creare relazioni più solide con i clienti e a vendere di più nel lungo termine.

Il Padrino della Vendita ha svolto un ruolo cruciale in questo cambiamento. Con il suo nuovo modello di vendita, ha mostrato come sia possibile fare affari in modo etico, senza compromettere i propri valori.

E te ne puoi rendere conto dalle testimonianze e recensioni che trovi QUI >>

Oppure anche all’interno della nostra Tribe su Ulama la Famigghia.

Dacci un’occhiata e scopri come questo nuovo approccio sta portando grandi soddisfazioni a chi lo sta applicando.

Al tuo successo,

Mik

PS. Il ritorno all’onore rappresenta un punto di svolta per il mondo delle vendite. I venditori che scelgono di abbracciare questi valori scopriranno un modo più gratificante ed efficace di fare affari. 

Se desideri unirti a questa rivoluzione e trionfare nel mondo delle vendite senza compromettere i tuoi valori, iscriviti al mio corso di Vendita Telefonica d’Onore e inizia oggi il tuo percorso verso il rispetto e la gloria.

Come Vendere Online nel 2023 e Aumentare il profitto del tuo InfoBusiness in 3 Mosse

vendere online nel 2023

Piccolo alert: se non ti interessa questo articolo ma vuoi andare direttamente a 3 pratici mosse che possono aiutarti a massimizzare i tuoi profitti sia che parti da zero o che hai già un tuo business online?

Clicca qui >> e verrai indirizzato alla sezione in questo articolo in cui si parla di questo argomento.

Tieni conto che gli aspetti condivisi possono essere applicati anche in un contesto non prettamente digitale.

Ad ogni modo…

Se dovessi rispondere ad una domanda molto semplice che recita: come vendere online nel 2023 con un business di informazioni?

Beh risponderei con questo elenco puntato:

  • Crea contenuti di alta qualità e rilevanti: per vendere con successo informazioni online devi offrire contenuti di valore che rispondano alle esigenze dei tuoi clienti. 

Per creare contenuti di alta qualità devi però prima:

  • sapere a chi comunichi
  • cosa comunichi
  • cosa offri
  • perché lo offri

Se non hai chiarezza di questi aspetti, poi è veramente complicato riuscire a passare allo step successivo.

Ovvero…

  • Scegli la giusta piattaforma: ci sono molte piattaforme di vendita online disponibili, quindi scegli quella più adatta alle tue esigenze. 

Qui non mi riferisco alla scelta di una piattaforma come Amazon o Shopify per ecommerce.

Intendo la piattaforma in cui veicolare il tuo messaggio di vendita.

So che a nessuno piace vendere, ma credere di fare marketing senza vendere è come credere di proporre qualcosa senza utilizzare il benché minimo principio di persuasione.

Non è così che funziona.

I soldi nel business di informazioni si fanno nel momento in cui:

  • offri (quindi vendi) un prodotto o servizio che risolve un problema o alimenta un desiderio;
  • ti rivolgi ad un pubblico specifico che ha un’esigenza specifica;
  • conosci la concorrenza e la combatti con la realizzazione di un’offerta specifica.

Quindi piuttosto che voler essere presente praticamente in tutte le piattaforme di social network, scegline una e DOMINALA.

Poi passa alla successiva che è in linea sia per la tua nicchia ma anche per quello che proponi.

Non cercare di voler essere presente a tutti i costi dappertutto perché poi non ottieni una resa efficiente.

  • Crea un funnel di vendita: un funnel di vendita è un percorso attraverso il quale i tuoi potenziali clienti passano, per diventare clienti effettivi. 

Anche qui, evita di complicarti le cose cercando di voler fare qualcosa di super automatizzato senza la minima interazione umana.

Quello che devi fare è pensare a come ragiona un tuo potenziale cliente e creare tutti gli step minimi necessari per far ottenere il giusto risultato: comprare da te anziché da altri.

Ragiona sempre nei minimi termini, perché a complicarsi la vita con automazioni super automatiche (che poi non portano i risultati sperati) si fa sempre in tempo.

  • Analizza i KPI e ripeti il processo

Una cosa banale ma per niente scontata.

Nel momento in cui hai individuato la giusta quadra per quello che proponi, il passaggio successivo è ripetere il processo che prevede:

  • la creazione dei giusti contenuti che innescano interesse e curiosità per quello che offri;
  • inserire nel giusto sistema di “funnel di vendita” quello che proponi così da poter filtrare le persone che non sono in target da quelle che invece hanno interesse a comprare da te;
  • monitorare i KPI per poi valutare se continuare così o rivedere qualcosa della strategia in questione.

Questo è il modo più snello e lineare per vendere online nel 2023 perché in un mondo sempre più distratto, saper utilizzare l’essenziale che porta al risultato è quello che devi conoscere senza che ti perdi in inutili teorie o esperimenti che non portano a niente.

Ora… se volessi approfondire l’aspetto “vendita online” e dintorni, il mio ultimo libro creato diventato bestseller nella sua categoria in nemmeno 5 giorni dal suo lancio, può essere un valido alleato per fare chiarezza sui temi condivisi.

Puoi scegliere la versione che più ti piace e che più ti è comoda.

Detto questo, non tutti ad oggi sanno cos’è un infobusiness e come si può creare un’attività online di successo nel 2023 visto che la concorrenza è sempre più presente e sempre più spietata.

Per questi motivi ora possiamo scendere più nel dettaglio di questo articolo che ti aiuterà a capire esattamente questi aspetti e se ad oggi può valere la pena crearsi un business di informazioni.

Non lo nascondo: non è la cosa giusta da fare in tutte le nicchie.

Ci sono contesti in cui non ha il minimo senso farlo (per sé) ma per altri sì. 

Ecco perché è bene conoscerne come lo si può realizzare, perché anche se una cosa non la puoi fare per te, la puoi fare e gestire per altri, cosa che ti può comunque tornare molto utile.

Infobusiness: Cos'è e Come Avviare un'Attività Online di Successo

infobusiness 2023

L’infobusiness, o business delle informazioni, è un tipo di attività commerciale che si basa sulla vendita di informazioni digitali. 

Questo può includere

  • la vendita di ebook, 
  • corsi online, 
  • guide, 
  • webinar, 
  • podcast 
  • e altri prodotti digitali. 

L’infobusiness è diventato sempre più popolare negli ultimi anni grazie all’esplosione della tecnologia digitale e alla crescente domanda di informazioni di alta qualità da parte del pubblico. 

Tuttavia non è così facile come sembra crearsi un business di informazioni online completamente “liquido” che non necessita nemmeno di alcun intervento da parte di chi lo gestisce.

Voglio che si tolga dalla testa delle persone questo aspetto: fare soldi online equivale a dire non lavorare.

Non è così il meccanismo.

Sì lavora, questo è certo. Ma si mette in leva tutto il processo per ottenere grandi soddisfazioni.

Però (e devo ribadirlo) non in tutte le nicchie si ha modo di poter creare un business di informazioni.

Dipende da quello che viene richiesto.

Come si crea un Business di Informazioni?

  • Identifica il tuo pubblico di riferimento: prima di iniziare a creare contenuti e prodotti digitali, è importante identificare il tuo pubblico di riferimento. Chi sono le persone a cui vuoi vendere le tue informazioni? Quali sono le loro esigenze e i loro problemi?

  • Scegli l’argomento per il tuo business di informazioni: una volta identificato il tuo pubblico di riferimento, scegli l’argomento per il tuo business di informazioni. Scegli un argomento che ti appassiona e che ti consenta di offrire informazioni di alta qualità al tuo pubblico.

  • Crea contenuti di alta qualità: il contenuto è la base del tuo business di informazioni, quindi è importante creare contenuti di alta qualità e rilevanti per il tuo pubblico. Questo può includere la scrittura di ebook, la registrazione di podcast o video, o la creazione di corsi online.

  • Promuovi il tuo business di informazioni: per avere successo nel business di informazioni, è importante promuovere il tuo business attraverso il marketing online e il social media marketing. Utilizza le piattaforme di social media più adatte al tuo business e crea contenuti coinvolgenti e rilevanti per il tuo pubblico.

  • Monitora e adatta il tuo business di informazioni: monitora costantemente le prestazioni del tuo business di informazioni e apporta le modifiche necessarie per migliorare le tue vendite e offrire un’esperienza di alta qualità ai tuoi clienti.

Ma in merito a questo aspetto ho intenzione di creare un articolo ad hoc in cui vado a concentrare maggiore attenzione a riguardo potendo così approfondire meglio questi aspetti.

In attesa che realizzi questo contenuto, il mio suggerimento è quello di valutare l’utilizzo di uno strumento creato da un marketer per creators che desiderano far vivere un’esperienza di studio e acquisto unica nel suo genere mai creata prima d’ora.

Come faccio a capire che un argomento può diventare un Business di Informazioni?

Per capire se un argomento può diventare un business di informazioni, ci sono alcuni fattori da considerare:

  • Esiste una domanda per l’argomento: se non c’è una domanda per l’argomento che hai scelto, è improbabile che il tuo business di informazioni avrà successo. Fai una ricerca di mercato per capire se ci sono persone interessate all’argomento che hai scelto.

  • L’argomento ha un potenziale commerciale: l’argomento che hai scelto deve avere un potenziale commerciale. Ciò significa che dovresti essere in grado di vendere prodotti o servizi basati sull’argomento.

    Detto in altri termini: se sei l’unico che ha pensato di vendere una cosa, è bene che ti fai qualche domanda. Se non hai concorrenza, è bene analizzare ancora meglio il mercato.

  • Hai conoscenze o esperienze uniche sull’argomento: se hai conoscenze o esperienze uniche sull’argomento, ciò ti consente di creare contenuti di alta qualità e di valore per il tuo pubblico.

    La differenziazione la riesci ad innescare pure in questo modo.

  • L’argomento può essere diviso in parti o segmenti: l’argomento che hai scelto deve essere divisibile in parti o segmenti permettendo all’utente di raggiungere dei risultati concreti in modo che tu possa creare prodotti o servizi specifici per ogni situazione (è così che puoi realizzare la tua piramide del valore e scalare il tuo business).

  • Puoi raggiungere il tuo pubblico di riferimento: devi essere in grado di raggiungere il tuo pubblico di riferimento attraverso il marketing online e il social media marketing. Ciò significa che devi avere una buona comprensione del tuo pubblico di riferimento e dei canali di marketing più efficaci per raggiungerlo.

    Non aspettarti che siano le persone a cercarti. Questo succede solamente dopo un profondo lavoro di consapevolezza sul mercato.

In generale, se c’è una domanda per l’argomento che hai scelto, se hai conoscenze o esperienze uniche sull’argomento e se l’argomento ha un potenziale commerciale, ci sono buone probabilità che possa diventare un business di informazioni di successo. 

Tuttavia, è importante fare una ricerca di mercato e valutare attentamente l’argomento prima di iniziare a investire tempo e risorse nel tuo business di informazioni.

Infatti il tema della ricerca di mercato è un aspetto che tratto all’interno di Infobusiness Accelerator perché è inutile pensare di creare un business di informazioni se prima non faccio delle adeguate ricerche e non creo un minimo prodotto validabile.

Se ti crei un account Ulama di prova di 14 giorni puoi averne un assaggio e vedere concretamente come fare.

E cosa vuol dire Creare Contenuti di Qualità per Vendere Online nel 2023?

Questo aspetto è stato condiviso più volte durante questo articolo e tra l’altro viene detto spesso online.

Creare contenuti di qualità significa offrire ai tuoi lettori o clienti, informazioni che sono utili, pertinenti e di valore. 

Ciò può includere la fornitura di informazioni che risolvono problemi specifici o che aiutano il pubblico a raggiungere i propri obiettivi. 

I contenuti di qualità sono creati con attenzione alla precisione, all’originalità e alla rilevanza. 

Inoltre, i contenuti di qualità dovrebbero essere scritti in modo chiaro e conciso, in modo che siano facili da leggere e comprendere per il tuo pubblico. 

Alcuni esempi di contenuti di qualità possono includere:

  • guide dettagliate, 
  • video esplicativi, 
  • corsi interattivi, 
  • interviste 
  • o podcast informativi. 

L’obiettivo è quello di fornire ai tuoi lettori o clienti informazioni che li aiutino a risolvere problemi o a raggiungere i loro obiettivi, e che allo stesso tempo dimostrino la tua esperienza e la tua autorità sull’argomento.

Con questo non vuol dire che devi creare vagoni di contenuti free prima di poter fare delle vendite.

Questo no.

Devi prima capire se c’è mercato per quello che vuoi proporre online e condividere concetti che possano fare chiarezza nella giungla delle informazioni, invogliando le persone ad avvicinarsi a quello di cui ti occupi.

Un po’ come sto facendo in tutti i miei social.

Se ci fai caso, in ognuno di loro c’è una strategia ben precisa volta a far capire meglio quello che faccio, innescando curiosità, interesse e desiderio nel voler poi approfondire quello che ho da offrire.

Poi nel momento in cui una persona si interessa a quello che condivido, ecco che parte il meccanismo di “vendita”.

Quindi come vedi, anche nel mio caso:

  • mi rivolgo ad un pubblico specifico
  • faccio un’offerta specifica (in un mercato specifico)
  • condivido aspetti che mi riguardano e dei quali sono competente
  • incuriosisco le persone a voler ricevere più dettagli

Ok ma come Sfruttare l'Infobusiness per Creare un Flusso di Entrate Passive?

infobusiness entrate passive online

Non esiste un flusso di entrate passive per la creazione di un business di informazioni.

Quello a cui si deve puntare attenzione è invece il come vendere online per aumentare eventuali profitti risolvendo un problema specifico ad un pubblico specifico.

Oppure innescando un senso di desiderio che viene appagato con quello che proponi.

Pertanto ammesso e concesso che tu abbia delle idee fattibili nella creazione di un business di informazioni, tutto parte dal presupposto del concetto di vendita.

Ma cosa vuol dire vendere online nell’infobusiness?

Un processo di vendita comune utilizzato nell’infobusiness è il funnel di vendita. Un funnel di vendita è un percorso attraverso il quale i potenziali clienti passano per diventare clienti effettivi. 

Ecco le fasi di base di un funnel di vendita per l’infobusiness:

  • Fase di sensibilizzazione: in questa fase, devi attirare l’attenzione del tuo pubblico e far conoscere loro il tuo brand e il tuo business di informazioni. Ciò può essere fatto attraverso pubblicità online, social media, email marketing o altri canali di marketing.

In sostanza qui è il momento in cui condividi delle informazioni che sensibilizzano il pubblico nel voler approfondire e avvicinarsi per quello di cui ti occupi (ma ancora non c’è alcuna vendita).

  • Fase di interesse: in questa fase, devi fornire contenuti di alta qualità e pertinenti al tuo pubblico per far sì che mantengano il loro interesse per il tuo business di informazioni. Ciò può includere la fornitura di guide gratuite, video esplicativi, webinar o podcast informativi.

Nel momento in cui la persona comincia ad entrare in contatto con quelli che sono i tuoi contenuti, inizia a farsi un’idea, a voler ricevere maggiori informazioni, maggiori dettagli per capire se c’è qualcosa che fa per lui.

Comincerà a fare un confronto con la concorrenza per capire se effettivamente vale la pena investire non solo il suo tempo nel consumo di quello che condividi, ma anche nell’acquisto.

  • Fase di decisione: in questa fase, devi convincere i potenziali clienti a diventare clienti effettivi del tuo business di informazioni. Ciò può essere fatto attraverso offerte speciali, sconti o promozioni. È importante anche fornire prove sociali, come testimonianze di clienti soddisfatti o risultati che dimostrano il valore dei tuoi prodotti o servizi.

Ancora non è avvenuta la transazione in senso “effettivo”.

E’ un’elaborazione mentale che fa la persona. Osserva tutto quello che hai creato e si convince appunto di comprare.

Qui controllerà se c’è qualcosa che potrebbe dissuaderlo dall’acquisto, infatti tenderà a cercare il “pelo nell’uovo” per avere conferma al 100% che sta facendo la cosa giusta.

Infatti cercherà conferme nelle recensioni e nelle opinioni che altre persone hanno di te.

  • Fase di acquisto: in questa fase, i potenziali clienti diventano effettivamente clienti del tuo business di informazioni. Assicurati che il processo di acquisto sia facile e intuitivo, e che i tuoi clienti possano facilmente accedere ai contenuti che hanno acquistato.

Non dare per scontata questa fase, perché anche nel momento in cui la persona acquista il tuo prodotto o servizio, potrebbero esserci delle resistenze dell’ultimo minuto.

Perciò assicurati di curare ogni pagina ed ogni step di vendita, così da rendere tutto molto lineare e semplice senza innescare resistenze.

A volte le persone si perdono o so bloccano proprio in questa fase, il momento fatidico in cui c’è “lo striscio della carta”.

Non dare per scontate le tue vendite, ma soprattutto non ti fermare qui.

Infatti c’è un’altra fase nel funnel di vendita…

  • Fase di fidelizzazione: in questa fase, devi mantenere i tuoi clienti soddisfatti e farli tornare per acquistare altri prodotti o servizi dal tuo business di informazioni. Ciò può essere fatto attraverso l’invio di contenuti esclusivi, offerte speciali per clienti fedeli o assistenza clienti di alta qualità.

Ovviamente la fidelizzazione non la fai dalla sera alla mattina, così come anche il fatto che uno sconosciuto che ancora non ti conosceva, non diventa cliente in una notte.

Ha un suo periodo di “incubazione” prima del suo acquisto.

E tu, in tutta questa fase devi sapere esattamente come influenzare in modo positivo la sua decisione.

Il punto qual è? Che spesso le persone si soffermano solamente ad un solo ed unico acquisto senza innescarne altri, senza creare nuove esigenze e necessità, senza creare nuove esperienze di acquisto.

Non dimenticarti di coltivare il terreno fertile facendo ottenere risultati ai tuoi clienti, perché solamente così saranno propensi a lasciarti recensioni, a condividerti con altri utenti e a scegliere te piuttosto che la concorrenza.

Qui subentrano anche i principi di cultura aziendale, identità e missione che se ti curi di affinare, possono avere un grande impatto nel lungo periodo.

Sono proprio quelle sfumature che permettono ai tuoi clienti di scegliere te piuttosto che altri concorrenti.

Non ti dimenticare di questi aspetti se vuoi vendere online con successo nel 2023 all’interno del business di informazioni.

Rappresenta quell’aspetto che ad oggi è piuttosto trascurato.

3 Mosse per Fare Soldi con l'Infobusiness

L’avevo accennato nel titolo di questo articolo ed ora è bene mantenere le promesse.

Lo so che questi articoli sono piuttosto lunghi, ma lo faccio appunto per dare una visione d’insieme ben precisa e definita a tutti coloro che vogliono fare soldi vendendo online.

Se ad oggi hai già creato un tuo business online sicuramente ti trovi in una delle due condizioni che trovi cliccando qui >>

  • o parti da zero ed hai intenzione di fare i tuoi primi “mila euro” online
  • oppure hai già una tua presenza e vorresti scalare l’attività

Ma ci sono degli ostacoli che si frappongono fra te e la scalabilità.

Ecco perché a prescindere dal livello e dalla condizione in cui ti trovi adesso, voglio comunque suggerirti tre mosse per aumentare il tuo profitto nel business online.

MOSSA 1 – Alza i prezzi

Lo so, è scontata come cosa ma è il modo più semplice, veloce ed immediato che hai nel tuo arsenale per aumentare i tuoi introiti.

Alla fine si tratta sempre di un numero ma dietro quel numero ci sono delle conseguenze, delle emozioni che il tuo pubblico vive, sente e percepisce.

Se tu non lo tieni in considerazione, ci sarà sempre qualche tuo concorrente che venderà la stessa cosa ma al prezzo più alto.

Ovviamente devi poter erogare un servizio o prodotto che permette un certo tipo di evoluzione, di risultato, altrimenti è più complesso da far digerire il valore economico se non sai come farlo.

Ecco perché all’interno di Infobusiness Accelerator trovi una parte sulla vendita che ti può aiutare particolarmente.

Anche perché si tratta di un qualcosa che è aggiornato ai tempi attuali.

Altrimenti puoi sempre prendere il mio ultimo libro (anche se chiamarlo libro è piuttosto riduttivo) che ti aiuta a capire per filo e per segno come vendere online ad un pubblico sempre più distratto.

Inoltre i bonus annessi sono davvero “golosi”.

Quindi imparare a vendere sì, ma trova anche il modo di far ottenere dei risultati concreti, altrimenti l’è dura my friend!



MOSSA 2 – Innesca vendite ricorrenti

Se puoi vendere dell’altro al tuo pubblico, fallo.

Evita di vendere solamente un prodotto o servizio, perché i soldi che le persone hanno, possono darli alla concorrenza, quindi perché non influenzarli nel darli a te?

Prova ad immaginare quello che potresti offrire come ulteriore servizio come “velocità” o “esclusività” se l’utente decide di avere la versione “premium” delle tue competenze.

Questo ti aiuta ad aumentare il tuo scontrino medio.

Perciò ragiona su quello che hai creato o che vorresti creare e pensa sempre orientato al cliente.

  • Di cosa ha bisogno?
  • Perché?
  • Cosa potrei offrire affinché possa vivere qualcosa di ulteriormente piacevole, utile ed efficace?

Non dare per scontato nulla, mi raccomando.

MOSSA 3 – Rivedi i costi del tuo business

Non lo facciamo nemmeno per le nostre spese personali, figuriamoci se lo facciamo per il nostro business.

Abituarsi a tenere conto dei KPI è di vitale importanza, e ne avevo accennato anche all’inizio di questo articolo.

Sapere dove vanno a finire i soldi e per quale motivo, è importante per saper prendere sempre le giuste decisioni senza lasciare mai nulla al caso.

Spesso per aumentare i propri profitti basta guardare i numeri.

Se le vendite nel tuo business arrivano maggiormente dall’utilizzo del marketing organico o dai referral e ti ostini a spendere soldi in ads perché tutti fanno così o ti hanno detto che è bene farlo… FERMATI!

Guarda i numeri del tuo business.

Immagina i KPI come un cruscotto del pannello di controllo di un aereo.

Se i piloti non guardassero i numeri e non correggessero la rotta quando serve, poi si rischierebbe una collisione con altri aerei e questo non può accadere.

Perciò se l’aviazione ha i suoi protocolli, perché nel business online dovrebbe essere diverso?

Pertanto assicurati sempre di seguire degli step ben precisi per quello di cui ti occupi, così da non perdere la rotta nel fare soldi grazie al business delle informazioni.

Fai tesoro di questi suggerimenti, applicali e non ti scordare delle 3 mosse per aumentare i tuoi profitti.

Queste mosse valgono sia che tu parti da zero e sia che tu sia già conosciuto.

La differenza sta nel ricordarsi questi concetti.

Alla tua prosperità,

Mik Cosentino


PS. Non esiste un approccio in grado di poter creare delle entrate passive che possa andare bene in tutti i contesti.

Questa è diventata ormai una falsa promessa, come se fosse una terra promessa che non è più raggiungibile.

Come dicevo sopra, bisogna prima capire a chi mi rivolgo, cosa offro e poi posso pensare di valutare la sua fattibilità o meno.

Però se ti ritrovi nel contesto in cui può aver senso creare un business di informazioni, allora hai tutto il dovere morale di metterti nelle condizioni per crearlo.

Ma rivediti i concetti condivisi in questo articolo che è per certi versi una vera e propria guida, perché ti aiuteranno a non perdere la bussola nell’oceano del business online.

X-Planet NFT | Non è una semplice immaginetta, X-Planet darà il via alla formazione token-gate

formazione token-gate

Con mio fratello Gabbo ne abbiamo parlato in un recente Twitter Space la scorsa settimana.

Ti ricondivido l’anteprima qui di seguito:

Ecco i punti salienti che abbiamo mostrato durante quella sessione:

  • perché ad oggi la stragrande maggioranza dei formatori continua a puntare il dito al web 3.0 pensando che sia uno scam e che presto questa bolla degli NFT imploderà;
  • cosa stiamo facendo dentro InfomarketingX dando vita all’X-Planet NFT;
  • perché abbiamo deciso di dare vita ad una formazione con accesso “token-gate” iniziando a discostarci dal classico approccio del web 2.0;
  • spoiler su svariate utilità che abbiamo intenzione di condividere a coloro che decideranno di entrare dentro al nuovo pianeta e diventare dei veri e propri X-Resident colonizzatori di una nuova galassia;
  • e tante altre news interessanti…

Posso capire che tutto quello che ho appena condiviso sembri veramente futuristico e fuori luogo rispetto a quello a cui eravamo stati sempre abituati a vivere… Ma ahimè i tempi sono cambiati, i tempi sono diversi, tutto gira alla velocità della luce e rimanere con le mani in mano sperando che qualcosa cambi senza rendersi conto esattamente di cosa sta cambiando e perché, è veramente da stolti.

Non Fungible Token. Mettiamo subito in chiaro una cosa

Quando oggi senti nominare questa parola, è come quando (tornando indietro nel tempo) si sentiva parlare per la prima volta di internet, oppure delle prime opportunità di guadagno online.

La maggior parte delle persone che ad oggi invece ha sia comprato corsi e sia erogato corsi, all’epoca molto probabilmente ha avuto questa tipologia di atteggiamento.

nft sola

E di per sé non c’è nulla di male quando non si conosce qualcosa, ma avere la cupidigia di non osservare oltre il palmo del proprio naso è veramente da trogloditi.

Che poi c’è da dire pure una cosa sulla psicologia umana: nel momento in cui si raggiunge una certa età ed una certa tipologia di convinzioni, l’essere umano poi tende a rafforzare i propri pensieri, le proprie idee… e cambiarle, sostituirle con altre più nuove, aggiornate e potenzianti non è affatto facile.

Non è per niente facile.

E questo atteggiamento, da che mondo e mondo, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Tuttavia mi fa restare “desolato” vedere quanta “rigidità mentale” è presente da certe persone (anche di un certo spessore) di fronte temi come quelli attuali.

L’ho pure condiviso in un mio recente Tweet:

Ovviamente ciascuno di noi è liberissimo di pensare a quello che più crede e che gli “conviene”, ma di fronte l’evidenza dei fatti, è veramente difficile restare “ottusi”.

Giusto per citare un altro aspetto a riguardo:

Tutto questo per dire cosa?

Che le situazioni nel mercato delle crypto (seppur abbiano un’alta volatilità) sono cicliche.

E se quando in passato qualcuno pensava che avrebbe comprato qualche Bitcoin qualora sarebbe sceso per sfruttare l’andamento ribassista… ora che lo stiamo vivendo, le stesse persone sostengono che andrà tutto a zero, che finirà tutto, che è una bolla, e tutte ste menate qui.

Posto che può capitare di ogni a riguardo – anche perché nessuno di noi ha dei poteri sovrumani in grado d’influenzare e cambiare l’ordine degli eventi… invece di capirci qualcosa in più, le persone tendono a puntare il dito, a dire che tutto finirà, a dire cose di cui non sanno nemmeno loro cosa stanno dicendo.

E i più belli sono quelli che prima di entrare dentro questo mondo (pure da poco) non avevano ancora avuto modo di capire come funziona il denaro, il business ecc… e dispensano consigli, sentenze, giudizi…

Cioè è veramente ridicolo e allo stesso tempo veramente assurdo.

Ora…

Per quanto riguarda la mia preparazione e la mia conoscenza, è tracciata online. E’ tutto alla luce dei fatti.

Ed io Mik Cosentino non ho iniziato a parlare di NFT così tanto per.

Non mi sono tuffato dentro questo mondo perché non sapevo come arrivare a fine mese e quindi ho detto: “Sai cosa c’è? Ora entro dentro questa nicchia e vediamo di fare soldi sfruttando il trend del momento.”

Certo, una parte di me l’ha pensato, ma prima ho testato sulla mia pelle.

Poi con dei risultati raggiunti ho iniziato a condividere qualcosa, e poi nel momento in cui compresi una particolarità veramente interessante, spostai definitivamente l’attenzione verso un aspetto che ora ti condivido.

Infatti quando compresi la tecnologia e il meccanismo che c’è dietro il mondo dei Non Fungible Token, l’ho subito rapportato al mondo del Web 2.0

Da qui nasce infatti il concetto della formazione token gate.

Innescheremo una tendenza: la formazione capitalizzata grazie agli NFT

Ed è qui che casca l’asino.

E’ qui che la maggior parte delle persone non capisce.

Se nel web 2.0 i vari formatori potevano stampare posti all’infinito (e per posti intendo accessi ai corsi di formazione online), ad oggi con l’impiego della tecnologia dei Non Fungible Token utilizzata come meccanismo “token gate”, cambia tutto.

Non puoi avere un numero infinito di posti, devi definirlo a monte con una supply limitata.

Deve essere scritto tutto quanto nello smart contract. Tutto deve essere tracciabile e consultabile da chiunque attraverso l’etherscan.

(piccola nota – se tutto quello che sto dicendo ti sembra arabo, o un linguaggio incomprensibile, questo ti fa capire come i tempi ad oggi siano veloci, e di quanto restare indietro possa lasciare spazio a coloro che sono più rapidi, scaltri e abili soffiandoti opportunità da sotto il naso)

E’ sempre successo e sempre succederà.

E’ una sorta di cambio generazionale.

Se ti adegui e ti evolvi, vivi. Se non lo fai vieni spazzato via.

E non sono io a dirlo: è il mercato.

Gli interessi delle persone stanno cambiando.

Le loro propensioni d’acquisto pure.

Guardano costantemente online, e se il tema più discusso è verso una direzione e vuoi cogliere un’occasione per essere tra i primi a trattare certi temi per comprendere come poterli monetizzare ed utilizzare all’interno di aziende o situazioni… per quanto i tempi possono essere molto precoci ad oggi, in realtà hai una grande opportunità davanti a te.

Hai l’opportunità di essere tra i primi colonizzatori così come accadde con le Crypto negli anni scorsi.

“Se avessi conosciuto prima l’esistenza dei Bitcoin, oggi forse la mia vita sarebbe diversa…” diceva qualcuno…

E quando ad oggi, dopo anni, si ripresenta la stessa identica dinamica ma sotto altre vesti… è triste sentire le stesse persone dire: “No no, questi NFT sono una bolla, il mercato delle crypto crollerà e quindi è meglio stare alla larga da questi scam”.

Ma ma… WTF!?

Veramente, a me questi pensieri mi mandano letteralmente fuori di senno.

Ma cerco comunque di rimanere sobrio dando degli spunti di riflessione il più funzionali e sensati possibili.

Ora… gli scam ci sono stati, ci sono e sempre ci saranno.

Sono presenti in qualsiasi dinamica e nicchia di mercato accidenti!

Basta che ti guardi intorno o ascolti la TV ogni giorno per osservare quante situazioni poco lecite siano presenti.

Peccato però che le persone tendono a fare di una piccola erbetta un intero fascio, generalizzando tutto quanto.

Ascoltando il parere che si sente gridare di più lì fuori, non capendoci nulla (perché è anche questa la realtà dei fatti) la gente spara sentenze senza la minima cognizione di causa.

Ed è triste… molto triste.

Chiaramente nemmeno io posso sapere l’andamento futuro del mercato, ma di una cosa sono certo: fin quando verranno create UTILITA’ che saranno percepite PREZIOSE per le persone che ne faranno parte… sarà in quel momento che si comprenderà il reale valore di questo mondo dei Non Fungible Token.

X-Planet NFT nasce proprio con un obiettivo ben preciso: dare il potere in mano alla community

Riprendo un concetto che avevo aperto pocanzi in merito al fatto della “capitalizzazione” dei corsi.

Se fino ad oggi quando compri un programma formativo online o sei abile da metterlo a reddito sfruttando le informazioni condivise, altrimenti rischi di spendere dei soldi, acquisisci informazioni certo, ma poi a poco ci fai se non trovi il modo di metterle a reddito…

..Invece con la tecnologia degli NFT accade una cosa sensazionale: nel momento in cui vengono applicati con criterio nel mondo della formazione, è possibile accedere a tutte le varie utilità interconnesse all’NFT stesso.

Ma c’è di più, perché nel momento in cui detengo un token nel mio wallet e un domani volessi rivenderlo perché ho approfondito a sufficienza le varie informazioni, non ho bisogno di altro e preferisco cedere il posto a qualche altra persona… è in quell’esatto momento che posso “capitalizzare” quanto ho speso per accedere al programma formativo in sé e per sé.

Ad oggi non è possibile una cosa simile nel web 2.0

Inoltre la cosa fantastica di tutto questo è che il prezzo lo decide e lo definisce la community di partecipanti stessa a seconda del valore che ritengono valido rispetto al momento che hanno acquistato.

Capisci che tutto cambia completamente?

E’ ovvio che siamo solamente agli albori di tutto questo.

E’ ovvio che non si potrà replicare lo stesso identico approccio anche in altri contesti, ma il succo ed il potere del meccanismo è esattamente questo.

E’ solo questione di tempo, solamente tempo.

Ecco perché stiamo dichiarando che siamo i primi a portare avanti e diffondere questo concetto e principio della formazione “token-gate”, perché per accedere ai nostri programmi formativi sarà possibile farlo solamente se si detiene nel proprio wallet digitale l’X-Resident Card.

Se non sai cos’è questa “card” virtuale, puoi ricevere maggiori dettagli cliccando sul pulsante qui sotto:

Ok Mik ma tutto il mercato è in down… non so se abbia realmente senso approfondire questi Non Fungibile Token (per non parlare dell’X-Planet NFT)

Vediamo di toglierci qualche sassolino dalle scarpe perché sono abbastanza insidiosi e soprattutto fastidiosi se rimangono per molto tempo.

Allora…

  • Saper comunicare in modo efficace sfruttando sia le competenze di video marketing e di copywriting è fondamentale in questo 2022

La ragione di questa esternazione è molto semplice: l’impatto comunicativo è sempre più video, sempre più dinamico e molto rapido da consumare… quindi se io conosco come comunicare in copy sapendo cosa scrivere per invogliare un pubblico di persone a voler ricevere maggiori informazioni per ciò di cui mi occupo… va da sé che ho dalla mia parte un’high income skills.

Che vuol dire?

Una competenza che lì fuori è ben pagata dal mercato per il semplice fatto che non sono moltissimi i professionisti che sono competenti a riguardo.

Ma non solo!

Ad oggi non basta più essere competenti a livello “tecnico” sulla disciplina in sé e per sé, bisogna essere aggiornati anche sulle novità delle piattaforme di pubblicità e social ma anche dei trend del momento.

Ovviamente dipende da quello che è il contesto ma un digital marketer che non è aggiornato sugli strumenti più efficaci che ci sono al momento, è un professionista che non ha vita lunga.

Ecco perché se il tuo interesse è quello di approfondire come promuoversi con successo online, non puoi far finta di vivere su un’isola del tempo perduto dove tutto non si aggiorna e tutto sembra restare immutato.

Purtroppo non è così che funziona il mondo reale…

  • saper vendere in modo etico senza essere un centralinista incallito è fondamentale

Anche la vendita è considerata una delle High Income Skills proprio per il fatto che saper vendere ad oggi non è così scontato come sembra.

Non basta alzare la cornetta e dire “Salve, come posso aiutarla?”

Oggi non basta più questo approccio. Serve un approfondimento ulteriore, serve conoscere delle metodologie che valorizzino la chiamata stessa per poi anche il passaggio di vendita.

E vendere nel 2022 non significa farlo solamente tramite chiamata telefonica.

Vendere significa anche all’interno di una community, creando il giusto clima, innescando le giuste interconnessioni che poi giungono ad una conclusione comune che riguarda l’acquisto della nuova opportunità che viene ben accolta e accettata dalla maggior parte delle persone.

Ma questo non avviene in modo passivo e manipolatorio: bensì attraverso un semplice e naturale processo decisionale – influenzato ovviamente dalle tecniche di vendita ovviamente!

La vendita è molto di più di una classica negoziazione telefonica.

Vendere vuol dire conoscere chi c’è dall’altra parte, i suoi dubbi, i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue aspirazioni, la differenza con ciò che propone la concorrenza e molto altro…

Ecco perché dentro X-Planet ci saranno poi approfondimenti a riguardo.

  • analogo discorso con le strategie di marketing ed advertising

Oggi più che mai le vendite non si fanno da sole se non si utilizza una strategia di marketing efficace al punto tale da innescare il giusto interesse nel pubblico portandolo ad interessarsi a quello che facciamo e proponiamo.

E con tutte le novità che si sono verificate in questi anni, urge un importante update a riguardo.

Aggiornamenti che saranno rilasciati ai presto X-Resident che decideranno di colonizzare il nuovo mondo attraverso il progetto “token-gate” che stiamo portando avanti con l’X-Planet NFT.

Lo ripeto: X-Planet NFT non è un semplice NFT. E’ molto di più e presto chi non crede nella nostra lungimiranza, nella nostra attitudine, nel nostro portare valore… si ricrederà. 

Coloro che invece già si fidano ciecamente di noi, ne godranno dei benefici, e che benefici!!

Se già sei dentro al nostro Discord Channel, fantastico!

Se invece non hai ancora fatto questo primo passo, puoi dare un’occhiata al progetto nell’attesa della ormai imminente partenza.

Mik & Gabbo Cosentino

P.S. In queste condizioni di mercato ci sono solo 2 cose da fare:

  1. Respirare, distaccare le emozioni dal denaro (difficile se hai over investito e messo soldi con cui avresti dovuto vivere), sederti e guardare. 
  1. Apprendere High Income Skills per produrre CASH ogni giorno.

Come si fa la seconda cosa?

Se prenderai il tuo PASS per l’X-Capsule avrai modo di scoprire tutti i dettagli.

Cos’è l’X-Capsule?

Qualcuno di chi ci segue assiduamente già lo sa… gli altri presto lo scopriranno.

Eheheh 😛

Il Content Marketing è INUTILE se non sai VENDERE. Te lo dice Mik Cosentino

content marketing mik cosentino

Se è la prima volta che capiti sul mio sito e ti stai chiedendo se ha realmente senso ascoltare quanto ha da condividere questo Mik Cosentino, allora ti invito a dare un’occhiata qui >>

In tal modo ti rendi conto chi sono, cosa faccio e quelli che sono i Mik Cosentino Corsi.

Del resto quando si vuole creare un contenuto di marketing, la prima cosa da fare è “chiarire” la propria posizione, specialmente nei confronti di un pubblico che magari non ci conosce e non ha la ben che minima idea di chi siamo e cosa facciamo.

Proprio quello che ho fatto un attimo fa.

E sulla falsa riga dell’attuale condivisione, il tema di cui voglio parlare con te oggi ha a che vedere con un argomento che a volte viene sotto considerato ma che la maggior parte delle persone che giustamente si trovano a voler condividere il loro sapere nel mondo del digital marketing pensano sia “cosa buona e giusta”.

Il content marketing è INUTILE se non sai vendere. Te lo dice Mik Cosentino in un video estratto dal mio canale You Tube che ti invito a visionare per farti capire nel dettaglio il significato di quest’argomentazione piuttosto controversa.


Quello che ho condiviso nel video è stato estrapolare un aneddoto che mi è REALMENTE successo quando ero agli albori della mia carriera come digital marketer ed
InfomarketingX era ancora nei miei lontani pensieri.

Il punto è questo: se abitui troppo bene un pubblico di persone a ricevere contenuti gratuiti su contenuti gratuiti senza alcun orientamento alla vendita… poi succede che il giorno in cui “giustamente” proponi qualcosa che possa portare ULTERIORE valore percepito al tuo pubblico (anche già pagante) dietro compenso economico, poi ti ritrovi i forconi puntati sulle chiappette.

Posso assicurarti che ci rimani piuttosto male dopo oltre un anno di supporto (non dovuto) erogato proprio per prendere a cuore il successo di ogni singolo partecipante ad un programma di formazione che ora è molto diverso rispetto all’epoca.

La cosa sconcertante è che avevo a che fare con un pubblico che già stava ricevendo MOOOLTO di più rispetto quello che invece aveva pagato e la stragrande maggioranza di questi aveva pure ottenuto risultati ripagando ben oltre l’investimento profuso per entrare in quel programma formativo.

Ho voluto precisare questa cosa perché già dall’inizio della mia carriera in questo mondo ho dato sempre dei contenuti che in qualche modo portassero nuovi risultati a chi intraprendeva il viaggio – premura che ad oggi sembra completamente persa da coloro che propongono situazioni potenzialmente simili a quello che faccio io da anni a questa parte.

Vabbè, a parte questo, nell’aneddoto che ti ho condiviso, per certi versi ero entrato nel “loop” del fai contenuto che un giorno le persone te ne saranno riconoscenti.

Ah sì ho visto!

Ma ci sta, alla fine ognuno di noi reagisce in modo differente a seconda del contesto e se io Mik Cosentino dovessi trovare un ERRORE che ho commesso all’epoca è stato proprio questo: dare di più di quello che una persona si aspettava di ricevere con la “pretesa matematica” che – in quel caso – avrebbero accolto positivamente una mia offerta futura.

Purtroppo non è stato così (e lo avrei accolto se non li avessi considerati minimamente) ma forse come dice un detto “più tratti male una persona e più ti considera”.

Sia chiaro: quanto ho appena condiviso è solamente una citazione del mondo “popolare”.

Ma forse in quel caso Mik non hai saputo vendere bene...

Probabile.

C’è da dire che quello appena condiviso mi pare un pensiero piuttosto azzardato ma è plausibile sulla base di quanto ho esordito in questo contenuto – che ovviamente è GRATUITO – ma tra un po’ ci metterò un link per farti scoprire come riuscire a vendere sabbia pure ai beduini.

In fondo se sai fare questo (vendere della merce a chi in realtà ne ha già in abbondanza) non hai bisogno di crearti un eccessivo contenuto intorno i tuoi materiali di marketing – ma questo lo andremo ad analizzare a tempo debito.

Quindi la vera domanda che ci dovremmo porre è: cosa vuol dire fare content marketing in questo mondo digital?

La cosa sembra molto semplice, per alcuni addirittura banale, ma durante questi tempi così veloci, nel 2022 le cose non saranno più quelle di sempre.

E non lo dico per fare una profezia autoavverante, lo dichiaro per tutta una serie di eventi che stanno succedendo nel mondo online, un mondo che sta evolvendo alla velocità della luce, in cui nascono opportunità dietro ogni dove e allo stesso tempo implodono in loro stesse se non vengono gestite in misura corretta.

C’è chi spinto da qualche moda del momento o visionando qualche trend di mercato (senza capirne il reale funzionamento) segue ed emula persone incontrate per caso immaginando che tutto andrà bene ma… potrà mai andare bene seguire uno sconosciuto?

Cioè capiamoci: seguiresti mai una persona incontrata per caso se:

  • non ti ispira fiducia
  • non ti rassicura
  • non si palesa esperto in quello che dichiara
  • non ha casi studio da mostrare per essere un minimo coerente
  • non ha a cuore il reale successo delle persone

Te lo richiedo: seguiresti mai una persona che farebbe le cose solamente tanto per guadagnare online senza avere a cuore i benefici del proprio cliente ideale?

Considera una cosa: quanto sto condividendo ha una reale attinenza con il content marketing, perché per quanto sia vero dire che la creazione di contenuto segue la nicchia in cui ci si trova, il cliente a cui ci si rivolge e i problemi che si vogliono risolvere…

… in tutto questo se non hai a cuore le recensioni delle persone che parlano di te, dei tuoi servizi, corsi o quello che sia… beh puoi anche allontanarti da quello che faccio perché abbiamo dei principi e valori morali completamente distinti.

Per me in InfomarketingX (ed in ogni progetto che seguo) è FONDAMENTALE avere a cuore l’interesse e la cura di chi decide di investire su di me e su quello che ho creato e sto creando.

Mi sentirei veramente a disagio nel sapere di vendere informazioni (e di conseguenza trasformazioni) che però non sono in grado di fare nulla nella vita di chi le applica.

Ecco perché fare un video al giorno come strategia di digital marketing non sempre ha senso

strategia digitale


Il punto è questo: se tutto quello che ho da condividere non è minimamente finalizzato alla vendita di un prodotto o servizio e i contenuti gratuiti che realizzo non sono strutturati tali per cui vanno a smontare delle false credenze, ne creano di nuove potenzianti e stimolano la percezione umana a dire “
cavoli forse dovrei saperne di più e quindi dovrei valutare l’idea d’investire o comunque di spendere”, allora tutto quello che sto creando come content marketing è realmente debole.

Non è facile accettare e fare proprio questo cambio di paradigma ma in realtà è la base da cui dobbiamo partire per renderci conto che “occupare” il proprio tempo a fare delle azioni che non sono orientate al giusto risultato è un rischio che in teoria NESSUNO dovrebbe prendersi.

Dentro a questo mondo del digital marketing si ha la credenza che sia per forza di cose necessario creare dei contenuti gratuiti o comunque “farsi sentire il più possibile” dalla propria community o social network che siano, che in qualche modo le persone si interesseranno e vorranno avere maggiori informazioni su quanto stiamo portando avanti.

Ma dire “quanto sia preziosa la nostra sabbia rispetto quella dei Beduini non la rende di certo speciale ed unica”.

Serve fare un’altra cosa che rivelo passo passo nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

Piccolo spoiler: ti renderai conto del motivo di questo paragone nel momento in cui leggerai la pagina linkata poco fa.

Ovviamente quello che sto dicendo potrebbe far intendere che si deve focalizzare la propria attenzione UNICAMENTE sulla vendita e quindi lasciar perdere la parte di contenuto ma… poi anche qui il pubblico di riferimento potrebbe restare un po’ diffidente e dire che “si pensa solamente ai soldi” se si punta tutta l’attenzione sul “vendere, vendere e ancora vendere” senza considerare l’aiutare coloro che non riescono a capire come muoversi a riguardo in un contesto che non conoscono.

Ed ecco che sorge il dilemma del content marketing: quando creare contenuto gratis e quando vendere?


Chi lo sa? A questa domanda sembra non esserci un’adeguata risposta quando invece il nocciolo della questione è da ricercarsi a capo della strategia di
marketing stessa.

Fare un video al giorno per coprire dello spazio disponibile come visibilità online (essa sia derivante dai social network piuttosto che da un canale YouTube o podcast) poco cambia.

Perché fino a quando non si ha la ben che minima idea di cosa dire, come dirlo e con quale obiettivo per farsi conoscere e offrire una soluzione specifica ad un pubblico di persone che potrebbe avere bisogno di quello che sappiamo, il content marketing non potrebbe mai e poi mai trovare un’adeguata applicazione.

Ma nel momento in cui seguirai la lista che ti sto per condividere sarai in grado di capire quando fare content e quando è il caso di vendere, ma anche qui va capito COME fare contenuto e come fare vendita dall’altro, perché se poi rischio di dare più attenzione ad un contesto piuttosto che un altro posso vanificare tutto quanto.

Se invece seguirai quanto sto per dirti sarai capace d’innescare il giusto equilibrio all’interno del tuo ecosistema di marketing.

  • Non iniziare a creare contenuti gratuiti se quello che vuoi condividere non ha visto ancora il becco di un quattrino (il tuo prodotto o servizio offerto deve essere già stato venduto a qualcuno prima di proporre la minima offerta sul mercato altrimenti rischi di dare vita a qualcosa che nessuno vuole)

  • Focalizza SEMPRE l’obiettivo della tua comunicazione e perché mai una persona dovrebbe ascoltarti. Rispondi alla domanda: perché dovrei continuare ad approfondire l’argomento?

  • Cosa c’è di realmente speciale in quello che vuoi condividere? Risolvi un problema specifico in un specifico modo oppure hai qualche dubbio a riguardo?

  • Quanta esperienza hai dalla tua parte tale per cui un pubblico sarebbe ben contento di seguirti?

  • Hai mai venduto qualsiasi cosa (oltre quello che vuoi condividere gratuitamente come informazioni)?

  • Saresti in grado di “vendere” le informazioni che daresti gratuitamente? Nel senso: in una scala da 1 a 10 quanto riusciresti a convincere una persona a seguire quello che hai da condividere anziché fare dell’altro?

  • Non cadere nella trappola del dare molto contenuto che però non è strutturato per stimolare l’acquisto del pubblico – rischieresti di perdere solamente tempo e vivere dentro una “subdola” illusione

  • Hai definito in modo preciso ed univoco il pubblico a cui condividi la tua comunicazione?

  • Sei al corrente dei vari concorrenti presenti nella tua nicchia? Non fare finta di essere l’UNICO a proporre qualcosa di “innovativo” se non monitori il mercato. Fai attenzione alla trappola dell’ego, è MICIDIALE.

  • Da quanto tempo sono presenti e cosa offrono? Osserva bene.

  • Hai individuato il “percorso mentale” che il tuo cliente dovrebbe fare per rendersi conto che ha bisogno di quello che offri o comunque di un prodotto o servizio specifico per superare i suoi ostacoli e raggiungere più facilmente quello che ad oggi non ha piuttosto che prostrarsi dinanzi ai tuoi concorrenti?

Ora… prenditi del tempo per meditare e riflettere su quanto ti ho condiviso perché si tratta di un qualcosa che potrebbe darti MOOOLTO fastidio – e se succede BENE così perché vorrà dire che ho toccato delle note dolenti.

Del resto la mia fama mi precede, quindi chi mi conosce sa che a volte dico cose che possono far male, ma quando succede è per far SPALANCARE gli occhi onde evitare di commettere ERRORI inutili.

Perciò tornando al discorso della lista di concetti e domande condivisa, è stata messa a disposizione per farti riflettere su cosa vuol dire un concetto soltanto: l’importanza di trovare un giusto equilibrio tra content marketing e vendita.

Infatti la strategia di marketing può realmente aiutarti


A prescindere da quello che è il servizio o prodotto condiviso, in ogni meccanismo di marketing e non che si rispetti, ci sono tutta una serie di step da tenere in considerazione onde evitare di muoversi alla cieca piuttosto che ad esempio (questa è quella più sentita) cominciare ad aprire un gruppo facebook o telegram e dare contenuto piuttosto che fare video su video sperando che possa accadere qualcosa.

La realtà dei fatti è che la vendita non accade dalla sera alla mattina.

La vendita non avviene così tanto perché è fisiologica.

La vendita deve essere “indotta” in qualche modo e fare un video al giorno piuttosto che creare contenuto gratuito in un gruppo, non fa di questa costanza un elemento vincente.

Tutto dipende da come nasce, da qual’è il messaggio di marketing, da qual’è il pubblico coinvolto e perché una persona dovrebbe continuare a decidere di “barattare” il suo tempo per delle informazioni di valore o di dare dei “soldi” per raggiungere più velocemente un risultato.

Se in questo contesto non tengo conto di aver già venduto quello di cui voglio parlare online e mi sforzo a creare tutta una serie di hype, di interesse, di intrattenimento su un qualcosa che poi magari il pubblico non è nemmeno invogliato a comprare… beh rischio di fare seriamente un buco nell’acqua.

Ecco perché all’interno di InfomarketingX ribadisco spesso questo concetto, perché di base è quasi sempre poco considerato.

  • prima devo sapere in che mercato voglio operare
  • poi posso analizzare la situazione per rendermi conto di quale possa essere la miglior soluzione da prendere in considerazione
  • l’impacchettamento di un’informazione, prodotto o servizio, spesso viene completamente sbagliato perché si crede che in ogni contesto in cui ci si trova (natura del business) valgano le stesse identiche regole – in linea di principio è anche corretto ma poi devono essere adottate delle “correzioni” per far funzionare il tutto al meglio.

Ed è proprio in questo frangente che si precipita nel “generalizzare” pensando che:

  • creare una pagina social
  • farci dei contenuti sopra
  • aprire un canale youtube
  • registrare dei video
  • aprire un blog
  • scrivere degli articoli
  • aprire una mailing list
  • fare delle email
  • aprire una community
  • realizzare dei post

Sia la strada giusta per farsi vivo e cominciare poi ad attirare attenzione in quello che è il proprio contesto personale e a cascata fare vendite a manetta come se non ci fosse un domani.

Non sempre è giusto procedere in tal senso SPECIALMENTE se ogni azione non è orientata alla vendita.

Non ha MINIMAMENTE senso essere presenti online se non si ha un pizzico di attitudine alla negoziazione.

Non sono i like o le visualizzazioni che ti fanno guadagnare sul web.

Come non sono nemmeno i commenti e le condivisioni a farti arrivare soldi sul tuo conto corrente.

C’è bisogno di molto di più ad oggi.

E non si tratta nemmeno di fare “branding” o qualche “sponsorizzata per copertura” tanto per attirare l’attenzione.

No.

C’è prima da capire la giusta impalcatura di marketing da realizzare che possa sorreggere tutto il meccanismo di vendita che porta una persona a voler REALMENTE comprare un prodotto o servizio, per poi passare alla fase in cui si creano una serie di contenuti con l’obiettivo d’innescare interesse ed attenzione intorno, mirati a convincere che quello che abbiamo da offrire è realmente la cosa migliore per quella persona.

Il content marketing e la vendita devono andare di pari passo.

Uno non esclude l’altro.

Se poi vengono fusi nel giusto mix tale per cui nel momento in cui una persona visiona del materiale gratuito e ne rimane sempre più interessata al punto da voler accedere ai contenuti a pagamento… ecco che si è innescato il giusto compromesso.

Chiaramente tutto questo non lo si può fare dalla sera alla mattina, non lo si può improvvisare, così come non si può improvvisare la vendita.

Ecco perché prima è bene partire da lei, così la conosci, ci prendi confidenza e alla fine ti rendi conto che non è nemmeno così pessima come qualcuno ti ha raccontato in qualche momento della tua vita.

Non serve essere insistenti.

Non serve avere la parlantina.

Non serve nemmeno indossare giacca e cravatta.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

PS. Lo riconosco, questo articolo è stato piuttosto argomentato ma in tutto questo non ci dobbiamo dimenticare UNA cosa, forse quella più importante su TUTTE, che se io non ho inteso che dentro ad una specifica nicchia è REALMENTE richiesto quello che voglio condividere e proporre… a poco serve parlare di content marketing e vendita.

Queste due facce della stessa medaglia trovano applicazione nel momento in cui portano avanti la conoscenza e l’approfondimento di temi che sono richiesti dentro la nicchia specifica.

Ma anche di questo contesto ne parleremo a tempo debito.

Per il momento impara a vendere perché se lo saprai fare, poi estrapolare dei contenuti gratuiti mirati ad intrattenere, invogliare e convincere si riesce a realizzare senza troppa difficoltà.

Ma provare a creare contenuti senza saper vendere… ti dico già che è una battaglia persa ancor prima di iniziare.

Poi c’è anche chi lo fa – seppur (sotto sotto) tenta comunque di proporre qualcosa in modo “timido”.

Pure qui si potrebbe aprire un capitolo infinito…

PPS. Chiaramente quando parlo di vendita non mi riferisco ad un venditore di pentole o ad una persona insistente.

Mi riferisco a dei criteri che potrai approfondire tu stesso cliccando qui >>

PPPS. Se ti stai chiedendo come puoi trovare un adeguato compromesso tra il fatto di creare contenuto, come e quando veicolarlo senza risultare dei venditori di pentole ma peggio ancora dei buon SAMARITANI che tutto offrono innescando poi nel pubblico pure un senso di “pretesa” a prescindere… continua a seguirmi perché nelle prossime uscite settimanali avrai ulteriore chiarezza su questi aspetti apparentemente scontati ma poco compresi.

Sabbia a Beduini | Saper Vendere Online nel 2022

vendere online 2022

Ormai è risaputo che la vendita online non è più un segreto per chi si avvicina al mondo del marketing o dall’online in generale.

Basta entrare su Facebook per essere bombardati da offerte su offerte e questo il pubblico di oggi ne è assolutamente CONSAPEVOLE.

Infatti non ha paura di COMPRARE ma di fare l’affare sbagliato o peggio ancora di essere fregato.

Ma fregato da cosa?

Da una vendita online insistente oppure di un qualcosa che alla fine della fiera era totalmente INUTILE e che non porta il minimo valore a quella che è la propria vita ECONOMICA.

Del resto siamo nel business del DENARO: chiunque vuole fare più soldi e di conseguenza spendere come meglio crede una moneta digitale o di carta.

Breve uscita dal tema in questione: quando parlo di moneta digitale mi riferisco ad uno degli ultimi video che ho postato sul mio canale inerenti al bitcoin.

 

Ci tengo a precisare che tutto quello che condivido in tema finanziario non è legge o istruzioni di guadagno facile ma delle mie PERSONALI e ribadisco PERSONALI considerazioni sul tema, a fronte di operatività sul campo, test e MIO denaro investito che posso rischiare di perdere.

Quindi quanto condiviso non può in nessun modo essere travisato.

Tornando a noi il fatto è che sono veramente poche le persone che nell’arco della loro vita riescono a permettersi di fare spese più o meno desiderate ed anche fuori della propria portata – proprio per il fatto che una delle leve economiche che ha grande impatto nell’uomo è quella di poter desiderare quello che non riuscirebbe in alcun modo permettersi.

Tuttavia siamo dannatamente attirati da quello che non possiamo avere e che in qualche modo ci eleverebbe come “status quo” rispetto ai nostri coetanei che saremmo disposti e disponibili a fare qualsiasi cosa (anche carte false) pur di raggiungere il nostro oggetto del desiderio. 

Ma perché ti sto dicendo queste cose?

La Vendita online inizia così:

Quante volte ti è capitato di non saper come fare una determinata cosa ed hai cercato online maggiori informazioni?

Questa si chiama DOMANDA Consapevole.

E invece quanto spesso ti si è accesa una lampadina dopo aver ascoltato una frase o una domanda che ti ha aperto una visione completamente nuova facendoti riflettere a ciò che fino a quel momento era assopito nelle viscere del tuo io?

Questa si chiama domanda LATENTE.

Ed entrambe le tipologie di domande è bene usarle all’interno di una vendita online.

Per quale motivo?

Per lo stesso motivo che non tutte le persone sono spinte dagli stessi stimoli.

C’è quel tipo di persona che reagisce maggiormente ad una scarsità impellente o a quello che invece messo di fronte all’esclusività si sente PREZIOSO e vuole fare parte di qualcosa che lo fa sentire SPECIALE spingendolo a mettere mano al proprio portafogli.

In fondo a ciascuno di noi piace vivere questo senso di benessere o percezione, e nel momento in cui durante una fase di vendita stuzzico queste “leve”, ecco che potrebbe essere molto più semplice convincere una persona nel fare la cosa GIUSTA piuttosto che restare così come si trova.

Chiaramente l’etica deve essere alla base di una efficace e profittevole negoziazione, altrimenti è un attimo rischiare di essere visti in modo diametralmente opposto.

Anche perché una delle cose che il target pensa quando si trova a decidere se comprare o meno un prodotto o servizio che sa che potrebbe aiutarlo in qualche modo, ma in passato è rimasto “scottato” da un’esperienza poco piacevole…

Non voglio sbagliare a comprare ancora una volta 😥

vendere online errori

 

Ecco che sbuca fuori come una talpa!

Questo è uno degli incubi più frequenti e ricorrenti di un pubblico che ha già provato diverse strade ma NESSUNA di queste lo ha avvicinato anche di un solo passo verso la situazione DESIDERATA.

E allora perché dovrebbe accedere ORA?

Perché una persona dovrebbe CONVINCERSI che con te troverà ciò che non ha mai trovato altrove?

Perché un BEDUINO dovrebbe comprare dell’altra sabbia magari da una persona che non ne ha nemmeno la proprietà? 

Sarebbe un paradosso.

Ma se non ci fosse una spiegazione più o meno LOGICA a questo contesto, allora non si spiegherebbe perché le persone, nonostante abbiano subito delle delusioni in amore, continuano a cercare senza sosta quella persona che finalmente le farà toccare il cielo con un dito.

Oltre all’esperienza di vivere qualcosa di nuovo, le persone vogliono vivere l’EMOZIONE sulla loro pelle, l’emozione di poter possedere anche loro quello che altri stanno vivendo e vorrebbero sapere cosa si prova per sentirsi appagati, desiderati, vivi!

Così se riescono ad essere convinte da qualcuno che gli riaccende la speranza, la vendita diventa più semplice che mai.

Ma chi mi dice che funzionerà DAVVERO e non sarà l’ennesima fregatura?

La Vendita Online è gestire le obiezioni sul nascere

Altrimenti il rischio di essere percepiti come uguali tutti agli altri è piuttosto alto e se accade questo ancoraggio nella mente della persona… puoi dire addio ad ogni possibilità di vendita.

In fondo se tu sei qui a visionare questo articolo sulla vendita anziché fare altre cose, vuol dire che qualcosa ho toccato dentro di te, ma non è detto che avvenga a priori.

Nessuno ha la palla di cristallo per prevedere il futuro o anticipare i pensieri del tuo pubblico per sapere a cosa fare leva o meno.

Ecco perché se si ha un protocollo da seguire è tutto molto più semplice ed immediato.

Specialmente nel mondo della vendita, perché tutti noi “vendiamo” ogni giorno – anche quando pensiamo di non essere dei venditori.

E’ proprio questo concetto a rendere la vendita così poco compresa e distante da tutti quelli che dicono “no no, ma a me vendere non serve perché tanto ho questo prodotto, le sue caratteristiche sono la miglior vendita che riescono a fare al pubblico interessato”.

O ancora “perché mai dovrei pressare la gente a comprare una cosa a tutti i costi? Possono arrivarci da soli!! Meglio non essere particolarmente pressanti!! Altrimenti rischiamo di innescare una pessima percezione di noi e di quello che facciamo.”

C’è da dire che questi pensieri appena condivisi (uniti a tanti altri) rappresentano esattamente quello che la maggior parte delle persone pensa sulla vendita.

Ma questi pensieri sono tutti potenzialmente sbagliati proprio per quello che rivelo passo passo nella pagina che ti si apre cliccando sul pulsante qui sotto.

Dacci un’occhiata e poi fammi sapere che ne pensi sulla vendita.

Vendere oggi giorno (specialmente nel 2022 – si quando sto scrivendo questo articolo il nuovo anno deve ancora arrivare ma poco ci manca) significa:

  • conoscere il pubblico
  • le sue necessità
  • i suoi bisogni
  • cosa odia
  • chi siamo noi e che percezione abbiamo nei loro confronti
  • come possiamo utilizzare questa dinamica a nostro vantaggio (in primis)
  • e poi come possiamo rendere più agevole il raggiungimento del risultato al nostro pubblico grazie a quello che abbiamo creato

Ma prima di proporre come giusta la soluzione che abbiamo ideato, quello che si deve fare è confermare la nostra identità e la nostra presenza come quella giusta nella mente del pubblico potenziale.

Dopo che è stata accolta questa cosa c’è tutto un processo da tenere in considerazione per riuscire a vendere Sabbia ai Beduini >> 

Ovviamente la vendita dipende anche dal format che viene utilizzato come impalcatura di marketing

 

Mi spiego meglio.

Se sto parlando di vendita telefonica, dovrò utilizzare un approccio che di base potrebbe essere anche similare alla vendita online ma… quando parlo di vendita online a cosa mi voglio riferire?

Perché se sto parlando di vendita in ecommerce è un conto, se sto parlando di vendita per un prodotto digitale o un servizio di consulenza che non prevede l’acquisto automatico dovrò toccare pure alcune leve che diversamente resterebbero lì non utilizzate.

Ma dipende… quindi per quanto è vero che esiste un protocollo di vendita che potrebbe funzionare sempre, dipende da come utilizzo lo strumento nel contesto.

Meglio non fare mai di tutta un’erba un fascio. Ecco perché ti invito a dare un’occhiata a cosa vuol dire Vendere Sabbia ai Beduini >>

Perché da questo contesto sei in grado di capire molte dinamiche di vendita che altrimenti non prenderesti mai in considerazione ed il fatto che restano ferme lì, ti impediscono di poter massimizzare e monetizzare una situazione che in caso contrario potrebbe diventare un grande vantaggio.

Ma tutto dipende dalle informazioni che conosci e da come le usi.

Potresti avere una pratica guida con InfomarketingX.

Meglio affidarsi e fidarsi di chi sa quello che funziona in ogni contesto.

Mik Cosentino

PS. Nel 2022 saper vendere online non è più così scontato come tempo fa, ecco perché comunque la vendita non deve essere vista come una “costrizione all’acquisto” ma come una diretta conseguenza per quelle che sono le proprie pretese e necessità personali.

Vendere Sabbia ai Beduini potrebbe aiutarti a capire sia come impostare la vendita nel tuo caso specifico e sia come avere un adeguato approccio di negoziazione che nella vendita online (di questi tempi) non è mai sbagliato.