Il Crollo dei Venditori d’Assalto: Come Don Mik Cosentino – il Padrino della Vendita Scatena la Rivoluzione

mik cosentino vendita telefonica d'onore

È arrivato il momento della verità nel mondo della vendita. L’era dei venditori d’assalto è al tramonto, e sta emergendo un nuovo ordine che pone al centro l’integrità, l’onore e il rispetto.

Il Padrino della Vendita Mik Cosentino sta guidando questa rivoluzione, trasformando radicalmente il modo in cui facciamo affari.

Ecco perché fino al 18 Luglio hai la possibilità di accedere a Vendita Telefonica d’Onore.

Altrimenti leggi con attenzione quanto segue.

Cos’è Vendita Telefonica D’Onore?

E’ l’Unico Programma di Affiancamento in Italia che ti Insegna a Vendere Usando un Nuovo e Rivoluzionario Modello di Vendita Neuro-Scientifico che Sta Facendo Guadagnare MOLTI SOLDI Ad Un’èlite ristretta di Persone…

Ottieni:

  • Vendita Telefonica D’Onore Masterclass (valore €1995)
  • Bonus #1 Script Segreti del VTO (€1122)
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A soli:

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La Realtà dei fatti: Vendere al telefono (e dal vivo) sta diventando sempre più difficile e i prospect sono sempre più scaltri e diffidenti.

Negli ultimi anni il mondo della vendita è totalmente cambiato. L’incremento incessante di telefonate da parte di venditori d’assalto e closers alle prime armi hanno velocemente rovinato il terreno per chi, invece, a testa alta ha sempre fatto del proprio meglio per vendere con professionalità.  

Il problema è che qualsiasi tipologia di prospect, oggi, ha a che fare almeno 1 volta al giorno con un venditore che non fa altro che seguire lo stesso schema di quello del giorno precedente.

Il Declino dei Venditori d'Assalto

C’è stato un tempo in cui i venditori d’assalto dominavano l’arena delle vendite. Con le loro tattiche aggressive e manipolative, sembravano avere successo, ma a un costo enormemente elevato.

Hanno creato un ambiente di sfiducia e di risentimento, in cui i clienti si sentono come prede invece che come partner.

Questo approccio non solo ha danneggiato la reputazione del settore delle vendite, ma ha anche creato un distacco crescente tra venditori e clienti.

Questo porta i prospect ad irrigidirsi, chiudere le orecchie ed iniziare ad inventare scuse per chiudere al più presto la telefonata o sgattaiolare via a testa alta dalla consulenza strategica prenotata con classici 

  • “ci penso e ti faccio sapere”
  • “ne parlo con mia moglie/marito e ti dico”
  • “ora non è il tempo esatto per me…vediamo più avanti”
  • “ora non ho soldi per questo”
  • “mandami un recap e ti do risposta quanto prima”
  • “sei stato super esaustivo, raccolgo un attimo le idee e ti dico”

Frasi sentite e risentite che hanno fatto da divisorio tra le due tipologie di venditori:

  1. I venditori che si arrendono e fanno gli accondiscendenti, perdendo definitivamente la vendita;

  2. I venditori che iniziando la gestione delle obiezioni cominciano a manipolare aggressivamente il prospect;

Se fino a due annetti fa, la seconda categoria era necessariamente quella che portava a casa più soldi alla fine del mese…oggi, anche la seconda categoria di venditori sta iniziando a perdere quintalate di soldi ogni mese. 

Il motivo? I prospect, ormai, CONOSCONO LE TECNICHE. Sanno cosa sia la gestione delle obiezioni, conoscono il looping, conoscono tutto ciò che li mette spinge contro il muro mettendogli pressione. 

Per questo stai chiudendo meno vendite e stai vedendo i tuoi guadagni assottigliarsi sempre di più – rischiando di perdere la tua dignità (e quella della tua azienda) ad ogni call.

Il Risveglio del nuovo modello: V.T.O.

La vendita è una nobile arte, qualcosa di cui andare fieri – ma solo se sei un Venditore d’Onore.

Per questo motivo sono qui. Perché è il momento di riportare in auge la vendita, quella vera, quella rispettabile e onorabile. Quella in cui TU sei rispettato e onorato. Quella in cui NON ti devi vergognare a dire che fai il venditore, quando ti chiedono che lavoro fai. 

Quella in cui invece delle metafore di guerra, di attacco o di assalto, si parla di ascolto, empatia, onore, pazienza.

Un nuovo modello di vendita contro-intuitivo fatto di domande, specifiche tonalità, pause, interruzioni… in grado far auto-persuadere il tuo prospect a comprare da te, senza che tu debba sudare sette camicie. 

Un nuovo modello di vendita che non solo aumenta VERTIGINOSAMENTE le tue vendite facendoti portare a casa più margini, se hai un’azienda o sei un libero professionista…

…ma che è in grado di consegnarti in mano IL LAVORO PIU’ ALTO PAGATO AL MONDO.

Questo nuovo modello non si concentra solo sul fare affari, ma si concentra sul costruire relazioni di lungo termine con i clienti, garantendo che le loro esigenze siano al centro di ogni transazione.

Vendita Telefonica d'Onore

Una delle principali innovazioni portate dal Padrino Mik Cosentino è la Vendita Telefonica d’Onore

Questo non è un semplice corso, ma un vero e proprio percorso di trasformazione per tutti i venditori che vogliono riportare l’onore nel loro mestiere.

Non solo imparerai le strategie e le tattiche per vendere in modo etico, ma scoprirai anche come costruire relazioni autentiche con i tuoi clienti, portando la tua carriera a un livello completamente nuovo.

Per chi è indicato Vendita Telefonica D'Onore?

  • Categoria #1: Liberi Professionisti & Coach

Come libero professionista, la cosa più importante che sei generalmente portato a voler migliorare è la tua competenza. Quello che tu vendi. Potrebbero essere trattamenti estetici, osteopatici, fisioterapici, schede alimentari, allenamenti, piani fiscali, progettazioni ecc. 

Insomma, come professionista hai generalmente il focus sul migliorare al meglio “ciò che fai per il cliente”. Il problema? Che l’unico modo che hai per guadagnare di più o per farti pagare di più è SOLO ed esclusivamente quello di imparare l’arte della vendita

E lo stesso vale se sei un coach o un consulente. 

La vendita. l’unica arte su cui ti dovresti incaponire fino a diventarne un maestro ad occhi chiusi. 

Per questo motivo Vendita Telefonica D’Onore è l’UNICA cosa che ti serve oggi per aumentare i tuoi guadagni.

  • Categoria #2: Imprenditori

Da imprenditore a imprenditore, la vendita è ciò che mi ha permesso di portare un’azienda da 2.000.000€ all’anno a generare oltre 20.000.000€ nei due anni e mezzo successivi…

Per l’imprenditore la vendita è la camera d’aria del proprio sottomarino. 

La vendita è tutto. 

Se il tuo reparto vendite non performa, i tuoi margini scendono e la tua concorrenza ti ruba le quote. 

Io ti capisco benissimo perchè so quanto sia difficile oggi avere le persone al telefono e mantenere l’entusiasmo dei tuoi venditori al top anche nei mesi di merda. 

Per questo motivo devi smetterla di appoggiarti ad un modello di vendita vecchio e obsoleto che dipende solo dalla fortuna e dall’umore dei tuoi venditori. 

Vendita telefonica D’Onore è stata costruita da me, per formare i team vendita delle mie aziende – quindi puoi star certo che farà altrettanto per te. 

E puoi già iniziare a immaginare la tua attività tornare a splendere con vendite costanti ogni giorno e venditori felici anche senza effetto di call del Lunedì motivazionali.

  • Categoria #3: I Venditori o Aspiranti Tali

Se sei un venditore o un aspirante tale, devi essere consapevole di una cosa: 

Se io dovessi perdere tutto quello che ho…l’unica cosa su cui mi concentrerei per ri-guadagnare tutta la mia ricchezza (e anche di più) in un decimo del tempo, è solo ed esclusivamente la VENDITA

La vendita è la competenza della libertà. 

Chi sa vendere per davvero è in grado di crearsi la propria vita e decidere volontariamente i propri guadagni mensili ed annuali. 

Vendita Telefonica D’Onore ti insegna un nuovo modello di vendita (INNOVATIVO) che ti renderà un venditore diverso da tutti quei buffoni che assaltano la gente ogni giorno sembrando scappati di casa. 

VTO ti consegnerà un vero e proprio modello di lavoro per arrivare a guadagnare cifre che potrebbero oscillare tra le 3000€ e le 50.000€ al mese o più. 

Non sto scherzando. 

Ogni volta che parlo seriamente con qualche mio membro del board di Ulama, soprattutto nei periodi di stress imprenditoriale, la mia frase con cui me ne esco quasi sempre è: 

“Fanculo, quanto vorrei fare solamente il venditore. Zero responsabilità, ho i lead pronti e caldi da chiamare, ho la mia agenda con gli appuntamenti, chiamo, vendo, faccio soldi e stacco tutto appena ho finito – senza pensare ad altro.”

Credimi…qualunque imprenditore che abbia vissuto grossi periodi di stress dovuti anche alla crescita rapida di una o più aziende, ha sempre sognato in una parte recondita del proprio cervello di voler cedere tutto e fare solo il venditore. 

Come biasimarmi dai. 

E’ il lavoro più bello del mondo. 

E dentro Vendita Telefonica D’Onore te lo insegnerò. 

Infatti…

…al termine di Vendita Telefonica D’Onore, potrai svolgere un quiz finale e candidarti per entrare nel nostro Database dei VTO da cui selezioniamo i venditori per lavorare con noi o per le aziende dei miei clienti del Mastermind (e non solo).

Il Cambiamento Sta Arrivando nel panorama della Vendita Telefonica

Negli ultimi 2 anni, non ho fatto altro che ricevere richieste di Venditori di Livello, da parte dei miei studenti del mastermind (dove quello che fa di meno gira a 400.000€ all’anno). 

Non solo. 

Negli ultimi 2 anni ho anche acquisito diverse realtà nel campo della formazione, in nicchie completamente diverse dalla mia e dove nessuno sa che ci sono io dietro (a meno che non l’abbia palesato). 

E il problema è che trovare venditori CAPACI e che soprattutto siano “coachable” è davvero diventata un’impresa. 

Quindi molti mesi fa, insieme al mio team, abbiamo messo a calendario la creazione di un protocollo formativo che seguisse il NUOVO MODELLO di vendita per formare sia i nostri venditori interni sia quelli dei miei clienti del mastermind. 

Così è nato Vendita Telefonica D’Onore. Per essere il protocollo di formazione che ogni MIO venditore DEVE seguire a menadito e che ogni venditore che vuole lavorare per fare soldi a testa alta deve sapere.

Don Mik Cosentino

PS.

Se sei stanco delle vecchie tattiche manipolative e desideri unirti a questa rivoluzione, il percorso di Vendita Telefonica d’Onore è il punto di partenza ideale. 

Non solo imparerai a vendere in modo etico, ma sarai parte di un movimento che sta cambiando il mondo della vendita.

Il cambiamento è nelle tue mani. Vuoi essere parte della rivoluzione o restare indietro?

Iscriviti ora al percorso di Vendita Telefonica d’Onore e unisciti alla rivoluzione guidata dal Padrino della Vendita.

Venditori Sotto Assedio: Quando i Clienti si Trasformano in Guerrieri Anti-Manipolazione

venditori sotto assedio

Spadoni affilati, scudi alzati e armature lucenti – i clienti di oggi sono pronti per la battaglia. 

Ma non stiamo parlando di un assalto medievale; stiamo parlando dell’arena moderna delle vendite

Nell’epoca dell’informazione, i consumatori non sono più semplici bersagli pronti a cadere sotto il fascino di venditori astuti o d’assalto. Essi sono, invece, guerrieri anti-manipolazione, armati fino ai denti con dati, recensioni e un acuto senso di scetticismo. 

Questo è un mondo in cui i venditori si trovano ora sotto assedio, affrontando non solo obiettivi di vendita, ma anche consumatori sempre più esigenti, preparati e DIFFIDENTI.

Comprano solamente se si fidano realmente di chi c’è dall’altra parte (oltre che del prodotto in sé e per sé).

Se non ti sei ancora registrato sappi che Martedì 4 Luglio alle ore 21 italiane terrò una riunione di famigghia.

Ecco l’invito:

Ma come siamo arrivati a questo punto? C’è stata una volta in cui il venditore era visto come un consulente fidato, una guida che aiutava i clienti a navigare attraverso opzioni e scelte individuando quella migliore e più funzionale per lui. 

Col passare del tempo, tuttavia, alcune tattiche di vendita si sono fatte più aggressive, e talvolta persino manipolative. I clienti, a loro volta, hanno cominciato a indossare corazze per proteggersi perché non sono scemi.

Hanno una testa per ragionare ed un cuore per sentire se sono raggirati o realmente aiutati. Purtroppo molti (se non troppi) venditori d’assalto hanno rovinato questo mondo della vendita rendendolo uno schifiu finiu.

Ora, l’arte della vendita non riguarda solo il persuadere; riguarda anche il superare le difese erette da consumatori che si sono stufati di tattiche scorrette, manipolative e veramente al limite del ridicolo.

In questo articolo, esploreremo l’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione, le battaglie che i venditori affrontano, e le strategie che possono adottare per riallineare le proprie tecniche con i valori di autenticità e integrità – aspetti che da anni ormai sono venuti a mancare in questa nicchia.

Stiamo per entrare in un viaggio attraverso i campi di battaglia delle vendite moderne, dove solo i più adattabili e rispettosi possono sperare di uscire vittoriosi.

Facciamo un salto nel passato per capire il presente: cosa sta succedendo e come mai la situazione sembra sfuggire di mano nel panorama della Vendita Telefonica

Se vogliamo comprendere pienamente la metamorfosi dei clienti in guerrieri anti-manipolazione, dobbiamo prima fare un salto indietro nel tempo, per esplorare l’evoluzione del panorama delle vendite.

Una volta, i venditori erano visti come artefici di opportunità. Negli anni ’50 e ’60, ad esempio, un venditore era spesso la principale fonte di informazioni per un cliente. La gente si affidava al loro know-how e competenza per prendere decisioni informate riguardo a prodotti e servizi. 

L’onore e l’integrità erano valori fondamentali, e la relazione tra venditore e cliente era al centro dell’interazione. Questa era un’epoca in cui un affare veniva sigillato con una stretta di mano e la parola di un uomo aveva un significato profondo.

Proprio come oggi infatti (LOL)

Col passare del tempo, la competizione nel mondo delle vendite si è intensificata. Negli anni ’80 e ’90, con l’espansione delle opzioni di consumo e la crescente pressione per raggiungere obiettivi di vendita, alcune tattiche di vendita divennero più aggressive.

Questo era l’apogeo dei cosiddetti “venditori d’assalto“, che usavano tecniche di pressione, talvolta al limite dell’etico, per chiudere vendite. In questa era, la quantità spesso aveva la precedenza sulla qualità delle relazioni.

Ed è così che i tempi d’oro vengono inquinati da azioni fuori luogo, creando poi un senso d’insoddisfazione generale che porta le persone a vedere tutto in modo completamente diverso.

L’Era Digitale non ha di certo aiutato a ristabilire gli equilibri nella Vendita Telefonica - e tra un attimo ti spiego perché

All’alba del 21° secolo, il mondo delle vendite fu scosso da un nuovo fattore: l’era digitale. L’accesso a Internet ha reso le informazioni facilmente disponibili per tutti. I clienti non erano più dipendenti dai venditori per informarsi sui prodotti o servizi. 

Al contrario, spesso entravano in una negoziazione già ben informati. E non stiamo parlando della semplice gestione delle obiezioni. E’ molto di più di questo. 

A molti venditori capitava di fare delle telefonate in cui il prospect ne sapeva quasi più di lui, ed è in quel caso che come “venditore” non hai quasi via di scampo, perché viene demolita la tua preparazione, la tua autorità e quindi anche la tua percezione come professionista.

Il rimedio? Cambiare approccio, cambiare via, cambiare strada proprio come rivelerò Martedì 4 Luglio alle ore 21 in un’importante riunione di famigghia:

Inoltre, l’avvento dei social media ha dato voce ai consumatori, permettendo loro di condividere esperienze e recensioni, che a loro volta influenzavano le decisioni di acquisto degli altri.

E’ come se in qualche modo si creasse una sorta di rete di comunicazione tra i vari potenziali clienti potendo capire se aveva senso comprare un prodotto o servizio leggendo i feedback altrui.

Così in un baleno la percezione, credibilità e autorità di chi propone servizi o prodotti online, viene distrutta in un attimo.

La conseguenza a tutto questo? I clienti hanno iniziato a sviluppare un senso di sfiducia verso i venditori. Hanno cominciato ad armarsi con conoscenza e a sviluppare un acuto senso critico. L’epoca in cui un venditore poteva facilmente persuadere (o peggio ancora “raggirare”) un cliente inconsapevole stava tramontando rendendo il lavoro del venditore molto più complesso e difficile.

Sarebbe bastato un approccio più etico, più orientato ai valori umani piuttosto che distruggere la percezione di una nobile professione solamente per un mero “piacere di commissione”:

Fa figo ricevere commissioni in termini di vendite per quello che si propone, ma deve anche essere in linea con quello che il cliente vuole e anche per la situazione in cui si trova. Purtroppo queste azioni fuori controllo e prive di alcun senso morale, hanno innescato un forte senso di sfiducia.

L’ascesa dei Guerrieri anti-manipolazione: i Prospect in rivolta

Immaginate un esercito di consumatori con scudi alzati, armati di smartphone e pronti a sfidare ogni affermazione che un venditore fa. Questa è la realtà di oggi, dove i clienti non solo si aspettano di essere informati, ma sono anche pronti a combattere contro qualsiasi tentativo di manipolazione o inganno.

Una delle armi più potenti che i clienti di oggi brandiscono è la conoscenza. Con l’accesso illimitato alle informazioni attraverso internet, sono in grado di ricercare in profondità prodotti e servizi. Sanno quanto dovrebbero costare, conoscono le alternative, e hanno letto le recensioni di altri consumatori. Questa armatura di conoscenza li rende meno vulnerabili ai trucchi e alle tattiche di vendita di basso livello.

Il continuo assalto di marketing e pubblicità ha portato molti consumatori a sviluppare un naturale scetticismo verso le affermazioni dei venditori. Essi tendono ad alzare gli scudi quando sentono un pitch di vendita, e guardano con occhi critici ogni informazione che viene loro presentata. Questo scetticismo è diventato una forma di autodifesa, aiutandoli a filtrare le informazioni e a prendere decisioni di acquisto più ponderate.

Ma in tutto questo scenario molto più “ostico” ci sono pure degli ulteriori alleati dei consumatori, perché i clienti non combattono da soli; si appoggiano a una rete vasta di altri consumatori attraverso i social media e le piattaforme di recensioni. 

Queste “lame della risorsa sociale” sono affilate e potenti, poiché una singola recensione negativa o un post virale sui social media può danneggiare seriamente la reputazione di un prodotto o di un’azienda. Questo conferisce ai consumatori un potere senza precedenti, permettendo loro di condividere le proprie esperienze e di influenzare le decisioni di un pubblico molto più ampio.

La conseguenza?

Le aziende possono trovarsi costrette da un giorno all’altro ad elaborare strategie di difensiva e di protezione contro questi attacchi da parte dei prospect, ma il danno è fatto.

Le recensioni negative, video virali di clienti insoddisfatti per quello che hanno acquistato da un fornitore piuttosto che un altro, possono creare non pochi problemi, ecco perché è di vitale importanza ritornare ai principi di etica e morale.

In questo nuovo paesaggio, i venditori devono riconsiderare il loro approccio. Non si tratta più di conquistare e sopraffare il cliente, ma di guadagnare la sua fiducia e collaborare per trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di entrambe le parti. Questo può includere l’essere più trasparenti riguardo ai prodotti, l’ascolto attivo delle preoccupazioni dei clienti e l’adattamento alle loro esigenze facendolo sempre con i modi migliori e non come un senso di resa o di sottomissione, perché poi si genera un effetto contrario.

L’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione rappresenta una nuova era nelle vendite. Per prosperare, i venditori devono evolversi da assalitori a alleati, e capire che il vero potere risiede nella costruzione di relazioni autentiche e rispettose con i clienti armati di oggi.

Esiste un modo per ritrovare l’equilibrio perduto da ambo le parti, ma non è detto che tutti siano disposti a pagarne il prezzo.

Strategie di Adattamento per Venditori: la nuova strada del Padrino della Vendita

In un mercato in cui i clienti sono sempre più informati e diffidenti verso tattiche manipolative, i venditori devono adottare nuove strategie per prosperare e far ritornare l’onore.

A questo ci ha pensato Mik Cosentino (il Padrino della Vendita) che Martedì 4 Luglio alle ore 21 italiane rivelerà il nuovo approccio alla vendita lasciando indietro e nel dimenticatoio tecniche d’assalto che hanno distrutto la percezione del venditore moderno.

Le nuove strategie devono essere incentrate sull’aggiunta di valore, l’instaurazione di relazioni di fiducia e l’adattamento alle mutevoli esigenze dei clienti. 

Solamente così si può pensare di ristabilire l’ordine, l’onore e il rispetto andati perduti.

Ecco alcuni suggerimenti utili dal Padrino della Vendita:

  1. Sviluppare la Consapevolezza del Cliente

I venditori devono acquisire una comprensione approfondita delle esigenze, delle priorità e dei punti di dolore dei loro clienti. Questo richiede ricerche, ascolto attivo e la capacità di porre domande che portino a informazioni preziose. Conoscere veramente i clienti permette ai venditori di posizionare i loro prodotti o servizi come soluzioni efficaci.

Ma non deve essere “un obbligo” vendere a tutti i costi. Si vende solamente a coloro che hanno reale bisogno di questo. Altrimenti è inutile tentare di proporre qualcosa che magari non serve al cliente.

  1. Essere Trasparenti e Onesti

La trasparenza e l’onestà sono fondamentali per guadagnare la fiducia dei clienti. I venditori devono essere aperti riguardo ai vantaggi, ma anche alle limitazioni dei loro prodotti o servizi. Quando un cliente vede che un venditore è disposto a essere onesto, anche quando non è conveniente, è più incline a sviluppare un rapporto di fiducia.

Ed è questo uno dei principi della vendita che rivelerà don Mik Cosentino il 4 Luglio.

Partecipa alla riunione di famigghia cliccando qui >>

  1. Fornire Valore Aggiunto

Oltre a vendere un prodotto o un servizio, i venditori devono concentrarsi su come possono aggiungere valore al cliente. Questo potrebbe includere offrire consulenza, risorse educative, supporto post-vendita o qualsiasi altra cosa che aiuti il cliente a ottenere un maggiore ritorno sull’investimento.

Il venditore non deve limitarsi a vendere e basta. Dovrebbe diventare più una figura che ti affianca in tutto il tuo processo di acquisto e instaura una relazione con il prospect che va oltre alla necessità di vendita.

  1. Costruire una Presenza Positiva sui Social Media

I social media sono un potente strumento per interagire con i clienti e costruire un brand. I venditori devono essere attivi sui social media, condividendo contenuti utili, rispondendo alle domande e partecipando alle discussioni. Una presenza positiva sui social media può aiutare a costruire la fiducia e attrarre nuovi clienti.

Ma soprattutto il venditore mostra un reale attaccamento all’azienda, a quello che offre, a come lo condivide, a cosa condivide… in pochi considerano questo aspetto ma ha un impatto notevole in termini di riconoscenza e fiducia reciproca.

  1. Sviluppare Capacità di Negoziazione Collaborativa

La negoziazione non deve essere vista come un gioco a somma zero, dove una parte vince e l’altra perde. I venditori devono sviluppare abilità di negoziazione collaborativa, lavorando con i clienti per trovare soluzioni che siano vantaggiose per entrambe le parti.

Adottando queste strategie, i venditori possono adattarsi al nuovo panorama delle vendite, in cui i clienti sono sempre più esigenti e informati. Attraverso un approccio basato sull’integrità, sulla comprensione delle esigenze del cliente e sulla creazione di valore, i venditori possono costruire relazioni di fiducia che portino a successi duraturi.

Aspetto che nella maggior parte dei casi non è molto digerito e accolto.

  1. Formazione Continua

Se c’è una cosa per cui mi batto ogni giorno è questa: la formazione.

Non si può pretendere che nel momento cui si diventa abili con una competenza o abilità poi non sussistano necessità di aggiornamenti o approfondimenti. Il mercato cambia, le esigenze delle persone sono mutevoli e credere di utilizzare sempre i soliti approcci a prescindere da quello che succede è utopia.

Urge sempre periodicamente la necessità di aggiornarsi, capire cosa sta succedendo sul mercato e prendere poi azioni correttive. Chi non è disposto e disponibile a fare questi cambiamenti, rischia di restare indietro e usare approcci obsoleti che non hanno la stessa efficacia.

  1. Focus sul Customer Success

Infine, uno degli aspetti più importanti per i venditori moderni è assicurarsi che i clienti abbiano successo utilizzando i prodotti o servizi che hanno acquistato. Questo implica un supporto continuo, il monitoraggio dei risultati e la disponibilità a fare aggiustamenti in base ai feedback del cliente. Un cliente che ottiene successo grazie al tuo prodotto o servizio è più propenso a diventare un cliente fedele e a fare del passaparola positivo.

Ed è questo ciò su cui bisogna puntare sia come venditori ma anche come aziende. L’unione fa la forza e se si è coesi e uniti verso obiettivi comuni è possibile ottenere belle soddisfazioni non solo economiche ma anche di fatturato nel tempo.

Purtroppo si tende però trascurare questo aspetto e mettere in primo piano un risultato effimero di breve periodo come la “commissione” anziché un passa parola potente e duraturo nel tempo.

Per fare questo bisogna avere metodo, costanza e preparazione sul campo, altrimenti restare indietro e tagliati fuori è veramente un attimo.

Considerazioni finali del Padrino della Vendita Mik Cosentino

In un contesto in cui le relazioni tra venditori e clienti stanno attraversando un cambiamento radicale, è fondamentale esaminare le nuove dinamiche in gioco. Un tempo, il mestiere del venditore era rispettato e venerato, ma, con l’avvento di tattiche sempre più aggressive, la fiducia tra il venditore e il cliente ha subito un forte colpo.

Di conseguenza, è emerso un fenomeno interessante: l’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione. Questi clienti moderni, armati di informazioni e conoscenza, sono diventati maestri nel riconoscere e contrastare le tattiche manipolative dei venditori.

In questo nuovo scenario, l’impatto sui venditori è notevole. Sfide quali la resistenza ai metodi tradizionali di vendita e la crescente necessità di autenticità sono diventate il fulcro delle dinamiche commerciali. I venditori che si aggrappano alle vecchie tattiche si trovano a lottare, mentre coloro che si adattano stanno scoprendo nuove opportunità.

Adattarsi richiede l’adozione di una serie di strategie. 

In primo luogo, i venditori devono sviluppare una consapevolezza approfondita delle esigenze e delle priorità dei loro clienti. Questo va di pari passo con la trasparenza e l’onestà; fornire informazioni aperte e sincere sui prodotti e servizi che si stanno vendendo è fondamentale.

Inoltre, i venditori devono concentrarsi su come fornire valore aggiunto. Questo non si limita solo al prodotto in sé, ma anche a elementi come la consulenza e il supporto che aiutano i clienti a ottenere il massimo dai loro acquisti.

Una presenza positiva sui social media in cui si interagisce autenticamente con i clienti può stabilire un’autorità di marca e costruire fiducia crescente nel tempo.

Inoltre, la negoziazione non deve essere vista come un gioco a somma zero, ma piuttosto come un processo collaborativo in cui entrambe le parti trovano soluzioni che sono reciprocamente vantaggiose.

Mantenere le competenze aggiornate attraverso la formazione continua è un altro elemento chiave, così come concentrarsi sul successo del cliente. Assicurarsi che i clienti traggano valore e soddisfazione dai prodotti o servizi che acquistano porterà non solo alla loro fedeltà ma anche a referenze positive.

C’è bisogno di rimettere ordine in questo scenario così cambiato negli ultimi anni, influenzato da un lato da tecniche manipolative e dall’altro dai mutamenti che sono stati figli di un contesto territoriale completamente diverso.

Per queste ragioni il Padrino della Vendita ha deciso di fare una riunione di famigghia in cui l’ordine, l’onore e il rispetto devono tornare a risplendere in questa nicchia.

5 Modi in cui l’IA sta Cambiando il modo di fare Business Online

intelligenza artificiale business online

La rivoluzione digitale ha cambiato il modo di fare business e l’intelligenza artificiale (AI) sta portando questa trasformazione a un livello superiore (se utilizzata con criterio). 

L’intelligenza artificiale sta diventando parte integrante del panorama del business online, offrendo strumenti e strategie nuovi per aiutare le aziende di tutte le dimensioni a massimizzare la loro presenza e la loro portata online. 

Ma qui casca l’asino.

gif asino

Ecco perché ho pensato di realizzare questo articolo in cui rivelo 5 modi in cui l’AI sta cambiando il modo di fare business online.

E’ inutile far finta di niente mettendo la capoccia dentro la sabbia come gli struzzi.

Fino a qualche periodo fa non ci si aspettava minimamente un’influenza del genere, invece oggi è realtà.

E questo “robot” ha creato e continua a creare non poche diatribe.

Lascio a te leggere le risposte nei commenti per farti un’idea di tutto quello che è condiviso a riguardo, le opinioni e tantissimi argomenti di discussione che ci sono dietro.

Ma tornando a noi… ecco perché non puoi restare a guardare mentre altri tuoi concorrenti o potenziali tali continuano a conquistare quote di mercato mentre tu rimani indietro a perdere opportunità.

In ogni attività, il successo viene raggiunto da chi è più veloce a cogliere il tempismo perfetto.

Ne avevo parlato pure in questo video:

Ed ora voglio ribadire il messaggio in questo articolo.

Già faccio una premessa: chi mi conosce da tempo sa che a me piace definirmi il Marketer Ribelle e che tutto quello che rappresenta un’innovazione ed un modo per poter fare business online per ricavarne un beneficio sia per me ma anche per le persone che mi seguono, sono tra i primi ad applicarlo.

Del resto offro al mercato quello che chiede e che cerca (innescando anche bisogni/desideri quando necessario).

Non si tratta di “raggirare la gente” ma si tratta di applicare i principi del marketing all’interno di una nicchia che è la peggiore di tutte (tra l’altro).

Se non la pensi così, ti basta visionare questo video e senti che ne penso a riguardo:

Ma tornando al tema di questo articolo, trattandosi di intelligenza artificiale agganciata al mondo del business online, non nascondo che questi contenuti sono realizzati anche GRAZIE all’ausilio dell’AI.

Ripeto: “anche grazie l’ausilio dell’AI”.

Quindi non è stato fatto un semplice “copia ed incolla” e chi si è visto si è visto.

E’ stata invece utilizzata l’intelligenza artificiale per estrapolare delle idee da sviluppare su cui creare appunto questo articolo che hai sotto mano.

I benefici?

  • rapidità d’utilizzo
  • minor sforzo nel creare contenuti
  • più velocità d’esecuzione

Perciò se non sei d’accordo con quanto condiviso, non sei obbligato a seguirmi.

Non sei tenuto a procedere più a fondo in questo contenuto.

Ma dovrebbe essere nel tuo interesse sapere che l’Intelligenza Artificiale può essere di grande aiuto se utilizzata a dovere.

Rappresenta una minaccia quindi per il genere umano e per chi vuole fare business online?

Dipende dai punti di vista, ma di questo ne parleremo alla fine di questo contenuto.

Cos’è l’AI (se ancora non lo sapessi) ed il suo impatto nel Business Online

cos'è l'intelligenza artificiale chat gpt

Siccome nel marketing (a seconda di quello che è il tuo target e la sua consapevolezza) è importante non lasciare NULLA per scontato, utilizziamo anche qui lo stesso identico approccio.

AI, o intelligenza artificiale, è un termine ampio utilizzato per descrivere i sistemi informatici in grado di svolgere attività che normalmente richiedono l’intelligenza umana. 

L’IA può essere utilizzata per automatizzare compiti banali e prendere decisioni basate su dati e modelli. Può anche essere utilizzata per creare esperienze personalizzate per i clienti e per fornire analisi predittive.

Non è un caso infatti se all’interno di Ulama >> , La piattaforma Tutto-in-Uno per coach e creator che vogliono far crescere la loro community, creare programmi formativi e monetizzare il proprio sapere con semplicità – stiamo implementando l’inserimento dell’AI come assistente virtuale h24, 7 su 7.

Per chi si aprirà un account Ulama (a seconda di quelle che sono le sue necessità ed i suoi punti di partenza) avrà dei vantaggi non da poco.

Inutile dirlo che l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale nel mondo del business online è molto utile anche come “apprendimento” delle esigenze delle persone potendo valutare l’elaborazione di percorsi mirati a seconda del caso.

Cosa vuol dire?

Hai mai sentito parlare di Gamification? (concetto pur obsoleto in questo momento – se consideriamo il momento in cui ne ho cominciato a parlarne)

Hai mai immaginato se una persona nel momento in cui accede ad un percorso multimediale per apprendere delle competenze, ricevesse dei suggerimenti su come potersi migliorare come se stesse partecipando ad un video game essendo completamente immersa senza dover uscire dalla piattaforma ed avendo tutto lì dentro?

Immaginalo anche solamente per un istante… 

Puoi renderti conto tu stesso di quanto questo approccio sia piuttosto potente ed immersivo.

Infatti Ulama ha un grande potere a riguardo.

E siccome noi stiamo portando l’esperienza dei clienti ad un livello successivo – cosa che le altre piattaforme non fanno – saranno costrette ad adeguarsi se vogliono competere, oppure chiuderanno i battenti.

Chiaramente non succederà visto il grande utilizzo nel mondo.

Ma quanto condiviso rimane un dato di fatto.

Ecco perché l’Intelligenza Artificiale se utilizzata con criterio nel business online, permette di cogliere delle opportunità che diversamente resterebbero solamente una chimera.

Perciò se volessimo ridurre ai minimi termini i concetti appena condivisi, l’automazione guidata dall’AI può rendere più facile per le aziende gestire la propria presenza online, identificare le opportunità e creare esperienze personalizzate.

Tutto questo è possibile per l’innumerevole mole di dati che viene gestita costantemente e continuamente da questa tecnologia.

Quindi le informazioni e la loro gestione sono la chiave per il successo.

Ed ecco che qui ci scontriamo con un primo grande ostacolo: 

Il Marketing “dei ROBOT” VS quello Umano. Chi Vincerà?

Facciamo una prova.

Diamo un “input” alla macchina Chat GPT e vediamo che “output” ci porta (questo era tra l’altro un concetto che condividevo insieme a mio Fratello Gabbo nella sezione advertising di uno dei nostri programmi formativi Infomarketing Lifestyle – ora non più in vendita – che ha aiutato centinaia di persone a farsi spazio online dal lontano 2018 ad oggi).

Non sto dicendo che usavamo già all’epoca chat GPT ma che il concetto di “input” ed “output” (oggi utilizzati nel marketing come se nulla fosse), noi ne stavamo già parlando all’epoca.

Non lo dico perché sono di parte, lo dico perché rappresenta  una verità testimoniata e documentata da tutte le recensioni che puoi trovare online anche qui sul mio blog.

Ed in merito al discorso strategie di marketing, l’altro giorno un nostro studente ha condiviso questo screenshot nella community Ulama:

recensione strategie infomarketingx luciano d'acierno

Non so se l’idea rende abbastanza.

Se non credi a queste parole e volessi parlare direttamente con chi ha condiviso questo post, puoi iscriverti gratuitamente nella nostra Community Ulama, entri nella tribe e parli con Luciano, così ti dirà lui stesso la sua opinione a riguardo.

Lui è uno dei tantissimi nostri casi studio di successo, perciò si può dire che hai l’imbarazzo della scelta.

Nota interessante riguardo “l’usabilità” di Ulama: tutto questo lo puoi fare senza dover uscire dalla piattaforma.

Ad ogni modo, a parte questa piccola parentesi, torniamo all’esempio in apertura di questa sezione dell’articolo.

Sfidiamo la macchina chiedendogli un consiglio e vediamo cosa ci dice.

Ecco qua:

Tutto sommato il “robot” ha condiviso delle strategie “funzionali” che però devono essere “riviste” e chiaramente “contestualizzate” alla situazione in essere.

Anche perché mettersi a promuovere su facebook un frullatore pur che sia, così a 70€ senza:

  • capire la situazione di mercato
  • sapere qual è il pubblico target
  • conoscere cosa propone la concorrenza
  • avere un’idea precisa della decisione di acquisto

Rimane una strategia “sommaria” che per farsi un’idea e “divertirsi” con questa intelligenza artificiale ci può anche stare ma poi senza un’adeguata conoscenza della materia, il rischio è quello di rendere tutto troppo banale, e questo non va affatto bene.

Ecco perché l’Ai a seconda di come viene utilizzata può essere un valido strumento oppure una ciofeca colossale.

Dipende dall’utilizzo che ne viene fatto, ma soprattutto dalla domanda che viene posta.

Quindi se si continuassero a chiedere informazioni con domande più precise e mirate, è probabile che se ne verrebbe a capo con qualcosa di più “accettabile” ma comunque da modellare.

Ecco perché personalmente vedo l’AI come un valido alleato a cui porre domande, elaborare le risposte e trovare pratiche e funzionali intuizioni in tempi record.

Ma gli output che ci fornisce la macchina devono poi essere modellati, altrimenti utilizzare così senza cambiare nulla quello che viene mostrato… rischia di essere poco sensato e ne hai avuto riprova un attimo fa.

Piccolo inciso: in questo articolo non mi sto riferendo ai retroscena “algoritmici” che ci sono dietro e dentro l’intelligenza artificiale perché in tal caso apriremo degli scenari ben diversi rispetto quelli attuali e non ha senso addentrarsi.

Poi se vuoi fare delle tue ricerche, fa pure ma qui sto circoscrivendo il discorso unicamente sull’impatto che l’intelligenza artificiale può avere (e sta già avendo) nel fare business online.

Quindi la morale di questo punto qual è?

Non seguire sempre alla lettera quello che condivide l’intelligenza artificiale. Devi essere un minimo preparato se non vuoi incappare in errori grossolani.

Tuttavia, siccome questa tecnologia esiste e può essere adoperata in modo strategico nel business online, scendiamo un attimo più a fondo.

Ti va?

Gli strumenti Nascosti dell’AI e come utilizzarli per fare Business Online con Successo

gli strumenti nascosti dell'intelligenza artificiale

Immagina per un istante se la tua clientela potesse interagire con un chatbot addestrato per rispondere alle domande più frequenti e tu non avessi il bisogno di:

  • avere persone reali che rispondono appena riescono alle domande
  • dire ogni volta al tuo team se ci sono offerte o meno per quello che proponi o di cui ti occupi
  • preoccuparti se il tuo team è abbastanza veloce nella gestione delle richieste senza risponde in modo scazzato e pressapochista

Non sarebbe tutto molto interessante?

Certo, da un lato spaventa ma se ti dicessi che ad oggi esiste un’intelligenza artificiale in grado di essere “addestrata” cosicché al comando specifico prevede dei comportamenti come output (detto in modo molto semplice), non sarebbe innovativo poter avere questo sistema a tuo servizio?

Certo, non è detto che possa essere utilizzato in ogni caso, ma dove ci sono i giusti prerequisiti, è davvero funzionale come supporto.

Infatti pensa appunto di poter anche istruire l’assistente virtuale a far prenotare delle call di vendita o nel proporre eventuali upsell… 

Con Ulama stiamo lavorando anche su questo e a breve ci saranno novità.

Quindi se non hai ancora approfondito l’utilizzo di Ulama nel tuo contesto o in quello di altri qualora volessi condividere il suo impiego in modo strategico in nicchie che conosci guadagnandoci pure una commissione… questo è un valido momento per farlo.

Commissione?

Certo!

Se entri nella nostra community Free, c’è un mio video pinnato in alto in cui spiego nel dettaglio questo aspetto 😀

Uscendo per un momento al di fuori di questo contesto, l’intelligenza artificiale utilizzata come strumento per interrogare l’algoritmo su:

  • esigenze del pubblico
  • desideri
  • necessità
  • tendenze del momento
  • titoli accattivanti
  • esempi di contenuti persuasivi

Può tornare parecchio utile perché permette di avere altre idee su cui lavorare per scovare opportunità, idee o simili da poter sfruttare all’interno del proprio business o nicchia.

Quindi trovo “funzionale” il suo utilizzo in quest’ottica perché aiuta a trovare idee in tempi record laddove al momento non si pensavano minimamente.

Inoltre sapendo che il pubblico odierno è molto preso da svariati modelli comunicativi, contenuti ecc… essere mirati, precisi e accattivanti è molto utile come cosa.

Ovviamente c’è un risvolto della medaglia: questi strumenti digitali possono mettere in pericolo diversi posti di lavoro, ma in realtà nessuna intelligenza artificiale (al momento) sarebbe stata in grado di creare un contenuto come quello che ho appena realizzato.

Ecco perché prima ne si colgono le possibilità ed i “pericoli” (perché ci sono, è pure inutile negarlo) prima si avrà il vantaggio di non correre ai ripari.

Io come al solito dico le cose, e se mi segui anche nel mio profilo twitter troverai aggiornamenti in tempo reale sul mondo NFT e dintorni.

Perché per quanto ne si voglia dire… se vuoi fare business online non puoi restare al di fuori dai social network o credere che alcune tendenze di mercato non siano presenti minimamente e che non avranno la benché minima influenza.

Non è così, e devi fartene una ragione.

Chiedilo al Robot e lui ti fa la Strategia. Se la pensi così, stai Fresch Amico Mio!

Del resto l’abbiamo visto qualche pagina sopra.

Affidare e mettere nelle mani di un robot una strategia di marketing o comunicativa senza avere i giusti parametri di misurazione e analisi degli “output” è praticamente deleterio.

E’ come se qualsiasi risultato che mi tira fuori la macchina, per me andasse bene.,

Ma non è affatto così!

Ecco perché l’intelligenza artificiale, per quanto potente e molto pratica, non può sostituire in tutto e per tutto la “contestualizzazione” che invece permette di trasmettere un umano.

Il tocco ed il tatto umano rappresentano i tratti distintivi di un business online, cosa che al momento l’intelligenza artificiale non è ancora in grado di fare.

Dico “ancora” perché esistono delle funzionalità che permettono di assimilare le istruzioni che ricevono e quindi in quel caso l’algoritmo è capace di modellare un testo a nostra immagine e somiglianza.

Ma non dobbiamo fare affidamento unicamente su questi strumenti.

Non dobbiamo credere che ci sostituiranno e che quindi noi umani diventeremo inutili.

E non dobbiamo nemmeno credere che un business online si possa fare solamente con un’intelligenza artificiale.

Lei può essere utilizzata per “compensare” ma non per sostituire.

Può essere pensata per snellire, non per prendere il posto altrui.

E far finta della sua esistenza non ha senso.

C’è e sta cambiando le regole del gioco così come ho condiviso durante questo articolo, ecco perché prima si è pronti ad essere parte integrante del meccanismo e prima si potranno godere di ottimi benefici.

Anche perché, parliamoci chiaro: l’utilizzo di strumenti e strategie basati sull’IA per il marketing online può essere impegnativo.

Gli strumenti basati sull’IA richiedono un investimento significativo in termini di tempo e risorse per la loro configurazione e manutenzione. Inoltre, questi aspetti possono generare una grande quantità di dati, che possono essere difficili da gestire e analizzare.

Ma la grande ricchezza per il business online dal 2023 in poi, risiede proprio qui.

Nei dati, nelle informazioni, nel comprendere ciò che l’algoritmo recupera per poi essere utilizzato al meglio per definire strategie di marketing (e non solo).

Quindi come ci si deve comportare con l’utilizzo dell’AI nel fare Business Online?

Insomma la morale di tutto questo qual è?

E’ meglio smettere di fare business online perché tanto non c’è più spazio per nessuno, oppure ha ancora senso provare a creare una presenza attiva all’interno di questo mondo digitale?

La risposta a questa domanda non è netta perché varia a seconda di quello che tu vuoi fare e di ciò che vuoi ottenere.

Se sei alla ricerca della scorciatoia per fare soldi facili, sappi che qui sei nel posto sbagliato.

Ma se in realtà vuoi capire come sfruttare a tuo vantaggio la presenza dell’intelligenza artificiale utilizzandola come un alleato del tuo progetto senza dover investire cifre folli nella sua implementazione… allora qui sei nel posto giusto.

Devi utilizzare degli strumenti che ti aiutino a ottimizzare l’utilizzo dell’AI a tuo vantaggio e mai a sfavore.

Altrimenti il rischio di finire ancor prima di cominciare è dietro l’angolo e non credo sia questo quello che desideri per il tuo futuro grazie al marketing digitale, giusto?

Ecco perché dare uno sguardo ad Ulama può essere di grande aiuto per capire come affrontare al meglio questo Business Online evitando l’utilizzo di strumenti che non sono al passo con i tempi e alle esigenze del mercato.

Tu potrai farlo senza sforzo ma dipende sempre dal contesto.

Ecco perché un confronto con noi è quello che ti serve ORA.

Alla tua prosperità,

Mik Cosentino

PS. L’Intelligenza Artificiale sta cambiando modo di fare Business Online e ci sono 5 aspetti da considerare:

  • non affidarti troppo ai robot
  • poni le giuste domande ma sappi contestualizzare le risposte
  • sono strumenti sì, ma ricordarti anche del tuo tatto umano altrimenti rischi di rendere “robotico” tutto quanto

Se fino a qualche periodo fa le strategie di marketing si creavano sulla base di studi, consulenze ecc… ad oggi non si può ridurre il tutto ad una semplice chattata con Chat GPT.

Di sicuro è molto utile perché ha dalla sua parte molte nozioni ed informazioni estrapolate dal World Wide Web e quindi è in grado di fornire delle risposte abbastanza accurate seppur generiche a volte, ma non si può ridurre il tutto ai minimi termini, banalizzando la qualunque.

Si deve essere consapevoli di questi aspetti, perché non sempre le “macchine” funzionano, e quando non funzionano poi emerge la realtà cruda delle cose e non credo che tu voglia restare a piedi non sapendo come gestire il tuo business perché non hai un algoritmo a cui chiedere aiuto.

Occhio a questi aspetti.

Non è un caso infatti se ho messo in piedi un training GRATUITO dal valore di 2k a chi accede ad Ulama.

Si chiama Infobusiness Accelerator.

Clicca qui e scopri di cosa si tratta >>

Le 3 cose da EVITARE se vuoi diventare un Consulente High Ticket

consulente high ticket

(tempo stimato di lettura: 12 min)

Penso che in questo articolo andrò dritto al punto perché voglio condividere 3 cose da evitare se vuoi diventare un consulente high ticket.

Premetto: questo non è il trend del momento (anche se sembra esserlo per come si stanno muovendo alcuni player lì fuori).

Il consulente c’era, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Noi è dal 2017 che eroghiamo servizi 1 to 1 mediante i nostri coach, quindi… 😉

Del resto l’ho condiviso pure in uno dei miei ultimi articoli >> (futuro consulenti high ticket) che se non hai ancora visionato ti invito a fare anche perché lì evidenzio una “visione futura” di quello che sarà l’andamento di questa professione già dal 2022 ed oltre.

In realtà è per via di un andamento di mercato e un cambio di esigenze del pubblico che ad oggi c’è maggior ricettività a riguardo.

Ok, sembrano cose veramente “banali” e semplici da considerare, ma quando ci sei dentro – o capisci che puoi offrire un servizio specifico ad un pubblico specifico – oppure rischi di precipitare nel “banale” e fare errori di valutazione.

Mi spiego meglio.

Ad oggi (2022) le persone non hanno più abbastanza tempo da dedicare a “formarsi” per capire o scoprire “come fare a [qualsiasi cosa essa sia].” Certo, questa non vuole essere una generalizzazione, ma la stragrande maggior parte delle persone preferisce avere a che fare con qualcuno che gli offre un servizio già pronto senza dover stare ad impazzire nel capire cosa fare e come farlo.

Se c’è già qualcuno che ti può dare delle indicazioni precise e toglierti dei grattacapi, ed hai necessità di risolvere nel più breve tempo possibile la situazione e vedi che altre persone hanno ottenuto quello che stai cercando tu… beh l’attenzione cade lì, è inevitabile!

Questo perché sta accadendo?

Perché la nostra quotidianità è completamente cambiata.

Le nostre abitudini sono completamente cambiate a fronte di tutto quello che è successo negli ultimi periodi (anni), e tutto questo si è riversato verso chiunque ha necessità di ricevere supporto o assistenza in questi ambiti:

  • creazione campagne pubblicitarie;
  • creazione di testi persuasivi per email, articoli, post, script video, newsletter;
  • realizzazione di video ad alto impatto interattivo per canali YouTube o TikTok;
  • realizzazione di grafiche accattivanti da usare su Instagram;
  • gestione rete commerciale;
  • gestione rete di coach;
  • gestione tecnica di funnel di marketing;
  • definizione di una strategia organica/pagamento per i propri profili social;
  • raggiungere più clienti per la propria attività commerciale;

Insomma ci sono veramente tante realtà che hanno concreta necessità di ricevere questi servizi – e non sono circoscritti tutti nel digital marketing – basta guardarsi intorno come qualsiasi altra attività offline potrebbe aver necessità di quanto condiviso nell’elenco puntato – e la vendita di un corso e basta senza un supporto “one to one”, rischia di diventare qualcosa di letteralmente incompleto ed inefficace.

Certo ci possono essere ancora dei contesti in cui la realizzazione di un video corso e basta potrebbe essere sufficiente, ma le persone oggi più che mai vogliono avere il contatto umano, o quantomeno il contatto con qualcuno.

Se non tengo conto di questo aspetto, è un GRANDE problema.

Per questo motivo se tu ad oggi hai:

  • un’abilità specifica che potrebbe essere messa a reddito in uno dei contesti sopra menzionati;
  • il desiderio di poterti creare un nuovo lavoro da zero proponendoti come consulente high ticket per poi scalare la tua attività (è possibile farlo);
  • interesse a voler cogliere queste emergenti necessità di mercato;

Allora metterti in lista d’attesa per Consulenti High Ticket potrà aiutarti in questo.

Ci tenevo a fare questa premessa per far capire che il mercato sta cambiando e bisogna essere pronti a cogliere le novità emergenti andando ad offrire delle soluzioni che siano il più vicine possibile a quella che è la domanda richiesta.

Puoi essere più o meno d’accordo con me riguardo quanto ho appena mostrato, ma sono i numeri a parlare.

Se anni fa andava alla grande creare video corsi e basta… Ad oggi non è più sufficiente.

Uno dei motivi è appunto l’elevato grado di consapevolezza del pubblico che ha preso nel tempo riguardo il marketing online e dintorni.

Non sono temi strani o complessi come invece potrebbero essere gli NFT o le Crypto (già quelle sono un pelino più conosciute).

Perciò consapevole di questo puoi decidere da che parte stare. Se “modellarti” e modulare le offerte che puoi proporre online a come cambia il mercato o se estinguerti.

Non si tratta di una mia “legge”, e nemmeno di un mio “punto di vista”.

Si tratta invece di un evidente dato di fatto.

Niente di più e niente di meno.

Medita su questi aspetti perché d’ora in poi (più che mai) riuscirà a prosperare chi sa leggere correttamente il mercato ed offrire soluzioni che vengono accolte facilmente.

Non si sta passando di palo in frasca ma ci si sta modellando a seconda delle esigenze più o meno sentite. E qui hai sempre una visione “analitica” della situazione.

Detto ciò…

Come focalizzarsi in una nicchia anche se parti da zero | Consulente High Ticket

nicchia consulenti

Tutto parte da qui.

Ammesso e concesso che hai colto il fatto che ad oggi può essere più “redditizio” (se vuoi entrare dentro questo mercato) proporsi come un consulente high ticket – per i motivi sopra descritti – che si prende la briga di gestire le criticità di un business o proporre un percorso con affiancamento; la regola aurea che vale sempre e comunque è la specializzazione.

Non puoi andare bene per tutti.

Non puoi fare tutto.

Ma DEVI offrire invece qualcosa di specifico che:

  • è sentito dal tuo pubblico
  • sta cercando una soluzione ma non la trova
  • crede di non averne bisogno ma poi capisce che non è così
  • dai la percezione di essere e avere il prodotto/servizio giusto da prendere ora anche se ci sono già altri player conosciuti

I tempi di decisione delle persone si sono ridotti drasticamente a seguito della pandemia. C’è stato un frammento di tempo in cui ciascuno di noi è stato sottoposto in maniera massiccia e massiva a tanti stimoli di acquisto online e il mercato di vendita online schizzò alle stelle in quei periodi.

Ad oggi, quel momento, ha creato delle conseguenze nelle persone: se non c’è qualcosa che è realmente interessante e utile da comprare o a cui porre la propria attenzione, non viene considerato.

E’ più difficile proporsi.

E’ più difficile ricevere credibilità.

E’ più difficile “convincere” le persone che noi abbiamo qualcosa per loro.

Ecco perché anche l’utilizzo del marketing organico o della pubblicità a pagamento deve essere fatto con criterio.

Devo prendermi la briga di analizzare BENE la situazione di mercato in cui voglio entrare per poter così creare un’offerta che sia il più specifica possibile e ben cucita sulle esigenze del mio target.

Questo discorso vale sia per chi è già presente online o sta vendendo qualcosa di fisico, ma anche per chi si vuole introdurre adesso in questo mondo. Saper analizzare correttamente il contesto di mercato è ciò che sancisce il successo o il fallimento come consulente high ticket.

Ecco cosa fare per focalizzarsi in una nicchia di mercato:

  • valuta quello che sai fare o che ti riesce facile fare;
  • controlla online (Google) inserendo delle parole chiave specifiche per quello di cui ti occupi o che vorresti occuparti per visionare l’ampiezza d’interesse;
  • individua se c’è già qualche altro player (o concorrente potenziale) che si sta muovendo all’interno (analizza come si muove, cosa propone e cosa non);
  • renditi conto se vale la pena entrare in quel contesto e se ti mancano delle conoscenze (in caso affermativo dovrai apprenderle);
  • definisci qual è la tipologia di pubblico che vuoi attrarre o che comunque può ricevere la giusta assistenza o supporto da parte tua;
  • definisci una sorta di “protocollo” per far raggiungere il risultato desiderato alla persona (questo ti serve per individuare dove e come intervenire se dovesse mancarti qualche passaggio);
  • valuta l’idea di muoverti in sordina per validare la tua idea di mercato senza esporti eccessivamente (questo ti permette di non fare il passo più lungo della gamba e correggere il tiro qualora fosse necessario);
  • nel momento in cui raggiungi un feedback “positivo” inizi a dare una veste coerente all’interno dei vari social network ribadendo il tuo punto forte, perché lo fai e cosa non fai.

Cerca di NON dimenticare mai anche quello che NON offri e il perché.

Se c’è una cosa che si tende a trascurare quando si ha intenzione di proporsi online è proprio questa, il fatto di non valutare adeguatamente la propria offerta.

Non si deve andare bene per tutti.

Ecco perché un’adeguata analisi e l’osservazione con occhio analitico è importante in questa fase. Essere troppo precipitosi e quindi arrivare a conclusioni affrettate potrebbe impedire di cogliere alcuni dettagli fondamentali sia della concorrenza ma anche di come possiamo “proporci” noi nel nostro caso.

Un consulente high ticket non deve aver timore di esporre la propria offerta, e se si rende conto che nel mercato ci sono già altri player, bisogna trovare un modo per essere comunque appetibili nonostante la massa critica già presente.

Lo dico perché ci sarà sempre qualcuno che può aver bisogno di noi, è che spesso ci “auto sabotiamo” e questo pensiero vale sia per chi è già navigato online ma anche per chi si sta approcciando da poco.

Avere il giusto mindset del consulente high ticket è VITALE, specialmente nel momento in cui dovesse presentarsi qualche criticità.

Noi facciamo raggiungere RISULTATI, quindi dobbiamo avere il giusto mindset.

Se non siamo certi di riuscire in questo o se qualcosa ci dovesse ostacolare… beh dobbiamo “misurare” e “analizzare” anche la nostra reazione alla sfida.

Perché è un grande termometro di quello che possiamo raggiungere.

E non c’è nulla di male nel rendersi conto che non fa per noi “questo sport”.

Del resto non tutti sono portati per certe professioni ma se vuoi “sfidarti” e vuoi raggiungere risultati che non hai mai pensato… devi fare cose che non hai mai fatto. E’ così semplice ma “difficile” da digerire.

Non me ne volere ma è bene ricordare le cose come stanno.

Quindi la prima cosa da evitare se vuoi diventare un Consulente High Ticket è NON focalizzarsi in una nicchia di mercato.

Del resto non puoi andare bene per tutti e non puoi offrire qualsiasi cosa.

Altrimenti come puoi essere percepito come “l’esperto”? (pure questo è un concetto che ormai lo sanno anche le pareti del web, ma ribadirlo non fa mai male)

Quali sono i servizi da offrire del Consulente High Ticket (evita di fare il listino prezzi)

i servizi del consulente high ticket

Dipende sulla base di quello che hai risposto ai paragrafi precedenti.

Solitamente quello che le persone fanno è vedere cosa offrono altri player sul mercato, fanno la stessa cosa ma ad un prezzo più basso, ed ecco che iniziano a cercare clienti con il marketing organico.

Ovviamente questo approccio è il classico approccio utilizzato da coloro che hanno il pelo sullo stomaco e se ne fregano di quello che propongono, se funziona o meno… ma tu non sei così vero?

No perché a volte capita che presi dalla smania di poter guadagnare online o per arrotondare a fine mese, si prende la malsana decisione di voler “accorciare i tempi” ma poi si commettono degli errori grossolani che oltre a distruggere la tua “immagine” vanno anche ad inquinare la percezione delle persone nella nicchia stessa.

E questo non deve mai e poi mai succedere.

Non ha senso e non è giusto per chi invece cerca di muoversi con criterio.

Quindi quali sono i servizi che potrebbe offrire un Consulente High Ticket

Dipende!

Non c’è una risposta univoca se non si è ben fatto un quadro preciso della situazione.

Il mio consiglio è quello di comprendere sempre di cosa ha bisogno il tuo target e valutare quello che puoi offrire come soluzione che lo avvicina a ciò che desidera.

Definito questo, pensi al tipo di servizio che potresti erogare.

Alle condizioni, a tutta la mole di lavoro che dovresti fare.

Pensi anche alle cose che non vuoi fare o che non rientrano nel tuo protocollo, perché a volte si prendono in carico dei servizi in cui ci si ritrova anche a imparare skills che non si aveva considerato.

Ecco perché una prima fase di brainstorming è FONDAMENTALE.

Poi ovviamente per avere tutta una serie d’istruzioni precise onde evitare di lasciare nulla al caso, ti basta pre-registrarti in anteprima a questa lista d’attesa riguardo Consulenti High Ticket.

Non mi va di fare promesse che possono essere “fuorvianti”, non è nel nostro modo di fare. Quello che però mi interessa è metterti nella condizione di comprendere cosa sei in grado di fare oggi con le conoscenze che hai e cosa ti manca per poter aggiungere valore ai tuoi futuri clienti, trovando l’adeguato compromesso tra erogazione del servizio e velocità di risultato.

Lascia perdere la “perfezione”. Quello che importa è la praticità e la prevedibilità di risultato.

Meno passaggi ci sono per portare un cliente al risultato che desidera, meglio è.

Ribadisco questo concetto perché ad oggi le persone desiderano tutto e subito, ma non sempre è possibile questa cosa. Ecco perché se riesci a trovare il modo per innescare questa dinamica, potresti sfruttarla a tuo vantaggio usandola come elemento distintivo.

E’ così che si deve ragionare nel diventare un consulente high ticket.

E’ un approccio sistemico e orientato al risultato.

Niente PANICO. Tutto è possibile con la guida dei giusti mentori.

Ma Perché Mik è bene evitare il “Listino prezzi” nel fare il Consulente High Ticket?

Personalmente ho sempre evitato la cosa del “listino prezzi” perché mi da la percezione come di qualcosa di standardizzato che non si discosta e che a prescindere dal contesto, quello è ciò che chiedo.

Le persone tendono a generalizzare, ad arrivare a conclusioni sommarie anche con poche informazioni, e non è mai funzionale questo approccio al contesto “high ticket”.

Semmai si può definire una “parcella oraria” ma non l’andrei mai a sbandierare ai quattro venti – specialmente se si comincia da poco.

E ovviamente non ha nemmeno senso chiedere cifre astronomiche se non sono supportate da casi studio, riprove sociali e testimonianze di clienti o studenti che confermano quanto dichiari.

Ci vuole sempre un giusto equilibrio, e in merito al listino prezzi (come dicevo) è sempre preferibile fare un discorso “a progetto” con le varie task da fare per raggiungere il risultato.

Tu sai ad oggi un valore che potresti avere sul mercato se lo confronti con altri professionisti o “prezzi” che vengono definiti “sulla piazza”.

Se parti da zero, puoi “basarti” su quelli e trovare un adeguato compromesso che ti fa stare bene nel momento in cui proponi il servizio e che viene “giustificato” anche da chi riceve la tua “prestazione”.

Qui scatta il discorso della vendita del consulente high ticket, aspetto che deve essere ovviamente conosciuto e applicato a dovere perché permette di prendere forza e consapevolezza del proprio valore e del beneficio di risolvere problemi o far raggiungere risultati ai propri clienti.

Quindi “morale della favola”: definisci un valore della tua professione e dei servizi che offri, ed evita sempre di fare il listino prezzi perché poi chi riceve il tuo supporto tenderà a paragonarti ad altri.

Ma se sfrutti invece il protocollo che condivido all’interno di consulenti high ticket, tutto cambia completamente.

Hai la mia parola.

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Perché devi protocollare ogni cosa che fai come Consulente High Ticket (no all'improvvisazione)

Ci sono diverse “scuole” di pensiero a riguardo e tutte possono essere giuste come anche “sbagliate”. Dipende dal contesto.

Mi spiego.

Io dopo anni di applicazione sul campo ho “definito” un mio personale protocollo che seguo “inconsciamente” ogni qual volta mi ritrovo a parlare con i miei studenti dell’heroes mastermind o con clienti che mi sottopongono la visione di un problema di marketing, vendita o scaling up.

Analizzo la situazione facendo delle domande specifiche e condivido quella che a parer mio (supportato il tutto dall’esperienza sul campo e dai risultati) rappresenta la giusta direzione da seguire.

Può sembrare che vado a “braccio” ma come ho detto, ho interiorizzato un mio protocollo che è fatto di questi passaggi “sommari”:

  • analisi situazione attuale e come ci si è arrivati (sia ai risultati ma anche ai problemi – una cosa non esclude l’altra);
  • analisi del mercato, cliente ideale e concorrenza;
  • valutazione di quelli che possono essere delle tendenze di mercato e come potrebbero influenzare sia le decisioni d’acquisto ma anche il business stesso in analisi (mai evitare di considerare questi aspetti, è un errore colossale);
  • analisi delle risorse del cliente che può utilizzare sia in termini di budget ma anche di “forza lavoro” per raggiungere i goal;
  • valutazione dei goal settati, la fattibilità e le tempistiche;
  • eventuali ostacoli che si potrebbero verificare durante tutto il percorso (sia interni che esterni);

Quindi come vedi, avendo interiorizzato il “protocollo” che ho stilato e messo a puntino nel tempo con la pratica sul campo, mi permette di fare un’istantanea della situazione e di non andare mai a braccio, ma sempre con oggettività evitando di metterci l’emozione di mezzo perché quella riesce a fregarti il più delle volte.

I KPI aziendali sono fondamentali nella valutazione di una situazione, essa sia piccola o grande.

Se ci sono già dei numeri che riguardano:

  • la conversione di pagine cattura contatti
  • l’apertura delle email
  • i click
  • (idem per le ads)
  • (tutto il reparto vendita – se presente)
  • le spese/ripartizione degli utili
  • ecc

Sono numeri che mi guidano, che mi danno una direzione della situazione per capire se sono di fronte ad un contesto sano o meno.

Sembra “banale”, ma non lo è affatto!

Ora… non è che un consulente high ticket deve tenere conto di tutto questo. Dipende sempre da caso e caso ma quello che conta è che deve avere una visione dall’alto (della situazione) ben chiara.

Deve conoscere quali possono essere le aree critiche di un business e come gestirle qualora si trovasse di fronte.

Ecco perché avere dei protocolli da utilizzare in questi contesti è VITALE.

L’improvvisazione non porta a niente ed io stesso, anche se a volte sembra che stia “improvvisando”, in realtà sto seguendo la mia esperienza e la sequenza di spunti che ho condiviso fino a qui.

Quindi quali sono le 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket?

Arriviamo in chiusura di questo articolo in cui ho voluto condividere le mie personali considerazioni sulle 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket.

Ho pensato di trattare questo argomento perché se da un lato è importante sapere come ci si deve muovere verso il raggiungimento di un risultato, dall’altro si devono tenere conto anche alcune delle criticità più importanti all’interno di questo caso.

Perciò:

  1. Evita di andare bene per tutti (anche se parti da zero) ma cerca d’indirizzare i tuoi servizi verso una nicchia ben precisa (segui quanto ti ho condiviso all’inizio di questo articolo per muoverti nel modo adeguato);
  2. Evita di fare il listino prezzi ma definisci il valore che puoi portare nella vita del tuo cliente tipo (ci sta un confronto con la concorrenza ma non deve essere l’unico parametro da tenere in considerazione – ne ho parlato in maniera approfondita – specialmente in fase di “vendita” per non rischiare di finire nel “paragone dei preventivi”)
  3. Evita d’improvvisare il raggiungimento dei risultati perché quando si presentano problemi più ardui, senza la giusta guida da seguire, KPI ecc rischi di trovarti in seria difficoltà

Mi raccomando: non soffermarti eccessivamente su questo veloce riepilogo ma tienine conto nel momento in cui volessi approfondire il tema del “consulente high ticket” perché ti aiuterà a muoverti con criterio ed efficacia senza commettere gli errori più comuni.

Ovviamente questi sono solamente 3 aspetti da evitare (i più evidenti) nel diventare un consulente high ticket ma sono presenti altre sfaccettature da non sottovalutare perché il mondo del consulente high ticket è piuttosto vasto, perciò mai partire per un lungo viaggio senza l’adeguata preparazione.

E a proposito di questo, se non l’hai ancora fatto registrati in lista d’attesa per non perderti quanto stiamo realizzando.

Al tuo successo,

Mik 

Marketing Organico Mik Cosentino: abbiamo iniziato dal 2018 (ecco le prove)

marketing organico mik cosentino

Tempo stimato di lettura: 15 min circa

Siccome non mi piace dire le cose e basta, sul discorso del Marketing Organico preferisco rafforzare il messaggio con un video estrapolato dall’ultimo Kick Off di Agosto 2022 caricato poi dentro la nostra X-Capsule (se non sai ancora cos’è poi ti spiego tutto passo passo).

Ecco a te il video, ascolta bene:

NOTA BENE quanto condivido qui sotto

Piccola ma doverosa precisazione: in realtà l'organico ho iniziato a farlo già dal 2015/2016

In pochissimi lo sanno ma prima di vendere prodotti HIGH TICKET come Infomarketing Lifestyle, ho lanciato – all’inizio della mia carriera del marketing online – prodotti “a basso costo” ed era il lontano 2015/2016.

  • Vedi Accademia del Network Marketing
  • Clienti a Costo Zero
  • Freedom Formula (prima edizione e primo prodotto High Ticket venduto da palco)

Io stesso all’epoca, per non far confondere la mia nuova immagine di marketer con il nuoto, iniziai a farmi conoscere proprio così: organicamente.

Lo ribadisco: era il 2015/2016.

Quindi non ho iniziato l’altro ieri. Semmai ho cominciato in “sordina”, questo sì, per poi condividere in maniera massiccia nel 2018 – ma anche con la prima edizione di Freedom Formula c’erano accenni di strategie organiche (anno 2016).

Ho voluto precisare questa cosa affinché le persone nuove che iniziano a conoscermi si possano fare un’idea ben precisa dello “storico” che abbiamo – e per chi già sa di noi, non si dimentichi da quanto siamo sul pezzo.

Così tanto per eh.

ora che ci siamo chiariti, possiamo entrare nel vivo dell’articolo 😜

Magari non ti interessa ascoltare quanto condiviso, ma il succo del discorso è che durante il video ho mostrato le prove di quando abbiamo iniziato noi a fare marketing organico ancor prima del lancio ufficiale di Infomarketing Lifestyle.

Basta vedere anche la grafica di copertina utilizzata in questo articolo.

Ma perché ho pensato di condividere questi dettagli sulla pubblicità organica?

Per il semplice motivo che ad oggi sembra essere diventato il nuovo “trend” e se ne stanno sentendo di ogni tipo, sia da una fazione che dall’altra e come al solito mi piace buttarmi nella mischia per fare chiarezza, anche perché noi il marketing organico lo portiamo avanti in modo silenzioso dal 2018 insieme alla pubblicità a pagamento, quindi non ci siamo “improvvisati”, o non ci siamo adeguati alle tendenze del momento!

Semplicemente sfruttiamo in maniera massiccia ciò che già facevamo “silenziosamente”.

E’ che adesso ovunque ti giri pare che tutti propongano sta cosa del “marketing organico”, come se tutto il resto fosse inutile, dispendioso e fuori contesto (quando non è AFFATTO così – se rimani con me, durante questa lettura potrai renderti conto di come stanno realmente le cose).

Giusto per darti altre prove, all’interno di uno dei nostri programmi formativi più venduti negli ultimi anni c’è un modulo dedicato interamente alla strategia organica.

Guarda qui:

strategia organica mik cosentino


Cioè è datato 2018… non so se rendo l’idea.

E non è stato aggiunto adesso – tutti i nostri casi studio lo possono confermare.

Anzi, a proposito di questo, ecco qui una prova schiacciante condivisa da mio fratello Gabbo dentro la nostra community proprio la scorsa settimana:


Se non ci credi puoi vedere ancora più da vicino dentro la nostra community gratuita in cui abbiamo in previsione di condividere a breve interessanti novità.

Se non sei ancora iscritto, puoi farlo ADESSO sfruttando pure l’occasione di registrarti in ANTEPRIMA ad un protocollo che a breve verrà rilasciato…

Fatte queste premesse, voglio condividerti i punti salienti che andremo a vedere insieme in questo succoso articolo.

Bene! Questi sono gli argomenti che vedremo insieme in questo contenuto firmato Mik Cosentino.

E’ un PURO contenuto formativo con l’obiettivo di fare chiarezza riguardo questo concetto ormai esploso del “Marketing Organico” e come utilizzarlo con criterio nel proprio business onde evitare di commettere qualche errore di valutazione o peggio ancora di “mal interpretazione”.

Se è la prima volta che leggi questo mio contenuto e non sai chi sono, cosa faccio ecc (mi pare strano ma può capitare) puoi vedere qualche estratto della mia storia e dei nostri casi di successo cliccando qui >

Chiarito questo… Iniziamo!

Cosa vuol dire Marketing Organico e perché tutti lì fuori ci si stanno tuffando


Non è un caso se ho voluto utilizzare questa foto perché lì fuori ci sono tantissimi marketer che ironizzano il termine “organico” associandolo alla spazzatura, come se chi utilizza questo approccio nel 2022 fosse un disperato – quando in realtà non è propriamente corretto.

E adesso ti spiego perché.

Come in tutte le cose serve criterio e giusta prospettiva, ma non tutti sanno cosa vuol dire.

Ma soprattutto non tutti utilizzano nel modo corretto le informazioni o i trend di mercato che si stanno palesando nel mondo del digital marketing in questo 2022.

Negli ultimi anni in questo panorama sono avvenuti molti cambiamenti anche a seguito degli aggiornamenti delle varie piattaforme di advertising.

  • costi per lead alle stelle
  • minor reach organica (tanto per stare in tema)
  • difficoltà di andare a profitto subito con i funnel di marketing
  • poca contattabilità da parte del target
  • email che finiscono in spam

E tutte situazioni analoghe.

Ho sentito persone dirne peste e corna su questo mondo e spesso tutte le opinioni che sono state condivise avevano un minimo comune denominatore: la scarsa conoscenza della situazione o un arrivare a conclusioni eccessivamente sommarie.

Hai presente cosa fanno le pecore quando sono in gregge e si sentono minacciate?

Basta anche solamente una pecora che va da una parte e tutte la seguono – a prescindere dove sta andando.

Idem in questo scenario.

Oh sia chiaro: non ce l’ho con te ma è doveroso mettere i puntini sulle i.

Quindi cosa vuol dire Marketing Organico?


Fare marketing organico significa utilizzare la potenza del “networking” che s’innesca grazie all’utilizzo dei social network per trovare persone potenzialmente in target per quello che abbiamo o che potremmo proporre.

Le piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook o YouTube nascono proprio con l’intento di permettere alle persone di poter condividere dei loro pensieri o informazioni (più o meno utili) sotto forma di video o testi che poi potranno essere visti e condivisi da altri utenti iscritti.

Questo è il principio di funzionamento, e sfruttando la logica di queste piattaforme, condividendo nei propri profili social dei contenuti che abbiano un obiettivo ed uno scopo ben preciso, si ha la possibilità di poter entrare in contatto con altri utenti che potrebbero interessarsi a quanto viene mostrato.

Ovviamente la creazione dei contenuti (essi siano in formato video o testo) devono seguire una logica ed un sistema ben preciso, altrimenti si corre il rischio di “creare” tanti contenuti, che poi non portano a niente.

E’ un po’ il paradosso del “fai un video al giorno, tutti i giorni”.

Ricordi quando c’era questo “slogan” anni fa?

Ecco, il concetto è il medesimo.

Certo, essere presenti sui social è importante, ma poi bisogna anche vedere cosa condividi, a quale pubblico e se quanto metti in mostra ha una logica di funzionamento o meno.

Ecco perché si tende a “generalizzare” il fatto che “postare” sui social, ad oggi è vista come una cosa da “spazzatura”. Nel senso che non serve a niente.

Anche qui torniamo sempre ai fondamentali: dipende come lo fai, con quale obiettivo e se ha senso nel tuo contesto.

Tutto deve essere in qualche modo “contestualizzato” a quello di cui ti occupi.

Scusa Mik ma allora perché tutti si stanno tuffando in questo Marketing Organico?


A quanto pare, al momento sembra essere il trend del 2022: postare contenuti, video, stories a più non posso sperando che qualche persona che segue i nostri account si faccia avanti e chieda qualche informazione di quello che facciamo.

Mmm…

Questo perché sta accadendo?

Forse perché quando non sai fare ads profittevoli oppure offerte sexy, inizi a dire che questi strumenti online non funzionano, perciò ci si butta laddove sembra andare il gregge.

alzo le spalle


Per carità: il pubblico è diverso rispetto anni fa.

Se prima le persone avevano più tempo per informarsi, approfondire o capire un meccanismo piuttosto che un altro… ad oggi questo tempo pare non esserci più.

E’ come se si volesse “tutto e subito”. Del tipo: fammi capire se questa cosa può fare per me così poi ci ragiono sopra – senza doversi sorbire funnel e funnel interminabili con email a tutto più o chiamate dalla rete vendita (ammesso e concesso che ci sia rimasto ancora qualcuno).

Pure questa è una “mezza verità”. Nel senso che da un lato è vero ma dall’altro no, perché se così fosse, allora molte aziende che producono software per fare funnel di marketing e affini sarebbero andate in bancarotta.

Il punto è che ad oggi le barriere d’ingresso nel digital marketing si sono così assotigliate che chiunque ci può entrare ma… e c’è un grande ma, il pubblico non è stupido.

E’ in grado di capire a chi si deve affidare e chi no.

Riesce ad individuare chi ha delle informazioni utili da condividere e chi sta solamente allungando il brodo.

Ha capito che se vengono condivise sempre le stesse solite testimonianze, allora vuol dire che non ci sono altri nuovi casi di successo e quindi forse è meglio lasciar perdere.

Perciò proporsi “organicamente” senza la minima strategia, senza sapere cosa dire e come dirlo, senza sapere come potersi rendere appetibili per un pubblico di persone è qualcosa che non paga più.

Cioè non paga a prescindere.

Quello che condividi deve portare un risultato specifico ad una nicchia specifica in un tempo specifico.

Fine.

Se quello che proponi non permette di ottenere questo tipo di “trasformazione” ed il pubblico è piuttosto “resistente” da questo punto di vista (nel senso che non accoglie di buon grado la “trasformazione” o la tua “opportunità”) allora sei di fronte un grande problema.

Un problema che viene completamente amplificato dal “proporsi” con il metodo organico.

Anche perché fare “marketing organico” non equivale a postare delle robette sui social e fine: “sto facendo marketing”:

No. Quello non è fare marketing, quello è postare a casaccio cose senza la minima strategia.

E te lo dice uno che queste cose le sta portando avanti in maniera silenziosa dal 2018 – lo ripeto per non dimenticare.

Il marketing organico non è spam! (dipende come lo usi)


Giusto per continuare ad essere coerente con l’incipit di questo articolo: guarda questa stories che ho pubblicato sul mio profilo Instagram nel lontano 2020…

2020, non so se rendo l’idea.


C’è forse della pubblicità a pagamento?

No.

Faccio forse spam?

No.

E’ una delle strategie che ad oggi molti “marketer” o “esperti dell’organico” condividono sui loro profili.

Ma hanno iniziato da poco.

Massimo un anno.

Noi invece?

2020.

Siccome nel video non si vede perché me l’ha caricato in un formato diverso dall’originale, ecco qui l’ennesima prova schiacciante (che poi tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridere 🙃) :


Ma a prescindere da questo, già dal 2018 condividevamo queste strategie dentro il nostro programma formativo di punta “Infomarketing Lifestyle” e le applicavamo su linkedin (che tra l’altro stiamo pure continuando a farlo – come pure i nostri studenti del resto).

Toh, guarda un po’:


Poi se vuoi vedere tutta la sfilza di Screenshot puoi vederli direttamente nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

(ci mette un po’ ad aprirsi la pagina ed è causato per gli innumerevoli screenshot… 😅)

Comunque… fare spam è una cosa, utilizzare in modo strategico le tecniche “organiche” è un altro.

Non ho mai detto di contattare a destra e manca persone propinando a tutti i costi quello di cui uno si occupa senza seguire un protocollo ben preciso.

E’ questo il punto.

E la cosa ulteriormente buffa è che si pensa che il marketing organico ad oggi sia qualcosa come “ripiego” perché magari le ads non girano più bene o sembra diventato difficile tracciare i dati a seguito delle nuove normative sulla privacy ecc…

Ma in realtà il marketing organico non deve MAI essere un ripiego, bensì una strategia che inserita nel proprio contesto di business permette di avere un indotto slegato dalle campagne pubblicitarie in cui l’impatto di ciò che viene generato dai semplici contenuti che vengono postati si social, permette di avvicinare un pubblico che si interessa attivamente a ciò che si propone, esattamente come accadrebbe con un funnel di marketing.

Il punto è che in questo caso il “funnel di marketing” è formato dai vari step della strategia organica che ha come obiettivo quello di:

  • innescare interesse e curiosità in ciò che viene condiviso;
  • far capire che c’è qualcosa da approfondire e che può aiutare a superare qualche ostacolo o difficoltà che si sta vivendo;
  • mostrare delle testimonianze che rendono tutto il processo ancora più credibile;
  • mettere la persona nella condizione di poter avere tutte le informazioni necessarie per fare azione ed entrare in contatto con i nostri contenuti con il fine di comprare ovviamente.

Da lì poi seguirà tutta una sequenza di step che ha l’obiettivo di capire se le persone avvicinate sono realmente interessate, per poi fissare delle call di vendita.

Ad ogni modo, quanto condiviso dovrebbe andare comunque di pari passo con una strategia di online marketing, perché per quanto l’organico possa essere efficace, e permette grazie alla condivisione delle persone di poter entrare in contatto con più utenti possibili, se si vuole scalare serve la pubblicità online.

Il marketing organico e la pubblicità a pagamento dovrebbero essere due facce della stessa medaglia.

Una supporta l’altra sia in momenti di stallo (perché ci saranno sempre – va capito come gestirli e superarli al meglio) e sia in momenti di successo in cui però non si deve abbassare la guardia.

Questo è uno degli errori più frequenti che viene commesso purtroppo.

Infatti quando si ha intenzione di sfruttare la potenza dell’organico (è realmente potente se si seguono i giusti passaggi) non lo si dovrebbe fare tanto per.

Si deve seguire una scaletta ben precisa e soprattutto si deve avere COSTANZA. Senza quella è inutile partire.

Quindi Mik mi stai dicendo che devo seguire la regola di 1 contenuto al giorno?


No, non è la regola di un contenuto al giorno perché se quello che condividi non trova senso di applicazione nella tua nicchia, non serve postare.

Bisogna condividere solamente qualcosa che è realmente UTILE a far capire al mio pubblico che io ho qualcosa di speciale per lui e che se non mi segue rischierà di perdere interessanti opportunità.

In tutto ciò va inserito anche qualche momento “ironico”, ma questo è un discorso che affronteremo in un’altra sede.

Ovviamente ciò che proponi deve dimostrare funzionare.

Se non hai “validato” – così come già insegnavo dentro Infomarketing Lifestyle –  il tuo prodotto o servizio, è inutile tentare di essere presente ovunque sui social.

Per “validare” intendo aver creato un qualcosa che porta al risultato e che viene richiesto dalle persone. O comunque nel momento in cui lo presenti trova interesse attivo.

Altrimenti non serve “postare online” sperando che accada qualcosa.

Davvero, esci dal mondo delle favole!

In tutto ciò una strategia la si deve seguire per forza, altrimenti non si ha modo di monitorare l’impatto di quanto viene condiviso.

E per strategia intendo dire conoscere a monte:

  • cosa si dice nella nicchia in cui mi trovo;
  • qual è il “sentiment” più acceso al momento e cosa posso fare per attirare l’attenzione del pubblico distinguendomi dalla massa;
  • come posso far capire che ho dei contenuti utili già “testati” da un mio pubblico di fan affezionati (questo vale se non parti da zero);
  • che tipo di leve devo utilizzare nella creazione dei contenuti (se per interazione, per ispirazione, per false credenze ecc);

Questi sono solamente alcuni dei piccoli dettagli che dovrebbero considerarsi in una strategia di content marketing nel metodo organico.

Senza queste informazioni, tutto quello che andrò a condividere rischia di non sortire l’effetto desiderato, rimanendoci male, pensando che il marketing organico è spazzatura e tutte queste cose qui…

Non nego che per certi versi il metodo organico è ben più complesso di quello che invece può rappresentare con la pubblicità a pagamento.

(non fare quella faccia, seguimi)

Meglio il marketing organico o la pubblicità a pagamento?

marketing organico e pubblicità a pagamento


Sicuramente la tua attenzione è caduta su una delle due risposte ma in realtà servono ENTRAMBE.

Per quale motivo?

Permettimi di farti capire cosa intendo dire.

Se da un lato con la pubblicità a pagamento puoi intercettare il pubblico più vicino a quello di cui ti occupi e che proponi senza che ogni giorno ti spacchi la schiena a creare contenuti… dall’altro con la strategia organica hai modo di “consolidare” quanto stai portando avanti.


Poni attenzione a quanto ti ho appena condiviso perché tra le righe c’è un aspetto molto importante: consolidare.

Comunque… se in un caso devi essere “parte attiva” del processo (metodo organico), dall’altro una volta che hai “settato” il meccanismo e funziona (funnel), non devi fare la stessa mole di lavoro.

Certo devi osservare e comprendere cosa ci dicono i KPI del funnel ma è sicuramente ben diverso e meno dispendioso dalla creazione di contenuto quotidiano: ogni singolo giorno.

Perché del resto il marketing organico è ANCHE questo.

Creazione di contenuto che:

  • intrattiene;
  • coinvolge;
  • interrompe ciò che una persona stava facendo in quel momento;
  • e invoglia a voler avere maggiori informazioni dimenticandosi di tutto il resto.

Perché alla fine è questo ciò che fa il marketing: focalizza l’attenzione sul cliente (ed anche su di te) e quello che hai da condividere.

Più la persona si ricorda di te, pensa a te quando ha quel problema… e più stai facendo un lavoro molto efficace.

Ovviamente non ci si dovrebbe limitare nel fare contenuti per acquisire sempre nuovi clienti, bisognerebbe curare anche ciò che si ha già, facendo sì che siano gli stessi clienti a fare il lavoro sporco per te, magari condividendo ad altre persone “in target” la tua presenza.

Ma questo è un tema che non possiamo di certo sviscerare qui in un articolo.

Ad ogni modo il concetto centrale che ci tengo a far passare è il fatto che in un caso (nel marketing organico) devi mantenere un impegno costante nel tempo – se questo è il tuo obiettivo.

Mentre nell’altro – con la pubblicità a pagamento – una volta che è stato settato il tutto, si tratta solamente di vedere i KPI ed agire di conseguenza.

Ovvio, sto “generalizzando”, ma il succo del discorso è questo.

Pertanto sono approcci diversi ma con la stessa base portante. Soprattutto dovrebbero esserci ENTRAMBI nella tua strategia di marketing. Non uno o l’altro.

Tuttavia se non conosco a chi mi rivolgo, cosa offro e perché una persona dovrebbe prendere una decisione nell’esatto momento in cui mi sta guardando… il mio marketing (che sia organico o a pagamento) sarà comunque debole.

Ecco perché non esiste una tipologia di marketing più o meno efficace.

Il marketing è il frutto di quello che hai pianificato di divulgare, e se il tuo messaggio:

  • è debole di partenza, 
  • non ha una promessa specifica, 
  • non da cenni di risultati tangibili 
  • e in qualche modo replicabili anche se si ha qualche dubbio iniziale… 

Puoi fare tutti i post e le ADV che vuoi ma nessuno ti darà la sua attenzione.

Del resto il gioco, alla fine della fiera è proprio questo.

Cosa ne pensa Mik Cosentino del Marketing Organico nel 2022?

il marketing organico nel 2022

Lo ribadisco: in sordina ho iniziato in modo “silenzioso” già dal 2015/2016 quando creai i primi prodotti a basso costo – tanto per intenderci e non dimenticare questi “piccoli dettagli”.


Tiriamo le somme di questo succoso contenuto che è ormai giunto al suo epilogo.

Non so se sei voluto scendere per curiosità direttamente qui in fondo per scoprire subito la mia opinione oppure ti sei letto tutte le mie personali considerazioni sul tema… fatto sta che personalmente sono sempre stato favorevole al marketing organico.

Rappresenta un ulteriore ingresso di lead all’interno del proprio business perché si ha la possibilità di sfruttare le “connessioni” con le persone.

E per marketing organico non vuol dire condividere a più non posso il proprio prodotto e “strozzarlo” nella gola delle persone a tutti i costi come se quella fosse l’unica religione.

No, questo non è fare marketing organico, questo è essere troppo “prodotto centrici”.

Ciò che si deve fare SEMPRE è ribadire quello che si fa, come lo si fa e che il “prodotto” che si propone è un semplice veicolo che permette il pubblico di riferimento a raggiungere dei risultati specifici che al momento non riesce a concretizzare.

Questo si deve fare.

Chiaramente si deve ascoltare anche la voce del mercato e comprendere se quanto abbiamo intenzione di condividere lo stiamo facendo nel modo corretto.

Mai pensare che un prodotto è immortale e che non debba subire delle migliorie o delle rivisitazioni nel tempo.

Occhio a non cadere in questa “trappola” perché è più facile di quello che pensi precipitarci dentro.

Ad ogni modo, a prescindere che si utilizzi il marketing organico o la pubblicità a pagamento, alla base di tutto deve esserci un “sistema”, un protocollo ben preciso… protocollo che noi ad esempio stiamo aggiornando e modellando sui tempi moderni.

Dopo la pandemia tutto è cambiato.

Le decisioni delle persone sono cambiate.

La loro propensione all’acquisto è cambiata.

I loro interessi sono cambiati.

Insomma, molte cose sono cambiate e se noi non le consideriamo, e non valutiamo se stiamo erogando tutto il possibile per ciò di cui hanno bisogno…allora rischiamo di essere sempre qualche passo più indietro, e in un’era così digitale non va affatto bene.

Proprio per questi motivi a breve ci saranno novità in materia, perché è giusto dare al pubblico ciò di cui ha realmente bisogno per prosperare ed utilizzare in modo sinergico e intelligente tutto ciò che porta al risultato OGGI sul mercato.

Sapere che ci sono degli strumenti e non utilizzarli a dovere solamente perché non lo si sa o perché non si ha voglia… qui entra in gioco una domanda molto semplice: perché fai quello che fai?

Se hai intenzione di prosperare… sai cosa dovresti fare, il resto sono solamente scuse.

Ah, giusto così per dire… cosa fanno coloro che hanno iniziato con il marketing organico senza una corretta strategia ed hanno spolpato i loro contatti o agito in modo “errato” non curando alcune sfumature vitali? Fanno le ads.

Ma guarda un po’!!

Non esiste solamente una strategia o l’altra. Servono entrambe se si vuole scalare il proprio business; ma bisogna farlo in modo strategico e intelligente.

Mai affidarsi al caso, mai.

In questo mondo online le cose cambiano molto velocemente e se non sei pronto a cogliere i cambiamenti e le novità, rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano…

Perciò se vuoi avere sempre uno sguardo sulla novità e non perderti cosa condivideremo a breve…

Un importante e INNOVATIVO protocollo verrà rivelato per fare chiarezza all’interno di un mercato totalmente allo sbando.

Intanto iscriviti, non te ne pentirai.

Al tuo successo,

Mik

P.S. Guarda qui, mentre rivedevo l’articolo scritto di pugno ho ritrovato nei miei archivi una grafica che è stata poi utilizzata all’interno del modulo in Infomarketing Lifestyle – metodo di attrazione organica “new age” – in cui riepiloga i punti salienti del marketing organico.

Guarda qui:

Metodo di Attrazione New Age


Ed è stata creata da un membro del nostro team esattamente 3 anni fa.

3 anni fa. Incredibile no?

E ad oggi cosa frulla in giro come “marketing organico”?

Esattamente quanto condiviso in questa grafica.

Interessante no? 😉 

PPS. Ah giusto, non ti ho parlato della X-Capsule (forse te ne sarai reso conto dal video che c’è all’inizio di questo articolo).

Ad ogni modo ne parliamo in una delle prossime uscite anche perché se ne sentirà parlare moooolto a lungo nei prossimi tempi.

Noi siamo sempre un passo avanti (in realtà più di uno, ma restiamo UMILI), sempre (eheheh). 😜

Come creare videocorsi nel 2022 | L’ausilio di Ulama

creare videocorsi 2022 ulama

Ragazzi, le cose stanno cambiando, specialmente nel mondo del digital marketing.

Tutto quello che prima funzionava alla grande, ora non è che non funziona più, è più complesso.

E cosa vuol dire che è più complesso?

Vuol dire che non è così immediato come un tempo quando potevi scrivere dei body copy per le ads con delle promesse veramente fuorvianti e i costi per lead erano veramente imbarazzanti…

Ad oggi non c’è più quel lusso.

Ma cosa è successo da quel momento tale per cui ora sembra così difficile promuoversi online?

E’ presto detto:

  • la consapevolezza delle persone è completamente mutata;
  • il pubblico è molto più scettico e stanco delle solite formuline “scopri come bla bla bla”;
  • gli algoritmi si sono evoluti innescando maggiore instabilità nel processo di risultato stesso;
  • più advertiser hanno iniziato a spendere e ad entrare in questo mondo innalzando di molto la competizione stessa.

E quindi?

Beh ad oggi fare business online è più articolato – ma non impossibile.

E Ulama come può aiutarmi nella creazione del mio videocorso?


Forse non ne hai mai sentito parlare ma già l’anno scorso avevo mostrato una mia pre-visione in materia.

E tra l’altro ne ho parlato di nuovo anche in uno degli ultimi video che ho postato sul mio canale YouTube che ti allego per comodità qui sotto:


Ma
Ulama cosa fa nel dettaglio?

Ulama è la prima piattaforma di e-learning che rende l’esperienza di studio e apprendimento dei contenuti realizzati dai creators unica nel suo genere senza far uscire l’utente dalla dimensione stessa.

In che senso?

Quante volte capita di registrare un videocorso su una delle piattaforme più sentite lì fuori e poi per il supporto clienti si rimanda l’utente in un gruppo facebook al di fuori?

In questo caso l’utente ha da un lato la possibilità di vedere il video corso ma poi esce per fare una domanda con l’obiettivo di dissipare ogni dubbio e deve ovviamente entrare su facebook uscendo dalla piattaforma di studio.

Il che non è poi un gran problema ma per la mente umana è un dispendio di energia e sapendo che il nostro encefalo “preferisce” risparmiare energie e risorse anziché bruciarle in continuazione… complicare il processo non aiuta di sicuro al raggiungimento del risultato stesso.

Quindi Mik stai dicendo che avere un gruppo di supporto dentro alla piattaforma di studio stessa permette di avere un’esperienza di apprendimento unica nel suo genere?

Pensaci un attimo.

Per quanto conosci e ti piacciono le piattaforme di caricamento video in cui carichi i contenuti che permettono alle persone che li visioneranno di poter raggiungere quello per cui si sono iscritti, semmai dovessero avere qualche dubbio, se nel percorso di studio è previsto un gruppo di supporto, le persone cosa fanno?

Scrivono lì uscendo dal video corso.

E di per sé non c’è nulla di male.

Anche se… c’è un grande MA.

Qual è questo MA?

Facebook nasce come piattaforma di intrattenimento in cui gli utenti condividono le loro informazioni, ci sono sponsorizzate… quanto può essere il rischio di andare a commentare sul gruppo ed essere però poi distratti da altre pubblicità che ci sono online?

Il rischio è molto alto nel digital marketing.

E di per sé non c’è nemmeno niente di male.

Ma a lungo andare, quello che potrebbe succedere è che entrando su facebook con l’obiettivo di chiedere un aiuto sul programma formativo comprato, distrarsi per altre cose è dietro l’angolo.

E nella distrazione si potrebbero trovare altre dinamiche che influenzano la persona ad avere dei dubbi su qualche difficoltà che sta avendo.

Il risultato? Entrano pensieri nella capocchia della persona che la mettono nella condizione di dubitare di quello che ha comprato con il pericolo di abbandono del corso acquistato, meno testimonianze, meno risultati, meno condivisioni con altri utenti e questo porta a depotenziare il grande lavoro di vendita fatto precedentemente.

Ma secondo te Mik, ha senso creare video corsi nel 2022?


Dipende.

Non c’è una risposta univoca a questa domanda.

Dipende dal contesto in cui ci si trova, da quello che viene richiesto nella nicchia e da quello che è l’andamento del mercato in quel momento.

Va da sé che non si può creare un video corso su ogni singola cosa che pensi o che ti viene in mente.

Bisogna prima rendersi conto di quello che è l’andamento della nicchia, se ci sono altri percorsi creati a riguardo e il motivo per cui il tuo pubblico lo dovrebbe prendere.

Per chiarire questo aspetto ti condivido qui di seguito un video che ho realizzato la scorsa settimana in merito la condivisione di questo aspetto che ad oggi è piuttosto importante:


Ma a prescindere dalla creazione del videocorso, il focus non è tanto “se e come realizzarlo” ma DOVE lo carico.

In quale piattaforma lo inserisco.

Pensaci un attimo.

Immagina una situazione in cui hai a che fare con una piattaforma dove:

  • la community è gestita all’interno senza dover uscire o utilizzare qualche altro social network;
  • l’assistenza ed il supporto avvengono in chat dentro la piattaforma stessa senza dover nemmeno mandare una email;
  • la possibilità di poter interagire con i vari studenti avviene sempre dentro la piattaforma.

Sembrano “banalità” quelle appena condivise, ma Ulama è nata proprio per i motivi sopra condivisi.

E puoi vedere il perché nella pagina che ti si apre cliccando sul pulsante qui sotto.

Vendere corsi online nel 2022 | Perché usare ULAMA


Oltre a quanto ti ho condiviso c’è una cosa importante che farà la storia nel mondo della formazione.

Chiaramente c’è “contesto e contesto” in cui fare quanto sto per dire.

Ma ormai è risaputo che questi benedetti Non Fungible Token stanno prendendo molta attenzione a riguardo, e dietro a questi “gettoni” (per così chiamarli) si celano delle utilità veramente molto interessanti a seconda di come vengono condivise.

Ecco perché dentro Ulama abbiamo pensato di inserire la possibilità di accedere alla formazione se solamente si ha nel proprio wallet l’nft agganciato al sistema stesso.

Ancora è presto (ma non troppo) per mettere gli utenti in questa condizione, ma siccome i tempi sono evoluti, tutto è molto diverso, innovativo e completamente rapido, bisogna stare al passo.

Voglio stare al passo con i tempi.

InfomarketingX vuole essere precursore a riguardo.

E siccome lì fuori se ne sentono dire di ogni in merito questi NFT, voglio dimostrare che questi “gingilli” (chiamati anche comunemente “immaginette” o JPEG) possono avere un grande potere se inseriti nel giusto meccanismo.

Chiaramente non è che tutti adesso possono fare la loro collezione di NFT e agganciarla ai propri corsi, perché fare così non porta valore alla community.

Lo dico a fronte dell’esperienza avuta con la Birdez Gang in cui le cose hanno avuto modo di prendere valore solamente dopo dietro un lavoro realmente certosino in materia.

Altrimenti che motivo ha una persona di non cedere il token che ha comprato ad un prezzo più o meno alto?

Se non ne capisce l’utilità, i benefici e tutto il resto, le persone non si avvicineranno mai a questo mondo.

Anche perché ad oggi l’aria sta soffiando verso una direzione ben precisa – anche se in molti (se non tutti) non hanno ben capito come funziona ecc, ecco perché ci tengo a ribadire che non è un qualcosa di replicabile dappertutto.

Ma al momento – per poter poi essere pronti quando ci saranno le novità, voglio dare la possibilità di accedere a chi è lungimirante ad una piattaforma e-learning che permette di poter vedere i video corsi o accedere a delle consulenze mediante gli NFT.

C’è davvero un gran lavoro a riguardo, ed ULAMA diventerà la piattaforma maggiormente utilizzata per questo contesto.

Anche perché a breve ci sarà una grande novità con l’X-PLANET e se non vuoi perderti tutti gli aggiornamenti che stiamo costruendo dentro InfomarketingX, seguire il profilo Twitter dedicato è la cosa migliore che puoi fare adesso.

Grandi novità sono in arrivo! 

Ad ogni modo, nel frattempo, se hai interesse nel realizzare uno o più video corsi in diverse nicchie e vuoi avere tra le mani la piattaforma di studio più efficace, innovativa e di tendenza del momento, il mio invito spassionato è quello di vedere come funziona Ulama, come usarla e se può fare per te a seconda di quello che vuoi costruire.

Clicca qui >> per vedere se Ulama rientra in quello che è il tuo contesto.

Io ovviamente continuerò a portare avanti novità, aria fresca e utilità che diversamente non potrebbero essere accessibili se rimanessi con le mani in mano.

E’ un mondo molto interessante quello che sta emergendo attraverso gli NFT ed io Mik Cosentino sto costruendo tutto l’arsenale necessario per poter essere pronti nel dominare il mercato con tutte le varie novità del momento.

Restare indietro e rimanerne fuori non è tra le opzioni.

Quindi rimani in campana e non perderti queste opportunità perché a breve tutto sarà COMPLETAMENTE diverso.

E’ solamente questione di tempo.

E ripeto: non lo dico perché ad oggi fare marketing è complesso. Lo ribadisco per come stanno andando le cose.

Siccome da quando ho messo piede in questo mondo ho compreso tantissime cose, abilità ecc… so quello che dico e riesco ad individuare dove sta andando il mercato.

Questa è la strada, non fartela scappare.

Al tuo successo,

Mik 


P.S. Quindi Mik in sostanza mi stai dicendo che se ho interesse a creare un video corso online, è meglio se mi affido ad Ulama anziché alle solite ormai blasonate piattaforme di e-learning?

Risposta: assolutamente sì!

E non lo dico perché sono di parte, lo dico per un’evidenza dei fatti.

Lo dico per come e dove stanno andando gli interessi del pubblico.

Tutto sta soffiando verso quella direzione e ti posso assicurare che non è affatto una “bolla speculativa”.

Ne ho parlato pure in un importante articolo scritto di mio pungo e pubblicato sul Sole 24 Ore.

Domanda: invece per quanto riguarda Ulama, ha senso prenderne parte adesso anche se non sono ancora cosa realizzare online ecc?

Risposta: dipende!

Di sicuro una cosa che puoi fare ADESSO e che tra l’altro non ti costerebbe nemmeno nulla, è cliccare qui >> e vedere con i tuoi occhi tutti i dettagli della piattaforma.

Se poi ti incuriosisce e vuoi approfondire il discorso, i miei tutor sono disponibili a valutarne la fattibilità nel tuo contesto.

Non ti venderanno NULLA se si rendono conto che non fa per te.

Su questa cosa hai la mia parola.

Anche perché, parliamoci chiaro… non è che dopo 7 anni di lavoro incessante nel mondo del digital marketing abbia bisogno di vendere a tutti i costi.

Ci siamo capiti vero?

Il futuro del Marketing Online nel 2022 | l’opinione di Mik Cosentino

marketing online 2022

Forse in parecchi si stanno aspettando una mia “previsione” in merito al mondo del marketing online e di quella che sarà la sua evoluzione da questo 2022 in poi.

In tutto ciò una cosa è certa: non ci sarà una fine del marketing online e della vendita in generale di informazioni sul web.

Seppur ad oggi sembra essere tutto molto “scontato e prevedibile” ciò che ho riscontrato fare una grande differenza è nel “come” le varie informazioni vengono veicolate.

La faccio ancora più semplice.

Da diversi mesi a questa parte, parlare di NFT sembra essere una cosa “quasi normale”.

Perché dico “quasi”?

Perché ancora questi NFT non sono un qualcosa ben radicato nella mente delle persone.

Ancora c’è chi continua a nutrire dello scetticismo a riguardo, pensando che sia solamente una bolla e che presto o tardi tutto imploderà.

Potrebbe succedere.

Come potrebbe anche non succedere.

Chi lo sa?

Mik Cosentino (forse) eheheh

Ad ogni modo se ad oggi non hai chiaro cosa sono questi NFT, ho scritto diversi articoli che puoi andare a visionare cliccando qui >>

Sono piuttosto cicciosi quindi prenditi del tempo per analizzarli a dovere 😉

Tornando sul discorso centrale di questo articolo…

Il Marketing Online è morto? No, si sta solamente evolvendo


Da che mondo è mondo, le persone continueranno a comprare prodotti, servizi ed informazioni a prescindere da quello che succederà sul pianeta.

L’acquisto e la vendita di informazioni resta e rimane un meccanismo presente dentro le nostre vite e nella vita delle persone.

Ci sono così tante nicchie di mercato che pensare che un giorno si fermerà tutto… vuol dire che a quel punto forse non ci sarà più alcuna possibilità di vita su questa terra.

Ma siccome siamo molto distanti (quantomeno me lo auguro) da questo scenario… ciò che ad oggi potrebbe far percepire morto il marketing online risiede nel fatto che le informazioni sono diverse, sono maturate, o meglio si stanno evolvendo sotto un’altra dimensione.

Il marketing non è cambiato, i principi di funzionamento rimangono sempre quelli, ciò che sta cambiando e che continuerà ad evolversi risiede proprio nel cosa viene comunicato e come viene veicolato da ogni realtà che utilizza in modo massiccio gli strumenti digitali per promuoversi.

Una cosa di cui mi sono reso conto negli ultimi periodi riguarda il livello di consapevolezza delle persone.

Oltre al fatto che la “novità” vende sempre (più o meno) ciò che molti continuano a non capire è proprio il concetto di “sofisticatezza”.

Il mercato (e quindi gli utenti che ne fanno parte) hanno aumentato il loro livello di conoscenza delle informazioni e dei vari meccanismi di marketing.

Se diversi anni fa fare pubblicità online non era per tutti… oggi è molto più semplice aprire un business manager ed iniziare a pagare facebook per delle inserzioni che rimandano su una pagina cattura contatti.

E’ molto più semplice non perché le piattaforme utilizzate sono più semplici ma perché questi argomenti condivisi sono di usuale utilizzo.

Infatti i termini che ho appena utilizzato, sicuramente per te che stai leggendo questo articolo non saranno sicuramente nuovi.

Saranno situazioni che hai già sentito proprio per il fatto che la tua consapevolezza è decisamente più alta rispetto al passato.

Ed è proprio in questo contesto che si sente dire una cosa piuttosto “insolita”: 

Mik la mia optin page non converte più!! Le persone non si iscrivono!! Non comprano più online!!


Eppure fino a qualche tempo fa sembrava tutto così semplice e quasi scontato… mentre adesso… adesso non è affatto così.

Se prima potevi mettere in piedi una pagina cattura contatti anche poco curata dove la comunicazione non era nemmeno tanto “in copy”, ad oggi bisogna evitare di fare dei cloni di altri cloni presenti online.

Quando parlo di sofisticatezza intendo quello che ho appena condiviso.

Gli stessi “modelli pronti all’uso” che potevano essere condivisi diverso tempo fa online per rendere più veloce, semplice ed efficace la realizzazione di un funnel di marketing… ad oggi non è detto che siano ancora efficaci.

Sicuramente funzionano MA bisogna metterci del proprio. Bisgona renderli “personali” con un proprio “guizzo” comunicativo.

Cosa che non sempre le persone che si muovono online hanno, perché si avvicinano con l’idea di fare soldi facili senza troppa fatica.

Peccato che il business online non sia così come appena descritto, è molto diverso in realtà.

Se vogliamo dirla in maniera diversa e ancora più netta, è come se per certi versi il livello di difficoltà fosse aumentato.

E quando le cose diventano difficili da raggiungere cosa succede?

Le persone tendono a dire che l’uva è acerba (proprio come farebbe la volpe).

Aspetta. Non sto dicendo che tu abbia questo pensiero, ma le persone tendono a generalizzare dei concetti quando fanno fatica ad ottenere quello che desiderano, e nel momento in cui non riescono a raggiungere dei risultati sperati si arriva subito a conclusioni affrettate.

Del resto è lo stesso meccanismo di coloro che essendo rimasti scottati con gli NFT dicono che sono una bolla ed è meglio starci alla larga.

Vale lo stesso identico meccanismo pure in altri contesti.

Quindi cosa fare per superare questa fase di stallo?

Bisogna ritornare ai fondamentali.

Quanto è impattante il tuo marketing online? Questa è la domanda da porsi in questo momento storico


In realtà la domanda appena condivisa andrebbe considerata SEMPRE, a prescindere dal momento attuale in cui il pubblico è molto più attento rispetto al passato.

Ma quando il gioco si fa duro, bisogna ricordarsi ogni singolo passaggio.

Specialmente il motivo che le persone devono avere per entrare in contatto con te.

Che motivo hanno di seguire quanto condividi?

E’ qualcosa di realmente accattivante, allettante e interessante?

Oppure si tratta di una cosa già sentita e risentita?

E’ normale che i costi pubblicitari ad oggi siano più alti e che la competizione abbia un livello maggiore. Come è anche normale che ad oggi riesce a vincere la concorrenza chi è in grado di sovra spendere il proprio nemico.

Del resto questo concetto non l’ho inventato io e si è sentito dire in passato.

Concetto che vale molto di più oggi stesso.

Se non sei un neofita e già da tempo hai mosso i tuoi passi online e ti sei creato una solida presenza, le persone ti riconoscono per quello che fai ecc… quindi se hai seminato bene, oggi dovresti essere nella condizione di reggere bene il colpo.

Ma se è la prima volta che ti muovi online e hai timore di non riuscire ad emergere o a fare una brutta fine… devi partire sempre dal perché.

  • Perché vuoi proporti online?
  • Perché una persona ti dovrebbe seguire?
  • Perché qualcuno dovrebbe dare seguito a quello che dici?
  • Perché proprio te e non un’altra persona?

Capisco che le domande appena condivise possono sembrare anche banali… ma in realtà è proprio dalle domande banali che nascono interessanti situazioni che fanno riflettere su cosa focalizzare la propria attenzione.

Non dobbiamo mai e poi mai farci fregare dai nostri dubbi e percezioni in merito al marketing online.

Quello c’era, c’è e ci sarà.

L’unica cosa che cambia è la difficoltà di sapersi muovere con successo in questo 2022.

Non è così scontato come sembra.

Ecco perché riprendere in mano concetti della persuasione scritta oltre che di come si veicola una comunicazione nei social network ad oggi, è la cosa più importante in assoluto.

Senza di quella a poco ci fai.

Pertanto quando senti persone che gridano:

  • oggi fare marketing online è impossibile!!
  • le persone non comprano più!!
  • i meccanismi di digital marketing sono inutili nel 2022!!

E tutte queste diavolerie simili… ricorda chi dice cosa e perché parla così.

Vai sempre oltre quello che viene condiviso.

Vai oltre…

Mik ma non mi hai detto qual è il futuro del marketing online nel 2022!!


Il futuro è quello che ci creiamo con le azioni che facciamo.

Non bisogna essere scontati e prevedibili.

Si deve dare un forte motivo alle persone di seguire quello che tu hai da condividere, perché non basta più dire che c’è un corso gratis.

Sono da giustificare tutta una serie di dinamiche che permettono alle persone di prendere sul serio quello che dici.

Poi di sicuro il mondo degli NFT porterà una svolta molto importante ma… non potranno essere applicati ed utilizzati in tutti i vari contesti.

Quello che però deve rimanerti come concetto è che ad oggi bisogna essere in grado di comunicare in maniera più d’impatto senza essere volgari o ridondanti.

Non è facile ma nella pagina che ti si apre cliccando qui >> puoi avere un assaggio.

Al tuo successo,

Mik 

P.S. La cosa interessante di tutto questo è che a breve ci sarà un’importante novità in casa InfomarketingX.

Noi a differenza di tutti coloro che sono all’interno della nicchia della formazione online, anziché uscire ogni mese con dei prodotti nuovi ecc (ci sta, non sto dicendo che sia sbagliato) a breve ne verremo fuori con qualcosa che lascerà TUTTI quanti letteralmente a bocca aperta.

E’ solamente questione di tempo, poi una volta usciti… ci seguiranno a ruota così com’è sempre successo.

Lo ripeto: è solamente questione di tempo 😉

Poi più avanti (a breve) condividerò qualche dettaglio più intimo.

Perciò stai in campana, mi raccomando!

Il Content Marketing è INUTILE se non sai VENDERE. Te lo dice Mik Cosentino

content marketing mik cosentino

Se è la prima volta che capiti sul mio sito e ti stai chiedendo se ha realmente senso ascoltare quanto ha da condividere questo Mik Cosentino, allora ti invito a dare un’occhiata qui >>

In tal modo ti rendi conto chi sono, cosa faccio e quelli che sono i Mik Cosentino Corsi.

Del resto quando si vuole creare un contenuto di marketing, la prima cosa da fare è “chiarire” la propria posizione, specialmente nei confronti di un pubblico che magari non ci conosce e non ha la ben che minima idea di chi siamo e cosa facciamo.

Proprio quello che ho fatto un attimo fa.

E sulla falsa riga dell’attuale condivisione, il tema di cui voglio parlare con te oggi ha a che vedere con un argomento che a volte viene sotto considerato ma che la maggior parte delle persone che giustamente si trovano a voler condividere il loro sapere nel mondo del digital marketing pensano sia “cosa buona e giusta”.

Il content marketing è INUTILE se non sai vendere. Te lo dice Mik Cosentino in un video estratto dal mio canale You Tube che ti invito a visionare per farti capire nel dettaglio il significato di quest’argomentazione piuttosto controversa.


Quello che ho condiviso nel video è stato estrapolare un aneddoto che mi è REALMENTE successo quando ero agli albori della mia carriera come digital marketer ed
InfomarketingX era ancora nei miei lontani pensieri.

Il punto è questo: se abitui troppo bene un pubblico di persone a ricevere contenuti gratuiti su contenuti gratuiti senza alcun orientamento alla vendita… poi succede che il giorno in cui “giustamente” proponi qualcosa che possa portare ULTERIORE valore percepito al tuo pubblico (anche già pagante) dietro compenso economico, poi ti ritrovi i forconi puntati sulle chiappette.

Posso assicurarti che ci rimani piuttosto male dopo oltre un anno di supporto (non dovuto) erogato proprio per prendere a cuore il successo di ogni singolo partecipante ad un programma di formazione che ora è molto diverso rispetto all’epoca.

La cosa sconcertante è che avevo a che fare con un pubblico che già stava ricevendo MOOOLTO di più rispetto quello che invece aveva pagato e la stragrande maggioranza di questi aveva pure ottenuto risultati ripagando ben oltre l’investimento profuso per entrare in quel programma formativo.

Ho voluto precisare questa cosa perché già dall’inizio della mia carriera in questo mondo ho dato sempre dei contenuti che in qualche modo portassero nuovi risultati a chi intraprendeva il viaggio – premura che ad oggi sembra completamente persa da coloro che propongono situazioni potenzialmente simili a quello che faccio io da anni a questa parte.

Vabbè, a parte questo, nell’aneddoto che ti ho condiviso, per certi versi ero entrato nel “loop” del fai contenuto che un giorno le persone te ne saranno riconoscenti.

Ah sì ho visto!

Ma ci sta, alla fine ognuno di noi reagisce in modo differente a seconda del contesto e se io Mik Cosentino dovessi trovare un ERRORE che ho commesso all’epoca è stato proprio questo: dare di più di quello che una persona si aspettava di ricevere con la “pretesa matematica” che – in quel caso – avrebbero accolto positivamente una mia offerta futura.

Purtroppo non è stato così (e lo avrei accolto se non li avessi considerati minimamente) ma forse come dice un detto “più tratti male una persona e più ti considera”.

Sia chiaro: quanto ho appena condiviso è solamente una citazione del mondo “popolare”.

Ma forse in quel caso Mik non hai saputo vendere bene...

Probabile.

C’è da dire che quello appena condiviso mi pare un pensiero piuttosto azzardato ma è plausibile sulla base di quanto ho esordito in questo contenuto – che ovviamente è GRATUITO – ma tra un po’ ci metterò un link per farti scoprire come riuscire a vendere sabbia pure ai beduini.

In fondo se sai fare questo (vendere della merce a chi in realtà ne ha già in abbondanza) non hai bisogno di crearti un eccessivo contenuto intorno i tuoi materiali di marketing – ma questo lo andremo ad analizzare a tempo debito.

Quindi la vera domanda che ci dovremmo porre è: cosa vuol dire fare content marketing in questo mondo digital?

La cosa sembra molto semplice, per alcuni addirittura banale, ma durante questi tempi così veloci, nel 2022 le cose non saranno più quelle di sempre.

E non lo dico per fare una profezia autoavverante, lo dichiaro per tutta una serie di eventi che stanno succedendo nel mondo online, un mondo che sta evolvendo alla velocità della luce, in cui nascono opportunità dietro ogni dove e allo stesso tempo implodono in loro stesse se non vengono gestite in misura corretta.

C’è chi spinto da qualche moda del momento o visionando qualche trend di mercato (senza capirne il reale funzionamento) segue ed emula persone incontrate per caso immaginando che tutto andrà bene ma… potrà mai andare bene seguire uno sconosciuto?

Cioè capiamoci: seguiresti mai una persona incontrata per caso se:

  • non ti ispira fiducia
  • non ti rassicura
  • non si palesa esperto in quello che dichiara
  • non ha casi studio da mostrare per essere un minimo coerente
  • non ha a cuore il reale successo delle persone

Te lo richiedo: seguiresti mai una persona che farebbe le cose solamente tanto per guadagnare online senza avere a cuore i benefici del proprio cliente ideale?

Considera una cosa: quanto sto condividendo ha una reale attinenza con il content marketing, perché per quanto sia vero dire che la creazione di contenuto segue la nicchia in cui ci si trova, il cliente a cui ci si rivolge e i problemi che si vogliono risolvere…

… in tutto questo se non hai a cuore le recensioni delle persone che parlano di te, dei tuoi servizi, corsi o quello che sia… beh puoi anche allontanarti da quello che faccio perché abbiamo dei principi e valori morali completamente distinti.

Per me in InfomarketingX (ed in ogni progetto che seguo) è FONDAMENTALE avere a cuore l’interesse e la cura di chi decide di investire su di me e su quello che ho creato e sto creando.

Mi sentirei veramente a disagio nel sapere di vendere informazioni (e di conseguenza trasformazioni) che però non sono in grado di fare nulla nella vita di chi le applica.

Ecco perché fare un video al giorno come strategia di digital marketing non sempre ha senso

strategia digitale


Il punto è questo: se tutto quello che ho da condividere non è minimamente finalizzato alla vendita di un prodotto o servizio e i contenuti gratuiti che realizzo non sono strutturati tali per cui vanno a smontare delle false credenze, ne creano di nuove potenzianti e stimolano la percezione umana a dire “
cavoli forse dovrei saperne di più e quindi dovrei valutare l’idea d’investire o comunque di spendere”, allora tutto quello che sto creando come content marketing è realmente debole.

Non è facile accettare e fare proprio questo cambio di paradigma ma in realtà è la base da cui dobbiamo partire per renderci conto che “occupare” il proprio tempo a fare delle azioni che non sono orientate al giusto risultato è un rischio che in teoria NESSUNO dovrebbe prendersi.

Dentro a questo mondo del digital marketing si ha la credenza che sia per forza di cose necessario creare dei contenuti gratuiti o comunque “farsi sentire il più possibile” dalla propria community o social network che siano, che in qualche modo le persone si interesseranno e vorranno avere maggiori informazioni su quanto stiamo portando avanti.

Ma dire “quanto sia preziosa la nostra sabbia rispetto quella dei Beduini non la rende di certo speciale ed unica”.

Serve fare un’altra cosa che rivelo passo passo nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

Piccolo spoiler: ti renderai conto del motivo di questo paragone nel momento in cui leggerai la pagina linkata poco fa.

Ovviamente quello che sto dicendo potrebbe far intendere che si deve focalizzare la propria attenzione UNICAMENTE sulla vendita e quindi lasciar perdere la parte di contenuto ma… poi anche qui il pubblico di riferimento potrebbe restare un po’ diffidente e dire che “si pensa solamente ai soldi” se si punta tutta l’attenzione sul “vendere, vendere e ancora vendere” senza considerare l’aiutare coloro che non riescono a capire come muoversi a riguardo in un contesto che non conoscono.

Ed ecco che sorge il dilemma del content marketing: quando creare contenuto gratis e quando vendere?


Chi lo sa? A questa domanda sembra non esserci un’adeguata risposta quando invece il nocciolo della questione è da ricercarsi a capo della strategia di
marketing stessa.

Fare un video al giorno per coprire dello spazio disponibile come visibilità online (essa sia derivante dai social network piuttosto che da un canale YouTube o podcast) poco cambia.

Perché fino a quando non si ha la ben che minima idea di cosa dire, come dirlo e con quale obiettivo per farsi conoscere e offrire una soluzione specifica ad un pubblico di persone che potrebbe avere bisogno di quello che sappiamo, il content marketing non potrebbe mai e poi mai trovare un’adeguata applicazione.

Ma nel momento in cui seguirai la lista che ti sto per condividere sarai in grado di capire quando fare content e quando è il caso di vendere, ma anche qui va capito COME fare contenuto e come fare vendita dall’altro, perché se poi rischio di dare più attenzione ad un contesto piuttosto che un altro posso vanificare tutto quanto.

Se invece seguirai quanto sto per dirti sarai capace d’innescare il giusto equilibrio all’interno del tuo ecosistema di marketing.

  • Non iniziare a creare contenuti gratuiti se quello che vuoi condividere non ha visto ancora il becco di un quattrino (il tuo prodotto o servizio offerto deve essere già stato venduto a qualcuno prima di proporre la minima offerta sul mercato altrimenti rischi di dare vita a qualcosa che nessuno vuole)

  • Focalizza SEMPRE l’obiettivo della tua comunicazione e perché mai una persona dovrebbe ascoltarti. Rispondi alla domanda: perché dovrei continuare ad approfondire l’argomento?

  • Cosa c’è di realmente speciale in quello che vuoi condividere? Risolvi un problema specifico in un specifico modo oppure hai qualche dubbio a riguardo?

  • Quanta esperienza hai dalla tua parte tale per cui un pubblico sarebbe ben contento di seguirti?

  • Hai mai venduto qualsiasi cosa (oltre quello che vuoi condividere gratuitamente come informazioni)?

  • Saresti in grado di “vendere” le informazioni che daresti gratuitamente? Nel senso: in una scala da 1 a 10 quanto riusciresti a convincere una persona a seguire quello che hai da condividere anziché fare dell’altro?

  • Non cadere nella trappola del dare molto contenuto che però non è strutturato per stimolare l’acquisto del pubblico – rischieresti di perdere solamente tempo e vivere dentro una “subdola” illusione

  • Hai definito in modo preciso ed univoco il pubblico a cui condividi la tua comunicazione?

  • Sei al corrente dei vari concorrenti presenti nella tua nicchia? Non fare finta di essere l’UNICO a proporre qualcosa di “innovativo” se non monitori il mercato. Fai attenzione alla trappola dell’ego, è MICIDIALE.

  • Da quanto tempo sono presenti e cosa offrono? Osserva bene.

  • Hai individuato il “percorso mentale” che il tuo cliente dovrebbe fare per rendersi conto che ha bisogno di quello che offri o comunque di un prodotto o servizio specifico per superare i suoi ostacoli e raggiungere più facilmente quello che ad oggi non ha piuttosto che prostrarsi dinanzi ai tuoi concorrenti?

Ora… prenditi del tempo per meditare e riflettere su quanto ti ho condiviso perché si tratta di un qualcosa che potrebbe darti MOOOLTO fastidio – e se succede BENE così perché vorrà dire che ho toccato delle note dolenti.

Del resto la mia fama mi precede, quindi chi mi conosce sa che a volte dico cose che possono far male, ma quando succede è per far SPALANCARE gli occhi onde evitare di commettere ERRORI inutili.

Perciò tornando al discorso della lista di concetti e domande condivisa, è stata messa a disposizione per farti riflettere su cosa vuol dire un concetto soltanto: l’importanza di trovare un giusto equilibrio tra content marketing e vendita.

Infatti la strategia di marketing può realmente aiutarti


A prescindere da quello che è il servizio o prodotto condiviso, in ogni meccanismo di marketing e non che si rispetti, ci sono tutta una serie di step da tenere in considerazione onde evitare di muoversi alla cieca piuttosto che ad esempio (questa è quella più sentita) cominciare ad aprire un gruppo facebook o telegram e dare contenuto piuttosto che fare video su video sperando che possa accadere qualcosa.

La realtà dei fatti è che la vendita non accade dalla sera alla mattina.

La vendita non avviene così tanto perché è fisiologica.

La vendita deve essere “indotta” in qualche modo e fare un video al giorno piuttosto che creare contenuto gratuito in un gruppo, non fa di questa costanza un elemento vincente.

Tutto dipende da come nasce, da qual’è il messaggio di marketing, da qual’è il pubblico coinvolto e perché una persona dovrebbe continuare a decidere di “barattare” il suo tempo per delle informazioni di valore o di dare dei “soldi” per raggiungere più velocemente un risultato.

Se in questo contesto non tengo conto di aver già venduto quello di cui voglio parlare online e mi sforzo a creare tutta una serie di hype, di interesse, di intrattenimento su un qualcosa che poi magari il pubblico non è nemmeno invogliato a comprare… beh rischio di fare seriamente un buco nell’acqua.

Ecco perché all’interno di InfomarketingX ribadisco spesso questo concetto, perché di base è quasi sempre poco considerato.

  • prima devo sapere in che mercato voglio operare
  • poi posso analizzare la situazione per rendermi conto di quale possa essere la miglior soluzione da prendere in considerazione
  • l’impacchettamento di un’informazione, prodotto o servizio, spesso viene completamente sbagliato perché si crede che in ogni contesto in cui ci si trova (natura del business) valgano le stesse identiche regole – in linea di principio è anche corretto ma poi devono essere adottate delle “correzioni” per far funzionare il tutto al meglio.

Ed è proprio in questo frangente che si precipita nel “generalizzare” pensando che:

  • creare una pagina social
  • farci dei contenuti sopra
  • aprire un canale youtube
  • registrare dei video
  • aprire un blog
  • scrivere degli articoli
  • aprire una mailing list
  • fare delle email
  • aprire una community
  • realizzare dei post

Sia la strada giusta per farsi vivo e cominciare poi ad attirare attenzione in quello che è il proprio contesto personale e a cascata fare vendite a manetta come se non ci fosse un domani.

Non sempre è giusto procedere in tal senso SPECIALMENTE se ogni azione non è orientata alla vendita.

Non ha MINIMAMENTE senso essere presenti online se non si ha un pizzico di attitudine alla negoziazione.

Non sono i like o le visualizzazioni che ti fanno guadagnare sul web.

Come non sono nemmeno i commenti e le condivisioni a farti arrivare soldi sul tuo conto corrente.

C’è bisogno di molto di più ad oggi.

E non si tratta nemmeno di fare “branding” o qualche “sponsorizzata per copertura” tanto per attirare l’attenzione.

No.

C’è prima da capire la giusta impalcatura di marketing da realizzare che possa sorreggere tutto il meccanismo di vendita che porta una persona a voler REALMENTE comprare un prodotto o servizio, per poi passare alla fase in cui si creano una serie di contenuti con l’obiettivo d’innescare interesse ed attenzione intorno, mirati a convincere che quello che abbiamo da offrire è realmente la cosa migliore per quella persona.

Il content marketing e la vendita devono andare di pari passo.

Uno non esclude l’altro.

Se poi vengono fusi nel giusto mix tale per cui nel momento in cui una persona visiona del materiale gratuito e ne rimane sempre più interessata al punto da voler accedere ai contenuti a pagamento… ecco che si è innescato il giusto compromesso.

Chiaramente tutto questo non lo si può fare dalla sera alla mattina, non lo si può improvvisare, così come non si può improvvisare la vendita.

Ecco perché prima è bene partire da lei, così la conosci, ci prendi confidenza e alla fine ti rendi conto che non è nemmeno così pessima come qualcuno ti ha raccontato in qualche momento della tua vita.

Non serve essere insistenti.

Non serve avere la parlantina.

Non serve nemmeno indossare giacca e cravatta.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

PS. Lo riconosco, questo articolo è stato piuttosto argomentato ma in tutto questo non ci dobbiamo dimenticare UNA cosa, forse quella più importante su TUTTE, che se io non ho inteso che dentro ad una specifica nicchia è REALMENTE richiesto quello che voglio condividere e proporre… a poco serve parlare di content marketing e vendita.

Queste due facce della stessa medaglia trovano applicazione nel momento in cui portano avanti la conoscenza e l’approfondimento di temi che sono richiesti dentro la nicchia specifica.

Ma anche di questo contesto ne parleremo a tempo debito.

Per il momento impara a vendere perché se lo saprai fare, poi estrapolare dei contenuti gratuiti mirati ad intrattenere, invogliare e convincere si riesce a realizzare senza troppa difficoltà.

Ma provare a creare contenuti senza saper vendere… ti dico già che è una battaglia persa ancor prima di iniziare.

Poi c’è anche chi lo fa – seppur (sotto sotto) tenta comunque di proporre qualcosa in modo “timido”.

Pure qui si potrebbe aprire un capitolo infinito…

PPS. Chiaramente quando parlo di vendita non mi riferisco ad un venditore di pentole o ad una persona insistente.

Mi riferisco a dei criteri che potrai approfondire tu stesso cliccando qui >>

PPPS. Se ti stai chiedendo come puoi trovare un adeguato compromesso tra il fatto di creare contenuto, come e quando veicolarlo senza risultare dei venditori di pentole ma peggio ancora dei buon SAMARITANI che tutto offrono innescando poi nel pubblico pure un senso di “pretesa” a prescindere… continua a seguirmi perché nelle prossime uscite settimanali avrai ulteriore chiarezza su questi aspetti apparentemente scontati ma poco compresi.

Entriamo Dentro i Corsi di Mik Cosentino

mik cosentino corsi

Di solito le persone quando si sono fatte un’idea di me e di quello che faccio, iniziano a cercare subito cosa vuol dire studiare direttamente con Mik Cosentino.

E da qui emergono tutta una serie di interrogativi e domande che possono frullare nella mente della persona, come ad esempio:

  • funzionerà anche per me?
  • da dove inizio che non mi sento abbastanza capace in una specifica nicchia di mercato?
  • si dice che non serve conoscere il pc e certe diavolerie simili ma sarà vero che potrò farcela in totale autonomia?
  • vedo persone che dicono di aver creato la loro fortezza dietro la divulgazione di informazioni ma io cosa posso mai diffondere che non so da dove partire?

Di base queste sono solamente alcune delle domande più frequenti che il mio pubblico si chiede quando entra in contatto con il mio mondo.

Del resto non è una novità che oggi più che mai nel mondo del digital marketing è importante crearsi una propria presenza appetibile nei vari social e a seguire anche in quelle che sono le piattaforme più in voga del momento.

Questo perché?

Le persone lì fuori osservano, sia che tu debba comunicare verso i tuoi clienti o sia che tu debba attirare attenzione a quello che fai e proponi.

Ad ogni modo devi saper attirare l’attenzione.

Ma ad oggi l’attenzione non si attira più con le promesse fuori luogo se non sono credibili e ben supportate da prove tangibili.

Oggi voglio mostrarti cosa vuol dire studiare dentro i corsi di Mik Cosentino

E’ ormai risaputo che si deve essere capaci di promettere quello che si vuole fare ottenere alle persone che vorrebbero avere anche solamente un briciolo del tuo successo, della tua vita, della tua fama o delle tue competenze.

Peccato però che quando ci si avvicina alla strada che potrebbe portare a ciò che una persona desidera, si rischia di dimenticare tutti quegli ostacoli che fanno parte del gioco, ostacoli che spesso non si vogliono vedere o si “appellano” come delle cose non dette o che qualcuno ha omesso.

Ecco perché ho pensato di fare chiarezza in merito creando “Aria Fritta”.

Di cosa si tratta nel dettaglio?

Ecco lo sapevo, per vedere più nel dettaglio i corsi di Mik Cosentino devo pagare!!

Ma in realtà non è propriamente vero.

Il motivo?

Guarda questo video estrapolato dal mio canale YouTube.

Prima che tu possa giungere ad una conclusione affrettata, permettimi di mostrarti il motivo della frase sopra condivisa, perché già immagino che i tuoi animi si stanno scaldando.

Dunque…

Quando Mik Cosentino parla di guadagnare soldi grazie all’internet marketing, lo fa perché è realmente possibile SE (e qui c’è un ENORME “se” che la stragrande maggioranza delle persone lascia perdere) si fa un’accurata ANALISI di mercato.

E ne parlo anche qui >>

La vendita online avviene solamente nell’esatto momento in cui “domanda e offerta” si incontrano in modo più o meno CONSAPEVOLE, e chiaramente ci sono tutta una serie di strategie di marketing da poter utilizzare per entrare in nicchie potenzialmente profittevoli.

Ok ma cosa pensano le persone di Mik Cosentino?

Anche a questa domanda c’è una SPECIFICA risposta che puoi trovare cliccando qui >>

No non devi comprare nulla ma puoi “acquistare” (per modo di dire) le opinioni delle persone che hanno sul mio conto e su quello che hanno costruito grazie ad InfomarketingX.

Lo ammetto (anche perché non penso ci sia nulla di male nel dirlo) non tutti ottengono quello che vogliono SE non si applicano o SE non si sforzano a raggiungere quelli che sono i loro sogni.

I Corsi di InfomarketingX non promettono guadagni facili senza fare nulla.

In InfomarketingX c’è da farsi un mazzo tanto che la metà basta.

Anzi per certi versi si fa meno fatica a stare con le braccia conserte.

Ecco perché abbiamo definito il nostro potenziale cliente come “una persona che non ha paura di lavorare sodo per digitalizzare una passione o competenza per diventare padrone della sua vita e libero finanziariamente”.

Questo è il nostro avatar cliente e in tutto questo c’è rivelata una cosa che fa la totale differenza: LAVORARE SODO!!

In InfomarketingX di Mik Cosentino c’è da lavorare sodo.

Bisogna imparare conoscenze e competenze che possono aiutare a fare chiarezza in merito quello che si vuole fare a seconda di quello che è il pubblico, ma se io in primis non sono sicuro di voler ottenere ciò che può realmente aiutarmi a fare una GRANDE differenza, ecco che poi dico che l’online marketing non fa per me.

Quando la realtà dei fatti è che TU non fai per l’online marketing.

In tutte le cose che si fanno nella vita c’è una piccola o grande scrematura, una sorta di selezione naturale e questo è più che lecito perché non tutti sono portati per svolgere determinati mestieri.

Ed io non so se hai intenzione di vedere cosa c’è dietro al mondo della cosiddetta “Aria Fritta”.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

PS. Si lo so questo articolo è stato un pelino provocatorio, ma anche qui l’ho fatto con un obiettivo ben specifico. Dalla mia parte voglio solamente quel tipo di persone che sono REALMENTE disposte a fare tutto quello che c’è da fare per ottenere risultati MEMORABILI.

E quando dico fare “tutto quello che c’è da fare” non sto parlando di cose che sono fuori dalla propria portata.

Si tratta della stessa identica strada che ho seguito io in primis e poi tutte quelle persone che come te hanno deciso di mettersi in gioco per vedere come sfruttare a proprio vantaggio l’online marketing.

Oggi le informazioni sono sempre più digitali e chi comprende come funziona il gioco del denaro, prima sarà capace di dominare il mercato e prima potrà togliersi bellissime soddisfazioni.

Ma anche qui non c’è alcuna promessa di guadagno facile.

C’è tutt’altro di facile, ma noi con i corsi di InfomarketingX abbiamo semplificato il tutto permettendo a chi vuole fare le cose sul serio di ottenere quello che desidera veramente.

Ripeto: non tutti sono portati per questo mestiere e non c’è da farne una colpa o un cruccio.

Quando ti fai un’idea più precisa di cosa vuol dire l’Infomarketing, entrando nei nostri percorsi formativi hai tutto il tempo necessario per testare quanto abbiamo creato e renderti conto se vuoi proseguire e darti una concreta possibilità oppure se vuoi lasciare perdere e cedere il posto a qualcun altro.

Ecco perché prima che tu possa fare delle scelte sbagliate ti invito a dare un’occhiata a cosa vuol dire vendere “Aria Fritta”.

Non si tratta di una presa in giro ma di una concreta constatazione.

Sono sicuro che ne parleremo più a lungo.

Come fare soldi partendo da zero – le istruzioni di Mik Cosentino

come fare soldi partendo da zero

La maggior parte delle persone che si rendono conto di poter fare soldi online iniziano a cercare in modo spasmodico su Google quale può essere il modo più efficace per ottenere questo risultato.

E cercando potresti trovare come cose del tipo:

  • Guadagnare online con un blog.

  • Apri un canale YouTube.

  • Affiliate Marketing.

  • Amazon FBA.

  • Dropshipping.

  • Trading Online.

  • Vendi infoprodotti online.

  • Crea Temi o Plugin.

Ed altre cose affini.

Il punto è che tutte le cose condivise sono giuste per guadagnare online partendo da zero ma… se volessimo capire come farlo seriamente, qual è la strada da seguire?

In questo video ti condivido un importante pensiero:

Purtroppo la maggior parte delle persone non comprende realmente cosa significa guadagnare online

Di base una persona quando inizia a pensare a come fare soldi, lo fa dalla prospettiva sbagliata.

Lo fa pensando alla mancanza di soldi e non a quello che potrebbe realmente dare alle persone.

Il fare soldi non significa trovare qualche strano meccanismo di guadagno senza dover fare tanta fatica e ottenendo grandi somme di denaro.

Non è così che funziona ed io mi discosto completamente da questo principio.

Infatti per quanto mi riguarda ci tengo a condividere un messaggio rivolto a delle persone che sono disposte a lavorare sodo per diventare padroni della loro vita diventando finanziariamente libere facendo quello che più amano in assoluto.

Ecco perché la prima cosa da tenere in considerazione su tutte le altre è proprio quella di scoprire cosa vogliono le persone.

Perché il fatto di guadagnare online seriamente preclude tutta una serie di considerazioni che condivido tra un attimo, ovvero:

  • Individuare una nicchia di mercato che ha un problema

  • Scoprire se c’è qualcuno che ha trovato una soluzione in merito

  • Analizzare com’è stata impacchettata questa soluzione

  • Vedere quali sono le recensioni e se le persone sono realmente soddisfatte di quello che ricevono come offerta

  • Considerare se c’è un qualche punto debole in quello che viene proposto

  • Valutare un nuovo modo alternativo ed efficace che rende maggiormente piacevole l’ottenimento di un risultato senza dover attraversare le tenebre del fallimento o la frustrazione dell’insuccesso

Perché è questo il nocciolo della questione.

Fare soldi equivale a tenere conto di quanto ho appena condiviso.

E l’elenco che ho appena scritto è la matrice di funzionamento da prendere in considerazione in qualsiasi contesto esso sia.

Conoscere le esigenze ed i bisogni delle persone è il fulcro del guadagnare online seriamente

E’ sbagliatissimo pensare a quale dev’essere il prodotto più richiesto o maggiormente venduto all’interno di una nicchia per poter fare soldi a palate.

Perché io stesso Mik Cosentino quando mi sono avvicinato a questo mondo dell’online marketing ho avuto lo stesso identico pensiero.

Il mio chiodo fisso era come avrei potuto guadagnare soldi vendendo prodotti o servizi online già richiesti dalle persone.

Quindi ero alla ricerca di una miglioria o qualcosa che rendesse più efficace l’acquisto di un prodotto o servizio ma… nel momento in cui avevo questo modello di pensiero, sentivo un forte attaccamento ai soldi che sì, mi ha portato a guadagnare le prime somme di denaro online ma dentro di me sentivo qualcosa che non andava, quella classica sensazione di sporco che sicuramente hai sentito parlare.

Quante volte capita di sentir le persone associare il denaro a qualcosa di sporco, qualcosa da cui è bene stare alla larga o comunque che è meglio fare attenzione?

Sicuramente molte.

E allo stesso tempo dentro di te prende piede qualcosa che ti allontana da quello che invece vorresti realmente: aiutare te stesso e le persone intorno.

Infatti nel preciso momento in cui ho capito questo, nel momento in cui mi sono reso conto che il segreto era nelle persone, nel capire:

  • Cosa cercano

  • Cosa desiderano

  • Cosa vogliono

  • I motivi di un loro eventuale acquisto

Ecco che tutto cambia completamente.

Infatti sono gli stessi identici principi che mi hanno spinto a creare InfomarketingX una realtà che insegna come guadagnare online (e non solo) seriamente tenendo conto:

  • Del mercato

  • Della persona che propone un servizio o prodotto

  • Della concorrenza

Per fare soldi bisogna possedere delle competenze o abilità (ma non sono quelle che pensi o che ti fanno credere)

Permettimi di essere brutalmente onesto con te. Anche perché la sincerità paga sempre.

Quando si parla di guadagnare online si deve essere consapevoli che è importante (come in qualsiasi altro contesto) possedere delle abilità e competenze che non devono essere per forza di cose circoscritte a conoscenze di marketing, promozione e vendita.

No, quelle si possono affinare anche in un secondo momento.

Quello che è bene tenere in considerazione riguarda invece le conoscenze e abilità di quello che vorrai proporre sul mercato di cui ha bisogno una nicchia di persone potenzialmente interessata a quello che fai.

Non ti puoi proporre online se tu in primis non hai le adeguate conoscenze e competenze in materia.

Ecco perché ho creato un webinar totalmente gratuito in cui vado a toccare queste sfumature e quali sono le azioni da fare in sequenza per evitare di cadere nella trappola del “guadagno soldi facili senza fare nulla”.

Lungi da me questo messaggio perché non fa parte della mia etica e visione futura.

Pertanto se vuoi scoprire il nostro approccio etico e innovativo…

Si tratta di un contenuto altamente formativo che ti aiuta a fare chiarezza in un mondo in cui chiunque dice tutto il contrario di tutto.

Segui chi ha fatto della formazione la sua ragione di vita aiutando così tante persone da perdere ormai il conto.

Quindi potrai vedere tu stesso persone simili a te che si sono realizzate grazie a quello che condivido in InfomarketingX.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

PS. In tutto quello che ho condiviso all’interno di questo articolo c’è una cosa che mi sento di condividerti. Tra le varie nicchie più profittevoli e facilmente scalabili , quella più semplice da monetizzare è quella delle informazioni.

Ma anche qui bisogna saper condividere cose che sono potenzialmente richieste dalle persone, altrimenti non è che tutti danno i soldi al primo che capita sotto mano.

Ci sono tutta una serie di cose da tenere in considerazione prima di muovere anche un solo passo.

Ecco perché non faccio mai promesse fuorvianti ma condivido ciò che da sempre funziona per me nel mio caso specifico ed anche nella vita delle persone intorno a me che applicano con successo le mie conoscenze.

PPS. Inoltre un’ultima cosa che mi sento di condividerti è l’avere a cuore il successo delle persone e non sempre e solamente i soldi. Quelli sono una diretta conseguenza di quello che sei in grado di trasferire negli altri.

Inizia a pensare a quali sono le competenze che devi conoscere per generare i primi soldini, sposta il focus sulle persone, comprendi quelli che sono i loro bisogni, problemi e crea una soluzione unica capace di aiutarli a cambiare la loro vita.