Le 3 cose da EVITARE se vuoi diventare un Consulente High Ticket

consulente high ticket

(tempo stimato di lettura: 12 min)

Penso che in questo articolo andrò dritto al punto perché voglio condividere 3 cose da evitare se vuoi diventare un consulente high ticket.

Premetto: questo non è il trend del momento (anche se sembra esserlo per come si stanno muovendo alcuni player lì fuori).

Il consulente c’era, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Noi è dal 2017 che eroghiamo servizi 1 to 1 mediante i nostri coach, quindi… 😉

Del resto l’ho condiviso pure in uno dei miei ultimi articoli >> (futuro consulenti high ticket) che se non hai ancora visionato ti invito a fare anche perché lì evidenzio una “visione futura” di quello che sarà l’andamento di questa professione già dal 2022 ed oltre.

In realtà è per via di un andamento di mercato e un cambio di esigenze del pubblico che ad oggi c’è maggior ricettività a riguardo.

Ok, sembrano cose veramente “banali” e semplici da considerare, ma quando ci sei dentro – o capisci che puoi offrire un servizio specifico ad un pubblico specifico – oppure rischi di precipitare nel “banale” e fare errori di valutazione.

Mi spiego meglio.

Ad oggi (2022) le persone non hanno più abbastanza tempo da dedicare a “formarsi” per capire o scoprire “come fare a [qualsiasi cosa essa sia].” Certo, questa non vuole essere una generalizzazione, ma la stragrande maggior parte delle persone preferisce avere a che fare con qualcuno che gli offre un servizio già pronto senza dover stare ad impazzire nel capire cosa fare e come farlo.

Se c’è già qualcuno che ti può dare delle indicazioni precise e toglierti dei grattacapi, ed hai necessità di risolvere nel più breve tempo possibile la situazione e vedi che altre persone hanno ottenuto quello che stai cercando tu… beh l’attenzione cade lì, è inevitabile!

Questo perché sta accadendo?

Perché la nostra quotidianità è completamente cambiata.

Le nostre abitudini sono completamente cambiate a fronte di tutto quello che è successo negli ultimi periodi (anni), e tutto questo si è riversato verso chiunque ha necessità di ricevere supporto o assistenza in questi ambiti:

  • creazione campagne pubblicitarie;
  • creazione di testi persuasivi per email, articoli, post, script video, newsletter;
  • realizzazione di video ad alto impatto interattivo per canali YouTube o TikTok;
  • realizzazione di grafiche accattivanti da usare su Instagram;
  • gestione rete commerciale;
  • gestione rete di coach;
  • gestione tecnica di funnel di marketing;
  • definizione di una strategia organica/pagamento per i propri profili social;
  • raggiungere più clienti per la propria attività commerciale;

Insomma ci sono veramente tante realtà che hanno concreta necessità di ricevere questi servizi – e non sono circoscritti tutti nel digital marketing – basta guardarsi intorno come qualsiasi altra attività offline potrebbe aver necessità di quanto condiviso nell’elenco puntato – e la vendita di un corso e basta senza un supporto “one to one”, rischia di diventare qualcosa di letteralmente incompleto ed inefficace.

Certo ci possono essere ancora dei contesti in cui la realizzazione di un video corso e basta potrebbe essere sufficiente, ma le persone oggi più che mai vogliono avere il contatto umano, o quantomeno il contatto con qualcuno.

Se non tengo conto di questo aspetto, è un GRANDE problema.

Per questo motivo se tu ad oggi hai:

  • un’abilità specifica che potrebbe essere messa a reddito in uno dei contesti sopra menzionati;
  • il desiderio di poterti creare un nuovo lavoro da zero proponendoti come consulente high ticket per poi scalare la tua attività (è possibile farlo);
  • interesse a voler cogliere queste emergenti necessità di mercato;

Allora metterti in lista d’attesa per Consulenti High Ticket potrà aiutarti in questo.

Ci tenevo a fare questa premessa per far capire che il mercato sta cambiando e bisogna essere pronti a cogliere le novità emergenti andando ad offrire delle soluzioni che siano il più vicine possibile a quella che è la domanda richiesta.

Puoi essere più o meno d’accordo con me riguardo quanto ho appena mostrato, ma sono i numeri a parlare.

Se anni fa andava alla grande creare video corsi e basta… Ad oggi non è più sufficiente.

Uno dei motivi è appunto l’elevato grado di consapevolezza del pubblico che ha preso nel tempo riguardo il marketing online e dintorni.

Non sono temi strani o complessi come invece potrebbero essere gli NFT o le Crypto (già quelle sono un pelino più conosciute).

Perciò consapevole di questo puoi decidere da che parte stare. Se “modellarti” e modulare le offerte che puoi proporre online a come cambia il mercato o se estinguerti.

Non si tratta di una mia “legge”, e nemmeno di un mio “punto di vista”.

Si tratta invece di un evidente dato di fatto.

Niente di più e niente di meno.

Medita su questi aspetti perché d’ora in poi (più che mai) riuscirà a prosperare chi sa leggere correttamente il mercato ed offrire soluzioni che vengono accolte facilmente.

Non si sta passando di palo in frasca ma ci si sta modellando a seconda delle esigenze più o meno sentite. E qui hai sempre una visione “analitica” della situazione.

Detto ciò…

Come focalizzarsi in una nicchia anche se parti da zero | Consulente High Ticket

nicchia consulenti

Tutto parte da qui.

Ammesso e concesso che hai colto il fatto che ad oggi può essere più “redditizio” (se vuoi entrare dentro questo mercato) proporsi come un consulente high ticket – per i motivi sopra descritti – che si prende la briga di gestire le criticità di un business o proporre un percorso con affiancamento; la regola aurea che vale sempre e comunque è la specializzazione.

Non puoi andare bene per tutti.

Non puoi fare tutto.

Ma DEVI offrire invece qualcosa di specifico che:

  • è sentito dal tuo pubblico
  • sta cercando una soluzione ma non la trova
  • crede di non averne bisogno ma poi capisce che non è così
  • dai la percezione di essere e avere il prodotto/servizio giusto da prendere ora anche se ci sono già altri player conosciuti

I tempi di decisione delle persone si sono ridotti drasticamente a seguito della pandemia. C’è stato un frammento di tempo in cui ciascuno di noi è stato sottoposto in maniera massiccia e massiva a tanti stimoli di acquisto online e il mercato di vendita online schizzò alle stelle in quei periodi.

Ad oggi, quel momento, ha creato delle conseguenze nelle persone: se non c’è qualcosa che è realmente interessante e utile da comprare o a cui porre la propria attenzione, non viene considerato.

E’ più difficile proporsi.

E’ più difficile ricevere credibilità.

E’ più difficile “convincere” le persone che noi abbiamo qualcosa per loro.

Ecco perché anche l’utilizzo del marketing organico o della pubblicità a pagamento deve essere fatto con criterio.

Devo prendermi la briga di analizzare BENE la situazione di mercato in cui voglio entrare per poter così creare un’offerta che sia il più specifica possibile e ben cucita sulle esigenze del mio target.

Questo discorso vale sia per chi è già presente online o sta vendendo qualcosa di fisico, ma anche per chi si vuole introdurre adesso in questo mondo. Saper analizzare correttamente il contesto di mercato è ciò che sancisce il successo o il fallimento come consulente high ticket.

Ecco cosa fare per focalizzarsi in una nicchia di mercato:

  • valuta quello che sai fare o che ti riesce facile fare;
  • controlla online (Google) inserendo delle parole chiave specifiche per quello di cui ti occupi o che vorresti occuparti per visionare l’ampiezza d’interesse;
  • individua se c’è già qualche altro player (o concorrente potenziale) che si sta muovendo all’interno (analizza come si muove, cosa propone e cosa non);
  • renditi conto se vale la pena entrare in quel contesto e se ti mancano delle conoscenze (in caso affermativo dovrai apprenderle);
  • definisci qual è la tipologia di pubblico che vuoi attrarre o che comunque può ricevere la giusta assistenza o supporto da parte tua;
  • definisci una sorta di “protocollo” per far raggiungere il risultato desiderato alla persona (questo ti serve per individuare dove e come intervenire se dovesse mancarti qualche passaggio);
  • valuta l’idea di muoverti in sordina per validare la tua idea di mercato senza esporti eccessivamente (questo ti permette di non fare il passo più lungo della gamba e correggere il tiro qualora fosse necessario);
  • nel momento in cui raggiungi un feedback “positivo” inizi a dare una veste coerente all’interno dei vari social network ribadendo il tuo punto forte, perché lo fai e cosa non fai.

Cerca di NON dimenticare mai anche quello che NON offri e il perché.

Se c’è una cosa che si tende a trascurare quando si ha intenzione di proporsi online è proprio questa, il fatto di non valutare adeguatamente la propria offerta.

Non si deve andare bene per tutti.

Ecco perché un’adeguata analisi e l’osservazione con occhio analitico è importante in questa fase. Essere troppo precipitosi e quindi arrivare a conclusioni affrettate potrebbe impedire di cogliere alcuni dettagli fondamentali sia della concorrenza ma anche di come possiamo “proporci” noi nel nostro caso.

Un consulente high ticket non deve aver timore di esporre la propria offerta, e se si rende conto che nel mercato ci sono già altri player, bisogna trovare un modo per essere comunque appetibili nonostante la massa critica già presente.

Lo dico perché ci sarà sempre qualcuno che può aver bisogno di noi, è che spesso ci “auto sabotiamo” e questo pensiero vale sia per chi è già navigato online ma anche per chi si sta approcciando da poco.

Avere il giusto mindset del consulente high ticket è VITALE, specialmente nel momento in cui dovesse presentarsi qualche criticità.

Noi facciamo raggiungere RISULTATI, quindi dobbiamo avere il giusto mindset.

Se non siamo certi di riuscire in questo o se qualcosa ci dovesse ostacolare… beh dobbiamo “misurare” e “analizzare” anche la nostra reazione alla sfida.

Perché è un grande termometro di quello che possiamo raggiungere.

E non c’è nulla di male nel rendersi conto che non fa per noi “questo sport”.

Del resto non tutti sono portati per certe professioni ma se vuoi “sfidarti” e vuoi raggiungere risultati che non hai mai pensato… devi fare cose che non hai mai fatto. E’ così semplice ma “difficile” da digerire.

Non me ne volere ma è bene ricordare le cose come stanno.

Quindi la prima cosa da evitare se vuoi diventare un Consulente High Ticket è NON focalizzarsi in una nicchia di mercato.

Del resto non puoi andare bene per tutti e non puoi offrire qualsiasi cosa.

Altrimenti come puoi essere percepito come “l’esperto”? (pure questo è un concetto che ormai lo sanno anche le pareti del web, ma ribadirlo non fa mai male)

Quali sono i servizi da offrire del Consulente High Ticket (evita di fare il listino prezzi)

i servizi del consulente high ticket

Dipende sulla base di quello che hai risposto ai paragrafi precedenti.

Solitamente quello che le persone fanno è vedere cosa offrono altri player sul mercato, fanno la stessa cosa ma ad un prezzo più basso, ed ecco che iniziano a cercare clienti con il marketing organico.

Ovviamente questo approccio è il classico approccio utilizzato da coloro che hanno il pelo sullo stomaco e se ne fregano di quello che propongono, se funziona o meno… ma tu non sei così vero?

No perché a volte capita che presi dalla smania di poter guadagnare online o per arrotondare a fine mese, si prende la malsana decisione di voler “accorciare i tempi” ma poi si commettono degli errori grossolani che oltre a distruggere la tua “immagine” vanno anche ad inquinare la percezione delle persone nella nicchia stessa.

E questo non deve mai e poi mai succedere.

Non ha senso e non è giusto per chi invece cerca di muoversi con criterio.

Quindi quali sono i servizi che potrebbe offrire un Consulente High Ticket

Dipende!

Non c’è una risposta univoca se non si è ben fatto un quadro preciso della situazione.

Il mio consiglio è quello di comprendere sempre di cosa ha bisogno il tuo target e valutare quello che puoi offrire come soluzione che lo avvicina a ciò che desidera.

Definito questo, pensi al tipo di servizio che potresti erogare.

Alle condizioni, a tutta la mole di lavoro che dovresti fare.

Pensi anche alle cose che non vuoi fare o che non rientrano nel tuo protocollo, perché a volte si prendono in carico dei servizi in cui ci si ritrova anche a imparare skills che non si aveva considerato.

Ecco perché una prima fase di brainstorming è FONDAMENTALE.

Poi ovviamente per avere tutta una serie d’istruzioni precise onde evitare di lasciare nulla al caso, ti basta pre-registrarti in anteprima a questa lista d’attesa riguardo Consulenti High Ticket.

Non mi va di fare promesse che possono essere “fuorvianti”, non è nel nostro modo di fare. Quello che però mi interessa è metterti nella condizione di comprendere cosa sei in grado di fare oggi con le conoscenze che hai e cosa ti manca per poter aggiungere valore ai tuoi futuri clienti, trovando l’adeguato compromesso tra erogazione del servizio e velocità di risultato.

Lascia perdere la “perfezione”. Quello che importa è la praticità e la prevedibilità di risultato.

Meno passaggi ci sono per portare un cliente al risultato che desidera, meglio è.

Ribadisco questo concetto perché ad oggi le persone desiderano tutto e subito, ma non sempre è possibile questa cosa. Ecco perché se riesci a trovare il modo per innescare questa dinamica, potresti sfruttarla a tuo vantaggio usandola come elemento distintivo.

E’ così che si deve ragionare nel diventare un consulente high ticket.

E’ un approccio sistemico e orientato al risultato.

Niente PANICO. Tutto è possibile con la guida dei giusti mentori.

Ma Perché Mik è bene evitare il “Listino prezzi” nel fare il Consulente High Ticket?

Personalmente ho sempre evitato la cosa del “listino prezzi” perché mi da la percezione come di qualcosa di standardizzato che non si discosta e che a prescindere dal contesto, quello è ciò che chiedo.

Le persone tendono a generalizzare, ad arrivare a conclusioni sommarie anche con poche informazioni, e non è mai funzionale questo approccio al contesto “high ticket”.

Semmai si può definire una “parcella oraria” ma non l’andrei mai a sbandierare ai quattro venti – specialmente se si comincia da poco.

E ovviamente non ha nemmeno senso chiedere cifre astronomiche se non sono supportate da casi studio, riprove sociali e testimonianze di clienti o studenti che confermano quanto dichiari.

Ci vuole sempre un giusto equilibrio, e in merito al listino prezzi (come dicevo) è sempre preferibile fare un discorso “a progetto” con le varie task da fare per raggiungere il risultato.

Tu sai ad oggi un valore che potresti avere sul mercato se lo confronti con altri professionisti o “prezzi” che vengono definiti “sulla piazza”.

Se parti da zero, puoi “basarti” su quelli e trovare un adeguato compromesso che ti fa stare bene nel momento in cui proponi il servizio e che viene “giustificato” anche da chi riceve la tua “prestazione”.

Qui scatta il discorso della vendita del consulente high ticket, aspetto che deve essere ovviamente conosciuto e applicato a dovere perché permette di prendere forza e consapevolezza del proprio valore e del beneficio di risolvere problemi o far raggiungere risultati ai propri clienti.

Quindi “morale della favola”: definisci un valore della tua professione e dei servizi che offri, ed evita sempre di fare il listino prezzi perché poi chi riceve il tuo supporto tenderà a paragonarti ad altri.

Ma se sfrutti invece il protocollo che condivido all’interno di consulenti high ticket, tutto cambia completamente.

Hai la mia parola.

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Perché devi protocollare ogni cosa che fai come Consulente High Ticket (no all'improvvisazione)

Ci sono diverse “scuole” di pensiero a riguardo e tutte possono essere giuste come anche “sbagliate”. Dipende dal contesto.

Mi spiego.

Io dopo anni di applicazione sul campo ho “definito” un mio personale protocollo che seguo “inconsciamente” ogni qual volta mi ritrovo a parlare con i miei studenti dell’heroes mastermind o con clienti che mi sottopongono la visione di un problema di marketing, vendita o scaling up.

Analizzo la situazione facendo delle domande specifiche e condivido quella che a parer mio (supportato il tutto dall’esperienza sul campo e dai risultati) rappresenta la giusta direzione da seguire.

Può sembrare che vado a “braccio” ma come ho detto, ho interiorizzato un mio protocollo che è fatto di questi passaggi “sommari”:

  • analisi situazione attuale e come ci si è arrivati (sia ai risultati ma anche ai problemi – una cosa non esclude l’altra);
  • analisi del mercato, cliente ideale e concorrenza;
  • valutazione di quelli che possono essere delle tendenze di mercato e come potrebbero influenzare sia le decisioni d’acquisto ma anche il business stesso in analisi (mai evitare di considerare questi aspetti, è un errore colossale);
  • analisi delle risorse del cliente che può utilizzare sia in termini di budget ma anche di “forza lavoro” per raggiungere i goal;
  • valutazione dei goal settati, la fattibilità e le tempistiche;
  • eventuali ostacoli che si potrebbero verificare durante tutto il percorso (sia interni che esterni);

Quindi come vedi, avendo interiorizzato il “protocollo” che ho stilato e messo a puntino nel tempo con la pratica sul campo, mi permette di fare un’istantanea della situazione e di non andare mai a braccio, ma sempre con oggettività evitando di metterci l’emozione di mezzo perché quella riesce a fregarti il più delle volte.

I KPI aziendali sono fondamentali nella valutazione di una situazione, essa sia piccola o grande.

Se ci sono già dei numeri che riguardano:

  • la conversione di pagine cattura contatti
  • l’apertura delle email
  • i click
  • (idem per le ads)
  • (tutto il reparto vendita – se presente)
  • le spese/ripartizione degli utili
  • ecc

Sono numeri che mi guidano, che mi danno una direzione della situazione per capire se sono di fronte ad un contesto sano o meno.

Sembra “banale”, ma non lo è affatto!

Ora… non è che un consulente high ticket deve tenere conto di tutto questo. Dipende sempre da caso e caso ma quello che conta è che deve avere una visione dall’alto (della situazione) ben chiara.

Deve conoscere quali possono essere le aree critiche di un business e come gestirle qualora si trovasse di fronte.

Ecco perché avere dei protocolli da utilizzare in questi contesti è VITALE.

L’improvvisazione non porta a niente ed io stesso, anche se a volte sembra che stia “improvvisando”, in realtà sto seguendo la mia esperienza e la sequenza di spunti che ho condiviso fino a qui.

Quindi quali sono le 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket?

Arriviamo in chiusura di questo articolo in cui ho voluto condividere le mie personali considerazioni sulle 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket.

Ho pensato di trattare questo argomento perché se da un lato è importante sapere come ci si deve muovere verso il raggiungimento di un risultato, dall’altro si devono tenere conto anche alcune delle criticità più importanti all’interno di questo caso.

Perciò:

  1. Evita di andare bene per tutti (anche se parti da zero) ma cerca d’indirizzare i tuoi servizi verso una nicchia ben precisa (segui quanto ti ho condiviso all’inizio di questo articolo per muoverti nel modo adeguato);
  2. Evita di fare il listino prezzi ma definisci il valore che puoi portare nella vita del tuo cliente tipo (ci sta un confronto con la concorrenza ma non deve essere l’unico parametro da tenere in considerazione – ne ho parlato in maniera approfondita – specialmente in fase di “vendita” per non rischiare di finire nel “paragone dei preventivi”)
  3. Evita d’improvvisare il raggiungimento dei risultati perché quando si presentano problemi più ardui, senza la giusta guida da seguire, KPI ecc rischi di trovarti in seria difficoltà

Mi raccomando: non soffermarti eccessivamente su questo veloce riepilogo ma tienine conto nel momento in cui volessi approfondire il tema del “consulente high ticket” perché ti aiuterà a muoverti con criterio ed efficacia senza commettere gli errori più comuni.

Ovviamente questi sono solamente 3 aspetti da evitare (i più evidenti) nel diventare un consulente high ticket ma sono presenti altre sfaccettature da non sottovalutare perché il mondo del consulente high ticket è piuttosto vasto, perciò mai partire per un lungo viaggio senza l’adeguata preparazione.

E a proposito di questo, se non l’hai ancora fatto registrati in lista d’attesa per non perderti quanto stiamo realizzando.

Al tuo successo,

Mik 

Il Futuro dei Consulenti High Ticket nel 2022 ed oltre | le 5 Previsioni di Mik Cosentino

consulenti high ticket

(tempo stimato di lettura: 20 min)

Chiariamo subito una cosa: non sono un meteorologo.

Sono un marketer, un imprenditore ed un consulente high ticket. Quanto appena scritto non vuole essere un incipit di una barzelletta: è un dato di fatto.

Ho iniziato la mia carriera nel mondo online dal lontano 2015 creando Accademia del Network Marketing – puoi vedere pure sul mio profilo facebook le foto di all’epoca (un po’ imbarazzanti ma da qualche parte si deve pur cominciare? 😅).

A seguire mi sono avvicinato al mondo dell’imprenditoria creando appunto Clienti a Costo Zero (ad inizio 2016) la cui promessa era quella di creare una macchina attira clienti che liquidasse da subito i costi pubblicitari per andare poi a profitto con offerte in back-end.

E da lì ho iniziato ad espandere la mia crescita entrando anche nel mondo della consulenza creando il mio primo Mastermind High Ticket a Liberati dalle Catene nel 2017 che ha dato il via a tantissimi casi di successo che puoi trovare anche qui nel mio blog.

A seguito di questa mia presa di posizione, ci sono stati svariati professionisti o realtà che mi hanno contattato in privato per fare consulenze private, e sta cosa l’ho spesso ribadita nei miei video su YouTube – quindi è tutto alla luce del sole.

Per poi nel 2018 creare il primo prodotto ad alto costo venduto in automatico con un webinar funnel.

E ad oggi espandiamo la nostra scalata mettendo attenzione a ciò che rappresenta l’esigenza del mercato: il consulente high ticket.

Non si tratta di  un semplice consulente qualsiasi, ma un consulente di un certo spessore.

Ma prima di giungere a conclusioni affrettate vediamo di fare chiarezza su alcuni aspetti perché quanto ho condiviso potrebbe sembrare un’autocelebrazione ma in realtà rappresenta un dato di fatto che è bene rimarcare per ricordare alle persone che magari mi conoscono da poco (ma anche chi mi conosce da sempre) di sapere che quello che condivido non è campato per aria ma ha una sua logica e “spessore”.

Una cosa che ho preso come abitudine nel tempo – specialmente in questo contesto del digital marketing – è stata quella di analizzare sempre il mercato (ciclicamente) ed i suoi andamenti perché mi permettono di avere sempre uno sguardo “analitico” al contesto senza essere presuntuoso nel dire frasi come “ma secondo me…”

I secondo me vanno bene se sono supportati da dati oggettivi che confermano una propria teoria.

Diversamente da questo, senza la giusta esperienza sul campo, difficilmente si possono fare previsioni.

Ed eccoci qui in questo nuovo articolo in cui ho deciso di condividere le 5 previsioni sul futuro dei consulenti high ticket nel 2022 (ed oltre).

Potrebbe sembrare piuttosto insolito che io condivida questo genere di informazioni ma ci tengo a ricordare una cosa che condivisi all’interno del nostro programma formativo ad alto costo Infomarketing Lifestyle già da quando venne creato (era il lontano 2018).

Guarda questa foto:

consulenza


E’ lo stesso discorso che già facevo nell’articolo precedente a questo riguardo il
marketing organico.

Tutto quello che sto dicendo in questo periodo storico riguardo il Marketing Organico e i Consulenti High Ticket sono dinamiche che in parte stavo già accennando anni e anni or sono.

L’unica differenza rispetto ad oggi è che il mercato all’epoca non era pronto nel ricevere un certo tipo di “informazioni”.

Mentre oggi, complice la pandemia che ha innalzato il numero delle persone che si sono avvicinate al digital marketing, ad oggi non è così facile ed immediato farsi spazio nel mondo online – nel senso che c’è maggiore competizione e minori possibilità di vincere la battaglia (anche se con il giusto metodo, è comunque possibile).

E a fronte di una difficoltà, ci può essere sempre una giusta soluzione da presentare – anche qui, non mi sto inventando nulla di nuovo. Mi limito a riportare in maniera massiccia dei concetti che condividevo in misura “embrionale” già a tempo debito.

Ma entriamo nel vivo di questo discorso perché abbiamo molte cose di cui argomentare e che ti aiuteranno a:

  • fare chiarezza sul contesto di mercato attuale
  • quale posizione prendere in materia (e soprattutto SE prenderla)
  • cosa significa sfruttare il marketing organico nel modello di business dei consulenti high ticket
  • le difficoltà che potrebbero esserci e come superarle senza andare a casaccio nel business della consulenza

Partiamo con ordine:

#1 - Perché il consulente high ticket avrà seguito già a partire dal 2022

consulente 2022


Come dicevo poco fa, il modello di business della consulenza già era presente quando ho iniziato a vendere Infomarketing Lifestyle.

Il punto è che all’epoca le persone (ed in quel contesto di mercato) si basavano su:

  • come diventare un media buyer/social media manager
  • come vendere al telefono (poi ad alto costo)
  • come strutturare funnel di marketing snelli e che portassero clienti paganti (VSL)
  • come vendere in automatico ad alto costo (webinar funnel)
  • come creare un proprio business online partendo da una passione o competenza
  • come digitalizzare un ramo d’azienda o un’attività locale
  • e dinamiche affini

Quindi di fatto, la “consulenza” era già implicita in questo modo di fare – ma non come la si intende ora.

Mi spiego meglio.

All’epoca la consapevolezza delle persone riguardo temi come la vendita, la pubblicità online e la scalabilità, non erano così evidenti come lo sono adesso (ovviamente mi riferisco ad un pubblico che è “interessato” a questi concetti).

E a seguito della pandemia, molte persone si sono avvicinate al mondo del web marketing, aumentando la concorrenza e rendendo le possibilità di guadagno molto più “risicate”, nel senso che si è innescato un meccanismo di aumento di competitor, con molti contenuti condivisi ed un pubblico sempre meno interessato a voler approfondire certi argomenti.

In tutto questo si è verificata pure una cosa “bizzarra”, nel senso che il target di persone potenzialmente interessate a comprare online, si stancava di doversi sorbire funnel di email, video ed altre cose che tempestavano la propria casella di posta elettronica (per quanto fosse corretto farlo), arrivando ad avere una reale repulsione nei confronti della vendita o delle classiche sponsorizzate.

ATTENZIONE: non sto dicendo che ad oggi non funzioni più questo meccanismo. Sto dicendo che la difficoltà di attirare l’attenzione e l’interesse del pubblico è aumentata, rendendo il lavoro di noi marketer o imprenditori digitali/consulenti molto più “arduo” (per così dire).

Inoltre questo meccanismo ha portato anche a fare “pulizia” di tutti quei prodotti o servizi promossi online ma che poi non portavano le persone da nessuna parte, senza alcun risultato, senza alcuna soddisfazione economica… e a seguito di questo, se molti progetti si sono eclissati, altri sono esplosi.

Le persone non hanno smesso di voler guadagnare soldi online


Vogliono trovare un modo pratico, veloce e indolore per farlo.

Ma sanno che una situazione del genere è “idilliaca”, e quindi fino a quando non si presenta qualcuno con una forte promessa, tangibile, replicabile e credibile… le persone non cederanno i loro soldi facilmente.

E’ importante considerare questi aspetti perché come dicevo il mercato negli ultimi tempi è molto cambiato.

Ecco perché se non l’hai ancora fatto ti invito a metterti in lista d’attesa PRIORITARIA per qualcosa che permetterà a consulenti e coach di fare un grande salto di qualità sfruttando i tempi attuali.


C’è da fare chiarezza a riguardo perché sto continuando a vedere cose che pare essere allo sbando totale.

Si, avevo detto che le persone non amano leggere le email, non amano essere bombardate… ma dipende anche da chi dice cosa.

Dipende anche da quello che è il contesto.

Le persone non hanno smesso di leggere, semplicemente danno attenzione a ciò che dal loro punto di vista reputano importante.

E al momento, diventare un consulente high ticket è fondamentale in questo 2022 ormai verso la sua fine.

Vuoi avere qualche motivazione?

Eccoti servito:

  • le persone lì fuori hanno sempre meno tempo, e poter avere a che fare con qualcuno in grado di risolvergli dei loro problemi di scalabilità, di vendita, di gestione social o affini sarà vitale;
  • i corsi online saranno venduti sì, ma saranno molto più corti e dritti al punto. Continuare a vendere percorsi lunghi dove il pubblico ha sempre meno tempo a disposizione non è una cosa sensata da fare – mi riferisco alla user experience;
  • le persone cercano SOLUZIONI pratiche, veloci ed efficaci. Saper fare le giuste promesse e garantire il risultato sarà FONDAMENTALE – e dimmi: come puoi garantire un risultato senza un supporto personalizzato? Chiaramente devi essere capace, è ovvio.
  • Essere dei problem solver che ha la giusta soluzione ai problemi di mercato in una nicchia piuttosto che un’altra farà guadagnare terreno prezioso a chi coglierà l’opportunità.

Ecco perché il consulente high ticket sarà la professione di questo 2022 ed oltre – proprio per un cambio di paradigma avvenuto all’interno della nicchia del “Make Money”.

Ma questo aspetto non deve essere circoscritto solamente dentro il digital marketing, infatti all’interno di questo articolo capiremo più a fondo altri dettagli fondamentali.

#2 - Cosa vuol dire essere un consulente high ticket e come diventarlo

come diventare consulente

Riprendo la definizione inserita all’interno dello screenshot che ho condiviso all’inizio di questo articolo.

significato consulenza vocabolario treccani
Fonte: Vocabolario Treccani


Perciò se volessimo ridurre “ai minimi termini” questo concetto del “
consulente”, lo si potrebbe tradurre così:

Consulente: TU
Consiglio: quello che vendi
Pubblico: nicchia

Ora… con questo non voglio dire che da adesso in poi chiunque deve fare il consulente.

No. Voglio dire che sulla base di come si sta muovendo il mercato a fronte degli ultimi accadimenti che sono avvenuti in questi anni, il business della consulenza prenderà sempre più piede, anche perché il processo di acquisto e di acquisizione clienti è molto più snello rispetto ad altri modelli di business.

Ripeto: non sto condividendo niente di nuovo.

E’ il mercato, in questo preciso momento storico, ad essere pronto e maggiormente reattivo a questo genere di situazione.

Perciò entrare dentro questo “Business” è fondamentale se si vogliono cogliere importanti opportunità.

Condivido pure un aspetto che rischia di essere fortemente travisato.

La nicchia in cui opero è quella del digital marketing e “make money”, una nicchia in cui le dinamiche cambiano molto velocemente.

Pertanto se tu non sei una persona attenta al cambiamento, che non si adegua rapidamente e che non coglie queste opportunità per fornire pratiche ed efficaci soluzioni ad un pubblico altamente ricettivo… poi è normale restarne fuori.

E’ normale.

Perciò non mi venire a dire che si passa di “palo in frasca”.

E’ il mercato a dettare la velocità, e se ti rendi conto che a questa velocità non riesci a “gareggiare”… sei tagliato fuori.

Un po’ come accadeva quando nuotavo.

Il tabellone dichiarava il mio punteggio. Fine.

Qui vale lo stesso concetto.

Perciò se hai un minimo risentimento sulla base di quello che ho condiviso fino a qui… forse è bene rivalutare quello che ti piace fare e se sei pronto per diventarlo.

Il consulente high ticket è quel tipo di professionista che fornisce soluzioni all’interno di una nicchia di mercato ben specifica. 

Più velocemente lo fa e più riuscirà ad impattare con i suoi consigli nel business delle persone… e più ovviamente sarà pagato.

Anche qui: ci sono tantissime nicchie in cui si può entrare come “consulenti high ticket”. Ma chiaramente non basta mettere un prezzo alto e avrai la fila di clienti nel tuo contesto.

Si deve anche valutare quello che si sa fare, come lo si fa e che tipo di risultati si è in grado di portare in quel specifico contesto.

Pertanto l’analisi del target, dei suoi problemi, dei suoi bisogni, dei suoi desideri è FONDAMENTALE, e rappresenta uno dei protocolli che da sempre ho condiviso dentro Infomarketing Lifestyle.

Solamente che ad oggi il tutto è modellato nel business della consulenza.

Perciò te lo ripeto: se ad oggi sei interessato a capire come diventare un consulente high ticket in grado di offrire soluzioni e promuoversi nel modo corretto (perché pure questo è un altro aspetto da considerare) allora ti invito a scriverti in lista d’attesa perché stiamo per condividere qualcosa che stravolgerà il modello di consulenza 1 to 1.

#3 - Quali saranno i servizi maggiormente richiesti?


Scendiamo ulteriormente sul pratico.

Ah ovviamente siamo a metà di questo articolo, quindi se ti stai annoiando o non ti piace quello che sto mostrando… sei liberissimo di chiudere tutto e andare altrove (poi però non tornare con la coda fra le gambe quando vedrai i miei studenti ottenere risultati in brevissimo tempo – io ti sto avvisando ovviamente, poi vedi tu!)

Quello che abbiamo scoperto dall’inizio di questo articolo è che il consulente è quel professionista che condivide dei “consigli” che ovviamente mettono il cliente nella condizione di raggiungere dei risultati.

Non è che basta dare qualche consiglio “a spanne” e si possono richiedere parcelle da capogiro. No, non è così che funziona.


Quindi la prima cosa che devi fare se in questo momento non sei un “consulente”, è comprendere se può esserci la possibilità di prendere in considerazione questo tipo di professione all’interno di una nicchia specifica.

I consulenti che riescono a farsi pagare tanto sono coloro che sono dentro una nicchia specifica e risolvono un problema specifico con un metodo specifico e facendo ottenere dei risultati specifici.

Non sto dicendo cose nuove, ma è sempre bene ribadire dei concetti fondamentali perché la teoria che c’è alla base, quella rimane e quella funziona.

Se invece sei già all’interno del “business della consulenza” e hai anche a fuoco la tua nicchia, i suoi problemi, quello che gli puoi dare come soluzione… beh in tal caso bisognerebbe comprendere se già stai andando al massimo della potenza o c’è da rivedere qualche passaggio sia lato acquisizione clienti sia lato offerta economica e sia gestione dei risultati e task giornaliere.

Perché chiaramente il business del consulente high ticket, se non viene messo nella condizione di essere scalato, rischia di diventare una gabbia dorata per criceti.

E questo è un concetto che approfondirò a breve.

Pertanto se ancora non l’hai fatto, puoi metterti in lista d’attesa per quello che stiamo per dare vita proprio all’interno di questa nicchia, dissipando ogni dubbio sull’importanza di sapersi muovere nel modo corretto mettendo attenzione unicamente su ciò che funziona veramente.

C’è caos e persone allo sbando in questa nicchia. Doveva arrivare zio Mik a fare ordine (come al solito ovviamente).

Comunque i servizi più richiesti lato digital marketing che potranno svilupparsi nel 2022 ed oltre sono:

  • servizi di creazione contenuti per marketing organico
  • script per video da condividere su TikTok o YouTube
  • email marketing per aziende o professionisti che hanno costruito una lista di contatti nel tempo – o la devono costruire
  • servizi di coaching vendita per chi ha sviluppato una rete commerciale
  • servizi di coaching per un team coach
  • servizi di media buying/social media manager per piccole medie imprese
  • servizi di gestione community
  • servizi di editing video
  • gestione di ecommerce
  • servizi di copywriting per liberi professionisti, consulenti o aziende

Insomma tutti servizi che fino ad oggi sono stati promossi più o meno timidamente ma che da questo momento in poi avranno un impatto molto più grande.

Stiamo entrando nel business della consulenza laddove i meccanismi automatici stanno perdendo il loro “appeal”. Anche per il fatto che negli ultimi tempi ci sono stati repentini aggiornamenti delle piattaforme social più in voga, e se si è da soli a gestire tutto, si fa veramente fatica a stare al passo. Per non parlare poi del cambio di paradigma avvenuto appena post pandemia (ne ho parlato pocanzi).

Ecco perché entrare all’interno di questo modello di business permette di gestire meno cavilli tecnici, far funzionare i protocolli di lavoro e far ottenere risultati concreti alle attività in gestione.

Questo è ciò che prenderà sempre più piede online, in modo particolare nel digital marketing – ma anche in altre nicchie accadrà, è solo questione di tempo.

Ecco che non sarà più di tanto necessario creare chissà quali strategie di funnel di marketing, cross-sell, up-sell ecc perché grandi risultati si possono ottenere anche con molto meno sforzo.

Lo ripeto: con questo non sto dicendo che il funnel non serve più. In certe nicchie servirà sempre, ma nel ramo della “consulenza”, c’è una nuova strada che deve essere assolutamente battuta.

#4 - Le migliori strategie per farsi spazio come consulente high ticket

strategie consulente high ticket


Avendo compreso che il business della consulenza high ticket diventerà la nuova frontiera (e lo sarà per lungo tempo), è bene tenere in considerazione anche come proporsi in modo efficace per raggiungere nuovi clienti e scalare anche la propria attività di consulenza in tempi relativamente brevi.

Chiaramente servirà un team, da soli non si può andare molto lontano, infatti si dovrà strutturare la propria attività a dovere ma questo è un argomento che vedremo tempo al tempo.

Ora voglio spendere due parole con te riguardo le strategie per farsi spazio come consulente high ticket (è sufficiente molto meno di quello che immagini).

Ne abbiamo parlato in uno degli articoli precedenti riguardo al marketing organico, ma non è ovviamente l’unica fonte di traffico per attirare l’interesse di potenziali contatti a quello che andremo a proporre.

Ovviamente si può sfruttare la pubblicità a pagamento ma se si sistemano i propri profili social nel modo corretto per attirare il pubblico che ci interessa… si può sfruttare in modo strategico ed intelligente la reach organica.

Si l’avevamo detto che i social stavano riducendo la visibilità organica ma in questo caso non serve creare una valanga di contenuti che poi non vengono presi in considerazione da nessuno.

No, non serve questo.

Giusto per darti una riprova di quello che ho appena detto:

Non è un post sponsorizzato, anche perché ne ho pubblicati pure altri, quindi li puoi vedere tranquillamente da te sulla mia pagina FB ufficiale 😉


Anzi, guarda in tempo reale come è aumentato in ORGANICO il numero dei commenti, condivisioni ecc.

Certo, “non si mangia” con quelli, ma intanto puoi sfruttare la potenza del marketing organico.

Perciò quello che serve è creare i GIUSTI contenuti che intercettano il giusto pubblico con l’obiettivo di farli interagire con quello che facciamo e che ci occupiamo senza essere percepiti come dei venditori di pentole.

E’ veramente un attimo iniziare a creare contenuti a più non posso senza una logica ben precisa dietro. L’esito: il nulla. Tanto sforzo che poi non porta a niente di concreto.

Ecco perché è VITALE conoscere le giuste strategie che ti permettono di sapere cosa dire prima, cosa dire dopo e cosa dire durante per suscitare interesse nel pubblico che abbiamo identificato.

C’è forse qualcosa che ti risuona familiare?

  • Giusta conoscenza del pubblico
  • Giusta conoscenza della nicchia
  • Giusta conoscenza del mercato
  • Giusta conoscenza della concorrenza

Al che a fronte di tutto questo si dovrebbe essere in grado di creare dei contenuti che siano ben mirati al pubblico che fa al caso nostro.

Ma non solo “i contenuti”, anche la tipologia di offerta erogata che fa breccia nel nostro target – spesso si sbaglia pure questo aspetto che vanifica anche le migliori intenzioni.

Ecco perché è importante curare qualsiasi dettaglio del proprio profilo social. E lo ripeto: ogni social ha le sue regole, quindi se non le tieni in considerazione rischi poi di vanificare ogni singolo sforzo.

Ok che questo è sfruttare unicamente la potenza del marketing organico, ma ad oggi le persone guardano, “spiano” cosa fanno gli altri e appena trovano qualcuno di interessante iniziano a ronzargli intorno e chiedono informazioni.

Ti suona familiare come cosa?

Se poi si innesca curiosità ed interesse ecco che si passa alla parte “commerciale” con contatti in DM (direct message) e si gestisce l’eventuale trattativa.

Capisco che tutto questo possa sembrare molto macchinoso e meno automatico, ma è quello che in questo periodo storico sta portando risultati – non lo dico perché sono un opinionista incallito, lo dicono i numeri che stiamo facendo continuando ad applicare (in maniera più massiva) la strategia organica – che poi seguirà la parte di pubblicità a pagamento per scalare ancora di più il business.

Fine. Un semplice gioco di numeri e strategia.

Ad ogni modo comprendi come tutto è diventato molto veloce e istantaneo?

Anche i funnel funzionano, per carità! Ma ad oggi la nicchia dei consulenti high ticket può raggiungere bei risultati se si sa muovere nel modo corretto.

E non importa se pensi che tutto questo non faccia per te, o se pensi che ti devi esporre sui tuoi profili e non sai come fare.

Sai perché non importa?

Perché abbiamo già pensato noi a tutto questo.

Se vuoi ricevere delle INTERESSANTI anteprime riguardo il modello di business delle mentorship 1 to 1, puoi metterti in lista d’attesa cliccando il pulsante qui sotto.

Si Mik voglio capire di più questa cosa dei Consulenti High Ticket!

Lo so che non ho fornito delle strategie per farsi spazio come consulente high ticket ma credimi se ti dico che è tutto molto più semplice di quello che pensi.

E davvero, non si tratta di fare spam.

Si parla di spam quando non c’è la ben che minima strategia.

Qui invece ci sono diverse strategie da utilizzare e quando le scoprirai… ti si illumineranno gli occhi, davvero!

#5 - Come impostare il giusto flusso di lavoro senza entrare nella ruota del criceto dorata

lavoro consulente high ticket


Questa dovevo dirla perché è probabile che qualcuno stia già pensando che questa faccenda dei
consulenti high ticket sia una trovata per farsi un culo a strisce, guadagnare soldi ma sono contrapposti al fatto di spendere “tempo per denaro”.

In una prima fase potrei anche darti ragione ma… hai pensato al fatto che io sto associando la cosa del consulente al fatto di essere high ticket?

Oppure l’hai saltata a piè pari perché tanto ormai viene utilizzata dappertutto?

A parità di “tempo per denaro” investito nel “legare” il proprio tempo ad erogare un servizio che porta RISULTATI… se per far ottenere un risultato ci impiego un tempo che il mio pubblico potrebbe essere invogliato a spendere anche belle somme di denaro perché gli levo un grattacapo… non credi anche tu che la cosa, a prescindere dal fatto che possa sembrare una gabbia dorata, abbia senso essere presa in considerazione?

Spogliati un attimo dai panni di colui che vuole fare soldi facili subito in modo automatico e prevedibile perché quei tempi, ormai, per certi versi sono finiti – in realtà non sono mai iniziati, perché per fare soldi utilizzando l’internet marketing ci vuole olio di gomito (tutto il resto io lo chiamerei in altro modo ma lasciamo perdere).

Ad ogni modo c’è la possibilità di ottenere risultati “prevedibili”; l’unica cosa è che ad oggi la modalità è lievemente cambiata.

Ma non è qui che voglio soffermare la mia attenzione.

A volte ci dimentichiamo completamente da dove veniamo e da dove siamo nati, dando per scontato che ad oggi c’è davvero un mondo di opportunità che anni or sono nemmeno erano presenti.

Cosa sto cercando di dire?

Non dare le cose per scontate.

Se dentro ad una nicchia di mercato è usuale associare l’erogazione di un servizio con un costo piuttosto alto… molto spesso vuol dire che ci sono state altre persone che prima di te hanno lavorato duramente per abbattere la precedente falsa credenza creandone una nuova più potenziante e abbastanza “accettabile”.

Il che ovviamente mette il cliente finale nel valutare “chi offre cosa”, sia a livello di prezzo ma anche di risultato “garantito” o comunque “prevedibile”.

Servono dei casi studio per poter avere la possibilità di vendere “ad alto costo”.

Non basta aggiungere uno zero a quello che offri se è la prima volta che lo offri e non sai se funziona o meno.

Proporre questo tipo di soluzioni non è nella nostra ETICA e non dovrebbe essere nemmeno nella tua.

Ecco perché a seconda del tuo punto di partenza, è importante impostare un flusso di lavoro, altrimenti il rischio di andare a braccio nella gestione dei clienti senza seguire degli step ben precisi rischia di farti percepire come colui che non sa cosa sta facendo – ed oggi questo non deve assolutamente accadere.

Per questo motivo ancor prima di “proporti” come un consulente high ticket è fondamentale avere dalla propria parte dei protocolli passo passo, già predefiniti che devi seguire alla lettera, perché sai che ti portano al risultato.

Sì perché da un lato devi seguire tu delle procedure nella giusta “promozione online” e dall’altro devi anche sapere come agire e gestire il cliente acquisito o che acquisirai, mettendolo nella condizione di raggiungere il risultato prefissato.

Ora la domanda è: quali sono i protocolli del consulente high ticket?


Per non entrare nella ruota del criceto dorata del consulente high ticket che trascorre le sue giornate a:

  • settare i propri profili social
  • creare contenuti di marketing
  • intercettare ed interagire con persone potenzialmente interessate
  • negoziare con quelli in target
  • fare l’onboarding, analizzare la sua situazione e seguire la giusta strategia
  • monitorare l’andamento dei suoi progressi
  • evitare ostacoli che potrebbero verificarsi nel raggiungimento del risultato
  • innescare un passaparola positivo che ti porta altri clienti
  • pensare di espandere il proprio team
  • delegare le giuste mansioni alle giuste persone
  • evitare di mangiarsi i margini dei profitti spedendoli in attività che non sono funzionali
  • creare un proprio funnel di acquisizione automatica oltre al marketing organico
  • gestire le campagne pubblicitarie
  • monitorare i KPI

Insomma ce ne sono di cose da fare, e tutto questo potrebbe spaventare dall’entrare all’interno di questa nicchia (seppur altamente redditizia).

Il segreto non è fare la lista delle cose da fare dalla sera alla mattina, ma sapere quelle piccole ma necessarie azioni che se le faccio mi portano al risultato.

E’ VITALE togliersi di torno la “perfezionite” perché quella non aiuta di certo, ed una volta compresi i flussi di lavoro, limitare al massimo le distrazioni.

Utilizzare anche dei “template” a livello di format video, stories e post come anche template per le pagine del funnel o anche delle email, è FONDAMENTALE per avere già una base da cui partire per realizzare i propri contenuti onde evitare di fare uno squallido copia ed incolla.

Ecco perché pure a questo abbiamo pensato visto che in sordina da molto tempo stavamo testando queste strategie e se ti metterai in lista prioritaria potrai ricevere un grande vantaggio nel capire come gestire al meglio queste dinamiche nel business dei consulenti high ticket.

Hai la nostra parola.

Scoprirai quali sono i giusti protocolli del consulente high ticket per raggiungere i risultati che desideri e che sono in linea alla tua persona e alle tue necessità.

Solo il minimo necessario che ti porta a risultato, garantito!

Oh se stai già pensando: eh ma se tutti adesso si mettono a fare i consulenti high ticket… saremo comunque punto e a capo con l’acquisizione dei lead o potenziali clienti…

E tu pensi che tutti si fionderanno dentro questa nicchia?

C’è tempo, e ovviamente chi entrerà dentro prima di chi “ci deve pensare” o che non è molto avvezzo al cambiamento… beh per quel tipo di persone sarà sempre tardi, e troverà sempre una scusa per dire che non ha mai raggiunto quello che desiderava.

Fa parte del gioco.

Ma la vera domanda invece è: tu da che parte vuoi stare?

BONUS - il protocollo per portare a risultato ogni tuo cliente

bonus consulente high ticket


Sinceramente ero un po’ combattuto se condividere o meno quanto ti sto per rivelare, ma poi pensandoci bene mi sono reso conto che poter condividere più di quello che una persona si aspetta era la cosa giusta da fare.

No no, tranquillo, non ti dirò di iscriverti in lista d’attesa per quello che a breve condivideremo, perché l’ho già fatto svariate volte nel resto di questo articolo e non serve ribadirlo ulteriormente.

Quello che invece voglio fare con te adesso è farti assaggiare un veloce estratto di quello che è il protocollo per portare a risultato ogni tuo cliente.

Faccio un’importante premessa prima di cominciare: le informazioni qui condivise sono un estratto, pertanto sono un incipit di quello che è il protocollo nella sua interezza.

Siccome ci tengo a palesare parte di quello che stiamo facendo (e avrei potuto benissimo evitarlo visto che siamo come al solito i primi a mostrare questi contenuti dopo averli già testati da tempo ed in diverse nicchie) vedi di modellarlo al tuo contesto qualora avessi intenzione di applicare sin da subito i concetti condivisi.

Non fare un semplice e banale “copia ed incolla” perché storpieresti l’approccio indicato che deve essere in qualche modo modellato a quello di cui ti occupi o che vorrai occuparti.

Mi raccomando, è importante che tu ci metta la tua impronta, quindi non fare il pigro per favore!

Mik ma quanto mi stai per rivelare funziona da subito?


Dipende.

Dipende dal tuo grado di consapevolezza delle informazioni condivise, se hai già avuto modo di testare le nostre strategie mostrate in Infomarketing Lifestyle… 

…perché se parti da zero, è probabile che servano ulteriori approfondimenti (che ovviamente ci saranno).

Ecco quindi l’estratto del protocollo che un consulente high ticket dovrebbe avere nel suo arsenale per portare a risultato i suoi clienti.

Premessa: quanto viene condiviso qui di seguito presuppone che l’acquisizione del cliente sia già avvenuta, quindi andrebbe utilizzato con i tuoi clienti appena acquisiti che devono iniziare un percorso con te.


Ulteriore premessa: quando poco fa dicevo che questo protocollo deve poi essere modellato, è perché dipende anche da quello che proponi.

I passi che trovi qui di seguito sono “generici”, vanno infatti modellati a quello che proponi, mi raccomando.

Te capì?!

  1. definisci il goal del cliente e quant’è il GAP verso la situazione desiderata;
  2. stila una serie di passi a ritroso che si dovrebbero fare per raggiungere il goal definito;
  3. valuta la sua fattibilità sia in termini di possibilità ma anche di tempo necessario;
  4. individua gli ostacoli evidenti che al momento impediscono il processo di realizzazione dei primi step (mancanza di conoscenza di alcune informazioni da parte del cliente o sue difficoltà oggettive nel fare azione – questo vale se vendi magari un servizio di coaching dove non fai tu le cose al posto del cliente);
  5. focalizza la strada più veloce per raggiungere il risultato e programmala con il cliente;
  6. inserisci dei “premi” al raggiungimento dei primi micro goal (da valutare la natura del premio – può essere anche una semplice gratificazione personale nell’avvicinamento al risultato);
  7. poni delle scadenze da rispettare onde evitare che l’utente possa “cullarsi sugli allori”;
  8. considera dei BONUS da condividere sia a raggiungimento del traguardo o per spronarlo a fare azione (i bonus possono essere delle ore extra con te o dei materiali creati ad hoc per il caso del cliente – questo ti serve per fargli vivere un’esperienza unica)
  9. sfrutta il potere dei report per monitorare l’avanzamento dei progressi del tuo cliente facendogli vedere lo stato in cui era quando è partito e lo stato in cui si trova adesso (magari a fine percorso – potrebbe essere utile per valutare eventuali upsell)

Come dicevo, questo è un estratto dei protocolli riguardo a quello a cui stiamo dando vita, perché non abbiamo lasciato veramente nulla al caso.

Può essere normale non comprendere alcuni passaggi in quanto ho condiviso qui, quello che conta è il fatto che ogni passaggio non è minimamente lasciato al caso.

Potrebbe sembrare tutto molto “banale” ma ti posso assicurare che non è così banale portare una persona al risultato. E se quello che stai “erogando” non segue un filo logico ma è frutto solamente “dell’intuito” può essere altamente pericoloso – specialmente se non hai esperienza.

Anche perché un consulente high ticket non può procedere per tentativi. Deve sapere come portare a risultato il suo cliente.

Ecco perché nel tuo contesto devi capire qual è la giusta strada da seguire per far ottenere risultati concreti e tangibili.

E gli spunti che ti ho appena condiviso possono aiutarti appunto a comprendere/analizzare se quello che stai facendo/o che vorrai fare ha un senso o meno.

Se poi vuoi mettere mano al protocollo completo e a tutto quello a cui stiamo dando vita, clicca sul pulsante qui sotto e sarai avvisato in anteprima.

Considerazioni finali


Direi che siamo arrivati al termine di questo succoso e denso contenuto che ho voluto realizzare proprio per dare voce in capitolo alla professione del consulente high ticket che da questo momento in poi prenderà sempre più piede per i motivi che ho condiviso fino adesso.

Se sei arrivato diretto qui saltando tutto il resto del contenuto, ti invito a visionarlo per comprendere meglio molte sfumature e sfaccettature che ho mostrato lungo il “percorso”.

Mi auguro che tu possa fare le dovute valutazioni su questa professione che darà molte belle soddisfazioni a chi deciderà d’intraprenderla con successo (e con SERIETA’)  seguendo i nostri protocolli a cui puoi avere accesso in anteprima cliccando qui >>

Chiaramente quanto mostrato fino adesso non è una promessa di facili guadagni e non deve essere nemmeno un ripiego per fare soldi facili.

 Perché qui trattiamo una professione che ha come obiettivo primario far arrivare le persone a specifici risultati.

 E come ho già condiviso, non basta “proporsi” ad alto costo che tutti cadranno ai tuoi piedi.

 No, non è così che funziona.

 Il futuro dei consulenti high ticket sarà interessante da questo 2022 ed oltre, consapevoli del fatto che in ogni nicchia ci saranno determinate criticità da considerare.

 Come l’aggiornamento delle varie piattaforme, la psicologia d’acquisto delle persone e tanti altri fattori che non possono essere prevedibili con largo anticipo.

 Ma seguendo il giusto sistema, si possono ottenere belle soddisfazioni.

 E noi abbiamo creato il miglior protocollo di sempre.

 Non lo diciamo per tirare acqua al nostro mulino, lo diciamo per quello a cui potrai prendere parte anche tu vedendo in anteprima come diventare un consulente high ticket.

Niente è stato lasciato al caso, e mai lo sarà con noi.

Ripeto: tutto quello che è stato condiviso in questo contenuto è frutto di nostre personali considerazioni, quindi non deve essere preso per legge.

Sono appunto “suggerimenti”, ed una visione in “anticipo” di ciò che accadrà da qui ai prossimi mesi.

Ora si tratta solamente di scegliere cosa si vuole fare per sé e per la propria attività.

A te la scelta!

Mik Cosentino

Marketing Organico Mik Cosentino: abbiamo iniziato dal 2018 (ecco le prove)

marketing organico mik cosentino

Tempo stimato di lettura: 15 min circa

Siccome non mi piace dire le cose e basta, sul discorso del Marketing Organico preferisco rafforzare il messaggio con un video estrapolato dall’ultimo Kick Off di Agosto 2022 caricato poi dentro la nostra X-Capsule (se non sai ancora cos’è poi ti spiego tutto passo passo).

Ecco a te il video, ascolta bene:

NOTA BENE quanto condivido qui sotto

Piccola ma doverosa precisazione: in realtà l'organico ho iniziato a farlo già dal 2015/2016

In pochissimi lo sanno ma prima di vendere prodotti HIGH TICKET come Infomarketing Lifestyle, ho lanciato – all’inizio della mia carriera del marketing online – prodotti “a basso costo” ed era il lontano 2015/2016.

  • Vedi Accademia del Network Marketing
  • Clienti a Costo Zero
  • Freedom Formula (prima edizione e primo prodotto High Ticket venduto da palco)

Io stesso all’epoca, per non far confondere la mia nuova immagine di marketer con il nuoto, iniziai a farmi conoscere proprio così: organicamente.

Lo ribadisco: era il 2015/2016.

Quindi non ho iniziato l’altro ieri. Semmai ho cominciato in “sordina”, questo sì, per poi condividere in maniera massiccia nel 2018 – ma anche con la prima edizione di Freedom Formula c’erano accenni di strategie organiche (anno 2016).

Ho voluto precisare questa cosa affinché le persone nuove che iniziano a conoscermi si possano fare un’idea ben precisa dello “storico” che abbiamo – e per chi già sa di noi, non si dimentichi da quanto siamo sul pezzo.

Così tanto per eh.

ora che ci siamo chiariti, possiamo entrare nel vivo dell’articolo 😜

Magari non ti interessa ascoltare quanto condiviso, ma il succo del discorso è che durante il video ho mostrato le prove di quando abbiamo iniziato noi a fare marketing organico ancor prima del lancio ufficiale di Infomarketing Lifestyle.

Basta vedere anche la grafica di copertina utilizzata in questo articolo.

Ma perché ho pensato di condividere questi dettagli sulla pubblicità organica?

Per il semplice motivo che ad oggi sembra essere diventato il nuovo “trend” e se ne stanno sentendo di ogni tipo, sia da una fazione che dall’altra e come al solito mi piace buttarmi nella mischia per fare chiarezza, anche perché noi il marketing organico lo portiamo avanti in modo silenzioso dal 2018 insieme alla pubblicità a pagamento, quindi non ci siamo “improvvisati”, o non ci siamo adeguati alle tendenze del momento!

Semplicemente sfruttiamo in maniera massiccia ciò che già facevamo “silenziosamente”.

E’ che adesso ovunque ti giri pare che tutti propongano sta cosa del “marketing organico”, come se tutto il resto fosse inutile, dispendioso e fuori contesto (quando non è AFFATTO così – se rimani con me, durante questa lettura potrai renderti conto di come stanno realmente le cose).

Giusto per darti altre prove, all’interno di uno dei nostri programmi formativi più venduti negli ultimi anni c’è un modulo dedicato interamente alla strategia organica.

Guarda qui:

strategia organica mik cosentino


Cioè è datato 2018… non so se rendo l’idea.

E non è stato aggiunto adesso – tutti i nostri casi studio lo possono confermare.

Anzi, a proposito di questo, ecco qui una prova schiacciante condivisa da mio fratello Gabbo dentro la nostra community proprio la scorsa settimana:


Se non ci credi puoi vedere ancora più da vicino dentro la nostra community gratuita in cui abbiamo in previsione di condividere a breve interessanti novità.

Se non sei ancora iscritto, puoi farlo ADESSO sfruttando pure l’occasione di registrarti in ANTEPRIMA ad un protocollo che a breve verrà rilasciato…

Fatte queste premesse, voglio condividerti i punti salienti che andremo a vedere insieme in questo succoso articolo.

Bene! Questi sono gli argomenti che vedremo insieme in questo contenuto firmato Mik Cosentino.

E’ un PURO contenuto formativo con l’obiettivo di fare chiarezza riguardo questo concetto ormai esploso del “Marketing Organico” e come utilizzarlo con criterio nel proprio business onde evitare di commettere qualche errore di valutazione o peggio ancora di “mal interpretazione”.

Se è la prima volta che leggi questo mio contenuto e non sai chi sono, cosa faccio ecc (mi pare strano ma può capitare) puoi vedere qualche estratto della mia storia e dei nostri casi di successo cliccando qui >

Chiarito questo… Iniziamo!

Cosa vuol dire Marketing Organico e perché tutti lì fuori ci si stanno tuffando


Non è un caso se ho voluto utilizzare questa foto perché lì fuori ci sono tantissimi marketer che ironizzano il termine “organico” associandolo alla spazzatura, come se chi utilizza questo approccio nel 2022 fosse un disperato – quando in realtà non è propriamente corretto.

E adesso ti spiego perché.

Come in tutte le cose serve criterio e giusta prospettiva, ma non tutti sanno cosa vuol dire.

Ma soprattutto non tutti utilizzano nel modo corretto le informazioni o i trend di mercato che si stanno palesando nel mondo del digital marketing in questo 2022.

Negli ultimi anni in questo panorama sono avvenuti molti cambiamenti anche a seguito degli aggiornamenti delle varie piattaforme di advertising.

  • costi per lead alle stelle
  • minor reach organica (tanto per stare in tema)
  • difficoltà di andare a profitto subito con i funnel di marketing
  • poca contattabilità da parte del target
  • email che finiscono in spam

E tutte situazioni analoghe.

Ho sentito persone dirne peste e corna su questo mondo e spesso tutte le opinioni che sono state condivise avevano un minimo comune denominatore: la scarsa conoscenza della situazione o un arrivare a conclusioni eccessivamente sommarie.

Hai presente cosa fanno le pecore quando sono in gregge e si sentono minacciate?

Basta anche solamente una pecora che va da una parte e tutte la seguono – a prescindere dove sta andando.

Idem in questo scenario.

Oh sia chiaro: non ce l’ho con te ma è doveroso mettere i puntini sulle i.

Quindi cosa vuol dire Marketing Organico?


Fare marketing organico significa utilizzare la potenza del “networking” che s’innesca grazie all’utilizzo dei social network per trovare persone potenzialmente in target per quello che abbiamo o che potremmo proporre.

Le piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook o YouTube nascono proprio con l’intento di permettere alle persone di poter condividere dei loro pensieri o informazioni (più o meno utili) sotto forma di video o testi che poi potranno essere visti e condivisi da altri utenti iscritti.

Questo è il principio di funzionamento, e sfruttando la logica di queste piattaforme, condividendo nei propri profili social dei contenuti che abbiano un obiettivo ed uno scopo ben preciso, si ha la possibilità di poter entrare in contatto con altri utenti che potrebbero interessarsi a quanto viene mostrato.

Ovviamente la creazione dei contenuti (essi siano in formato video o testo) devono seguire una logica ed un sistema ben preciso, altrimenti si corre il rischio di “creare” tanti contenuti, che poi non portano a niente.

E’ un po’ il paradosso del “fai un video al giorno, tutti i giorni”.

Ricordi quando c’era questo “slogan” anni fa?

Ecco, il concetto è il medesimo.

Certo, essere presenti sui social è importante, ma poi bisogna anche vedere cosa condividi, a quale pubblico e se quanto metti in mostra ha una logica di funzionamento o meno.

Ecco perché si tende a “generalizzare” il fatto che “postare” sui social, ad oggi è vista come una cosa da “spazzatura”. Nel senso che non serve a niente.

Anche qui torniamo sempre ai fondamentali: dipende come lo fai, con quale obiettivo e se ha senso nel tuo contesto.

Tutto deve essere in qualche modo “contestualizzato” a quello di cui ti occupi.

Scusa Mik ma allora perché tutti si stanno tuffando in questo Marketing Organico?


A quanto pare, al momento sembra essere il trend del 2022: postare contenuti, video, stories a più non posso sperando che qualche persona che segue i nostri account si faccia avanti e chieda qualche informazione di quello che facciamo.

Mmm…

Questo perché sta accadendo?

Forse perché quando non sai fare ads profittevoli oppure offerte sexy, inizi a dire che questi strumenti online non funzionano, perciò ci si butta laddove sembra andare il gregge.

alzo le spalle


Per carità: il pubblico è diverso rispetto anni fa.

Se prima le persone avevano più tempo per informarsi, approfondire o capire un meccanismo piuttosto che un altro… ad oggi questo tempo pare non esserci più.

E’ come se si volesse “tutto e subito”. Del tipo: fammi capire se questa cosa può fare per me così poi ci ragiono sopra – senza doversi sorbire funnel e funnel interminabili con email a tutto più o chiamate dalla rete vendita (ammesso e concesso che ci sia rimasto ancora qualcuno).

Pure questa è una “mezza verità”. Nel senso che da un lato è vero ma dall’altro no, perché se così fosse, allora molte aziende che producono software per fare funnel di marketing e affini sarebbero andate in bancarotta.

Il punto è che ad oggi le barriere d’ingresso nel digital marketing si sono così assotigliate che chiunque ci può entrare ma… e c’è un grande ma, il pubblico non è stupido.

E’ in grado di capire a chi si deve affidare e chi no.

Riesce ad individuare chi ha delle informazioni utili da condividere e chi sta solamente allungando il brodo.

Ha capito che se vengono condivise sempre le stesse solite testimonianze, allora vuol dire che non ci sono altri nuovi casi di successo e quindi forse è meglio lasciar perdere.

Perciò proporsi “organicamente” senza la minima strategia, senza sapere cosa dire e come dirlo, senza sapere come potersi rendere appetibili per un pubblico di persone è qualcosa che non paga più.

Cioè non paga a prescindere.

Quello che condividi deve portare un risultato specifico ad una nicchia specifica in un tempo specifico.

Fine.

Se quello che proponi non permette di ottenere questo tipo di “trasformazione” ed il pubblico è piuttosto “resistente” da questo punto di vista (nel senso che non accoglie di buon grado la “trasformazione” o la tua “opportunità”) allora sei di fronte un grande problema.

Un problema che viene completamente amplificato dal “proporsi” con il metodo organico.

Anche perché fare “marketing organico” non equivale a postare delle robette sui social e fine: “sto facendo marketing”:

No. Quello non è fare marketing, quello è postare a casaccio cose senza la minima strategia.

E te lo dice uno che queste cose le sta portando avanti in maniera silenziosa dal 2018 – lo ripeto per non dimenticare.

Il marketing organico non è spam! (dipende come lo usi)


Giusto per continuare ad essere coerente con l’incipit di questo articolo: guarda questa stories che ho pubblicato sul mio profilo Instagram nel lontano 2020…

2020, non so se rendo l’idea.


C’è forse della pubblicità a pagamento?

No.

Faccio forse spam?

No.

E’ una delle strategie che ad oggi molti “marketer” o “esperti dell’organico” condividono sui loro profili.

Ma hanno iniziato da poco.

Massimo un anno.

Noi invece?

2020.

Siccome nel video non si vede perché me l’ha caricato in un formato diverso dall’originale, ecco qui l’ennesima prova schiacciante (che poi tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridere 🙃) :


Ma a prescindere da questo, già dal 2018 condividevamo queste strategie dentro il nostro programma formativo di punta “Infomarketing Lifestyle” e le applicavamo su linkedin (che tra l’altro stiamo pure continuando a farlo – come pure i nostri studenti del resto).

Toh, guarda un po’:


Poi se vuoi vedere tutta la sfilza di Screenshot puoi vederli direttamente nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

(ci mette un po’ ad aprirsi la pagina ed è causato per gli innumerevoli screenshot… 😅)

Comunque… fare spam è una cosa, utilizzare in modo strategico le tecniche “organiche” è un altro.

Non ho mai detto di contattare a destra e manca persone propinando a tutti i costi quello di cui uno si occupa senza seguire un protocollo ben preciso.

E’ questo il punto.

E la cosa ulteriormente buffa è che si pensa che il marketing organico ad oggi sia qualcosa come “ripiego” perché magari le ads non girano più bene o sembra diventato difficile tracciare i dati a seguito delle nuove normative sulla privacy ecc…

Ma in realtà il marketing organico non deve MAI essere un ripiego, bensì una strategia che inserita nel proprio contesto di business permette di avere un indotto slegato dalle campagne pubblicitarie in cui l’impatto di ciò che viene generato dai semplici contenuti che vengono postati si social, permette di avvicinare un pubblico che si interessa attivamente a ciò che si propone, esattamente come accadrebbe con un funnel di marketing.

Il punto è che in questo caso il “funnel di marketing” è formato dai vari step della strategia organica che ha come obiettivo quello di:

  • innescare interesse e curiosità in ciò che viene condiviso;
  • far capire che c’è qualcosa da approfondire e che può aiutare a superare qualche ostacolo o difficoltà che si sta vivendo;
  • mostrare delle testimonianze che rendono tutto il processo ancora più credibile;
  • mettere la persona nella condizione di poter avere tutte le informazioni necessarie per fare azione ed entrare in contatto con i nostri contenuti con il fine di comprare ovviamente.

Da lì poi seguirà tutta una sequenza di step che ha l’obiettivo di capire se le persone avvicinate sono realmente interessate, per poi fissare delle call di vendita.

Ad ogni modo, quanto condiviso dovrebbe andare comunque di pari passo con una strategia di online marketing, perché per quanto l’organico possa essere efficace, e permette grazie alla condivisione delle persone di poter entrare in contatto con più utenti possibili, se si vuole scalare serve la pubblicità online.

Il marketing organico e la pubblicità a pagamento dovrebbero essere due facce della stessa medaglia.

Una supporta l’altra sia in momenti di stallo (perché ci saranno sempre – va capito come gestirli e superarli al meglio) e sia in momenti di successo in cui però non si deve abbassare la guardia.

Questo è uno degli errori più frequenti che viene commesso purtroppo.

Infatti quando si ha intenzione di sfruttare la potenza dell’organico (è realmente potente se si seguono i giusti passaggi) non lo si dovrebbe fare tanto per.

Si deve seguire una scaletta ben precisa e soprattutto si deve avere COSTANZA. Senza quella è inutile partire.

Quindi Mik mi stai dicendo che devo seguire la regola di 1 contenuto al giorno?


No, non è la regola di un contenuto al giorno perché se quello che condividi non trova senso di applicazione nella tua nicchia, non serve postare.

Bisogna condividere solamente qualcosa che è realmente UTILE a far capire al mio pubblico che io ho qualcosa di speciale per lui e che se non mi segue rischierà di perdere interessanti opportunità.

In tutto ciò va inserito anche qualche momento “ironico”, ma questo è un discorso che affronteremo in un’altra sede.

Ovviamente ciò che proponi deve dimostrare funzionare.

Se non hai “validato” – così come già insegnavo dentro Infomarketing Lifestyle –  il tuo prodotto o servizio, è inutile tentare di essere presente ovunque sui social.

Per “validare” intendo aver creato un qualcosa che porta al risultato e che viene richiesto dalle persone. O comunque nel momento in cui lo presenti trova interesse attivo.

Altrimenti non serve “postare online” sperando che accada qualcosa.

Davvero, esci dal mondo delle favole!

In tutto ciò una strategia la si deve seguire per forza, altrimenti non si ha modo di monitorare l’impatto di quanto viene condiviso.

E per strategia intendo dire conoscere a monte:

  • cosa si dice nella nicchia in cui mi trovo;
  • qual è il “sentiment” più acceso al momento e cosa posso fare per attirare l’attenzione del pubblico distinguendomi dalla massa;
  • come posso far capire che ho dei contenuti utili già “testati” da un mio pubblico di fan affezionati (questo vale se non parti da zero);
  • che tipo di leve devo utilizzare nella creazione dei contenuti (se per interazione, per ispirazione, per false credenze ecc);

Questi sono solamente alcuni dei piccoli dettagli che dovrebbero considerarsi in una strategia di content marketing nel metodo organico.

Senza queste informazioni, tutto quello che andrò a condividere rischia di non sortire l’effetto desiderato, rimanendoci male, pensando che il marketing organico è spazzatura e tutte queste cose qui…

Non nego che per certi versi il metodo organico è ben più complesso di quello che invece può rappresentare con la pubblicità a pagamento.

(non fare quella faccia, seguimi)

Meglio il marketing organico o la pubblicità a pagamento?

marketing organico e pubblicità a pagamento


Sicuramente la tua attenzione è caduta su una delle due risposte ma in realtà servono ENTRAMBE.

Per quale motivo?

Permettimi di farti capire cosa intendo dire.

Se da un lato con la pubblicità a pagamento puoi intercettare il pubblico più vicino a quello di cui ti occupi e che proponi senza che ogni giorno ti spacchi la schiena a creare contenuti… dall’altro con la strategia organica hai modo di “consolidare” quanto stai portando avanti.


Poni attenzione a quanto ti ho appena condiviso perché tra le righe c’è un aspetto molto importante: consolidare.

Comunque… se in un caso devi essere “parte attiva” del processo (metodo organico), dall’altro una volta che hai “settato” il meccanismo e funziona (funnel), non devi fare la stessa mole di lavoro.

Certo devi osservare e comprendere cosa ci dicono i KPI del funnel ma è sicuramente ben diverso e meno dispendioso dalla creazione di contenuto quotidiano: ogni singolo giorno.

Perché del resto il marketing organico è ANCHE questo.

Creazione di contenuto che:

  • intrattiene;
  • coinvolge;
  • interrompe ciò che una persona stava facendo in quel momento;
  • e invoglia a voler avere maggiori informazioni dimenticandosi di tutto il resto.

Perché alla fine è questo ciò che fa il marketing: focalizza l’attenzione sul cliente (ed anche su di te) e quello che hai da condividere.

Più la persona si ricorda di te, pensa a te quando ha quel problema… e più stai facendo un lavoro molto efficace.

Ovviamente non ci si dovrebbe limitare nel fare contenuti per acquisire sempre nuovi clienti, bisognerebbe curare anche ciò che si ha già, facendo sì che siano gli stessi clienti a fare il lavoro sporco per te, magari condividendo ad altre persone “in target” la tua presenza.

Ma questo è un tema che non possiamo di certo sviscerare qui in un articolo.

Ad ogni modo il concetto centrale che ci tengo a far passare è il fatto che in un caso (nel marketing organico) devi mantenere un impegno costante nel tempo – se questo è il tuo obiettivo.

Mentre nell’altro – con la pubblicità a pagamento – una volta che è stato settato il tutto, si tratta solamente di vedere i KPI ed agire di conseguenza.

Ovvio, sto “generalizzando”, ma il succo del discorso è questo.

Pertanto sono approcci diversi ma con la stessa base portante. Soprattutto dovrebbero esserci ENTRAMBI nella tua strategia di marketing. Non uno o l’altro.

Tuttavia se non conosco a chi mi rivolgo, cosa offro e perché una persona dovrebbe prendere una decisione nell’esatto momento in cui mi sta guardando… il mio marketing (che sia organico o a pagamento) sarà comunque debole.

Ecco perché non esiste una tipologia di marketing più o meno efficace.

Il marketing è il frutto di quello che hai pianificato di divulgare, e se il tuo messaggio:

  • è debole di partenza, 
  • non ha una promessa specifica, 
  • non da cenni di risultati tangibili 
  • e in qualche modo replicabili anche se si ha qualche dubbio iniziale… 

Puoi fare tutti i post e le ADV che vuoi ma nessuno ti darà la sua attenzione.

Del resto il gioco, alla fine della fiera è proprio questo.

Cosa ne pensa Mik Cosentino del Marketing Organico nel 2022?

il marketing organico nel 2022

Lo ribadisco: in sordina ho iniziato in modo “silenzioso” già dal 2015/2016 quando creai i primi prodotti a basso costo – tanto per intenderci e non dimenticare questi “piccoli dettagli”.


Tiriamo le somme di questo succoso contenuto che è ormai giunto al suo epilogo.

Non so se sei voluto scendere per curiosità direttamente qui in fondo per scoprire subito la mia opinione oppure ti sei letto tutte le mie personali considerazioni sul tema… fatto sta che personalmente sono sempre stato favorevole al marketing organico.

Rappresenta un ulteriore ingresso di lead all’interno del proprio business perché si ha la possibilità di sfruttare le “connessioni” con le persone.

E per marketing organico non vuol dire condividere a più non posso il proprio prodotto e “strozzarlo” nella gola delle persone a tutti i costi come se quella fosse l’unica religione.

No, questo non è fare marketing organico, questo è essere troppo “prodotto centrici”.

Ciò che si deve fare SEMPRE è ribadire quello che si fa, come lo si fa e che il “prodotto” che si propone è un semplice veicolo che permette il pubblico di riferimento a raggiungere dei risultati specifici che al momento non riesce a concretizzare.

Questo si deve fare.

Chiaramente si deve ascoltare anche la voce del mercato e comprendere se quanto abbiamo intenzione di condividere lo stiamo facendo nel modo corretto.

Mai pensare che un prodotto è immortale e che non debba subire delle migliorie o delle rivisitazioni nel tempo.

Occhio a non cadere in questa “trappola” perché è più facile di quello che pensi precipitarci dentro.

Ad ogni modo, a prescindere che si utilizzi il marketing organico o la pubblicità a pagamento, alla base di tutto deve esserci un “sistema”, un protocollo ben preciso… protocollo che noi ad esempio stiamo aggiornando e modellando sui tempi moderni.

Dopo la pandemia tutto è cambiato.

Le decisioni delle persone sono cambiate.

La loro propensione all’acquisto è cambiata.

I loro interessi sono cambiati.

Insomma, molte cose sono cambiate e se noi non le consideriamo, e non valutiamo se stiamo erogando tutto il possibile per ciò di cui hanno bisogno…allora rischiamo di essere sempre qualche passo più indietro, e in un’era così digitale non va affatto bene.

Proprio per questi motivi a breve ci saranno novità in materia, perché è giusto dare al pubblico ciò di cui ha realmente bisogno per prosperare ed utilizzare in modo sinergico e intelligente tutto ciò che porta al risultato OGGI sul mercato.

Sapere che ci sono degli strumenti e non utilizzarli a dovere solamente perché non lo si sa o perché non si ha voglia… qui entra in gioco una domanda molto semplice: perché fai quello che fai?

Se hai intenzione di prosperare… sai cosa dovresti fare, il resto sono solamente scuse.

Ah, giusto così per dire… cosa fanno coloro che hanno iniziato con il marketing organico senza una corretta strategia ed hanno spolpato i loro contatti o agito in modo “errato” non curando alcune sfumature vitali? Fanno le ads.

Ma guarda un po’!!

Non esiste solamente una strategia o l’altra. Servono entrambe se si vuole scalare il proprio business; ma bisogna farlo in modo strategico e intelligente.

Mai affidarsi al caso, mai.

In questo mondo online le cose cambiano molto velocemente e se non sei pronto a cogliere i cambiamenti e le novità, rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano…

Perciò se vuoi avere sempre uno sguardo sulla novità e non perderti cosa condivideremo a breve…

Un importante e INNOVATIVO protocollo verrà rivelato per fare chiarezza all’interno di un mercato totalmente allo sbando.

Intanto iscriviti, non te ne pentirai.

Al tuo successo,

Mik

P.S. Guarda qui, mentre rivedevo l’articolo scritto di pugno ho ritrovato nei miei archivi una grafica che è stata poi utilizzata all’interno del modulo in Infomarketing Lifestyle – metodo di attrazione organica “new age” – in cui riepiloga i punti salienti del marketing organico.

Guarda qui:

Metodo di Attrazione New Age


Ed è stata creata da un membro del nostro team esattamente 3 anni fa.

3 anni fa. Incredibile no?

E ad oggi cosa frulla in giro come “marketing organico”?

Esattamente quanto condiviso in questa grafica.

Interessante no? 😉 

PPS. Ah giusto, non ti ho parlato della X-Capsule (forse te ne sarai reso conto dal video che c’è all’inizio di questo articolo).

Ad ogni modo ne parliamo in una delle prossime uscite anche perché se ne sentirà parlare moooolto a lungo nei prossimi tempi.

Noi siamo sempre un passo avanti (in realtà più di uno, ma restiamo UMILI), sempre (eheheh). 😜