9 Strategie di Marketing per Fare Business Online con Successo nel 2023 by Mik Cosentino

9-strategie-marketing-online-2023

All’interno di questo articolo vedremo insieme 9 strategie di marketing online che ti aiuteranno a:

  • capire come utilizzarle nel tuo caso se hai già qualcosa di avviato e cosa puoi rivedere se non stai ottenendo i risultati che desideri
  • comprendere qual è la strada che devi seguire se vuoi sponsorizzarti online da zero all’interno di un mercato pieno di concorrenti
  • fare chiarezza su quali sono le azioni essenziali da compiere per andare a profitto in tempi record senza dover spendere fior fior di quattrini in campagne pubblicitarie
  • comprendere come ottimizzare i contenuti sui social per attirare una schiera di utenti interessati a quello che proponi anche se non hai molto seguito
  • valutare quando è il caso di sfruttare la SEO e strategie organiche per attirare sempre nuovi clienti al tuo contesto senza dover essere un tecnico di pc
  • evitare gli errori più comuni che ogni giorno vengono commessi da chiunque utilizza i social network per proporsi ma non segue una strategia ben precisa

Per quanto quello appena condiviso risuoni particolarmente interessante c’è una CATTIVA notizia, ed è la seguente:

il contenuto condiviso nelle prossime pagine NON è per tutti.

Infatti ci tengo a precisare che:

  • se vuoi la pappina pronta all’uso dove tu non devi fare molto (quasi niente) per applicarla al tuo contesto, allora lascia perdere
  • se non sei avvezzo alla tecnologia ma soprattutto non credi nei social network e ritieni che non debbano essere utilizzati nel tuo contesto, allora lascia perdere
  • se desideri ottenere una soluzione univoca ideale per chiunque in cui ad oggi non riesce a raggiungere il proprio pubblico ma non sei disposto a capire le azioni da fare e perché, lascia perdere
  • se sei la classica persona che mette in discussione tutto quello che trova online e non aspetta altro momento se non quello di puntare il dito contro chiunque tende a proporgli delle soluzioni pratiche, lascia perdere

Se invece:

  • non vedi l’ora di comprendere come puoi applicare con successo delle strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023 by Mik Cosentino, allora sei nel posto giusto
  • se vuoi ricevere una panoramica su quali sono le strategie di marketing da utilizzare in questo 2023 per potersi fare spazio online senza dover calpestare i piedi alle persone, allora sei nel posto giusto
  • se desideri comprendere la visione di un marketer che ogni giorno da 8 anni parla di marketing, business online e scalabilità digitale… allora sei nel posto giusto

Non si tratta dei soliti contenuti triti e ritriti.

Non si tratta di qualcosa scopiazzato a destra e a manca.

Non si tratta nemmeno di una Intelligenza Artificiale che fa il lavoro sporco per noi.

Si tratta di una visione personale dell’andamento di mercato attuale potendo dare così degli spunti di riflessione a tutti coloro che desiderano di più da questo 2023 ed avere anche le adeguate munizioni per vincere nel business online senza dover rinunciare ai propri sogni.

Perciò immaginando di scendere delle scale che ci portano in un corridoio con 9 porte…

Ecco quello che vedremo insieme riguardo le 9 strategie di marketing by Mik Cosentino:

Sì questo articolo verrà fuori un po’ lungo e se la cosa ti dovesse disturbare non continuare nemmeno la lettura.

Avrei potuto creare ben 9 contenuti distinti separati da questo ma siccome a me piace fare cose TITANICHE, ho scelto di mettere tutto insieme, così volendo puoi anche stamparti questo contenuto e tenerlo sempre a portata di mano.

Sono certo che ti aiuterà.

Siccome abbiamo già chiarito per chi è indicato questo contenuto, ma volendo possiamo ribadirlo:

  • liberi professionisti
  • freelance
  • aspiranti media buyer
  • aspiranti info imprenditori

Insomma tutti coloro che possono utilizzare le strategie di marketing per raggiungere più clienti e vendere così i propri prodotti e servizi.

Perciò definito questo, direi che possiamo partire nel nostro viaggio insieme alla scoperta delle 9 strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023.

Perché proprio 9 e non 24?

Perché mi andava di condividerne solamente 9, quelle più essenziali a fronte della mia esperienza sul campo.

#1 - Introduzione alle Strategie di Marketing Digitale e quali usare da SUBITO a costo ZERO

strategie marketing digitale


L’era digitale ha cambiato il modo in cui le aziende vendono i loro prodotti e servizi, e le strategie di marketing digitale sono diventate sempre più importanti. 

Ci sono molte opzioni a disposizione, ma non tutte richiedono un grande budget. 

Ecco alcune delle strategie di marketing digitale più efficaci che le aziende e liberi professionisti possono implementare immediatamente e a costo zero:

  • Ottimizzazione del motore di ricerca (SEO): L’ottimizzazione del motore di ricerca aiuta a migliorare la visibilità del sito web sui motori di ricerca come Google. 

Questo può essere fatto utilizzando parole chiave appropriate, creando contenuti di qualità e ottimizzando il codice del sito.

Ovviamente per fare questo si deve individuare una nicchia precisa e dominarla, altrimenti essere presenti per una parola chiave specifica sul web, può diventare una sfida troppo difficile da vincere.

Tutto ciò dipende molto anche da quelli che sono i tuoi obiettivi.

Perciò utilizza questo contenuto anche per capire a che gioco vuoi giocare nel tuo contesto.

  • Marketing di contenuti: Creare e condividere contenuti di valore è un ottimo modo per attrarre l’attenzione dei clienti potenziali. 

Questo può essere fatto attraverso blog, infografiche, video, podcast, e-book, ecc.

Tuttavia, come stavo dicendo all’inizio di questo articolo, se si creano contenuti senza un target preciso, poi il rischio che li vedano solamente i nostri familiari, amici o conoscenti e ricevere pure insulti o prese in giro per quello che facciamo, può essere dietro l’angolo.

Perciò chiediti sempre cosa vuoi ottenere dalla tua presenza online, perché altrimenti rischi di andare veramente alla cieca utilizzando delle strategie di marketing che poi non ti portano da nessuna parte.

  • Social media marketing: Utilizzare i social media per promuovere la propria attività è un altro modo per raggiungere i clienti potenziali a costo zero. 

Puoi creare profili aziendali sui social media, pubblicare contenuti di valore, interagire con i follower e promuovere i tuoi prodotti o servizi…

Ma qui è molto importante sapere cosa condividere, perché non tutti i contenuti sono utili all’obiettivo se non sai cosa condividere e a chi.

Infatti lo vedremo bene tra un attimo.

  • Email marketing: L’invio di e-mail a una lista di indirizzi di posta elettronica di clienti e potenziali clienti che si sono iscritti per ricevere in cambio delle informazioni, promozioni o aggiornamenti è un modo efficace per mantenere il contatto e promuovere i tuoi prodotti o servizi.

Chiaramente si deve sapere bene ed esattamente cosa si sta comunicando e perché, altrimenti nessuno ti considera, questo te lo posso assicurare.

  • Influencer marketing.

Non sono un fan di questa strategia ma potrebbe essere comunque presa in considerazione perché ha i suoi risolvi positivi.

Collaborare con influencer del tuo settore per promuovere i tuoi prodotti o servizi è un altro modo per raggiungere un pubblico più ampio.

Ma non è una cosa che suggerisco di fare subito perché rischi di trovarti sommerso di tanti contatti e di persone potenzialmente interessate ma che poi non hai idea di come gestire e non c’è cosa peggiore di avere contatti utili e poi non sai cosa fartene.

Meglio averne di meno ma saputi gestire adeguatamente rispetto all’averne troppi e andare in affanno.

Chiaramente non devi partire subito a razzo a creare contenuti, quello che ti ho condiviso adesso in questa prima strategia di marketing è avere le idee ben chiare per quello che vuoi condividere e ciò di cui ti occupi.

Perché se non conosci il tuo pubblico target, capisci a me che poco ci fai delle belle informazioni, sul serio.

Quindi andiamo al passaggio successivo che è quello che mi preme particolarmente.

#2 - Definizione del pubblico di riferimento per valutare se ha realmente senso entrare sul mercato con un Prodotto o Servizio grazie alle Strategie di Marketing


L’avevo condiviso anche all’inizio di questo articolo che a volte è meglio restare fermi piuttosto che fare anche un solo passo verso il proprio mercato.

Perché se non si hanno le idee ben chiare si rischia solamente di fare confusione e poi ci si lamenta che non si ottengono risultati.

Niente vien da niente se non si compiono le giuste analisi di mercato.

Ed ora in questo punto dell’articolo voglio spendere due parole riguardo la definizione del pubblico target.

Infatti questo è un passo critico nel valutare se entrare sul mercato con un prodotto o servizio.

Il pubblico di riferimento è un gruppo di consumatori che hanno bisogni, desideri e comportamenti di acquisto simili. 

Conoscere il proprio pubblico di riferimento aiuta a capire se esiste una domanda per il prodotto o servizio che si vuole offrire e se questo è in linea con i bisogni e le aspettative del pubblico.

Per definire il pubblico di riferimento, è importante considerare fattori come:

  • Demografia: età, sesso, reddito, istruzione, etc.
  • Geografia: luogo di residenza, fuso orario, etc. (ci possono essere abitudini nascoste che non conosciamo se non le consideriamo)
  • Comportamento di acquisto: frequenza di acquisto, spesa media, canali preferiti, etc.
  • Motivazioni: motivi per l’acquisto, desideri, esigenze, etc.
  • Attitudini: opinioni, valori, convinzioni, etc.

Una volta definito il pubblico di riferimento, le aziende possono utilizzare queste informazioni per sviluppare una strategia di marketing mirata e personalizzata che risponda alle esigenze del loro pubblico. 

Il che a livello “teorico” sembra piuttosto semplice ma tu ce l’hai un file, un documento o un foglio excel con i dati del tuo pubblico target?

Te lo chiedo perché spesso si da per scontato proprio questo aspetto che è il cuore pulsante di ogni attività: il proprio pubblico.

Non possiamo andare bene per tutti e se non conosciamo a chi eroghiamo i nostri prodotti e servizi, poi corriamo il rischio di avere belle idee ma che rimangono tali.

Inoltre, la definizione del pubblico di riferimento aiuta a identificare potenziali opportunità di mercato e a valutare se c’è un potenziale di guadagno sufficiente per giustificare l’ingresso sul mercato.

E’ questo il punto!

Spesso è meglio starsene fermi piuttosto che muovere anche un solo passo all’interno di una nicchia che poi non si capisce nemmeno come uscirne fuori!

In sintesi, la definizione del pubblico di riferimento è un passo fondamentale nel valutare se entrare sul mercato con un prodotto o servizio e aiuta a sviluppare una strategia di marketing efficace e mirata.

Da qui ci allacciamo all’aspetto successivo:

#3 - Sviluppo del Marchio e del Messaggio per Espanderti a Macchia d’Olio nonostante la massiccia presenza della Concorrenza

sviluppo del marchio e del messaggio marketing online ulama


Una piccola nota prima che io possa essere frainteso.

Con questo articolo che rivela 9 strategie di marketing per fare business online nel 2023 non intendo dire che se non ti crei un marchio ed un messaggio ben preciso non sarai in grado di espanderti a macchia d’olio.

Però un’analisi della situazione ti può aiutare a comprendere se puoi avere tutti i presupposti per approfondire l’ingresso a mercato nonostante una presenza massiccia della concorrenza.

E se mi hai seguito attentamente fino a questo punto ti sarai reso conto che anche le due strategie precedenti ti aiutano a prendere la giusta decisione su cosa focalizzare la tua attenzione, le tue energie e le tue risorse ma soprattutto nell’analizzare in modo adeguato il tuo mercato target.

Ora… Lo sviluppo del marchio e del messaggio possono renderti la “vita più semplice” nel momento in cui cominci ad ingranare con il tuo modello di business.

Detto in modo molto semplice senza essere degli accademici, il marchio è la percezione che il pubblico ha dell’azienda e dei suoi prodotti o servizi, mentre il messaggio è ciò che l’azienda comunica al pubblico.

Entrambi sono importanti perché influiscono sulla percezione del pubblico e sul suo interesse per i prodotti o servizi offerti.

Per sviluppare il marchio e il messaggio, è importante considerare le seguenti fasi:

  • Definizione del marchio: questa fase include la definizione della personalità, dei valori e della missione del marchio.

Hai dei principi morali ed etici che vuoi far respirare al tuo pubblico?

Ritieni che questi possano essere visti di buon occhio dal tuo target?

Anche qui non cascare nella trappola di quello che piace a te. Pensa sempre a ciò che piace ed interessa il tuo pubblico. Altrimenti tutto ciò che farai non avrà abbastanza potenza.

  • Creazione del messaggio: questa fase include la definizione di ciò che si vuole comunicare al pubblico e come lo si vuole comunicare.

Qui è importante conoscere lo slang, quindi come parla il tuo pubblico, cosa conosce a riguardo.

Se non sai queste informazioni rischi poi di sparare a qualcosa senza prendere la mira in modo adeguato.

Occhio!

  • Sviluppo dell’immagine del marchio: questa fase include la creazione di un logo, di un design coordinato e di altri elementi visivi che identificano il marchio.

Qui si entra in una “coerenza comunicativa” che non sto ad approfondire eccessivamente perché si apre un mondo a parte nel quale perdersi è molto facile.

Ciò che è sufficiente sapere è questo: che immagine vuoi dare di te e di quello di cui ti occupi?

Il tuo pubblico cosa può pensare quando vede il tuo logo?

Pensi che sarà contento o rischia di far suscitare delle emozioni contrastanti?

Fai attenzione a queste sfumature perché se il tuo intento è di prosperare nel tempo, le devi considerare.

Ecco perché se il tuo goal è quello di fare qualcosa tanto per vedere come va, non ha nemmeno senso che continui a seguirmi, perché non sono io la persona giusta per te, davvero!

  • Comunicazione del marchio: questa fase include la promozione del marchio attraverso diversi canali, come la pubblicità, il marketing digitale, gli eventi, etc.

Qui è il momento in cui metti a terra tutto quello che hai coordinato fino a questo punto.

E le persone quando ti vedranno, leggeranno le tue comunicazioni… potranno sentirsi rispecchiate o meno.

Se questo non succede, vuol dire o che non sono in target oppure che stai sbagliando qualcosa.

Lo sviluppo di un marchio e di un messaggio forti e coerenti aiutano a creare una percezione positiva del marchio presso il pubblico e a differenziarsi dai concorrenti. 

Inoltre, un marchio e un messaggio ben sviluppati supportano l’espansione a macchia d’olio, poiché aiutano a stabilire una presenza coerente e riconoscibile in nuove aree geografiche.

Questo è più un discorso “locale” ma è giusto creare un “riconoscimento”, altrimenti se non ci si distingue, poi sai che fine si fa vero?

Presente i dinosauri?

Ecco…

Ovviamente per partire ed avere un predominio sul mercato non serve conoscere per filo e per segno tutto quello condiviso.

Abbiamo creato una scorciatoia che ti permette di poter vedere già dei validi risultati che

Scegli il percorso che più ti rappresenta a seconda del tuo punto di partenza e puoi renderti conto della strada da perseguire senza dover incappare in qualche trappola.

Ulama può darti un GRANDE contributo a riguardo e rappresenta ciò che ad oggi molti professionisti dovrebbero utilizzare senza problemi ma che non fanno minimamente.

#4 - Creare un sito Web Efficace nel 2023 (quando farlo e cosa si intende per sito web) senza insulsi tecnicismi

C’è chi dice che non è necessario aprirsi un sito e chi dice che è vitale.

La verità è che: DIPENDE da come lo fai e che obiettivo ha il tuo sito.

Se crei il classico sito vetrina in cui non sono presenti:

  • i tuoi principi
  • chi puoi aiutare
  • perché
  • se dai qualcosa in cambio del recupero dell’indirizzo email

E’ ovvio che qualsiasi sito non ha senso di esistere.

Ecco perché a tal riguardo voglio spendere un paio di parole sul discorso del sito.

  • Timing: Il momento giusto per creare un sito web dipende dalla natura del business e dalle esigenze della propria attività. 

Se si desidera avviare un’attività online o aumentare la visibilità del proprio brand sfruttando in modo capillare anche la SEO, allora è opportuno creare un sito web.

Ma cosa si intende esattamente?

  • Definizione di “sito web efficace”: Un sito web efficace è un sito che è ben progettato, facile da navigare e che fornisce un’esperienza utente positiva ai visitatori. 

Deve anche essere ottimizzato per i motori di ricerca e offrire contenuti di qualità che rispondano alle esigenze del pubblico di riferimento.

Ricordi cosa ti dissi poco prima quando parlavo dell’importanza di prendere la mira e di avere come riferimento il giusto pubblico?

Senza questi aspetti poco ci fai.

  • Progettazione: La progettazione di un sito web deve essere attenta e ben pensata. Deve essere intuitiva e facile da navigare, con una struttura chiara che aiuti i visitatori a trovare ciò che cercano.

Non esiste cosa peggiore di creare qualcosa che non è piacevole da navigare e lato utente è difficile da poter trovare quello che si desidera, per poi rendersi conto che non c’è ciò che si stava cercando.

Esperienza utente pessima, quindi occhio a queste sfumature.

Anche il discorso velocità di caricamento e layout grafico utilizzato hanno un ruolo importante ma poi li vedremo.

  • Contenuti: I contenuti del sito web devono essere di qualità e rilevanti per il pubblico di riferimento. Deve essere presente una chiara call-to-action che incoraggi i visitatori a interagire con il sito.

Evita di scrivere cose già viste e riviste.

Cerca di metterci del tuo e di far capire alle persone che terminata la navigazione con te, comunque si è ottenuto qualcosa di piacevole.

Altrimenti scoraggi sul nascere nuove visite.

  • Ottimizzazione per i motori di ricerca: Un sito web deve essere ottimizzato per i motori di ricerca in modo che sia facilmente raggiungibile dai potenziali clienti.

In sintesi, creare un sito web efficace richiede una combinazione di progettazione attenta, contenuti di qualità e ottimizzazione per i motori di ricerca. 

Ora non devi metterti a fare un sito per poter trovare nuovi clienti.

Ragiona in modo strategico per poter fare business online in modo facile ed efficace nel 2023.

Abbiamo semplificato parecchio la vita per te sul discorso online e se entri dentro Ulama te ne puoi rendere conto da te.

#5 - Sfrutta i Social Media in modo intelligente senza dover perdere Tempo a creare contenuti che vede solamente tua Mamma, tua Zia e tua Sorella

sfrutta i social media in modo intelligente


E’ triste quando vediamo che le nostre stories, reel o caroselli che pubblichiamo su Instagram vengono visti solamente dalle persone che conosciamo e magari poi quando le vediamo dal vivo ci criticano pure.

E’ fastidioso.

I social network permettono di arrivare a più persone, di poter diffondere in modo capillare un proprio messaggio ma se non si segue una giusta strategia, il rischio di non vedere il minimo beneficio, è dietro l’angolo.

Infatti creare contenuti che vengono visti solo da pochi membri della propria famiglia può essere una perdita di tempo e risorse.

Per evitare questo problema, è importante seguire alcuni semplici passaggi per sfruttare i social media in modo intelligente:

  • Definisci il pubblico di riferimento: prima di creare contenuti sui social media, è importante sapere a chi ci si sta rivolgendo. 

Tu sai a chi ti rivolgi?

Pensaci e poi prova a riflettere se quello che stai condividendo è realmente rilevante per il tuo pubblico.

  • Scegli i giusti canali: non tutti i social media sono uguali e alcuni potrebbero essere più adatti per il proprio pubblico di riferimento rispetto ad altri. 

Evita di essere presente su tutti perché poi corri il rischio di dover sfornare roba su roba che non trova appeal per il canale che utilizzi.

Meglio utilizzarne uno ed utilizzarlo al meglio in modo profittevole.

  • Ottimizza i contenuti per i motori di ricerca: rendere i contenuti sui social media facilmente scopribili attraverso i motori di ricerca può aumentare la loro visibilità e raggiungere un pubblico più ampio.

Stessa logica di prima: conosco cosa cercano le persone online?

Perché se lo so poi sono anche in grado di creare contenuti in risposta alle loro ricerche.

E’ questo l’approccio che devi utilizzare.

Prima lo applichi e prima vedrai dei risultati in minor tempo perché raggiungerai un pubblico più ampio e interessato.

#6 - Utilizza l’email marketing senza che tu debba diventare un copywriter professionista


L’utilizzo dell’
email marketing non è una novità. C’è sempre stato e sempre ci sarà.

Non è necessario essere un copywriter professionista per creare una campagna di email marketing efficace. 

Sai perché?

Pensa sempre al tuo potenziale cliente.

Pensa anche a cosa lo sta facendo soffrire oggi e cosa vorrebbe vivere grazie ad uno strumento che gli consente di raggiungere quello che desidera.

Come sarebbe la sua vita grazie a te?

Cosa potrebbe smettere di vivere se potesse mettere mano a quello che tu hai creato come servizio o prodotto?

Capisco che queste domande possano risultare banali ma ti aiutano a capire quali parole utilizzare per entrare nel dialogo interno del tuo pubblico e poter così entrare in confidenza con lui, scendere in intimità e trovare il giusto piglio persuasivo.

Ecco comunque alcuni passaggi per sfruttare al meglio l’email marketing:

  • Definisci il pubblico di destinazione: è importante conoscere il proprio pubblico di destinazione per personalizzare i messaggi e aumentare la loro efficacia.

Evita di utilizzare messaggi preimpostati, altrimenti diventi “uno dei tanti” e l’immagine coordinata che rappresenta il tuo logo ed il tuo marchio, vengono demoliti all’istante.

  • Creare una lista di contatti: è necessario raccogliere le e-mail dei propri clienti o di potenziali clienti, ad esempio attraverso la creazione di un form di iscrizione sul proprio sito web (per restare in tema quanto condiviso prima).

Ma è altrettanto importante far capire che il “rilascio” della email è fondamentale per ottenere qualcosa di interessante, altrimenti l’utente non farà mai il primo passo.

  • Crea un messaggio efficace: il messaggio deve essere accattivante, chiaro e informativo. Deve spiegare cosa offri, cosa c’è per loro e perché dovrebbero interessarsi.

     

  • Testa e ottimizza: è importante testare il messaggio prima di inviarlo a tutti i destinatari. In questo modo si può ottimizzare il messaggio per ottenere migliori risultati.

Impara a leggere i numeri perché saranno la tua guida.

Nel campo email marketing devi controllare ad esempio: il tasso di apertura, il tasso di clic e il tasso di conversione. 

Prima ti ricordi di prendere dimestichezza con queste informazioni e prima sarai in grado di ottimizzare ogni tua singola azione online.

Lo so che scrivere non è una cosa che piace a tutti, ma alla fine di questo articolo trovi un pratico suggerimento per bypassare questa “Noia”.

Che poi nel momento in cui conosci quali sono i drammi del tuo pubblico ed i suoi desideri sai anche cosa gli passa nella testa… quindi in quel caso ti basterebbe trascrivere i suoi pensieri ed il gioco è fatto.

#7 - Implementa la Pubblicità a Pagamento e valuta quale piattaforma utilizzare piuttosto che usarle tutte e non venirne manco a capo

implementa la pubblicità a pagamento


Non è una cosa che suggerisco di fare subito, ma che sicuramente suggerisco di fare al momento opportuno, questo sì perché rappresenta un modo efficace per raggiungere un pubblico target specifico e aumentare la visibilità del prodotto o del servizio che si offre. 

Questo è innegabile.

Tuttavia, è importante valutare attentamente la piattaforma che si sceglie per la pubblicità a pagamento, poiché ognuna ha caratteristiche uniche e può essere più o meno adatta ai propri obiettivi di marketing.

Ad esempio, se il tuo obiettivo è raggiungere un pubblico che è già alla ricerca di una soluzione ad un suo problema, una piattaforma di pubblicità come Google AdWords potrebbe essere la scelta ideale. 

Se, invece, hai a che fare con un pubblico che non sa di avere un problema ma potrebbe essere stuzzicato da una pubblicità che lo incuriosisce per avere maggiori informazioni, allora l’utilizzo delle Facebook Ads potrebbe essere la strada migliore.

Ad ogni modo la scelta della piattaforma dipende anche dal target in questione, e da quello che proponi.

Non c’è una risposta univoca che va bene per tutte le situazioni.

Inoltre, è importante valutare i costi associati alla pubblicità su ogni piattaforma, in modo da scegliere quella più adatta al tuo budget. 

Evita di innescare una situazione di “lotteria” perché fare business online con successo lo si riesce a fare utilizzando le giuste strategie di marketing by Mik Cosentino.

E’ semplice se si seguono le giuste istruzioni, ma può diventare deleterio se si fa di propria iniziativa.

Molto dipende anche dal punto di partenza in cui uno si trova.

Non andare alla cieca e non fare di testa tua.

Valuta attentamente quanto ti ho condiviso perché per ottenere il massimo dalle pubblicità a pagamento serve la giusta strategia ed il giusto approccio mentale.

Se mancano questi… a poco ci fai.

#8 - Ottimizzazione dei contenuti per la SEO per fare Business Online nel 2023


L’ottimizzazione dei contenuti per la SEO (Search Engine Optimization) è un aspetto importante del
marketing digitale che mira a migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca come Google. 

Il suo obiettivo è quello di aumentare la quantità e la qualità del traffico organico verso il sito, il che può aumentare la visibilità del marchio e la quantità di conversioni.

Per ottenere un’ottimizzazione dei contenuti efficace, è importante considerare alcune metriche. 

Ad esempio, le parole chiave sono un fattore importante per l’ottimizzazione dei contenuti, poiché aiutano i motori di ricerca a capire di cosa tratta il contenuto. 

Inoltre, è importante considerare la qualità del contenuto, inclusa la sua leggibilità e l’uso di immagini e video.

Un aspetto che si deve assolutamente considerare è che l’ottimizzazione in chiave SEO richiede tempo e pazienza.

Non è possibile ottenere risultati immediati, ma richiede un impegno costante e un’analisi continua dei dati per capire cosa funziona e cosa no.

Pure con il mio blog che stai consultando adesso c’è voluto del tempo per posizionarlo bene online su Google su alcune specifiche Keywords.

Il segreto sta tutto lì: nelle parole chiave.

E per iniziare ad avere un’idea dell’ottimizzazione dei contenuti, bisogna ricordarsi del proprio pubblico target, di chi siamo noi e di cosa vogliamo offrire alle persone che ci sceglieranno.

Senza un giusto recap di queste informazioni sarà piuttosto complicato riuscire a creare i giusti contenuti ottimizzati in chiave SEO.

Ma ascoltami quando ti dico che non devi partire da qui se non hai ancora una tua presenza online.

Ha senso considerare la SEO nel momento in cui hai già uno storico o comunque c’è una pianificazione strutturale da portare a termine, altrimenti davvero, ci vuole molto tempo e costanza prima di vedere risultati concreti.

Io te lo sto condividendo come titolo informativo ma c’è un grande lavoro dietro, sul serio.

Quindi se il tuo obiettivo è aumentare le vendite, le conversioni e la tua visibilità grazie alla SEO… auguri!

E’ fattibile, sì… ma è un lavoraccio!

Ecco perché se vuoi una strada più MIRATA che ti può permettere di reggere il gioco nel lungo periodo, allora ti invito a dare un’occhiata QUI >>

Potrai renderti conto di un pratico strumento che ti tornerà molto utile nel fare business online in questo 2023 potendo essere al passo con i tempi ed anzi… pure di più.

Guardalo e fammi sapere poi che ne pensi!

#9 - Monitoraggio e Analisi dei risultati senza rischiare di andare alla cieca e perdere grip

l'importanza dei kpi nel business online


Il monitoraggio e l’analisi dei risultati sono parti fondamentali di qualsiasi
strategia di marketing. Senza di essi, è difficile capire se una strategia sta funzionando e, se non sta funzionando, come migliorarla.

Per evitare di andare alla cieca e perdere grip, è importante utilizzare strumenti di analisi dei dati che possono aiutarti a monitorare e valutare i risultati delle tue campagne. 

In uno dei nostri programmi formativi più storici di sempre abbiamo condiviso un foglio Excel con i dati che si devono monitorare OGNI GIORNO per avere un cruscotto sempre preciso e mirato della situazione del tuo business evitando di prendere decisioni che potrebbero compromettere tutto quanto.

A proposito di questo ne ho parlato in questo video che ti suggerisco di vedere:


Oltre a questo è importante definire gli obiettivi della tua campagna in modo chiaro e misurabile e stabilire KPI (Key Performance Indicator) specifici per ciascuno di questi obiettivi. 

Questo ti aiuterà a concentrarti su ciò che conta davvero e a capire se stai raggiungendo i tuoi obiettivi oppure no, trovando anche le soluzioni correttive.

Conclusioni e considerazioni personali


Wow… è stato davvero un articolo piuttosto lungo costruito intorno a 9
strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023.

Si tratta di strategie che io stesso ho utilizzato dall’inizio del mio viaggio nel mondo online e che sto continuando ad applicare pure oggi.

Ti basta osservare le mie mosse nei vari social network ed in quello che ho condiviso in questo contenuto per renderti conto del perché ho menzionato proprio queste.

Pure chatGPT me le conferma, guarda qui:

strategie marketing mik cosentino chatgpt


Ormai si sa che questo tool sta spopolando parecchio ed anche questo articolo è un IBRIDO, scritto per 1/4 dall’intelligenza artificiale e dal resto da un umano che ha revisionato il contenuto espandendolo e rendendolo fruibile al nostro pubblico.

Ovviamente il target (e l’angolatura utilizzata) è un pubblico curioso di capire come deve muoversi online e come può trovare un valido alleato in uno strumento che non è chatGPT ma ULAMA.

Questo 2023 sarà segnato da importanti upgrade che faremo al suo interno ed il mio suggerimento è quello di capire più da vicino qual è il percorso che più si addice a te a seconda del livello in cui ti trovi.

Poi in uno dei prossimi articoli andremo più a fondo in maniera tecnica su qualche tema emerso in questo contenuto, ma ci tenevo a ribadire la mia coerenza con quanto trattato in questo contenuto.

Fai ciò che sei in grado di gestire.

Se ad oggi avresti difficoltà nel portare avanti più fronti, non farlo.

Parti da uno, dominalo e poi passa al successivo.

Ascolta Zio Mik e non te ne pentirai.

Quando è bene partire da un Video Corso e quando con delle Coaching – le Novità del 2023 by Mik Cosentino

i video corsi nel 2023

In realtà una cosa che non ho detto nel titolo di questo articolo è questa: quando è bene NON partire proprio.

Ci sono diversi contesti in cui è altamente SCONSIGLIATO iniziare il viaggio nel mondo del business online perché sono presenti molti ostacoli che se non considerati e sottovalutati potrebbero dissuadere chiunque dall’entrare in questo modello di business e finire per dire “lo sapevo non fa per me”.

Creare un video corso online nel 2023 è facile se utilizzi un semplice ed innovativo strumento: ULAMA.

Al momento non ho idea di quale sia il tuo punto di partenza, cosa sai del business online, o quale sia la tua professione.

Ecco perché la cosa che ti suggerisco di fare è di scegliere il tuo percorso cliccando qui >>

Ti aiuterà a capire cosa è giusto prendere in considerazione e cosa è meglio lasciar stare.

Sai perché ti dico questo?

Non sempre partire con il video corso è la cosa migliore, ma puoi sfruttare la creazione di una tribe per fare delle masterclass o delle coaching di gruppo qualora tu ne avessi la possibilità.

Ma prima che ti si illuminino gli occhi inutilmente, permettimi di essere completamente onesto e sincero con te.

  • se sei la classica persona che si aspetta di fare soldi facili guadagnando online senza fare nulla, qui sei nel posto sbagliato
  • se non hai mai approfondito un’abilità particolare o non hai niente da poter proporre ad un pubblico di persone, a meno che tu non voglia metterti seriamente in discussione, lascia perdere la lettura di questo contenuto
  • se punti sempre il dito contro lo strumento utilizzato e mai a chi lo usa, lascia perdere (se non hai capito il senso di questa frase è un motivo in più per smettere di seguirmi)
  • se non sei disposto a fare le dovute ricerche per capire se quello che vuoi proporre online avrà seguito, allora lascia perdere

Il punto è proprio questo: quando ci si propone online si pensa subito al video corso ma nel 2023 c’è anche altro


Mi spiego meglio.

I video corsi ci sono stati, ci sono e sempre ci saranno perché in diverse nicchie di mercato sarà richiesta la loro implementazione.

Ma non è possibile fare un video corso su come si allacciano le scarpe, a meno che non siano scarpe così di nicchia che serve un video corso a pagamento per far capire questa banale esecuzione.

Anche perché se servisse un video corso per allacciarsi le scarpe… beh mi farei un paio di domande.

Il punto è esattamente questo: quali sono le necessità delle persone in una nicchia di mercato ben specifica.

A chiunque piacerebbe crearsi un video corso online in cui può:

  • avere pagamenti ricorrenti senza fare nulla (anche se è vero in parte)
  • avere sempre nuove persone entranti interessate a voler consumare i contenuti messi a disposizione
  • incassare soldi senza dover entrare nella logica del “tempo per denaro” (il passive income piace a tutti!)

Ma la “triste” e sacrosanta verità è che non è possibile ottenere questo risultato in tutte le nicchie, e per di più non è possibile raggiungerlo sempre.

Ecco perché creare video corsi online nel 2023 non deve essere una “destinazione”, bensì solamente un “passaggio”, un qualcosa in più che giustifica il valore di quello a cui un pubblico target può prendere accesso.

I video corsi in sé e per sé senza:

  • un affiancamento
  • un supporto
  • una presenza da parte di trainer o coach
  • un senso di appartenenza

Non hanno motivo di esistere.

Ad oggi se crei un Video Corso devi pensare in modo completamente diverso e te lo rivela Mik Cosentino

video corsi mik cosentino

Inutile dirlo che la parola video corso è stata utilizzata e abusata anche troppo in questi anni e molte persone hanno creato video corsi anche su materie che non avevano il minimo senso.

Non faccio nomi e lascio perdere per non creare imbarazzo.

Il punto è che un video corso nel 2023 per poter essere longevo deve avere alcune caratteristiche:

  • deve rispondere alle necessità del target
  • conosco qual è il mio target?
  • so cosa desidera veramente?
  • il video corso, come risoluzione ai suoi problemi, è la soluzione più indicata?
  • il video corso permette di vivere un’esperienza di studio e approfondimento unica nel suo genere tale da rendere giustificato il suo acquisto?

Ma per di più…

Io so quali sono i passaggi che una persona (il mio target) dovrebbe fare per raggiungere la situazione desiderata?

So qual è la situazione desiderata?

E’ possibile raggiungerla con un video corso?

Quello che ho intenzione di impacchettare come video corso, ha senso di esistere o potrei organizzarlo in “group coaching” o semplici sessioni di coaching individuali?

Questa è la domanda delle domande alla quale tu è bene che dai risposta, altrimenti corri il serio rischio di farti dei viaggi mentali sulla creazione di qualcosa che non ha motivo di esistere.

Ecco perché è bene che ragioni su questi aspetti, e CLICCANDO QUI >> hai un pratico aiuto nel comprendere qual è la soluzione migliore per te.

Sul serio.

Mik ma io non so fare coaching o non ho idea di come procedere… mi aiuti?


Premetto che non sono un business coach.

Quindi se vuoi una risposta che sia di questa “natura” puoi cercare online altri professionisti che hanno un approccio più “accademico”.

Io sono sempre stato riconosciuto come il “marketer ribelle” e sempre lo sarò. E’ nel mio dna e ribolle nelle mie vene.

Pertanto non posso rinnegare me stesso.

Questo però non vuol dire che anche il mio approccio al “coaching” sia spartano e non segua una logica ben precisa.

Io mi sono fatto “su strada” e quello che ho compreso essere di grande efficacia l’ho applicato da subito affinandolo nel tempo continuando a portarmi ad oggi bellissimi risultati.

Il segreto per fare coaching efficace (e che non si limita a dispensare consigli) è nel:

  • individuare la situazione della persona
  • capire perché ha una dinamica di stallo
  • rendersi conto se è risolvibile e in quanti passi
  • comprendere se noi siamo la persona giusta per lei
  • comprendere se in passato ha provato a risolverla con o meno successo
  • valutare se ci sono stati degli ostacoli/influenze esterne che hanno bloccato la persona
  • capire se la persona vuole risolvere la situazione (alcuni utenti preferiscono restare dove si trovano piuttosto che fare di tutto pur di vivere una situazione migliore)
  • evitare di dare già noi la soluzione d’azione alla persona ma farla arrivare con le giuste domande o deduzioni
  • suddividere in step e sotto step il raggiungimento del risultato monitorando ogni cambiamento

Detta così non è facile e bisogna fare dei test prima di trovare il giusto approccio ma anche quanto ti ho condiviso “sommariamente” deve esserti utile per capire se sulla base di quello che già stai erogando come prodotto o servizio esiste la remota possibilità di creare anche un affiancamento di coaching.

Ed in caso affermativo valutare come inserirlo.

Lo so che questo sembra essere “tempo per denaro”, ma è comunque un aspetto da valutare all’interno del tuo ecosistema di marketing.

Specialmente all’inizio per darti il giusto via per partire.

Ecco perché queste analisi ti permettono di capire se partire con dei video corsi, con delle coaching oppure non partire affatto nel 2023


Lo so, sembra essere un controsenso quello che sto dicendo perché non tiro acqua al mio mulino.

Il punto è che io non voglio minimamente tirare acqua al mio mulino perché preferisco rendere consapevoli le persone ed aprire gli occhi sul giusto percorso che potrebbe essere più funzionale al contesto che vogliono condividere online.

A prescindere che tu abbia idea di creare un video corso o di fare delle sessioni di coaching di gruppo, ti serve uno strumento capace di far vivere un’esperienza totalmente immersiva alle persone che si affideranno a te.

Ecco perché ULAMA >> a prescindere dalla tua esperienza e preparazione sul campo va benissimo.

Se hai già creato un tuo video corso online e stai erogando anche delle sessioni di coaching… potresti fare tutto in un unico posto senza doppi login, senza perdere le password e senza doverti ricordare gli strumenti da usare.

Con Ulama ne hai uno solo e quello rimane.

Chiaramente Ulama nasce come piattaforma di e-learning, quindi al momento non può essere utilizzata anche per fare i funnel, ma stiamo lavorando su delle funzionalità che in questo 2023 lasceranno a bocca aperta molte persone.

Specialmente nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale utilizzata come assistente virtuale sempre attivo e presente h24.

Questo aspetto rappresenta una grande e notevole rivoluzione perché potrà permettere ai tuoi corsisti di ricevere un supporto IMMEDIATO senza dover attendere un solo minuto e soprattutto in qualsiasi momento della giornata.

Ma tu non devi prendere ULAMA solamente perché ha queste funzionalità e non vuoi fartele scappare quando un domani aumenteremo i prezzi di accesso.

Non è questo ciò che ti deve interessare, specialmente se parti da zero.

Se invece hai un business già avviato o una tua presenza online e ti stai rendendo conto che poter fare ordine e quindi creare una community di utenti in un unico posto che riceve assistenza, formazione e supporto… fai bene a farci una ragionata sopra.

Ma se parti da zero quello che devi considerare è: qual è la tipologia di persone che posso aiutare?

Perché dovrei aiutarle?

Chi già c’è che sta erogando qualcosa di simile?

Perché dovrei farlo io?

Cosa ho di diverso rispetto agli altri? (non può essere solamente Ulama)

Quindi comprendi bene che la creazione di un video corso nel 2023 non è un qualcosa che al pubblico interessa a prescindere.

Alle persone ad oggi interessa capire come poter risolvere un problema che hanno – se questo avviene anche in poco tempo, meglio ancora!

Quindi il mio suggerimento per te in questo articolo è di riflettere su come partire a crearti un tuo business di informazioni online, prima fai le dovute ricerche perché come ti ho detto, non tutto può essere “digitalizzabile”.

E qualora ti trovassi in questo contesto puoi comunque valutare di “vendere” ad altri l’utilizzo di quello che invece può offrire Ulama a chi ne potrebbe trarre beneficio.

In fondo guadagnare online sfruttando le nuove tendenze di mercato non è sbagliato e tu fai bene a considerarlo.

Ma fallo sempre con cognizione di causa, altrimenti corri il rischio di non capirci una fava e questo non va affatto bene.

Alla tua prosperità,

Mik

PS. Nel titolo di questo articolo ho condiviso il fatto che a volte è bene anche non partire proprio online piuttosto che fare qualche timido tentativo.

Tutto parte dall’analisi di mercato, della concorrenza e di quello che potresti offrire tu in quella nicchia.

Una volta compreso questo allora si valuta come procedere ma ti ricordo che Ulama può essere utilizzata anche come piattaforma per fare coaching o gruppi di coaching oltre che come contenitore di video corsi.

Allarga le tue vedute e decidi come vuoi iniziare >>

Potresti rimanere piacevolmente colpito dalle scoperte.

Le 3 cose da EVITARE se vuoi diventare un Consulente High Ticket

consulente high ticket

(tempo stimato di lettura: 12 min)

Penso che in questo articolo andrò dritto al punto perché voglio condividere 3 cose da evitare se vuoi diventare un consulente high ticket.

Premetto: questo non è il trend del momento (anche se sembra esserlo per come si stanno muovendo alcuni player lì fuori).

Il consulente c’era, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Noi è dal 2017 che eroghiamo servizi 1 to 1 mediante i nostri coach, quindi… 😉

Del resto l’ho condiviso pure in uno dei miei ultimi articoli >> (futuro consulenti high ticket) che se non hai ancora visionato ti invito a fare anche perché lì evidenzio una “visione futura” di quello che sarà l’andamento di questa professione già dal 2022 ed oltre.

In realtà è per via di un andamento di mercato e un cambio di esigenze del pubblico che ad oggi c’è maggior ricettività a riguardo.

Ok, sembrano cose veramente “banali” e semplici da considerare, ma quando ci sei dentro – o capisci che puoi offrire un servizio specifico ad un pubblico specifico – oppure rischi di precipitare nel “banale” e fare errori di valutazione.

Mi spiego meglio.

Ad oggi (2022) le persone non hanno più abbastanza tempo da dedicare a “formarsi” per capire o scoprire “come fare a [qualsiasi cosa essa sia].” Certo, questa non vuole essere una generalizzazione, ma la stragrande maggior parte delle persone preferisce avere a che fare con qualcuno che gli offre un servizio già pronto senza dover stare ad impazzire nel capire cosa fare e come farlo.

Se c’è già qualcuno che ti può dare delle indicazioni precise e toglierti dei grattacapi, ed hai necessità di risolvere nel più breve tempo possibile la situazione e vedi che altre persone hanno ottenuto quello che stai cercando tu… beh l’attenzione cade lì, è inevitabile!

Questo perché sta accadendo?

Perché la nostra quotidianità è completamente cambiata.

Le nostre abitudini sono completamente cambiate a fronte di tutto quello che è successo negli ultimi periodi (anni), e tutto questo si è riversato verso chiunque ha necessità di ricevere supporto o assistenza in questi ambiti:

  • creazione campagne pubblicitarie;
  • creazione di testi persuasivi per email, articoli, post, script video, newsletter;
  • realizzazione di video ad alto impatto interattivo per canali YouTube o TikTok;
  • realizzazione di grafiche accattivanti da usare su Instagram;
  • gestione rete commerciale;
  • gestione rete di coach;
  • gestione tecnica di funnel di marketing;
  • definizione di una strategia organica/pagamento per i propri profili social;
  • raggiungere più clienti per la propria attività commerciale;

Insomma ci sono veramente tante realtà che hanno concreta necessità di ricevere questi servizi – e non sono circoscritti tutti nel digital marketing – basta guardarsi intorno come qualsiasi altra attività offline potrebbe aver necessità di quanto condiviso nell’elenco puntato – e la vendita di un corso e basta senza un supporto “one to one”, rischia di diventare qualcosa di letteralmente incompleto ed inefficace.

Certo ci possono essere ancora dei contesti in cui la realizzazione di un video corso e basta potrebbe essere sufficiente, ma le persone oggi più che mai vogliono avere il contatto umano, o quantomeno il contatto con qualcuno.

Se non tengo conto di questo aspetto, è un GRANDE problema.

Per questo motivo se tu ad oggi hai:

  • un’abilità specifica che potrebbe essere messa a reddito in uno dei contesti sopra menzionati;
  • il desiderio di poterti creare un nuovo lavoro da zero proponendoti come consulente high ticket per poi scalare la tua attività (è possibile farlo);
  • interesse a voler cogliere queste emergenti necessità di mercato;

Allora metterti in lista d’attesa per Consulenti High Ticket potrà aiutarti in questo.

Ci tenevo a fare questa premessa per far capire che il mercato sta cambiando e bisogna essere pronti a cogliere le novità emergenti andando ad offrire delle soluzioni che siano il più vicine possibile a quella che è la domanda richiesta.

Puoi essere più o meno d’accordo con me riguardo quanto ho appena mostrato, ma sono i numeri a parlare.

Se anni fa andava alla grande creare video corsi e basta… Ad oggi non è più sufficiente.

Uno dei motivi è appunto l’elevato grado di consapevolezza del pubblico che ha preso nel tempo riguardo il marketing online e dintorni.

Non sono temi strani o complessi come invece potrebbero essere gli NFT o le Crypto (già quelle sono un pelino più conosciute).

Perciò consapevole di questo puoi decidere da che parte stare. Se “modellarti” e modulare le offerte che puoi proporre online a come cambia il mercato o se estinguerti.

Non si tratta di una mia “legge”, e nemmeno di un mio “punto di vista”.

Si tratta invece di un evidente dato di fatto.

Niente di più e niente di meno.

Medita su questi aspetti perché d’ora in poi (più che mai) riuscirà a prosperare chi sa leggere correttamente il mercato ed offrire soluzioni che vengono accolte facilmente.

Non si sta passando di palo in frasca ma ci si sta modellando a seconda delle esigenze più o meno sentite. E qui hai sempre una visione “analitica” della situazione.

Detto ciò…

Come focalizzarsi in una nicchia anche se parti da zero | Consulente High Ticket

nicchia consulenti

Tutto parte da qui.

Ammesso e concesso che hai colto il fatto che ad oggi può essere più “redditizio” (se vuoi entrare dentro questo mercato) proporsi come un consulente high ticket – per i motivi sopra descritti – che si prende la briga di gestire le criticità di un business o proporre un percorso con affiancamento; la regola aurea che vale sempre e comunque è la specializzazione.

Non puoi andare bene per tutti.

Non puoi fare tutto.

Ma DEVI offrire invece qualcosa di specifico che:

  • è sentito dal tuo pubblico
  • sta cercando una soluzione ma non la trova
  • crede di non averne bisogno ma poi capisce che non è così
  • dai la percezione di essere e avere il prodotto/servizio giusto da prendere ora anche se ci sono già altri player conosciuti

I tempi di decisione delle persone si sono ridotti drasticamente a seguito della pandemia. C’è stato un frammento di tempo in cui ciascuno di noi è stato sottoposto in maniera massiccia e massiva a tanti stimoli di acquisto online e il mercato di vendita online schizzò alle stelle in quei periodi.

Ad oggi, quel momento, ha creato delle conseguenze nelle persone: se non c’è qualcosa che è realmente interessante e utile da comprare o a cui porre la propria attenzione, non viene considerato.

E’ più difficile proporsi.

E’ più difficile ricevere credibilità.

E’ più difficile “convincere” le persone che noi abbiamo qualcosa per loro.

Ecco perché anche l’utilizzo del marketing organico o della pubblicità a pagamento deve essere fatto con criterio.

Devo prendermi la briga di analizzare BENE la situazione di mercato in cui voglio entrare per poter così creare un’offerta che sia il più specifica possibile e ben cucita sulle esigenze del mio target.

Questo discorso vale sia per chi è già presente online o sta vendendo qualcosa di fisico, ma anche per chi si vuole introdurre adesso in questo mondo. Saper analizzare correttamente il contesto di mercato è ciò che sancisce il successo o il fallimento come consulente high ticket.

Ecco cosa fare per focalizzarsi in una nicchia di mercato:

  • valuta quello che sai fare o che ti riesce facile fare;
  • controlla online (Google) inserendo delle parole chiave specifiche per quello di cui ti occupi o che vorresti occuparti per visionare l’ampiezza d’interesse;
  • individua se c’è già qualche altro player (o concorrente potenziale) che si sta muovendo all’interno (analizza come si muove, cosa propone e cosa non);
  • renditi conto se vale la pena entrare in quel contesto e se ti mancano delle conoscenze (in caso affermativo dovrai apprenderle);
  • definisci qual è la tipologia di pubblico che vuoi attrarre o che comunque può ricevere la giusta assistenza o supporto da parte tua;
  • definisci una sorta di “protocollo” per far raggiungere il risultato desiderato alla persona (questo ti serve per individuare dove e come intervenire se dovesse mancarti qualche passaggio);
  • valuta l’idea di muoverti in sordina per validare la tua idea di mercato senza esporti eccessivamente (questo ti permette di non fare il passo più lungo della gamba e correggere il tiro qualora fosse necessario);
  • nel momento in cui raggiungi un feedback “positivo” inizi a dare una veste coerente all’interno dei vari social network ribadendo il tuo punto forte, perché lo fai e cosa non fai.

Cerca di NON dimenticare mai anche quello che NON offri e il perché.

Se c’è una cosa che si tende a trascurare quando si ha intenzione di proporsi online è proprio questa, il fatto di non valutare adeguatamente la propria offerta.

Non si deve andare bene per tutti.

Ecco perché un’adeguata analisi e l’osservazione con occhio analitico è importante in questa fase. Essere troppo precipitosi e quindi arrivare a conclusioni affrettate potrebbe impedire di cogliere alcuni dettagli fondamentali sia della concorrenza ma anche di come possiamo “proporci” noi nel nostro caso.

Un consulente high ticket non deve aver timore di esporre la propria offerta, e se si rende conto che nel mercato ci sono già altri player, bisogna trovare un modo per essere comunque appetibili nonostante la massa critica già presente.

Lo dico perché ci sarà sempre qualcuno che può aver bisogno di noi, è che spesso ci “auto sabotiamo” e questo pensiero vale sia per chi è già navigato online ma anche per chi si sta approcciando da poco.

Avere il giusto mindset del consulente high ticket è VITALE, specialmente nel momento in cui dovesse presentarsi qualche criticità.

Noi facciamo raggiungere RISULTATI, quindi dobbiamo avere il giusto mindset.

Se non siamo certi di riuscire in questo o se qualcosa ci dovesse ostacolare… beh dobbiamo “misurare” e “analizzare” anche la nostra reazione alla sfida.

Perché è un grande termometro di quello che possiamo raggiungere.

E non c’è nulla di male nel rendersi conto che non fa per noi “questo sport”.

Del resto non tutti sono portati per certe professioni ma se vuoi “sfidarti” e vuoi raggiungere risultati che non hai mai pensato… devi fare cose che non hai mai fatto. E’ così semplice ma “difficile” da digerire.

Non me ne volere ma è bene ricordare le cose come stanno.

Quindi la prima cosa da evitare se vuoi diventare un Consulente High Ticket è NON focalizzarsi in una nicchia di mercato.

Del resto non puoi andare bene per tutti e non puoi offrire qualsiasi cosa.

Altrimenti come puoi essere percepito come “l’esperto”? (pure questo è un concetto che ormai lo sanno anche le pareti del web, ma ribadirlo non fa mai male)

Quali sono i servizi da offrire del Consulente High Ticket (evita di fare il listino prezzi)

i servizi del consulente high ticket

Dipende sulla base di quello che hai risposto ai paragrafi precedenti.

Solitamente quello che le persone fanno è vedere cosa offrono altri player sul mercato, fanno la stessa cosa ma ad un prezzo più basso, ed ecco che iniziano a cercare clienti con il marketing organico.

Ovviamente questo approccio è il classico approccio utilizzato da coloro che hanno il pelo sullo stomaco e se ne fregano di quello che propongono, se funziona o meno… ma tu non sei così vero?

No perché a volte capita che presi dalla smania di poter guadagnare online o per arrotondare a fine mese, si prende la malsana decisione di voler “accorciare i tempi” ma poi si commettono degli errori grossolani che oltre a distruggere la tua “immagine” vanno anche ad inquinare la percezione delle persone nella nicchia stessa.

E questo non deve mai e poi mai succedere.

Non ha senso e non è giusto per chi invece cerca di muoversi con criterio.

Quindi quali sono i servizi che potrebbe offrire un Consulente High Ticket

Dipende!

Non c’è una risposta univoca se non si è ben fatto un quadro preciso della situazione.

Il mio consiglio è quello di comprendere sempre di cosa ha bisogno il tuo target e valutare quello che puoi offrire come soluzione che lo avvicina a ciò che desidera.

Definito questo, pensi al tipo di servizio che potresti erogare.

Alle condizioni, a tutta la mole di lavoro che dovresti fare.

Pensi anche alle cose che non vuoi fare o che non rientrano nel tuo protocollo, perché a volte si prendono in carico dei servizi in cui ci si ritrova anche a imparare skills che non si aveva considerato.

Ecco perché una prima fase di brainstorming è FONDAMENTALE.

Poi ovviamente per avere tutta una serie d’istruzioni precise onde evitare di lasciare nulla al caso, ti basta pre-registrarti in anteprima a questa lista d’attesa riguardo Consulenti High Ticket.

Non mi va di fare promesse che possono essere “fuorvianti”, non è nel nostro modo di fare. Quello che però mi interessa è metterti nella condizione di comprendere cosa sei in grado di fare oggi con le conoscenze che hai e cosa ti manca per poter aggiungere valore ai tuoi futuri clienti, trovando l’adeguato compromesso tra erogazione del servizio e velocità di risultato.

Lascia perdere la “perfezione”. Quello che importa è la praticità e la prevedibilità di risultato.

Meno passaggi ci sono per portare un cliente al risultato che desidera, meglio è.

Ribadisco questo concetto perché ad oggi le persone desiderano tutto e subito, ma non sempre è possibile questa cosa. Ecco perché se riesci a trovare il modo per innescare questa dinamica, potresti sfruttarla a tuo vantaggio usandola come elemento distintivo.

E’ così che si deve ragionare nel diventare un consulente high ticket.

E’ un approccio sistemico e orientato al risultato.

Niente PANICO. Tutto è possibile con la guida dei giusti mentori.

Ma Perché Mik è bene evitare il “Listino prezzi” nel fare il Consulente High Ticket?

Personalmente ho sempre evitato la cosa del “listino prezzi” perché mi da la percezione come di qualcosa di standardizzato che non si discosta e che a prescindere dal contesto, quello è ciò che chiedo.

Le persone tendono a generalizzare, ad arrivare a conclusioni sommarie anche con poche informazioni, e non è mai funzionale questo approccio al contesto “high ticket”.

Semmai si può definire una “parcella oraria” ma non l’andrei mai a sbandierare ai quattro venti – specialmente se si comincia da poco.

E ovviamente non ha nemmeno senso chiedere cifre astronomiche se non sono supportate da casi studio, riprove sociali e testimonianze di clienti o studenti che confermano quanto dichiari.

Ci vuole sempre un giusto equilibrio, e in merito al listino prezzi (come dicevo) è sempre preferibile fare un discorso “a progetto” con le varie task da fare per raggiungere il risultato.

Tu sai ad oggi un valore che potresti avere sul mercato se lo confronti con altri professionisti o “prezzi” che vengono definiti “sulla piazza”.

Se parti da zero, puoi “basarti” su quelli e trovare un adeguato compromesso che ti fa stare bene nel momento in cui proponi il servizio e che viene “giustificato” anche da chi riceve la tua “prestazione”.

Qui scatta il discorso della vendita del consulente high ticket, aspetto che deve essere ovviamente conosciuto e applicato a dovere perché permette di prendere forza e consapevolezza del proprio valore e del beneficio di risolvere problemi o far raggiungere risultati ai propri clienti.

Quindi “morale della favola”: definisci un valore della tua professione e dei servizi che offri, ed evita sempre di fare il listino prezzi perché poi chi riceve il tuo supporto tenderà a paragonarti ad altri.

Ma se sfrutti invece il protocollo che condivido all’interno di consulenti high ticket, tutto cambia completamente.

Hai la mia parola.

Clicca qui se non ti sei ancora registrato >>

Perché devi protocollare ogni cosa che fai come Consulente High Ticket (no all'improvvisazione)

Ci sono diverse “scuole” di pensiero a riguardo e tutte possono essere giuste come anche “sbagliate”. Dipende dal contesto.

Mi spiego.

Io dopo anni di applicazione sul campo ho “definito” un mio personale protocollo che seguo “inconsciamente” ogni qual volta mi ritrovo a parlare con i miei studenti dell’heroes mastermind o con clienti che mi sottopongono la visione di un problema di marketing, vendita o scaling up.

Analizzo la situazione facendo delle domande specifiche e condivido quella che a parer mio (supportato il tutto dall’esperienza sul campo e dai risultati) rappresenta la giusta direzione da seguire.

Può sembrare che vado a “braccio” ma come ho detto, ho interiorizzato un mio protocollo che è fatto di questi passaggi “sommari”:

  • analisi situazione attuale e come ci si è arrivati (sia ai risultati ma anche ai problemi – una cosa non esclude l’altra);
  • analisi del mercato, cliente ideale e concorrenza;
  • valutazione di quelli che possono essere delle tendenze di mercato e come potrebbero influenzare sia le decisioni d’acquisto ma anche il business stesso in analisi (mai evitare di considerare questi aspetti, è un errore colossale);
  • analisi delle risorse del cliente che può utilizzare sia in termini di budget ma anche di “forza lavoro” per raggiungere i goal;
  • valutazione dei goal settati, la fattibilità e le tempistiche;
  • eventuali ostacoli che si potrebbero verificare durante tutto il percorso (sia interni che esterni);

Quindi come vedi, avendo interiorizzato il “protocollo” che ho stilato e messo a puntino nel tempo con la pratica sul campo, mi permette di fare un’istantanea della situazione e di non andare mai a braccio, ma sempre con oggettività evitando di metterci l’emozione di mezzo perché quella riesce a fregarti il più delle volte.

I KPI aziendali sono fondamentali nella valutazione di una situazione, essa sia piccola o grande.

Se ci sono già dei numeri che riguardano:

  • la conversione di pagine cattura contatti
  • l’apertura delle email
  • i click
  • (idem per le ads)
  • (tutto il reparto vendita – se presente)
  • le spese/ripartizione degli utili
  • ecc

Sono numeri che mi guidano, che mi danno una direzione della situazione per capire se sono di fronte ad un contesto sano o meno.

Sembra “banale”, ma non lo è affatto!

Ora… non è che un consulente high ticket deve tenere conto di tutto questo. Dipende sempre da caso e caso ma quello che conta è che deve avere una visione dall’alto (della situazione) ben chiara.

Deve conoscere quali possono essere le aree critiche di un business e come gestirle qualora si trovasse di fronte.

Ecco perché avere dei protocolli da utilizzare in questi contesti è VITALE.

L’improvvisazione non porta a niente ed io stesso, anche se a volte sembra che stia “improvvisando”, in realtà sto seguendo la mia esperienza e la sequenza di spunti che ho condiviso fino a qui.

Quindi quali sono le 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket?

Arriviamo in chiusura di questo articolo in cui ho voluto condividere le mie personali considerazioni sulle 3 cose da evitare nel diventare un Consulente High Ticket.

Ho pensato di trattare questo argomento perché se da un lato è importante sapere come ci si deve muovere verso il raggiungimento di un risultato, dall’altro si devono tenere conto anche alcune delle criticità più importanti all’interno di questo caso.

Perciò:

  1. Evita di andare bene per tutti (anche se parti da zero) ma cerca d’indirizzare i tuoi servizi verso una nicchia ben precisa (segui quanto ti ho condiviso all’inizio di questo articolo per muoverti nel modo adeguato);
  2. Evita di fare il listino prezzi ma definisci il valore che puoi portare nella vita del tuo cliente tipo (ci sta un confronto con la concorrenza ma non deve essere l’unico parametro da tenere in considerazione – ne ho parlato in maniera approfondita – specialmente in fase di “vendita” per non rischiare di finire nel “paragone dei preventivi”)
  3. Evita d’improvvisare il raggiungimento dei risultati perché quando si presentano problemi più ardui, senza la giusta guida da seguire, KPI ecc rischi di trovarti in seria difficoltà

Mi raccomando: non soffermarti eccessivamente su questo veloce riepilogo ma tienine conto nel momento in cui volessi approfondire il tema del “consulente high ticket” perché ti aiuterà a muoverti con criterio ed efficacia senza commettere gli errori più comuni.

Ovviamente questi sono solamente 3 aspetti da evitare (i più evidenti) nel diventare un consulente high ticket ma sono presenti altre sfaccettature da non sottovalutare perché il mondo del consulente high ticket è piuttosto vasto, perciò mai partire per un lungo viaggio senza l’adeguata preparazione.

E a proposito di questo, se non l’hai ancora fatto registrati in lista d’attesa per non perderti quanto stiamo realizzando.

Al tuo successo,

Mik 

Marketing Organico Mik Cosentino: abbiamo iniziato dal 2018 (ecco le prove)

marketing organico mik cosentino

Tempo stimato di lettura: 15 min circa

Siccome non mi piace dire le cose e basta, sul discorso del Marketing Organico preferisco rafforzare il messaggio con un video estrapolato dall’ultimo Kick Off di Agosto 2022 caricato poi dentro la nostra X-Capsule (se non sai ancora cos’è poi ti spiego tutto passo passo).

Ecco a te il video, ascolta bene:

NOTA BENE quanto condivido qui sotto

Piccola ma doverosa precisazione: in realtà l'organico ho iniziato a farlo già dal 2015/2016

In pochissimi lo sanno ma prima di vendere prodotti HIGH TICKET come Infomarketing Lifestyle, ho lanciato – all’inizio della mia carriera del marketing online – prodotti “a basso costo” ed era il lontano 2015/2016.

  • Vedi Accademia del Network Marketing
  • Clienti a Costo Zero
  • Freedom Formula (prima edizione e primo prodotto High Ticket venduto da palco)

Io stesso all’epoca, per non far confondere la mia nuova immagine di marketer con il nuoto, iniziai a farmi conoscere proprio così: organicamente.

Lo ribadisco: era il 2015/2016.

Quindi non ho iniziato l’altro ieri. Semmai ho cominciato in “sordina”, questo sì, per poi condividere in maniera massiccia nel 2018 – ma anche con la prima edizione di Freedom Formula c’erano accenni di strategie organiche (anno 2016).

Ho voluto precisare questa cosa affinché le persone nuove che iniziano a conoscermi si possano fare un’idea ben precisa dello “storico” che abbiamo – e per chi già sa di noi, non si dimentichi da quanto siamo sul pezzo.

Così tanto per eh.

ora che ci siamo chiariti, possiamo entrare nel vivo dell’articolo 😜

Magari non ti interessa ascoltare quanto condiviso, ma il succo del discorso è che durante il video ho mostrato le prove di quando abbiamo iniziato noi a fare marketing organico ancor prima del lancio ufficiale di Infomarketing Lifestyle.

Basta vedere anche la grafica di copertina utilizzata in questo articolo.

Ma perché ho pensato di condividere questi dettagli sulla pubblicità organica?

Per il semplice motivo che ad oggi sembra essere diventato il nuovo “trend” e se ne stanno sentendo di ogni tipo, sia da una fazione che dall’altra e come al solito mi piace buttarmi nella mischia per fare chiarezza, anche perché noi il marketing organico lo portiamo avanti in modo silenzioso dal 2018 insieme alla pubblicità a pagamento, quindi non ci siamo “improvvisati”, o non ci siamo adeguati alle tendenze del momento!

Semplicemente sfruttiamo in maniera massiccia ciò che già facevamo “silenziosamente”.

E’ che adesso ovunque ti giri pare che tutti propongano sta cosa del “marketing organico”, come se tutto il resto fosse inutile, dispendioso e fuori contesto (quando non è AFFATTO così – se rimani con me, durante questa lettura potrai renderti conto di come stanno realmente le cose).

Giusto per darti altre prove, all’interno di uno dei nostri programmi formativi più venduti negli ultimi anni c’è un modulo dedicato interamente alla strategia organica.

Guarda qui:

strategia organica mik cosentino


Cioè è datato 2018… non so se rendo l’idea.

E non è stato aggiunto adesso – tutti i nostri casi studio lo possono confermare.

Anzi, a proposito di questo, ecco qui una prova schiacciante condivisa da mio fratello Gabbo dentro la nostra community proprio la scorsa settimana:


Se non ci credi puoi vedere ancora più da vicino dentro la nostra community gratuita in cui abbiamo in previsione di condividere a breve interessanti novità.

Se non sei ancora iscritto, puoi farlo ADESSO sfruttando pure l’occasione di registrarti in ANTEPRIMA ad un protocollo che a breve verrà rilasciato…

Fatte queste premesse, voglio condividerti i punti salienti che andremo a vedere insieme in questo succoso articolo.

Bene! Questi sono gli argomenti che vedremo insieme in questo contenuto firmato Mik Cosentino.

E’ un PURO contenuto formativo con l’obiettivo di fare chiarezza riguardo questo concetto ormai esploso del “Marketing Organico” e come utilizzarlo con criterio nel proprio business onde evitare di commettere qualche errore di valutazione o peggio ancora di “mal interpretazione”.

Se è la prima volta che leggi questo mio contenuto e non sai chi sono, cosa faccio ecc (mi pare strano ma può capitare) puoi vedere qualche estratto della mia storia e dei nostri casi di successo cliccando qui >

Chiarito questo… Iniziamo!

Cosa vuol dire Marketing Organico e perché tutti lì fuori ci si stanno tuffando


Non è un caso se ho voluto utilizzare questa foto perché lì fuori ci sono tantissimi marketer che ironizzano il termine “organico” associandolo alla spazzatura, come se chi utilizza questo approccio nel 2022 fosse un disperato – quando in realtà non è propriamente corretto.

E adesso ti spiego perché.

Come in tutte le cose serve criterio e giusta prospettiva, ma non tutti sanno cosa vuol dire.

Ma soprattutto non tutti utilizzano nel modo corretto le informazioni o i trend di mercato che si stanno palesando nel mondo del digital marketing in questo 2022.

Negli ultimi anni in questo panorama sono avvenuti molti cambiamenti anche a seguito degli aggiornamenti delle varie piattaforme di advertising.

  • costi per lead alle stelle
  • minor reach organica (tanto per stare in tema)
  • difficoltà di andare a profitto subito con i funnel di marketing
  • poca contattabilità da parte del target
  • email che finiscono in spam

E tutte situazioni analoghe.

Ho sentito persone dirne peste e corna su questo mondo e spesso tutte le opinioni che sono state condivise avevano un minimo comune denominatore: la scarsa conoscenza della situazione o un arrivare a conclusioni eccessivamente sommarie.

Hai presente cosa fanno le pecore quando sono in gregge e si sentono minacciate?

Basta anche solamente una pecora che va da una parte e tutte la seguono – a prescindere dove sta andando.

Idem in questo scenario.

Oh sia chiaro: non ce l’ho con te ma è doveroso mettere i puntini sulle i.

Quindi cosa vuol dire Marketing Organico?


Fare marketing organico significa utilizzare la potenza del “networking” che s’innesca grazie all’utilizzo dei social network per trovare persone potenzialmente in target per quello che abbiamo o che potremmo proporre.

Le piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook o YouTube nascono proprio con l’intento di permettere alle persone di poter condividere dei loro pensieri o informazioni (più o meno utili) sotto forma di video o testi che poi potranno essere visti e condivisi da altri utenti iscritti.

Questo è il principio di funzionamento, e sfruttando la logica di queste piattaforme, condividendo nei propri profili social dei contenuti che abbiano un obiettivo ed uno scopo ben preciso, si ha la possibilità di poter entrare in contatto con altri utenti che potrebbero interessarsi a quanto viene mostrato.

Ovviamente la creazione dei contenuti (essi siano in formato video o testo) devono seguire una logica ed un sistema ben preciso, altrimenti si corre il rischio di “creare” tanti contenuti, che poi non portano a niente.

E’ un po’ il paradosso del “fai un video al giorno, tutti i giorni”.

Ricordi quando c’era questo “slogan” anni fa?

Ecco, il concetto è il medesimo.

Certo, essere presenti sui social è importante, ma poi bisogna anche vedere cosa condividi, a quale pubblico e se quanto metti in mostra ha una logica di funzionamento o meno.

Ecco perché si tende a “generalizzare” il fatto che “postare” sui social, ad oggi è vista come una cosa da “spazzatura”. Nel senso che non serve a niente.

Anche qui torniamo sempre ai fondamentali: dipende come lo fai, con quale obiettivo e se ha senso nel tuo contesto.

Tutto deve essere in qualche modo “contestualizzato” a quello di cui ti occupi.

Scusa Mik ma allora perché tutti si stanno tuffando in questo Marketing Organico?


A quanto pare, al momento sembra essere il trend del 2022: postare contenuti, video, stories a più non posso sperando che qualche persona che segue i nostri account si faccia avanti e chieda qualche informazione di quello che facciamo.

Mmm…

Questo perché sta accadendo?

Forse perché quando non sai fare ads profittevoli oppure offerte sexy, inizi a dire che questi strumenti online non funzionano, perciò ci si butta laddove sembra andare il gregge.

alzo le spalle


Per carità: il pubblico è diverso rispetto anni fa.

Se prima le persone avevano più tempo per informarsi, approfondire o capire un meccanismo piuttosto che un altro… ad oggi questo tempo pare non esserci più.

E’ come se si volesse “tutto e subito”. Del tipo: fammi capire se questa cosa può fare per me così poi ci ragiono sopra – senza doversi sorbire funnel e funnel interminabili con email a tutto più o chiamate dalla rete vendita (ammesso e concesso che ci sia rimasto ancora qualcuno).

Pure questa è una “mezza verità”. Nel senso che da un lato è vero ma dall’altro no, perché se così fosse, allora molte aziende che producono software per fare funnel di marketing e affini sarebbero andate in bancarotta.

Il punto è che ad oggi le barriere d’ingresso nel digital marketing si sono così assotigliate che chiunque ci può entrare ma… e c’è un grande ma, il pubblico non è stupido.

E’ in grado di capire a chi si deve affidare e chi no.

Riesce ad individuare chi ha delle informazioni utili da condividere e chi sta solamente allungando il brodo.

Ha capito che se vengono condivise sempre le stesse solite testimonianze, allora vuol dire che non ci sono altri nuovi casi di successo e quindi forse è meglio lasciar perdere.

Perciò proporsi “organicamente” senza la minima strategia, senza sapere cosa dire e come dirlo, senza sapere come potersi rendere appetibili per un pubblico di persone è qualcosa che non paga più.

Cioè non paga a prescindere.

Quello che condividi deve portare un risultato specifico ad una nicchia specifica in un tempo specifico.

Fine.

Se quello che proponi non permette di ottenere questo tipo di “trasformazione” ed il pubblico è piuttosto “resistente” da questo punto di vista (nel senso che non accoglie di buon grado la “trasformazione” o la tua “opportunità”) allora sei di fronte un grande problema.

Un problema che viene completamente amplificato dal “proporsi” con il metodo organico.

Anche perché fare “marketing organico” non equivale a postare delle robette sui social e fine: “sto facendo marketing”:

No. Quello non è fare marketing, quello è postare a casaccio cose senza la minima strategia.

E te lo dice uno che queste cose le sta portando avanti in maniera silenziosa dal 2018 – lo ripeto per non dimenticare.

Il marketing organico non è spam! (dipende come lo usi)


Giusto per continuare ad essere coerente con l’incipit di questo articolo: guarda questa stories che ho pubblicato sul mio profilo Instagram nel lontano 2020…

2020, non so se rendo l’idea.


C’è forse della pubblicità a pagamento?

No.

Faccio forse spam?

No.

E’ una delle strategie che ad oggi molti “marketer” o “esperti dell’organico” condividono sui loro profili.

Ma hanno iniziato da poco.

Massimo un anno.

Noi invece?

2020.

Siccome nel video non si vede perché me l’ha caricato in un formato diverso dall’originale, ecco qui l’ennesima prova schiacciante (che poi tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridere 🙃) :


Ma a prescindere da questo, già dal 2018 condividevamo queste strategie dentro il nostro programma formativo di punta “Infomarketing Lifestyle” e le applicavamo su linkedin (che tra l’altro stiamo pure continuando a farlo – come pure i nostri studenti del resto).

Toh, guarda un po’:


Poi se vuoi vedere tutta la sfilza di Screenshot puoi vederli direttamente nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

(ci mette un po’ ad aprirsi la pagina ed è causato per gli innumerevoli screenshot… 😅)

Comunque… fare spam è una cosa, utilizzare in modo strategico le tecniche “organiche” è un altro.

Non ho mai detto di contattare a destra e manca persone propinando a tutti i costi quello di cui uno si occupa senza seguire un protocollo ben preciso.

E’ questo il punto.

E la cosa ulteriormente buffa è che si pensa che il marketing organico ad oggi sia qualcosa come “ripiego” perché magari le ads non girano più bene o sembra diventato difficile tracciare i dati a seguito delle nuove normative sulla privacy ecc…

Ma in realtà il marketing organico non deve MAI essere un ripiego, bensì una strategia che inserita nel proprio contesto di business permette di avere un indotto slegato dalle campagne pubblicitarie in cui l’impatto di ciò che viene generato dai semplici contenuti che vengono postati si social, permette di avvicinare un pubblico che si interessa attivamente a ciò che si propone, esattamente come accadrebbe con un funnel di marketing.

Il punto è che in questo caso il “funnel di marketing” è formato dai vari step della strategia organica che ha come obiettivo quello di:

  • innescare interesse e curiosità in ciò che viene condiviso;
  • far capire che c’è qualcosa da approfondire e che può aiutare a superare qualche ostacolo o difficoltà che si sta vivendo;
  • mostrare delle testimonianze che rendono tutto il processo ancora più credibile;
  • mettere la persona nella condizione di poter avere tutte le informazioni necessarie per fare azione ed entrare in contatto con i nostri contenuti con il fine di comprare ovviamente.

Da lì poi seguirà tutta una sequenza di step che ha l’obiettivo di capire se le persone avvicinate sono realmente interessate, per poi fissare delle call di vendita.

Ad ogni modo, quanto condiviso dovrebbe andare comunque di pari passo con una strategia di online marketing, perché per quanto l’organico possa essere efficace, e permette grazie alla condivisione delle persone di poter entrare in contatto con più utenti possibili, se si vuole scalare serve la pubblicità online.

Il marketing organico e la pubblicità a pagamento dovrebbero essere due facce della stessa medaglia.

Una supporta l’altra sia in momenti di stallo (perché ci saranno sempre – va capito come gestirli e superarli al meglio) e sia in momenti di successo in cui però non si deve abbassare la guardia.

Questo è uno degli errori più frequenti che viene commesso purtroppo.

Infatti quando si ha intenzione di sfruttare la potenza dell’organico (è realmente potente se si seguono i giusti passaggi) non lo si dovrebbe fare tanto per.

Si deve seguire una scaletta ben precisa e soprattutto si deve avere COSTANZA. Senza quella è inutile partire.

Quindi Mik mi stai dicendo che devo seguire la regola di 1 contenuto al giorno?


No, non è la regola di un contenuto al giorno perché se quello che condividi non trova senso di applicazione nella tua nicchia, non serve postare.

Bisogna condividere solamente qualcosa che è realmente UTILE a far capire al mio pubblico che io ho qualcosa di speciale per lui e che se non mi segue rischierà di perdere interessanti opportunità.

In tutto ciò va inserito anche qualche momento “ironico”, ma questo è un discorso che affronteremo in un’altra sede.

Ovviamente ciò che proponi deve dimostrare funzionare.

Se non hai “validato” – così come già insegnavo dentro Infomarketing Lifestyle –  il tuo prodotto o servizio, è inutile tentare di essere presente ovunque sui social.

Per “validare” intendo aver creato un qualcosa che porta al risultato e che viene richiesto dalle persone. O comunque nel momento in cui lo presenti trova interesse attivo.

Altrimenti non serve “postare online” sperando che accada qualcosa.

Davvero, esci dal mondo delle favole!

In tutto ciò una strategia la si deve seguire per forza, altrimenti non si ha modo di monitorare l’impatto di quanto viene condiviso.

E per strategia intendo dire conoscere a monte:

  • cosa si dice nella nicchia in cui mi trovo;
  • qual è il “sentiment” più acceso al momento e cosa posso fare per attirare l’attenzione del pubblico distinguendomi dalla massa;
  • come posso far capire che ho dei contenuti utili già “testati” da un mio pubblico di fan affezionati (questo vale se non parti da zero);
  • che tipo di leve devo utilizzare nella creazione dei contenuti (se per interazione, per ispirazione, per false credenze ecc);

Questi sono solamente alcuni dei piccoli dettagli che dovrebbero considerarsi in una strategia di content marketing nel metodo organico.

Senza queste informazioni, tutto quello che andrò a condividere rischia di non sortire l’effetto desiderato, rimanendoci male, pensando che il marketing organico è spazzatura e tutte queste cose qui…

Non nego che per certi versi il metodo organico è ben più complesso di quello che invece può rappresentare con la pubblicità a pagamento.

(non fare quella faccia, seguimi)

Meglio il marketing organico o la pubblicità a pagamento?

marketing organico e pubblicità a pagamento


Sicuramente la tua attenzione è caduta su una delle due risposte ma in realtà servono ENTRAMBE.

Per quale motivo?

Permettimi di farti capire cosa intendo dire.

Se da un lato con la pubblicità a pagamento puoi intercettare il pubblico più vicino a quello di cui ti occupi e che proponi senza che ogni giorno ti spacchi la schiena a creare contenuti… dall’altro con la strategia organica hai modo di “consolidare” quanto stai portando avanti.


Poni attenzione a quanto ti ho appena condiviso perché tra le righe c’è un aspetto molto importante: consolidare.

Comunque… se in un caso devi essere “parte attiva” del processo (metodo organico), dall’altro una volta che hai “settato” il meccanismo e funziona (funnel), non devi fare la stessa mole di lavoro.

Certo devi osservare e comprendere cosa ci dicono i KPI del funnel ma è sicuramente ben diverso e meno dispendioso dalla creazione di contenuto quotidiano: ogni singolo giorno.

Perché del resto il marketing organico è ANCHE questo.

Creazione di contenuto che:

  • intrattiene;
  • coinvolge;
  • interrompe ciò che una persona stava facendo in quel momento;
  • e invoglia a voler avere maggiori informazioni dimenticandosi di tutto il resto.

Perché alla fine è questo ciò che fa il marketing: focalizza l’attenzione sul cliente (ed anche su di te) e quello che hai da condividere.

Più la persona si ricorda di te, pensa a te quando ha quel problema… e più stai facendo un lavoro molto efficace.

Ovviamente non ci si dovrebbe limitare nel fare contenuti per acquisire sempre nuovi clienti, bisognerebbe curare anche ciò che si ha già, facendo sì che siano gli stessi clienti a fare il lavoro sporco per te, magari condividendo ad altre persone “in target” la tua presenza.

Ma questo è un tema che non possiamo di certo sviscerare qui in un articolo.

Ad ogni modo il concetto centrale che ci tengo a far passare è il fatto che in un caso (nel marketing organico) devi mantenere un impegno costante nel tempo – se questo è il tuo obiettivo.

Mentre nell’altro – con la pubblicità a pagamento – una volta che è stato settato il tutto, si tratta solamente di vedere i KPI ed agire di conseguenza.

Ovvio, sto “generalizzando”, ma il succo del discorso è questo.

Pertanto sono approcci diversi ma con la stessa base portante. Soprattutto dovrebbero esserci ENTRAMBI nella tua strategia di marketing. Non uno o l’altro.

Tuttavia se non conosco a chi mi rivolgo, cosa offro e perché una persona dovrebbe prendere una decisione nell’esatto momento in cui mi sta guardando… il mio marketing (che sia organico o a pagamento) sarà comunque debole.

Ecco perché non esiste una tipologia di marketing più o meno efficace.

Il marketing è il frutto di quello che hai pianificato di divulgare, e se il tuo messaggio:

  • è debole di partenza, 
  • non ha una promessa specifica, 
  • non da cenni di risultati tangibili 
  • e in qualche modo replicabili anche se si ha qualche dubbio iniziale… 

Puoi fare tutti i post e le ADV che vuoi ma nessuno ti darà la sua attenzione.

Del resto il gioco, alla fine della fiera è proprio questo.

Cosa ne pensa Mik Cosentino del Marketing Organico nel 2022?

il marketing organico nel 2022

Lo ribadisco: in sordina ho iniziato in modo “silenzioso” già dal 2015/2016 quando creai i primi prodotti a basso costo – tanto per intenderci e non dimenticare questi “piccoli dettagli”.


Tiriamo le somme di questo succoso contenuto che è ormai giunto al suo epilogo.

Non so se sei voluto scendere per curiosità direttamente qui in fondo per scoprire subito la mia opinione oppure ti sei letto tutte le mie personali considerazioni sul tema… fatto sta che personalmente sono sempre stato favorevole al marketing organico.

Rappresenta un ulteriore ingresso di lead all’interno del proprio business perché si ha la possibilità di sfruttare le “connessioni” con le persone.

E per marketing organico non vuol dire condividere a più non posso il proprio prodotto e “strozzarlo” nella gola delle persone a tutti i costi come se quella fosse l’unica religione.

No, questo non è fare marketing organico, questo è essere troppo “prodotto centrici”.

Ciò che si deve fare SEMPRE è ribadire quello che si fa, come lo si fa e che il “prodotto” che si propone è un semplice veicolo che permette il pubblico di riferimento a raggiungere dei risultati specifici che al momento non riesce a concretizzare.

Questo si deve fare.

Chiaramente si deve ascoltare anche la voce del mercato e comprendere se quanto abbiamo intenzione di condividere lo stiamo facendo nel modo corretto.

Mai pensare che un prodotto è immortale e che non debba subire delle migliorie o delle rivisitazioni nel tempo.

Occhio a non cadere in questa “trappola” perché è più facile di quello che pensi precipitarci dentro.

Ad ogni modo, a prescindere che si utilizzi il marketing organico o la pubblicità a pagamento, alla base di tutto deve esserci un “sistema”, un protocollo ben preciso… protocollo che noi ad esempio stiamo aggiornando e modellando sui tempi moderni.

Dopo la pandemia tutto è cambiato.

Le decisioni delle persone sono cambiate.

La loro propensione all’acquisto è cambiata.

I loro interessi sono cambiati.

Insomma, molte cose sono cambiate e se noi non le consideriamo, e non valutiamo se stiamo erogando tutto il possibile per ciò di cui hanno bisogno…allora rischiamo di essere sempre qualche passo più indietro, e in un’era così digitale non va affatto bene.

Proprio per questi motivi a breve ci saranno novità in materia, perché è giusto dare al pubblico ciò di cui ha realmente bisogno per prosperare ed utilizzare in modo sinergico e intelligente tutto ciò che porta al risultato OGGI sul mercato.

Sapere che ci sono degli strumenti e non utilizzarli a dovere solamente perché non lo si sa o perché non si ha voglia… qui entra in gioco una domanda molto semplice: perché fai quello che fai?

Se hai intenzione di prosperare… sai cosa dovresti fare, il resto sono solamente scuse.

Ah, giusto così per dire… cosa fanno coloro che hanno iniziato con il marketing organico senza una corretta strategia ed hanno spolpato i loro contatti o agito in modo “errato” non curando alcune sfumature vitali? Fanno le ads.

Ma guarda un po’!!

Non esiste solamente una strategia o l’altra. Servono entrambe se si vuole scalare il proprio business; ma bisogna farlo in modo strategico e intelligente.

Mai affidarsi al caso, mai.

In questo mondo online le cose cambiano molto velocemente e se non sei pronto a cogliere i cambiamenti e le novità, rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano…

Perciò se vuoi avere sempre uno sguardo sulla novità e non perderti cosa condivideremo a breve…

Un importante e INNOVATIVO protocollo verrà rivelato per fare chiarezza all’interno di un mercato totalmente allo sbando.

Intanto iscriviti, non te ne pentirai.

Al tuo successo,

Mik

P.S. Guarda qui, mentre rivedevo l’articolo scritto di pugno ho ritrovato nei miei archivi una grafica che è stata poi utilizzata all’interno del modulo in Infomarketing Lifestyle – metodo di attrazione organica “new age” – in cui riepiloga i punti salienti del marketing organico.

Guarda qui:

Metodo di Attrazione New Age


Ed è stata creata da un membro del nostro team esattamente 3 anni fa.

3 anni fa. Incredibile no?

E ad oggi cosa frulla in giro come “marketing organico”?

Esattamente quanto condiviso in questa grafica.

Interessante no? 😉 

PPS. Ah giusto, non ti ho parlato della X-Capsule (forse te ne sarai reso conto dal video che c’è all’inizio di questo articolo).

Ad ogni modo ne parliamo in una delle prossime uscite anche perché se ne sentirà parlare moooolto a lungo nei prossimi tempi.

Noi siamo sempre un passo avanti (in realtà più di uno, ma restiamo UMILI), sempre (eheheh). 😜

X-Planet NFT | Non è una semplice immaginetta, X-Planet darà il via alla formazione token-gate

formazione token-gate

Con mio fratello Gabbo ne abbiamo parlato in un recente Twitter Space la scorsa settimana.

Ti ricondivido l’anteprima qui di seguito:

Ecco i punti salienti che abbiamo mostrato durante quella sessione:

  • perché ad oggi la stragrande maggioranza dei formatori continua a puntare il dito al web 3.0 pensando che sia uno scam e che presto questa bolla degli NFT imploderà;
  • cosa stiamo facendo dentro InfomarketingX dando vita all’X-Planet NFT;
  • perché abbiamo deciso di dare vita ad una formazione con accesso “token-gate” iniziando a discostarci dal classico approccio del web 2.0;
  • spoiler su svariate utilità che abbiamo intenzione di condividere a coloro che decideranno di entrare dentro al nuovo pianeta e diventare dei veri e propri X-Resident colonizzatori di una nuova galassia;
  • e tante altre news interessanti…

Posso capire che tutto quello che ho appena condiviso sembri veramente futuristico e fuori luogo rispetto a quello a cui eravamo stati sempre abituati a vivere… Ma ahimè i tempi sono cambiati, i tempi sono diversi, tutto gira alla velocità della luce e rimanere con le mani in mano sperando che qualcosa cambi senza rendersi conto esattamente di cosa sta cambiando e perché, è veramente da stolti.

Non Fungible Token. Mettiamo subito in chiaro una cosa

Quando oggi senti nominare questa parola, è come quando (tornando indietro nel tempo) si sentiva parlare per la prima volta di internet, oppure delle prime opportunità di guadagno online.

La maggior parte delle persone che ad oggi invece ha sia comprato corsi e sia erogato corsi, all’epoca molto probabilmente ha avuto questa tipologia di atteggiamento.

nft sola

E di per sé non c’è nulla di male quando non si conosce qualcosa, ma avere la cupidigia di non osservare oltre il palmo del proprio naso è veramente da trogloditi.

Che poi c’è da dire pure una cosa sulla psicologia umana: nel momento in cui si raggiunge una certa età ed una certa tipologia di convinzioni, l’essere umano poi tende a rafforzare i propri pensieri, le proprie idee… e cambiarle, sostituirle con altre più nuove, aggiornate e potenzianti non è affatto facile.

Non è per niente facile.

E questo atteggiamento, da che mondo e mondo, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Tuttavia mi fa restare “desolato” vedere quanta “rigidità mentale” è presente da certe persone (anche di un certo spessore) di fronte temi come quelli attuali.

L’ho pure condiviso in un mio recente Tweet:

Ovviamente ciascuno di noi è liberissimo di pensare a quello che più crede e che gli “conviene”, ma di fronte l’evidenza dei fatti, è veramente difficile restare “ottusi”.

Giusto per citare un altro aspetto a riguardo:

Tutto questo per dire cosa?

Che le situazioni nel mercato delle crypto (seppur abbiano un’alta volatilità) sono cicliche.

E se quando in passato qualcuno pensava che avrebbe comprato qualche Bitcoin qualora sarebbe sceso per sfruttare l’andamento ribassista… ora che lo stiamo vivendo, le stesse persone sostengono che andrà tutto a zero, che finirà tutto, che è una bolla, e tutte ste menate qui.

Posto che può capitare di ogni a riguardo – anche perché nessuno di noi ha dei poteri sovrumani in grado d’influenzare e cambiare l’ordine degli eventi… invece di capirci qualcosa in più, le persone tendono a puntare il dito, a dire che tutto finirà, a dire cose di cui non sanno nemmeno loro cosa stanno dicendo.

E i più belli sono quelli che prima di entrare dentro questo mondo (pure da poco) non avevano ancora avuto modo di capire come funziona il denaro, il business ecc… e dispensano consigli, sentenze, giudizi…

Cioè è veramente ridicolo e allo stesso tempo veramente assurdo.

Ora…

Per quanto riguarda la mia preparazione e la mia conoscenza, è tracciata online. E’ tutto alla luce dei fatti.

Ed io Mik Cosentino non ho iniziato a parlare di NFT così tanto per.

Non mi sono tuffato dentro questo mondo perché non sapevo come arrivare a fine mese e quindi ho detto: “Sai cosa c’è? Ora entro dentro questa nicchia e vediamo di fare soldi sfruttando il trend del momento.”

Certo, una parte di me l’ha pensato, ma prima ho testato sulla mia pelle.

Poi con dei risultati raggiunti ho iniziato a condividere qualcosa, e poi nel momento in cui compresi una particolarità veramente interessante, spostai definitivamente l’attenzione verso un aspetto che ora ti condivido.

Infatti quando compresi la tecnologia e il meccanismo che c’è dietro il mondo dei Non Fungible Token, l’ho subito rapportato al mondo del Web 2.0

Da qui nasce infatti il concetto della formazione token gate.

Innescheremo una tendenza: la formazione capitalizzata grazie agli NFT

Ed è qui che casca l’asino.

E’ qui che la maggior parte delle persone non capisce.

Se nel web 2.0 i vari formatori potevano stampare posti all’infinito (e per posti intendo accessi ai corsi di formazione online), ad oggi con l’impiego della tecnologia dei Non Fungible Token utilizzata come meccanismo “token gate”, cambia tutto.

Non puoi avere un numero infinito di posti, devi definirlo a monte con una supply limitata.

Deve essere scritto tutto quanto nello smart contract. Tutto deve essere tracciabile e consultabile da chiunque attraverso l’etherscan.

(piccola nota – se tutto quello che sto dicendo ti sembra arabo, o un linguaggio incomprensibile, questo ti fa capire come i tempi ad oggi siano veloci, e di quanto restare indietro possa lasciare spazio a coloro che sono più rapidi, scaltri e abili soffiandoti opportunità da sotto il naso)

E’ sempre successo e sempre succederà.

E’ una sorta di cambio generazionale.

Se ti adegui e ti evolvi, vivi. Se non lo fai vieni spazzato via.

E non sono io a dirlo: è il mercato.

Gli interessi delle persone stanno cambiando.

Le loro propensioni d’acquisto pure.

Guardano costantemente online, e se il tema più discusso è verso una direzione e vuoi cogliere un’occasione per essere tra i primi a trattare certi temi per comprendere come poterli monetizzare ed utilizzare all’interno di aziende o situazioni… per quanto i tempi possono essere molto precoci ad oggi, in realtà hai una grande opportunità davanti a te.

Hai l’opportunità di essere tra i primi colonizzatori così come accadde con le Crypto negli anni scorsi.

“Se avessi conosciuto prima l’esistenza dei Bitcoin, oggi forse la mia vita sarebbe diversa…” diceva qualcuno…

E quando ad oggi, dopo anni, si ripresenta la stessa identica dinamica ma sotto altre vesti… è triste sentire le stesse persone dire: “No no, questi NFT sono una bolla, il mercato delle crypto crollerà e quindi è meglio stare alla larga da questi scam”.

Ma ma… WTF!?

Veramente, a me questi pensieri mi mandano letteralmente fuori di senno.

Ma cerco comunque di rimanere sobrio dando degli spunti di riflessione il più funzionali e sensati possibili.

Ora… gli scam ci sono stati, ci sono e sempre ci saranno.

Sono presenti in qualsiasi dinamica e nicchia di mercato accidenti!

Basta che ti guardi intorno o ascolti la TV ogni giorno per osservare quante situazioni poco lecite siano presenti.

Peccato però che le persone tendono a fare di una piccola erbetta un intero fascio, generalizzando tutto quanto.

Ascoltando il parere che si sente gridare di più lì fuori, non capendoci nulla (perché è anche questa la realtà dei fatti) la gente spara sentenze senza la minima cognizione di causa.

Ed è triste… molto triste.

Chiaramente nemmeno io posso sapere l’andamento futuro del mercato, ma di una cosa sono certo: fin quando verranno create UTILITA’ che saranno percepite PREZIOSE per le persone che ne faranno parte… sarà in quel momento che si comprenderà il reale valore di questo mondo dei Non Fungible Token.

X-Planet NFT nasce proprio con un obiettivo ben preciso: dare il potere in mano alla community

Riprendo un concetto che avevo aperto pocanzi in merito al fatto della “capitalizzazione” dei corsi.

Se fino ad oggi quando compri un programma formativo online o sei abile da metterlo a reddito sfruttando le informazioni condivise, altrimenti rischi di spendere dei soldi, acquisisci informazioni certo, ma poi a poco ci fai se non trovi il modo di metterle a reddito…

..Invece con la tecnologia degli NFT accade una cosa sensazionale: nel momento in cui vengono applicati con criterio nel mondo della formazione, è possibile accedere a tutte le varie utilità interconnesse all’NFT stesso.

Ma c’è di più, perché nel momento in cui detengo un token nel mio wallet e un domani volessi rivenderlo perché ho approfondito a sufficienza le varie informazioni, non ho bisogno di altro e preferisco cedere il posto a qualche altra persona… è in quell’esatto momento che posso “capitalizzare” quanto ho speso per accedere al programma formativo in sé e per sé.

Ad oggi non è possibile una cosa simile nel web 2.0

Inoltre la cosa fantastica di tutto questo è che il prezzo lo decide e lo definisce la community di partecipanti stessa a seconda del valore che ritengono valido rispetto al momento che hanno acquistato.

Capisci che tutto cambia completamente?

E’ ovvio che siamo solamente agli albori di tutto questo.

E’ ovvio che non si potrà replicare lo stesso identico approccio anche in altri contesti, ma il succo ed il potere del meccanismo è esattamente questo.

E’ solo questione di tempo, solamente tempo.

Ecco perché stiamo dichiarando che siamo i primi a portare avanti e diffondere questo concetto e principio della formazione “token-gate”, perché per accedere ai nostri programmi formativi sarà possibile farlo solamente se si detiene nel proprio wallet digitale l’X-Resident Card.

Se non sai cos’è questa “card” virtuale, puoi ricevere maggiori dettagli cliccando sul pulsante qui sotto:

Ok Mik ma tutto il mercato è in down… non so se abbia realmente senso approfondire questi Non Fungibile Token (per non parlare dell’X-Planet NFT)

Vediamo di toglierci qualche sassolino dalle scarpe perché sono abbastanza insidiosi e soprattutto fastidiosi se rimangono per molto tempo.

Allora…

  • Saper comunicare in modo efficace sfruttando sia le competenze di video marketing e di copywriting è fondamentale in questo 2022

La ragione di questa esternazione è molto semplice: l’impatto comunicativo è sempre più video, sempre più dinamico e molto rapido da consumare… quindi se io conosco come comunicare in copy sapendo cosa scrivere per invogliare un pubblico di persone a voler ricevere maggiori informazioni per ciò di cui mi occupo… va da sé che ho dalla mia parte un’high income skills.

Che vuol dire?

Una competenza che lì fuori è ben pagata dal mercato per il semplice fatto che non sono moltissimi i professionisti che sono competenti a riguardo.

Ma non solo!

Ad oggi non basta più essere competenti a livello “tecnico” sulla disciplina in sé e per sé, bisogna essere aggiornati anche sulle novità delle piattaforme di pubblicità e social ma anche dei trend del momento.

Ovviamente dipende da quello che è il contesto ma un digital marketer che non è aggiornato sugli strumenti più efficaci che ci sono al momento, è un professionista che non ha vita lunga.

Ecco perché se il tuo interesse è quello di approfondire come promuoversi con successo online, non puoi far finta di vivere su un’isola del tempo perduto dove tutto non si aggiorna e tutto sembra restare immutato.

Purtroppo non è così che funziona il mondo reale…

  • saper vendere in modo etico senza essere un centralinista incallito è fondamentale

Anche la vendita è considerata una delle High Income Skills proprio per il fatto che saper vendere ad oggi non è così scontato come sembra.

Non basta alzare la cornetta e dire “Salve, come posso aiutarla?”

Oggi non basta più questo approccio. Serve un approfondimento ulteriore, serve conoscere delle metodologie che valorizzino la chiamata stessa per poi anche il passaggio di vendita.

E vendere nel 2022 non significa farlo solamente tramite chiamata telefonica.

Vendere significa anche all’interno di una community, creando il giusto clima, innescando le giuste interconnessioni che poi giungono ad una conclusione comune che riguarda l’acquisto della nuova opportunità che viene ben accolta e accettata dalla maggior parte delle persone.

Ma questo non avviene in modo passivo e manipolatorio: bensì attraverso un semplice e naturale processo decisionale – influenzato ovviamente dalle tecniche di vendita ovviamente!

La vendita è molto di più di una classica negoziazione telefonica.

Vendere vuol dire conoscere chi c’è dall’altra parte, i suoi dubbi, i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue aspirazioni, la differenza con ciò che propone la concorrenza e molto altro…

Ecco perché dentro X-Planet ci saranno poi approfondimenti a riguardo.

  • analogo discorso con le strategie di marketing ed advertising

Oggi più che mai le vendite non si fanno da sole se non si utilizza una strategia di marketing efficace al punto tale da innescare il giusto interesse nel pubblico portandolo ad interessarsi a quello che facciamo e proponiamo.

E con tutte le novità che si sono verificate in questi anni, urge un importante update a riguardo.

Aggiornamenti che saranno rilasciati ai presto X-Resident che decideranno di colonizzare il nuovo mondo attraverso il progetto “token-gate” che stiamo portando avanti con l’X-Planet NFT.

Lo ripeto: X-Planet NFT non è un semplice NFT. E’ molto di più e presto chi non crede nella nostra lungimiranza, nella nostra attitudine, nel nostro portare valore… si ricrederà. 

Coloro che invece già si fidano ciecamente di noi, ne godranno dei benefici, e che benefici!!

Se già sei dentro al nostro Discord Channel, fantastico!

Se invece non hai ancora fatto questo primo passo, puoi dare un’occhiata al progetto nell’attesa della ormai imminente partenza.

Mik & Gabbo Cosentino

P.S. In queste condizioni di mercato ci sono solo 2 cose da fare:

  1. Respirare, distaccare le emozioni dal denaro (difficile se hai over investito e messo soldi con cui avresti dovuto vivere), sederti e guardare. 
  1. Apprendere High Income Skills per produrre CASH ogni giorno.

Come si fa la seconda cosa?

Se prenderai il tuo PASS per l’X-Capsule avrai modo di scoprire tutti i dettagli.

Cos’è l’X-Capsule?

Qualcuno di chi ci segue assiduamente già lo sa… gli altri presto lo scopriranno.

Eheheh 😛

L’X Planet NFT by InfomarketingX è vicino. La colonizzazione dei Citizens è alle porte. E la storia nel mondo della formazione si farà ancora una volta

X Planet NFT by InfomarketingX

Più o meno suonava così durante il lockdown.

In piena pandemia abbiamo realizzato l’evento in streaming più dirompente di sempre, invitando ospiti del calibro come Dan Lok, Mark Dhamma, Jordan Belfort, Frank Kern… insomma tutti nomi degni di nota presenti in una 3 giorni a dir poco sensazionale.

E’ stato fantastico quell’evento e siccome in quel contesto sono stato il primo Italiano a mettere in piedi una situazione memorabile come quella… ora la storia si ripete.

No no, non ho in programma (almeno nel breve termine) di fare un evento dal vivo o in streaming.

Le cose stanno cambiando – ed anche parecchio – in quello che è il panorama della formazione marketing.

Se sei all’interno del settore del “make money” te ne sarai reso conto.

Se fino a qualche anno fa c’era una domanda con una certa frequenza a riguardo nel scoprire come fare soldi grazie al digital marketing… ad oggi le cose sono diverse.

E’ normale. Non è che tutto può restare immutato nel tempo.

Viviamo nell’era 3.0 e tutto è molto veloce che cambia dalla sera alla mattina.

Ora non sto a spiegare per filo e per segno cosa sia successo o cosa comunque sta succedendo, perché non ritengo sia il caso – quantomeno per il momento – toccare certi argomenti.

Una cosa è certa: il mondo della formazione marketing sarà completamente rinnovato


Le cose cambiano, le decisioni di acquisto delle persone pure… e se fin poco tempo fa i soldi delle persone venivano inseriti all’interno di nicchie ed esigenze specifiche… ad oggi sono da tutt’altra parte.

Non è che i soldi siano spariti. Ci sono, ma vengono allocati diversamente.

Primo disclaimer: questo non significa che visto che proporre l’acquisto di formazione è diventato più “ostico” e meno fluido come un tempo, allora si comincia a dire che l’uva è acerba.

Assolutamente no!

C’è da dire però che alcuni trend sono cambiati e non è un’opinione, ma un’evidenza dei fatti.

Le persone ad oggi preferiscono fare consulenze, avere confronti sul campo e indicazioni precise da chi è più avanti rispetto loro perché anche le stesse piattaforme di utilizzo (vedi Facebook, Instagram e Co.) sono in continuo mutamento.

Anche se l’algoritmo viene aggiornato e l’interfaccia grafica muta più spesso di quello che sembra, in realtà alcuni principi di funzionamento rimangono gli stessi.

Lo dico perché i modelli di vendita rimangono sempre quelli – certo possono cambiare alcune sfumature ma “la radice” è identica.

Il modo di prendere decisioni pure – possono cambiare alcune sfaccettature ma poi i principi sono quelli.

Ciò che è diverso è solamente il contesto.

E qui mi aggancio alla faccenda dell’X Planet NFT by InfomarketingX.

C’era da aspettarselo, in fondo da diverso tempo bazzigavo intorno questi concetti e strumenti… e chi dapprima mi criticava e giudicava per quello che facevo… ora le stesse persone continuano a farlo (all’esterno) anche se poi cercano di avvicinarmi in qualche modo per capire come abbia fatto a trovare il bandolo della matassa nel contesto NFT, farli funzionare a dovere innescando un POTENTE senso d’appartenenza.

Perché poi è realmente questo ciò che sta accadendo (e che è accaduto dall’inizio in cui ho messo piede in questo pianeta).

Non è facile come mondo, questo è vero.

Ma se crei una solida community intorno al progetto stesso, metti a disposizione delle interessanti utilità per coloro che decidono di prenderne parte, è ovvio che poi la trasformazione è una diretta conseguenza.

Infatti la transizione verso il web 3.0 ha inizio, quella che stiamo portando avanti all’interno di InfomarketingX da diversi mesi a questa parte.

Gli NFT diventeranno una potente UTILITA’ per chi saprà come usarli e dosarli nel modo corretto


Il punto è questo: chiunque oggi può dire quello che pensa di qualsiasi cosa.

Ma la verità è che le dinamiche vanno vissute, vanno comprese sbattendoci la testa, facendo errori e non parlando senza la minima cognizione di causa.

Spesso questo è quello che succede lì fuori.

Le persone parlano senza sapere, senza conoscere, senza niente!

Io invece mi sono preso la briga di creare progetti di NFT che portano avanti delle precise e specifiche UTILITA’ per i suoi utilizzatori.

Tanto è vero che ho pensato di agganciare questo aspetto dei Non Fungibile Token al mondo della formazione per dare la possibilità a chi ne prenderà parte, di poter vivere, gustarsi e assaporare delle vere e proprie ESPERIENZE che senza il possesso di questi token non sono possibili.

Perdonami se senti che mi sto “scaldando” ma certe situazioni che leggo lì fuori mi fanno girare le balloons.

A tal riguardo proprio ieri 24 Maggio 2022 mentre attendevo con mio fratello Gabbo l’aereo per andare negli Emirati Arabi nella palestra che abbiamo in società, ci siamo presi un’oretta di tempo per argomentare alcuni aspetti nel contesto X Planet NFT by InfomarketingX e dintorni.

Per comodità ti condivido qui di seguito l’AMA (Ask Me Anything – chiedimi quello che vuoi) che abbiamo realizzato.


Per renderti le cose ancora più semplici ti condivido qui di seguito alcuni punti salienti che abbiamo toccato durante l’AMA.

  • Il web 3.0 restituisce il valore alla community, quindi alle persone che detengono un posto in quello che è l’ecosistema creato.

    E questo permette appunto di poter avere le proprie “chiappe” dentro un contesto che può crescere di valore esponenziale nel tempo senza che tu faccia alcunché – il tutto è possibile per come le persone vedono e vivono lo sviluppo del progetto stesso.
  • Il web 2.0 è un mondo fatto di funnel, di meccanismi in cui le persone hanno avuto modo di reinventarsi online sfruttando la potenza di fuoco del marketing.

    E questo funziona ancora oggi, certo ma immagina per un istante se guardando le persone che hanno preso parte ad un percorso formativo mediante un NFT correlato, riescono (se si applicano) ad ottenere importanti risultati… cosa potrebbe succedere secondo te? Che il valore di quello che hanno comprato, nella loro testa aumenta di pregio e quindi il floor price dell’NFT cresce… e quindi?

    Presto ti sarà chiaro se ancora hai qualche dubbio su questo passaggio 🧐

  • Nel web 2.0 io vendo informazioni, vendo consulenze, vendo corsi e l’azienda in sé stampa nuovi posti (detta in modo molto semplice). Ma nel momento in cui decido che non mi interessa più seguire quel contesto, posso uscirne ma… perdo poi tutto quello a cui ho preso parte.

    Da un lato mi rimane ciò che ho interiorizzato, ma dall’altro non mi rimane nulla. Cioè non riesco a monetizzare l’eventuale uscita se volessi andare altrove. Infatti il formatore stesso può coprire il tuo spazio con un altro studente. Fine della storia.

Perciò nelle aziende di formazione marketing, il fondatore ha il potere di stampare posti illimitati e la community ha la possibilità di prendere la formazione, applicarla, ottenere risultati e punto e stop.

Ma ipotizziamo uno scenario dove nel momento in cui avessi avuto modo di pagare un NFT che dava accesso anche a della formazione correlata, applicando le informazioni condivise ora sei stato in grado di monetizzare e raggiungere risultati che mai pensavi…

Va da sé che il valore dello stesso NFT, dentro la tua mente incrementa di valore. Perciò se ci fossero altre persone che vorrebbero accedere a quanto hai appreso ma possono farlo unicamente grazie all’NFT… convieni con me che semmai volessi uscire da quell’ecosistema per andare altrove, potresti cedere il tuo posto ad un prezzo molto più alto rispetto a quanto l’hai pagato all’inizio.

Comprendi cosa voglio dire?

Ok che magari non ti interessa questa cosa, e che se prendi accesso ad un percorso formativo che ti sta a cuore non è che lo rivendi subito dopo.

E questo ci sta – anche io la penso come te.

Però accidenti, la community, con il sistema NFT-Gate prende un ruolo non indifferente.

Nft-Gate?

Si nel senso che solamente avendo accesso all’NFT correlato sei in grado di mettere mano a delle informazioni che diversamente da questo contesto ti sarebbero precluse.

Anche perché coloro che ne faranno parte, si sentiranno parte integrante del progetto innescando un senso di appartenenza molto radicato.

Vorrei che comprendessi la potenza che stiamo portando avanti con l’X-Planet NFT by InfomarketingX.

E la cosa incredibile di questo processo è che il “floor price” non lo decide il founder ma la community stessa che è disposta ad alzare via via il prezzo a seconda di come percepisce le utilità presenti dentro all’ecosistema stesso.

Il punto è che nell’X Planet NFT ci saranno soltanto 888 Citizens


Immagina un attimo questo aspetto.

Prima avevamo detto che nell’accesso ai percorsi formativi nel web 2.0 il formatore di turno è in grado di poter stampare posti illimitati (a seconda di quelli che sono i vari contesti) ma… nel momento in cui c’è un numero limitato di persone che sapendo che accedendo all’NFT agganciato ad un percorso formativo, coaching ecc è in grado di far ottenere risultati e può cambiare di molto la propria situazione… cosa succede?

Che le persone vorranno fare con le mani e con i piedi per poter accedervi ad ogni costo – anche solo per la curiosità di vedere cosa c’è dall’altra parte.

Mi pare logico come ragionamento, no?

Ora immagina anche solo per un istante di avere nel tuo wallet 1 solo Citizen di InfomarketingX che ti da accesso a:

  • Formazione settimanale, Q&A su marketing, vendita, copy, scaling, gestione aziendale, NFT.
  • Scontistiche su software, eventi, consulenze, corsi futuri.
  • NUOVI Corsi GRATIS sbloccati di diritto nel tempo.
  • PROPRIETÀ UNIVOCA dell’NFT che dà la possibilità di rivendere l’NFT facendo profitto (per quello è intelligente averne almeno 2 o 3. Perché se ne ho uno e lo vendo al triplo di quanto l’ho comprato, faccio sì profitto ma esco da X-Planet e da tutto quello sbloccato con quell’NFT).
  • Una conferenza l’anno stile “liberati dalle catene” ma che non c’entrerà nulla con quello (ma per far capire la capienza e l’importanza).
  • E tante altre cose che al momento non posso rivelare.

Già ho detto troppo, e quello che non ho detto sarà ancora più interessante!

Quindi comprendi bene che essere all’interno della community dell’X-Planet NFT by InfomarketingX ha tutta una serie di vantaggi che senza l’NFT non si potranno avere.

Questa è la transizione al web 3.0 e tutti coloro che al momento stanno puntando il dito contro gli NFT e dintorni, mi sembrano come quelli che prendevano in giro quando si facevano le sponsorizzate (e poi che hanno fatto?)

Pure loro stessi, tempo al tempo, si sono adeguati alle novità.

Qui noi siamo dei precursori, questo è vero.

Ma è proprio cogliendo queste novità quando ancora non sono ben comprese che possono innescare un notevole vantaggio nel lungo termine.

Infatti ora come ora stiamo anticipando i tempi e non c’è NESSUNO (oltre noi) in grado di mostrare quanto stiamo portando avanti.

Vogliamo sfruttare appieno la forza e la potenza degli NFT e questo è il modo perfetto per iniziare a capirne le loro utilità.

Però è solamente questione di tempo, perché nell’esatto momento in cui ci si rende conto insieme ad altre persone che è una vera opportunità… allora in quel caso il floor price potrebbe essere diventato così alto da non riuscire nemmeno a prenderne parte.

Io sto sensibilizzando il più possibile con questi contenuti il mio pubblico affinché possa rendersi conto che abbiamo fatto di tutto pur di condividere dove ci stiamo muovendo, cosa stiamo facendo e perché è bene non restarne fuori.

Ma non vogliamo costringere nessuno a fare questo passaggio.

Come ci dispiace anche il fatto che qualcuno possa restarne fuori perché non ne capisce le utilità, i vantaggi ecc, ma numeri alla mano questo è possibile.

Sì, è realmente possibile perché tra tutti i nostri clienti e coloro che si stanno interessando al progetto, 888 accessi sono molti di meno rispetto la totalità delle persone interessate.

Ti stai chiedendo come mai una supply così ristretta?

Beh il motivo risiede proprio su un aspetto cruciale: noi vogliamo all’interno dell’X-Planet solamente quel tipo di persone che sono lungimiranti, che hanno inteso al volo la potenzialità del progetto stesso e che vogliono essere dei precursori senza stare a rivendere subito dopo quanto hanno appena comprato.

Infatti ci sarà una forte selezione d’ingresso dove non è detto che quando sarà dato accesso al Discord Channel significa che puoi già entrare in whitelist.

No, ci saranno altri criteri che verranno condivisi a tempo debito per poter avere un pass esclusivo di minting prioritario.

Ti dico già che nella fase iniziale ci penserà Gabbo a fare delle “discovery call” nel far entrare nel Discord Channel dedicato solamente coloro che hanno gli adeguati prerequisiti.

Il discord non sarà accessibile a tutti. Si entra su selezione.

Lo ripetiamo: entrare nel Discord Channel non equivale a “posto garantito”.

E’ soltanto un primo step.

Poi ne seguiranno altri.

Ovviamente tutti coloro che durante la call non dimostrano di possedere alcuni criteri (e non è solo l’aspetto economico)… resteranno fuori fuori.

X Planet NFT by InfomarketingX non è un progetto cheap


Nel senso che non è un progetto accessibile a tutti.

Ha una sua barriera d’ingresso, e questo è stato stabilito anche come hai già potuto vedere dalle utilità che sono state condivise.

Oltre a questo c’è anche il discorso di non avere nel discord gentaglia che è pronta a rivendere subito quanto ha acquistato.

Chi compra lo fa perché vuole holdare e tenersi un pezzo di formazione a cui avrà accesso con inclusi eventuali benefit che potrebbero essere svelati nel tempo.

Ed essendo questi i primi Citizen dell’X Planet NFT by InfomarketingX… non serve ribadire che è bene non farsi scappare questa occasione.

In questo caso, non stai comprando un’immaginetta ma un pass che ti da accesso ai corsi. Il che cambia tutto.

Cambia proprio la percezione della formazione com’è giusto che sia.

Cioè alla fine il concetto è: compra, holda, studia e scala il tuo business consapevole che stai avendo tra le mani un accesso ad un ecosistema il cui posto lo puoi rivendere quando vuoi alle “condizioni di mercato” condivise dalla community stessa.

E’ questo il forte del sistema che stiamo generando.

Ed è questo il cambio evolutivo: permettere alle persone di poter monetizzare pure l’accesso formativo – cosa che ad oggi è impensabile.

Occhio ad una cosa però… essere dentro al discord channel dell’X-Planet non assicura una whitelist prioritaria per mintare.

La regola primaria sarà quella di portare valore, portare contenuto, mostrare chi sei, che valore porti e tante altre sfumature che presto saranno condivise.

Ed una volta a settimana annunceremo i vincitori della whitelist, ovvero coloro che si sono aggiudicati il minting.

Che poi noi possiamo parlare di queste cose perché le abbiamo vissute in prima persona sulla propria pelle con la Birdez Gang. Non siamo come quelli che fanno collection senza senso, senza utilità, senza roadmap, senza niente di niente e pretendono di fare soldout.

Non è così che funziona. Non è così che si creano progetti duraturi nel tempo.

La vita è uno specchio. Non posso pretendere di vendere una collezione se io in primis non ne ho mai acquistata una.

Se non sono sul pezzo, se non agisco, se non sono il primo a crederci, se non sono il primo ad investire, è inutile stare a parlare di cose che manco capisco.

Questo non significa che ora gli NFT possono essere utilizzati ovunque.

Per quello ci vuole tempo, dedizione e attesa. Anche perché in alcuni contesti rimarrà comunque precoce il loro utilizzo (se non infattibile) ma nel mondo della formazione marketing, sono perfetti proprio per come li stiamo presentando.

Noi di InfomarketingX siamo dei precursori a riguardo e siamo contenti e fieri di poter creare una strada che mai nessuno pensava fosse percorribile.

Sappiamo perfettamente dove vogliamo andare e a tal proposito condivido un Tweet che ha postato l’altro giorno Gabbo, il CEO di X-Planet NFT by InfomarketingX sul canale ufficiale.


Quindi rimani in campana che nulla sarà più come prima.

Mik

P.S. Mik ma io voglio avere maggiori informazioni sul progetto, su quando sarà possibile accedervi, ecc… come posso fare??

Segui il profilo Twitter ufficiale X-Planet NFT >> e sarai aggiornato in tempo reale 😉

5000 Lands Mintate in meno di 10 ore | Birdez Kingdom

land birdez kingdom

Immagino già la faccia di chi inizia a farsi i conti della serva.

Allora… 0.088 eth (era il minting price per singola land) moltiplicato per la “supply” di 5000 viene fuori la bellezza di 440 eth che convertiti in euro sono circa 1.3 milioni di €

freghete nft


Eheheh

Soldi facili insomma (penserà la maggior parte delle persone, anche perché alla fine bastava un click e si comprava senza troppi problemi).

Certo (lato utente) ma vogliamo parlarne del “bucio di culo” che ci siamo fatti in questi ultimi mesi per dare vita a quanto presto si potrà vedere e VIVERE  dentro il Metaverso della Birdez Gang??

Beh Mik ma nessuno ti ha obbligato. E poi tu hai sempre avuto questa attitudine a dare di più di quello che uno si aspetta, quindi il risultato direi che è tutto meritato!

Da un lato mi sorprenderei se qualcuno la pensasse veramente così – ma sono certo che non lo sarà.

Ad ogni modo sì, nessuno mi ha obbligato in questo ma effettivamente dietro le quinte c’è stato un lavoro veramente “abnorme” (e ci sarà ancora) per dare vita a quello che tra qualche settimana sarà “vivibile” da coloro che hanno mintato le land.

Sarà un qualcosa di epocale e a breve mostrerò tutti i dettagli della situazione.

Ma torniamo al motivo di questo articolo che vuole essere una riflessione “a freddo” di questo risultato e di cosa c’è stato dietro e che ci sarà nel tempo.

Premetto una cosa: questo articolo non vuole essere una sorta di trofeo di Mik Cosentino per il bellissimo RECORD raggiunto in 10 ore nel mondo NFT.

Del resto è vero, io sono solito a “monetizzare velocemente” situazioni anche appena uscite e poco comprese per la consapevolezza delle persone, ma è anche vero che erogo pure un’esperienza utente di tutto rispetto. Quindi va da sé che i risultati ottenuti sono una diretta conseguenza – anche se non me li aspettavo così velocemente. 😅

Infatti quello che voglio fare adesso in questo articolo è proprio quello di condividere qual è stato l’elemento scatenante di una potenza di fuoco come quella che si è verificata e perché – per certi versi – si tratta anche di Infomarketing.

Aspe, la mia azienda di formazione non ha niente a che vedere con la Birdez Gang ed il Birdez Kingdom.

Tuttavia i principi ed i meccanismi utilizzati durante tutta la fase di creazione dell’hype, l’attesa, le utilità, la visione futura di quello che avremmo costruito e di cosa le persone avrebbero potuto vivere al suo interno una volta “holdato”, ha fatto schizzare alle stelle l’interesse, avvicinando a questo mondo degli NFT anche coloro che quando c’è stato il minting dei Genesis Birdez non li hanno cacati di pezza, ma ora, qualcosa dentro di loro è scattato.

Oh se ti interessano le land del Birdez Kingdom fai ancora in tempo a comprarle!

Eccerto!

Ti basta andare direttamente su OpenSea cliccando qui >> e verrai indirizzato alla pagina ufficiale del nostro progetto in cui potrai comprare tutte le land che desideri.

Mi raccomando stai alla larga da tutti coloro che tentano di proporre cose che non ci rappresentano perché di scammer ne è pieno lì fuori, pertanto fai attenzione!

Ad ogni modo ti sarà possibile comprare le land (se lo vorrai) perché qualche flipper sta rivedendo a qualche euro in più quanto ha appena comprato giusto per guadagnarci qualche spicciolo.

Questo processo ci sarà sempre – ovvero di coloro che comprano e poi rivendono subito dopo (si chiamano flipper). E’ il classico approccio da utente che non gli interessa nulla di quello che viene creato, perché ha il solo scopo di “guadagnare” piccole somme rivedendo ciò che ha preso in “anteprima” ad un prezzo vantaggioso.

Quindi se ti sei perso il minting nei giorni scorsi, puoi comunque prenderti una o più land direttamente su OpenSea, del resto io stesso quando voglio aderire a dei progetti che mi interessano ma non ho avuto modo di seguire il minting, faccio così.

Ovviamente non riesco ad aggiudicarmi il “minting price”, ma un “sovrapprezzo” sono disposto a pagarlo, del resto quello che conta in questa psicologia d’acquisto sono le utilità che ci sono dietro oltre al fatto del “valore incrementale” del Non Fungible Token che si vuole acquistare.

Questa è stata una forte leva che ha smosso molte persone che non avevano considerato abbastanza a fondo la nascita dei Genesis Birdez a suo tempo (era il lontano Dicembre 2021 – pensa un po’!)

Ma da quando ho iniziato a parlarne in maniera massiccia pure in italiano con i contenuti condivisi nel mio blog, le persone hanno iniziato ad avvicinarsi timidamente a questo mondo vedendolo da una prospettiva completamente diversa.

E’ ovvio che c’è sempre chi rimane scettico o crede nelle notizie che ogni tanto circolano in rete che diffondono allarmismi, ma sono dell’avviso che tutto dipende da come ci si avvicina e ci si approccia a questo ecosistema.

Se lo si fa con criterio, consapevoli di quello che si sta facendo… beh tutto cambia.

Infatti una frase che ho sempre ribadito è stata questa: non spendere soldi che non sei disposto a perdere.

Non ha senso fare il passo più lungo della gamba credendo di avere la certezza assoluta che i progetti “mintati” possano in qualche modo prendere il volo, quindi prezzarsi, incrementare di valore e quindi poter guadagnare a fronte dell’investimento fatto.

Nessuno ha una certezza assoluta e quindi matematica di questo eventuale accadimento, perché potrebbe anche non verificarsi.

Infatti non sono particolarmente favorevole a questa tipologia di approccio perché a mio avviso rappresenta una mera speculazione ed io da quando ho iniziato a parlare di NFT già da appena dopo l’estate scorsa (2021) ne ho parlato sempre come un asset ed un modo per diversificare le proprie “finanze” cogliendo SOPRATTUTTO le UTILITA’ connesse ai vari NFT.

Chiaramente si deve fare attenzione a cosa si compra perché il rischio di trovarsi in mano un pugno di mosche è veramente dietro l’angolo se non si considerano determinati aspetti dei vari progetti presenti in questo mondo.

Io stesso mi sono scottato a riguardo e siccome non mi piace rimanere con le mani in mano, ho voluto dare vita a qualcosa che potesse restare nel tempo dando l’opportunità a chi ne avrebbe colto la potenzialità, di prendere parte ad un progetto interamente creato da zero dal sottoscritto.

E così è stato: pure sul mio blog si può vedere la cronistoria.

Ad ogni modo devo ammettere che se mi volto indietro e osservo tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi… è davvero PAZZESCO!!

Cosa ci attende Mik con questo Birdez Kingdom??


Tante, ma proprio tante cose fighissime!!

Gli NFT sono fatti per restare e tutto quello che sto portando avanti da quando mi sono tuffato in questo mondo è stato infatti per generare delle forti utilità ed un’esperienza UNICA per tutti coloro che si avvicinano.

Lo ripeto: utilità.

Non sono stato spinto da un mero interesse economico/speculativo, bensì dal permettere a chiunque ne avrebbe preso parte, di poter vedere da vicino tutto l’ecosistema creato e vivere in diretta con me la creazione di un Birdez Kingdom che negli anni diventerà qualcosa di invidiato da molti, ne sono certo.

Ho in ballo diverse sorprese che al momento non posso ancora rivelare ma sono certo verranno molto apprezzate e soprattutto la percezione degli NFT sarà completamente diversa rispetto a come invece sono visti tutt’ora.

Capisco che questo mondo “virtuale” sia letteralmente intangibile ed è concretamente difficile riuscire ad immedesimarsi al suo interno, ma in realtà questi Non Fungibile Token permetteranno l’accesso a situazioni che diversamente da questo aspetto non saranno possibili.

Basti pensare l’accesso a dei convegni, a delle call specifiche, al conoscere persone nuove sparse in tutto il mondo che si ritrovano catapultate nella stessa area perché hanno creduto e preso parte ad un qualcosa che sentono veramente loro.

Infatti la community nei progetti NFT è la chiave del successo.

Purtroppo mi capita di vedere spesso dentro altri Discord Channel come l’interesse e l’orientamento all’utente sia quasi ridotto all’osso.

Anzi sembra quasi che i creatori dei progetti stessi abbiano più a cuore l’interesse “speculativo” rispetto a quello di mettere nelle mani degli hodlers qualcosa per cui valga la pena lottare, credere e sostenere pure i nuovi entrati.

Ed è esattamente questo quello che si è verificato con le lands del Birdez Kingdom, persone che non vedevano l’ora di mintare la propria terra nel regno della Birdez Gang per poter poi costruire una propria fortezza all’interno dell’ecosistema potendosi divertire ma anche “guadagnare”.

Preciso e ribadisco una cosa: non ci sono promesse di guadagno facile ecc, dipende da come viene utilizzato e vissuto tutto il meccanismo creato, e a tal proposito, onde evitare equivoci, ti condivido qui di seguito un video che ho postato l’altro giorno nel mio canale YouTube così hai modo di renderti conto meglio di questo progetto NFT.

Ecco altri dettagli che forse ti eri perso delle lands del Birdez Kingdom


Qui di seguito ti riporto due messaggi che ho condiviso all’interno del discord channel della Birdez Gang in merito questo aspetto delle
lands del Birdez Kingdom.

A fronte della mia esperienza nel mondo del digital marketing (ma questa dinamica l’ho vista accadere anche in altri contesti – soprattutto nel mondo degli NFT) di solito le persone non si prendono il tempo per leggere nel dettaglio tutte le informazioni di un progetto (cosa si può fare, le utilità, l’arte, la roadmap e molto altro). 

Ecco perché vogliamo ricordarti che Birdez Kingdom NON è un PFP. 

Mi spiego meglio.

Se nel tuo wallet hai preso accesso ad una o più land, automaticamente sei il proprietario di una o più terre nel metaverso del Birdez Kingdom dove potrai costruire, giocare e guadagnare (con molto divertimento). 

Pertanto quello che ti consiglio di fare adesso è sederti, prendere un po’ di tempo e leggere le nostre documentazioni.

So che un giorno nello spazio NFT è uguale (forse) ad una settimana nella vita reale, ma la salsa segreta in questo spazio è questo “KYP”.

“KYP” significa: conosci il tuo prodotto.

Molti investitori NFT non sanno nemmeno cosa hanno comprato, quali sono i piani del team, e per quanto tempo vogliono essere nello spazio (ecc ecc). 

Non considerare questi aspetti è molto pericoloso per la maggior parte di coloro che sono all’interno di contesti laddove non c’è questa IMPORTANTE consapevolezza. Perché quando si sa cosa si è comprato, si ha una mente chiara che può capire fin dove si può arrivare.

Purtroppo non si può dire la stessa cosa per un contesto differente. Giusto?

Ecco…

Sono certo che coloro che hanno vissuto in diretta il minting dei Genesis Birdez ricorderanno come all’epoca (sto parlando di Dicembre 2021) i nostri gloriosi Genesis Birdez erano quotati per meno di un paio di centinaia di dollari e ci sono state persone (del resto siamo umani, ci sta) che hanno rivenduto subito dopo ad un prezzo veramente ridicolo, anche per guadagnare solamente qualche centinaia di euro (lo so non ha il minimo senso questa cosa ma fa parte della psicologia umana).

Peccato (per loro soprattutto) che ad oggi quegli stessi Genesis vengono comprati per 4/5 mila dollari, dopo solo 4 mesi da quel periodo.

Comprendi cosa voglio dire??

Questo effetto è potuto succedere per tutto il lavoro che stiamo facendo da dietro le quinte generando delle fortissime utilità a riguardo. Infatti stiamo costruendo. Siamo qui. E stiamo per consegnare così tanto che chiunque non ha ancora preso parte al progetto rimarrà letteralmente scioccato.

È solo una questione di tempo, passione, informazioni (che è giusto prendere) e fede. 

Ricorda le mie parole: chiunque è qui (specialmente dentro le land del Birdez Kingdom) ricorderà questi giorni come i nostri OG (Original Gangster – ovvero coloro che sono all’interno di un progetto dall’inizio ed hanno guadagnato rispetto nello stesso ecosistema)  ricordano i giorni della Genesis.

Con Birdez Kingdom non hai comprato un JPEG. Hai comprato un mondo dove potrai immergerti, costruire cose (molto facili) e invitare gente. 

Potrai partecipare a eventi, feste, giochi e conferenze.

È un mondo. Fatto per te, da noi.

E ricorda che in quegli NFT che magari hai dentro al tuo wallet, in questo momento potrebbe esserci (forse) un raro, un X-large, o chi lo sa. 🤔 

La fase di “reveal” sarà presto mostrata… perciò stai in “campana”.

Mi raccomando!

Ad ogni modo voglio condividere un link che mostra nel dettaglio il “chi siamo” e quello a cui hanno preso parte coloro che hanno mintato le land del Birdez Kingdom.

Ovviamente se è la prima volta che senti parlare di tutto questo, gli articoli precedenti a questo spiegano tutto nel dettaglio, pertanto ti invito a leggerli così ti fai un’idea precisa a 360°.

Come dicevo prima: è importante essere CONSAPEVOLI di quello che si sta leggendo, altrimenti non ha senso prendere parte a qualcosa perché lo fanno tutti, mi raccomando!!

Inoltre aggiungo dicendo anche che Birdez Kingdom è un mondo composto da 6333 terre (5000 in vendita + 1333 Riservate al Free Claim per Genesis). 

Perché?

Perché 5000 lands sono state riservate per il lancio (abbiamo fatto il tutto esaurito in 10 ore – pazzesco!). 

1333 sono riservate ai Genesis Birdez Hodlers per essere reclamate GRATIS.

Quindi sì. Abbiamo esaurito l’intera fornitura disponibile in vendita! 🔥 

So che non importa quante volte ho ripetuto e ripeterò le cose… ci sarà sempre qualcuno che chiederà “Perché solo 5000 se la collezione è di 6333 😅”? 

Ma nessun problema. Mi ripeterò più e più volte in quel caso.

Ecco perché ribadisco che è FONDAMENTALE leggere ed imparare (prendendo dimestichezza) riguardo a tutto quello che viene condiviso all’interno del mondo NFT, perché solamente CONOSCENDO si ha consapevolezza delle giuste azioni da fare o che si possono fare senza andare alla cieca.

Sono uno dei pochi Italiani ed imprenditori digitali che sta condividendo così tanti dettagli e così tanti “dietro le quinte” su questo mondo NFT che un giorno (ne sono certo) mi ringrazierai.

Per il momento…

DYOR (fai le adeguate ricerche) e se non sei ancora entrato dentro al nostro Discord Channel ti condivido qui di seguito il pulsantino magico per entrarci e farti un viaggetto all’interno.

Al tuo successo,

Mik 

PS. Prossima settimana ritornerò a parlare degli argomenti inerenti al mondo del marketing online, digital marketing, business e altro condividendo alcune situazioni che stanno emergendo da diverso tempo a questa parte.

Rimani sintonizzato perché ci saranno contenuti gratis da leccarsi i baffi!!

Diventare Ricchi con gli NFT è possibile? Lo svela Mik Cosentino

mik cosentino nft intervista tiscali news

Se c’è una cosa che sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempi online, è proprio questa faccenda delle “immaginette” ovvero gli NFT.

Il fatto di chiamarli in questo modo è uno “slang” molto comune in chi ha sentito dire che grazie a questo “ecosistema” si possono fare piccole fortune.

Io stesso Mik Cosentino mi sono avvicinato da tempo a questo mondo quando ne sentivo parlare (molto di meno rispetto adesso) e mi sono personalmente informato.

Odio arrivare a conclusioni affrettate sulla base di quello che dice la gente perché in fin dei conti bisogna considerare anche il “chi dice cosa”.

Nel senso… che ruolo hanno le persone che si ritrovano ad esprimere qualsiasi cosa in merito ad un nuovo trend che sta emergendo in questi ultimi mesi?

Sono persone autorevoli nel loro settore?

Hanno già raggiunto dei risultati in altre nicchie?

Hanno SPERIMENTATO sulla loro pelle ciò che altri stanno condividendo?

Quest’ultimo punto è sempre ciò in cui casca l’asino.

Di solito chi discute di NFT non ha nemmeno investito i suoi capitali in un progetto


E quando parlo di capitali non sto parlando di qualche “millino” così per intenderci.

Del resto… E’ molto facile fare l’opinionista con i risultati degli altri.

E’ molto facile esprimere la propria considerazione con le dicerie degli altri.

E’ molto comodo sparlare su opinioni altrui senza capirne i reali meccanismi.

O peggio ancora puntare il dito quando non si sa nemmeno di cosa si sta parlando.

Eppure la situazione attuale è proprio questa.

Bisogna poi però guardare anche i numeri, i trend, l’andamento del mercato e di come si stanno muovendo dei grossi player mondiali rispetto all’ecosistema cryptomonete (e non solo).

Purtroppo online chiunque è libero di esprimere un proprio pensiero riguardo qualsiasi argomento (giusto o sbagliato che sia) ma ci sono anche dinamiche in cui a volte è meglio restare in silenzio piuttosto che aprire bocca.

Ed io apro bocca proprio perché so cosa sto facendo, ho avuto il piacere d’interfacciarmi con dinamiche interessanti e so i vari “dietro le quinte” – per così dire.

Lo dico perché comprare NFT augurandosi di fare soldi puntando sul giusto progetto sperando che possa aumentare il valore nel tempo… non è così immediato come sembra.

Ecco perché Tiscali News mi ha intervistato riguardo l’argomento NFT ed io sono ben contento di condividere il mio sapere a riguardo.

Ma quindi si può diventare ricchi comprando NFT?


Per certi versi potrebbe sembrare una frase che attira l’attenzione di chi non vede l’ora di fare tanti soldi senza il minimo sforzo.

Del resto sarà sempre così in ogni settore ed in ogni nicchia fino alla fine dei tempi.

C’è sempre una piccola percentuale di persone che entrano nei progetti o nei “business delle opportunità” proprio con il desiderio di fare la fortuna del secolo.

Ma gli NFT non devono essere visti in questo modo.

Sicuramente come tante altre possibilità odierne, possono essere visti come un asset di investimento, ma devono essere usati con le adeguate precauzioni perché poi dilapidare i propri risparmi è un attimo.

Non sono qui a promuovere quanto possa essere immediato fare soldi facili con gli NFT, perché in realtà non è così.

E non ho creato nemmeno questo contenuto tanto per fare l’advisor finanziario.

Così come succede in altre nicchie, c’è chi ci marcia sopra dicendo che fa tanti profitti comprando e rivendendo ad un prezzo più alto gli NFT, ma in realtà il vero guadagno non è quello, è invece ciò che la maggior parte delle persone non vede minimamente.

Ho approfondito l’argomento nell’intervista a Tiscali News che puoi visionare cliccando qui >>

In tutte le cose che durano nel tempo e reggono anche alle peggiori crisi, c’è proprio il discorso del tempo.

E nel mondo delle “immaginette” così definite in modo ironico da chi ascolta solamente le dicerie di qualche cialtrone, in pochissimi hanno realmente compreso cosa c’è dietro quelle semplici immagini.

Il mondo virtuale sarà sempre più virtuale.

E la faccenda del “metaverso” è qualcosa che se ne sentirà parlare più che mai nel corso del tempo.

Esserci dentro prima che le barriere d’ingresso siano troppo alte è un acume che non tutti hanno e non tutti credono.

Bisogna seguire le giuste persone per rendersi conto più da vicino come funziona questo meccanismo, ecco perché io Mik Cosentino ho creato un progetto NFT dal nome Birdez Gang che ha l’obiettivo di portare avanti una missione ben specifica per chi già c’è dentro.

Se è la prima volta che ne senti parlare puoi vedere un video che ho girato il 29 Dicembre 2021 in cui ne parlavo proprio a riguardo.

Ecco a te il video.


Devi sapere che il vero segreto del successo o meno all’interno degli NFT non risiede nell’immaginetta stessa (in parte anche a seconda del contesto) ma più che altro nella community che ruota intorno a quella immagine.

Se c’è un gruppo di persone che crede realmente nel progetto, nella visione comune e s’innescano tutta una serie di meccanismi… ecco che il valore percepito di una serie di NFT può realmente incrementare nel tempo.

Chiaramente non è qualcosa che si raggiunge nel breve tempo, ci vuole infatti pazienza prima di vedere grandi numeri ma purtroppo è proprio qui che la maggior parte delle persone precipita clamorosamente.

Travisa completamente un concetto “popolare” e crede che sia solamente un qualcosa da cui stare alla larga quando invece non vede tutto il resto dell’iceberg.

Ma va bene così, perché non sono qui a convincere del contrario, quanto a fare chiarezza sul mondo NFT in cui c’è veramente tanta disinformazione.

Infatti il vero guadagno grazie agli NFT lo si fa con quei progetti che hanno intenzione di durare nel lungo periodo, in cui la community crede nella visione comune e nella roadmap dei creatori.

Senza queste semplici ma importanti prerogative, difficilmente si è in grado di poter fare piccole fortune.

Anche perché poi non è la prima volta che una persona si affeziona al progetto e non è disposto a vendere la sua “quota” neppur per cifre stratosferiche.

Ma questo è un altro discorso che ancora è difficilmente compreso da chi non ha l’adeguata lungimiranza.

Tuttavia sono fiducioso nell’essere umano e nel suo acume se ben stimolato.

Perciò a prescindere dalla tua opinione in materia, sentiti libero di recuperare tutte le informazioni di cui hai bisogno perché è bene che tu possa farti una cultura a riguardo e trarre le adeguate conclusioni.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

 

PS. Gli NFT potrebbero essere la prossima bolla speculativa, su questo non vi è dubbio, tuttavia siccome la vera forza risiede nella community, se si riesce ad innescare un giusto seguito dietro ad un progetto, condividendo una ROADMAP, mettendoci la faccia, confermando le promesse fatte… allora nel lungo termine ci potranno essere grandi risultati.

Gli NFT non devono essere visti come una corsa dei 100 metri, bensì come una lunga maratona in cui vince chi ha la lungimiranza di guardare alle opportunità collaterali del metaverso rispetto ad un semplice guadagno immediato.

Ecco come si potrebbe diventare ricchi comprando i giusti NFT. Non è un guadagno nel breve termine, ma qualcosa che si può raggiungere con la giusta strategia e pazienza, trovando dei progetti con un valido potenziale.

Quello che sto portando avanti sembra avere tutte le carte in tavola per diventarlo. Non lo dico perché sono di parte, lo dico guardando i numeri.

Poi ne parleremo tra qualche tempo.

Come Creare Un Business Online | i Segreti di Mik Cosentino

come fare business online

Nell’esatto momento in cui una persona pensa a quello che vorrebbe raggiungere come miglior risultato all’interno della sua vita, la prima immagine che visualizza nella mente è il volto della persona che ha già ottenuto quello che lei vorrebbe.

Non pensa agli oggetti, alle esperienze o a tutto quello che ruota intorno al suo elemento del desiderio: pensa alla persona che ha creato ciò che lei stessa brama.

Puoi essere più o meno d’accordo con questa esternazione ma se ci pensi e provi a fare lo stesso esercizio nel tuo contesto, ti renderai conto della veridicità delle mie parole.

Quando pensi a come creare un business online, sono dell’avviso che se chiudi gli occhi e osservi l’immagine che ti si palesa, vedi una (o forse più persone) a riguardo, anche se molto probabilmente l’attenzione ricade su di una in particolare (che potrei anche non essere io).

A parte questa insolita introduzione, quello che voglio toccare con te come tema in questo nuovissimo articolo targato Mik Cosentino è questo:

i segreti su come creare un business online nel 2022.

A chiunque piace guadagnare online e fare soldi da casa, perché tra i vari desideri dell’uomo, quello di fare soldi rievoca l’essere considerato il maschio alfa della situazione oltre a favorire un certo potere percepito.

Inoltre il fatto di guadagnare soldi attraverso l’online marketing resta un desiderio che le persone hanno perché fa un certo effetto dichiararlo.

Del resto siamo umani, e la nostra mente ragiona così – specialmente durante quest’epoca completamente digitale.

Ecco perché parlare di soldi è come parlare di un tabù. In molti ne parlano ma ben pochi hanno inteso come si deve argomentare con criterio e cognizione di causa onde evitare di dichiarare qualche castroneria o stupidaggine di sorta.

Motivo per il quale oggi ho intenzione di approfondire il tema di come creare un business online nel 2022 senza montarsi la testa seguendo le mode del momento.

Purtroppo questo è uno degli errori più frequenti di coloro che vogliono intraprendere un viaggio dentro il digital marketing.

Business online: guadagno da casa o lavoro in smart working?


Dopo l’avvento della pandemia, parlare di smart working è come parlare di andare a fare la spesa dal panettiere sotto casa, dinamica che da qualche tempo a questa parte non è più usuale (vedi le spedizioni a domicilio).

Anzi… quando di fronte alla domanda “che lavoro fai?” iniziavi a rispondere con parole del tipo “mi occupo di digital marketing, faccio pubblicità, mi occupo di marketing online” e cose affini… venivi visto in modo strano, come se facessi qualcosa di sinistro e poco corretto.

verdone in che senso

 

Ma dopo l’avvento della pandemia e il lavoro da remoto, l’inusualità del lavorare da casa per guadagnare, è diventata una semplice quotidianità, come se fosse un semplice e consueto argomento di discussione.

La credenza di lavorare online e guadagnare soldi è stata completamente rivalutata grazie alla pandemia, e le persone hanno iniziato ad interessarsi maggiormente a questo mondo dell’online marketing.

In fondo non è poi così complesso capire cosa facciamo noi marketer, ma la gente siccome non vuole pensare troppo ai concetti, tende a fare di un’erba un fascio, generalizzando dinamiche che poi non sono così scontate.

E’ vero, noi facciamo business online, nel senso che mettiamo in contatto un pubblico di persone potenzialmente interessato ad un’offerta, di fronte quella specifica offerta.

Ma non sappiamo preventivamente se quello che vedrà un pubblico di persone sarà realmente comprato. A volte capita di andare per “tentativi” fino a quando tutto quello che proponiamo non viene accolto positivamente dal pubblico.

Ecco che in quel momento la situazione “guadagnare online” trova applicazione.

Tuttavia come accade in tutte le cose, ci sono delle false credenze, o quantomeno delle idee contrastanti in merito questo tema.

Ora ti dico meglio.

Le bugie nascoste nel come fare business online


E’ inutile nascondersi dietro un dito perché saremmo degli ipocriti, ma alla fine, come in tutte le cose presenti in questo mondo, ci sono due fazioni:

  • coloro che pensano ci siano delle cose non dette riguardo un tema specifico e ne sono alla ricerca (facendo attenzione di trovare quello che realmente gli serve)
  • coloro che omettono volutamente delle informazioni per diffondere “dipendenza” favorendo eventuali acquisti di prodotti o programmi successivi, potendo così guadagnare sulla “non conoscenza altrui”.

Lasciando perdere il fatto se sia più o meno giusto questo approccio… fare business online nel 2022 si fonda anche su questo principio: non ti rivelo il quadro completo così il resto lo potrai scoprire nei miei programmi formativi.

Paghi e avrai quello che desideri.

Detta in modo molto palese, per certi versi, avere questo approccio potrebbe sembrare “vendere aria fritta”. Ed effettivamente è così.

La percezione delle persone è esattamente questa. Non si fermano a riflettere più nel dettaglio, ma si soffermano solamente sullo strato superficiale arrivando a delle loro personali considerazioni trascurando il contesto oggettivo intorno.

Non c’è da biasimarli perché ognuno di noi ha il suo modo di vedere le cose, frutto delle esperienze personali, delle idee personali, ma quello che non viene realmente considerato sono i principi di marketing nascosti nel fare business.

Capisco che questo approccio possa far intendere che “tiro acqua al mio mulino” ma semplicemente sto mettendo il pubblico nella condizione di avere delle idee chiare su cosa significa fare business oggigiorno e quali sono le informazioni REALMENTE utili che possono aiutare anche chi sta iniziando da zero a farsi un’idea e poter monetizzare qualche preziosa intuizione.

Anche perché potrebbe esistere il segreto per il successo.


No non ho intenzione di diffondere delle false informazioni, ho reale interesse a mostrare conferme su quello che il pubblico ritiene di vero come credenza di pensiero quando è di fronte ad un tema scottante come quello di
fare business online.

Di soldi si parla.

Di guadagno si parla.

Di marketing si parla.

Di aiutare le persone si parla.

Anche se in realtà niente di tutto questo viene visto sotto questa luce.

Cosa ne pensa Mik Cosentino sul come creare un Business Online?


Questo articolo è iniziato con una constatazione ben precisa, ovvero quella di condividere dei miei personali segreti riguardo come muoversi correttamente in un mondo che io ormai conosco piuttosto bene.

Non lo dico perché mi piace essere “sopra le righe”, lo dico per una cognizione di causa.

Perché tutto quello che realizzo online è frutto delle mie conoscenze di digital marketing, quindi saper mettere di fronte il giusto pubblico, il giusto prodotto o servizio.

Tutto quello che dichiaro come comunicazione è un “tramite” che sposta l’attenzione delle persone verso una situazione a loro desiderata che potrebbero facilmente raggiungere grazie a quello che ho realizzato.

Ecco… direi che possedere questa consapevolezza ogni qualvolta si vuole fare business online è di vitale importanza.

Spesso le persone dimenticano che i business si realizzano dietro le necessità del pubblico, e non intorno a delle personali considerazioni, rischiando così di costruire progetti che sono già “fallati” prima di farci del marketing sopra.

Ecco perché prima che tu possa addentrarti nel mondo del business online è bene che tieni conto di alcuni miei segreti che ho scoperto nel tempo (pure sulla mia pelle e a mie spese).

SEGRETO #1 – Se non c’è un gruppo di persone disposto e disponibile a spendere soldi per accedere ad un servizio specifico, è inutile che provi a reinventare la ruota


Prima di rendere complesse le cose semplici, partiamo dai fondamentali.

Un business online si crea nel momento in cui sai per certo che c’è un gruppo di persone (avatar cliente) alla ricerca più o meno attiva di un servizio o prodotto presente sul mercato che permette di risolvere un problema o raggiungere un desiderio, erogato da aziende o professionisti con delle caratteristiche ben precise.

Se ad oggi non sei al corrente di queste informazioni, non sai in quale nicchia stai operando o vorresti operare, non hai un’idea ben nitida della situazione, quali sono i problemi più sentiti dal pubblico… beh non sei in possesso delle minime informazioni necessarie per dare vita ad un business online che monetizza nel tempo.

Perché guadagnare online preclude conoscere queste informazioni preventive, seppur banali, rappresentano un forte metro di misurazione. E ahimè conosco molte persone che hanno “brillanti idee” ma che non trovano applicazione sul mercato perché anacronistiche o fuori luogo.

Quindi prima di addentrarti nei meandri del voler già spendere soldi per realizzare un funnel di marketing con l’obiettivo di scremare dei contatti a quello che è un tuo progetto o servizio, e vendere anche ad alto costo sperando che qualcuno possa abboccare (anche se questo in realtà non è minimamente fare marketing – il business si fa con i numeri e non con le semplici opinioni della speranza) assicurati di avere chiarezza su quanto condiviso, altrimenti rischi di mettere in piedi qualcosa che non vuole nessuno.

Poi è una conseguenza farsi male e arrivare alle conclusioni sbagliate.

SEGRETO #2 – Fai attenzione a non essere tu il miglior cliente del tuo business immaginario


Purtroppo accade anche questo così come avviene nella
vendita online.

Le persone comprano quando credono che prendendo un prodotto o servizio, la loro situazione si arricchisce, diversamente da quanto sta succedendo adesso.

Tuttavia pensare ad un business online, prevede il fatto di pensare a cosa proporre come servizio e trasformazione al cliente. Quindi se un videocorso, delle consulenze a distanza, delle masterclass, dei gruppi di coaching o qualsiasi altra cosa essa sia.

Tuttavia non sempre ciò che pensiamo di proporre in vendita all’interno di una nicchia potrebbe essere realmente richiesto e sia effettivamente la cosa giusta per quel pubblico di persone.

A volte il pubblico non desidera minimamente quello che noi pensiamo sia giusto, ecco perché fare un test preventivo di mercato per validare anche in organico quello che si ha intenzione di proporre, è molto importante.

Perché lo dico?

Perché ti eviti di sprecare tempo appresso a dinamiche inutili che non porterebbero a niente sia come guadagno ma anche come percezione sul mercato.

Troppe volte ho visto persone sprecare il loro tempo, le loro risorse, le loro energie e la loro immagine in programmi che mai hanno visto la luce del sole, come se fossero dei prodotti fuori mercato che nessuno vuole nemmeno.

Viviamo in un’epoca in cui ogni cosa viaggia alla velocità della luce, e se noi non siamo ben attenti e propensi a stare al passo con i tempi capendo sia quali sono le tendenze del mercato e sia le esigenze del pubblico… difficilmente saremo in grado di pensare a qualcosa di realmente innovativo e richiesto dalle persone.

SEGRETO #3 – la semplicità vende sempre


Uno dei principi che viene spesso dimenticato anche dai più navigati nel settore del
marketing online è proprio ricordare di rendere semplici ed immediate le eventuali transazioni economiche del pubblico.

Richiedere molti dati in fase di acquisto (a meno che non siano giustificati) rischia di bloccare la propensione d’acquisto del pubblico.

E’ un dato di fatto: le persone sono tendenzialmente pigre e se non conoscono chi sta vendendo qualcosa online e non vengono motivate a farlo subito senza indugiare, aumentano le loro barriere, rimandando l’acquisto.

Ecco perché nel momento in cui realizzo tutto il marketing che è orientato a vendere quello che è un prodotto o servizio, oltre a validarlo preventivamente, devo tenere conto anche di questi aspetti, altrimenti la “user experience” degli utenti va a farsi benedire vanificando ogni singolo sforzo.

Ahimè viviamo in un’epoca in cui ogni singolo dettaglio conta più di tutto il resto, e se non ne tengo minimamente conto, poi corro il rischio di vanificare anche le migliori intenzioni.

Pertanto considerando la fase di acquisto di un prodotto o servizio, devo cercare di mettermi nei panni dell’utente e capire quale possa essere la strada migliore per agevolargli questa transizione, facendolo sentire importante nella decisione e di aver appena concluso un affare.

Di questo potrei stare e parlarne ancora per ore, ma eventualmente apriremo un capitolo a parte strada facendo.

Quello che conta (adesso) è che ti sia arrivato il concetto.

SEGRETO #4 – ricompensa istantanea o aspettiamo nel tempo?


Quando dico che bisogna prevedere pure le tempistiche di acquisto di un utente, mi riferisco ANCHE a questo.

Mi spiego meglio.

Ci sono business in cui la gratificazione istantanea è immediata, quindi il fatto di poter in qualche modo comprare prodotti a basso costo vince su tutto il resto.

Ed io così riesco ad avere una gratificazione IMMEDIATA a fronte di tutto il lavoro svolto nella definizione del marketing online.

Il problema poi è capire se la persona che ha appena comprato usufruisce subito del contenuto richiesto oppure lo utilizza più avanti nel tempo.

Perché questo andrà a determinare una recensione più o meno positiva di quanto l’utente ha appena comprato. E siccome oggi riesce a prosperare chi ha modo di avere le migliori recensioni online – veritiere possibilmente (anche questo fa parte del gioco) è chiaro che se non lo considero, potrei essere visto solamente come uno stolto!

Inoltre l’altra faccia della medaglia è la creazione di un business online in cui l’acquisto di un utente è anche continuativo nel tempo e non solamente “one shot” e basta.

Tenere conto di quanto vale “economicamente parlando” una persona all’interno di un ecosistema di business online, non è da prendere sottogamba.

Questo permette di capire quali devono essere i NUMERI da considerare per far funzionare correttamente un business.

Come dicevo prima: sono i numeri che contano e non le opinioni.

Sempre un altro aspetto da considerare riguardo la gratificazione istantanea, è da rivedere nel prodotto o servizio erogato.

La persona deve poter avere un assaggio immediato di quello che io metto a servizio del pubblico, perché se l’utente deve aspettare molto tempo da quando acquista nell’avere una gratificazione di quello che ha preso, è molto probabile che non acquisterà di nuovo da me.

Anzi, sarà ben dissuaso dal farlo.

Pertanto se nella natura del mio prodotto non c’è una gratificazione di nuovi concetti appresi, nuove consapevolezze acquisite o anche di risultati immediati… lo devo far presente al pubblico così è consapevole di quello che acquista.

La trasparenza sempre: è meglio essere sinceri e chiari sin da subito anziché circondare “del nulla cosmico” quello che proponi alla tua nicchia di mercato.

Per costruire un business online si deve partire dai NUMERI e non dalle sole opinioni

i kpi su come fare business online


Lo ribadisco perché male non fa: troppo spesso succede ancora oggi che quando si pensa a come poter guadagnare online si guarda al business online come una situazione molto “banale” (a volte anche troppo): creo un prodotto, lo vendo, incasso soldi, divento ricco e reitero il processo.

Mi dispiace disilludere queste aspettative, ma i meccanismi non funzionano in questo modo.

Eh no, non è così “banale” come sembra.

In realtà è molto di più rispetto quanto condiviso.

La creazione di un business online prevede il fatto di coprire un’esigenza scoperta o una necessità del pubblico attraverso la fruizione di un prodotto o servizio che rappresenta una vera e propria novità nel settore che spinge le persone a volersi interessare a tutti i costi, perché quanto condiviso è realmente interessante.

Se non esiste una percezione del genere all’interno di una nicchia, o la creo o devo lasciare perdere tutto quanto, altrimenti corro il rischio di vanificare anche le migliori intenzioni.

Ecco perché tutto parte dall’analisi di mercato, quindi dalla nicchia, dai concorrenti, dai già prodotti presenti e dalla loro durata.

Non tutto quello che viene proposto ha la stessa “vita media” e se ometto dalla mia analisi queste importanti e vitali considerazioni, rischio poi di crearmi delle forti aspettative che vengono disattese dai fatti reali.

Questo rappresenta uno dei primi step che faccio presenti ai miei studenti quando analizzano il mercato che vogliono conquistare, tenendo conto dei loro bisogni ma anche di quelli del mercato, trovando poi un punto in comune creando prosperità e benessere all’interno della loro nicchia di mercato.

Ovviamente si tratta di un tema piuttosto articolato e lungo da prendere in considerazione all’interno di questo articolo.

Ma che ho pensato di argomentare come primo step dentro ad Aria Fritta >>

Capisco che il nome utilizzato sia piuttosto provocatorio ma l’ho fatto proprio per agganciarmi ad una constatazione presente sul mercato, che è quella di proporre online cose intangibili che non si riescono a percepire come avverrebbe con l’acquisto di prodotti fisici.

Ecco perché la cosa migliore che puoi fare adesso è renderti conto tu stesso come utilizzare il giusto approccio in una nicchia di mercato che già conosci o in qualcosa che potresti conquistare nel tempo, dopo esserti fatto un’idea con numeri alla mano di che aria tira.

Fai le tue dovute ricerche e ricorda di utilizzare in modo efficace le informazioni scoperte in questo pratico articolo.


Al tuo successo,

Mik Cosentino


PS. Ci sono 4 segreti da considerare nella
creazione di un business online e possono essere riepilogati come segue:

  • Se non c’è un gruppo di persone disposto e disponibile a spendere soldi per accedere ad un servizio specifico, è inutile che provi a reinventare la ruota;
  • Fai attenzione a non essere tu il miglior cliente del tuo business immaginario;
  • la semplicità vende sempre;
  • ricompensa istantanea o aspettiamo nel tempo?

Visti così potrebbero dire tutto e dire niente, ecco perché ti invito a leggere il contenuto dell’articolo per renderti conto più nel dettaglio del perché a mio avviso siano così importanti i punti condivisi per scoprire come creare il tuo business online.

C’è un’importante ragione dietro ciascuno di essi, ragione che ti invito a non trascurare se vuoi realizzare un business online duraturo nel tempo.

PPS. Considera che nel video condiviso c’è espresso un concetto molto importante che riguarda la gestione dei momenti “bui” qualora le cose non dovessero andare come preventivato e non si ha idea di come uscirne fuori.

Visionalo perché sarà molto utile poter ricaricarsi con il giusto mindset.

Sembra la solita frase sentita ormai mille volte, ma avere il giusto mindset non è cosa scontata, anche quando sembra banale, non lo è mai.

Il Content Marketing è INUTILE se non sai VENDERE. Te lo dice Mik Cosentino

content marketing mik cosentino

Se è la prima volta che capiti sul mio sito e ti stai chiedendo se ha realmente senso ascoltare quanto ha da condividere questo Mik Cosentino, allora ti invito a dare un’occhiata qui >>

In tal modo ti rendi conto chi sono, cosa faccio e quelli che sono i Mik Cosentino Corsi.

Del resto quando si vuole creare un contenuto di marketing, la prima cosa da fare è “chiarire” la propria posizione, specialmente nei confronti di un pubblico che magari non ci conosce e non ha la ben che minima idea di chi siamo e cosa facciamo.

Proprio quello che ho fatto un attimo fa.

E sulla falsa riga dell’attuale condivisione, il tema di cui voglio parlare con te oggi ha a che vedere con un argomento che a volte viene sotto considerato ma che la maggior parte delle persone che giustamente si trovano a voler condividere il loro sapere nel mondo del digital marketing pensano sia “cosa buona e giusta”.

Il content marketing è INUTILE se non sai vendere. Te lo dice Mik Cosentino in un video estratto dal mio canale You Tube che ti invito a visionare per farti capire nel dettaglio il significato di quest’argomentazione piuttosto controversa.


Quello che ho condiviso nel video è stato estrapolare un aneddoto che mi è REALMENTE successo quando ero agli albori della mia carriera come digital marketer ed
InfomarketingX era ancora nei miei lontani pensieri.

Il punto è questo: se abitui troppo bene un pubblico di persone a ricevere contenuti gratuiti su contenuti gratuiti senza alcun orientamento alla vendita… poi succede che il giorno in cui “giustamente” proponi qualcosa che possa portare ULTERIORE valore percepito al tuo pubblico (anche già pagante) dietro compenso economico, poi ti ritrovi i forconi puntati sulle chiappette.

Posso assicurarti che ci rimani piuttosto male dopo oltre un anno di supporto (non dovuto) erogato proprio per prendere a cuore il successo di ogni singolo partecipante ad un programma di formazione che ora è molto diverso rispetto all’epoca.

La cosa sconcertante è che avevo a che fare con un pubblico che già stava ricevendo MOOOLTO di più rispetto quello che invece aveva pagato e la stragrande maggioranza di questi aveva pure ottenuto risultati ripagando ben oltre l’investimento profuso per entrare in quel programma formativo.

Ho voluto precisare questa cosa perché già dall’inizio della mia carriera in questo mondo ho dato sempre dei contenuti che in qualche modo portassero nuovi risultati a chi intraprendeva il viaggio – premura che ad oggi sembra completamente persa da coloro che propongono situazioni potenzialmente simili a quello che faccio io da anni a questa parte.

Vabbè, a parte questo, nell’aneddoto che ti ho condiviso, per certi versi ero entrato nel “loop” del fai contenuto che un giorno le persone te ne saranno riconoscenti.

Ah sì ho visto!

Ma ci sta, alla fine ognuno di noi reagisce in modo differente a seconda del contesto e se io Mik Cosentino dovessi trovare un ERRORE che ho commesso all’epoca è stato proprio questo: dare di più di quello che una persona si aspettava di ricevere con la “pretesa matematica” che – in quel caso – avrebbero accolto positivamente una mia offerta futura.

Purtroppo non è stato così (e lo avrei accolto se non li avessi considerati minimamente) ma forse come dice un detto “più tratti male una persona e più ti considera”.

Sia chiaro: quanto ho appena condiviso è solamente una citazione del mondo “popolare”.

Ma forse in quel caso Mik non hai saputo vendere bene...

Probabile.

C’è da dire che quello appena condiviso mi pare un pensiero piuttosto azzardato ma è plausibile sulla base di quanto ho esordito in questo contenuto – che ovviamente è GRATUITO – ma tra un po’ ci metterò un link per farti scoprire come riuscire a vendere sabbia pure ai beduini.

In fondo se sai fare questo (vendere della merce a chi in realtà ne ha già in abbondanza) non hai bisogno di crearti un eccessivo contenuto intorno i tuoi materiali di marketing – ma questo lo andremo ad analizzare a tempo debito.

Quindi la vera domanda che ci dovremmo porre è: cosa vuol dire fare content marketing in questo mondo digital?

La cosa sembra molto semplice, per alcuni addirittura banale, ma durante questi tempi così veloci, nel 2022 le cose non saranno più quelle di sempre.

E non lo dico per fare una profezia autoavverante, lo dichiaro per tutta una serie di eventi che stanno succedendo nel mondo online, un mondo che sta evolvendo alla velocità della luce, in cui nascono opportunità dietro ogni dove e allo stesso tempo implodono in loro stesse se non vengono gestite in misura corretta.

C’è chi spinto da qualche moda del momento o visionando qualche trend di mercato (senza capirne il reale funzionamento) segue ed emula persone incontrate per caso immaginando che tutto andrà bene ma… potrà mai andare bene seguire uno sconosciuto?

Cioè capiamoci: seguiresti mai una persona incontrata per caso se:

  • non ti ispira fiducia
  • non ti rassicura
  • non si palesa esperto in quello che dichiara
  • non ha casi studio da mostrare per essere un minimo coerente
  • non ha a cuore il reale successo delle persone

Te lo richiedo: seguiresti mai una persona che farebbe le cose solamente tanto per guadagnare online senza avere a cuore i benefici del proprio cliente ideale?

Considera una cosa: quanto sto condividendo ha una reale attinenza con il content marketing, perché per quanto sia vero dire che la creazione di contenuto segue la nicchia in cui ci si trova, il cliente a cui ci si rivolge e i problemi che si vogliono risolvere…

… in tutto questo se non hai a cuore le recensioni delle persone che parlano di te, dei tuoi servizi, corsi o quello che sia… beh puoi anche allontanarti da quello che faccio perché abbiamo dei principi e valori morali completamente distinti.

Per me in InfomarketingX (ed in ogni progetto che seguo) è FONDAMENTALE avere a cuore l’interesse e la cura di chi decide di investire su di me e su quello che ho creato e sto creando.

Mi sentirei veramente a disagio nel sapere di vendere informazioni (e di conseguenza trasformazioni) che però non sono in grado di fare nulla nella vita di chi le applica.

Ecco perché fare un video al giorno come strategia di digital marketing non sempre ha senso

strategia digitale


Il punto è questo: se tutto quello che ho da condividere non è minimamente finalizzato alla vendita di un prodotto o servizio e i contenuti gratuiti che realizzo non sono strutturati tali per cui vanno a smontare delle false credenze, ne creano di nuove potenzianti e stimolano la percezione umana a dire “
cavoli forse dovrei saperne di più e quindi dovrei valutare l’idea d’investire o comunque di spendere”, allora tutto quello che sto creando come content marketing è realmente debole.

Non è facile accettare e fare proprio questo cambio di paradigma ma in realtà è la base da cui dobbiamo partire per renderci conto che “occupare” il proprio tempo a fare delle azioni che non sono orientate al giusto risultato è un rischio che in teoria NESSUNO dovrebbe prendersi.

Dentro a questo mondo del digital marketing si ha la credenza che sia per forza di cose necessario creare dei contenuti gratuiti o comunque “farsi sentire il più possibile” dalla propria community o social network che siano, che in qualche modo le persone si interesseranno e vorranno avere maggiori informazioni su quanto stiamo portando avanti.

Ma dire “quanto sia preziosa la nostra sabbia rispetto quella dei Beduini non la rende di certo speciale ed unica”.

Serve fare un’altra cosa che rivelo passo passo nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

Piccolo spoiler: ti renderai conto del motivo di questo paragone nel momento in cui leggerai la pagina linkata poco fa.

Ovviamente quello che sto dicendo potrebbe far intendere che si deve focalizzare la propria attenzione UNICAMENTE sulla vendita e quindi lasciar perdere la parte di contenuto ma… poi anche qui il pubblico di riferimento potrebbe restare un po’ diffidente e dire che “si pensa solamente ai soldi” se si punta tutta l’attenzione sul “vendere, vendere e ancora vendere” senza considerare l’aiutare coloro che non riescono a capire come muoversi a riguardo in un contesto che non conoscono.

Ed ecco che sorge il dilemma del content marketing: quando creare contenuto gratis e quando vendere?


Chi lo sa? A questa domanda sembra non esserci un’adeguata risposta quando invece il nocciolo della questione è da ricercarsi a capo della strategia di
marketing stessa.

Fare un video al giorno per coprire dello spazio disponibile come visibilità online (essa sia derivante dai social network piuttosto che da un canale YouTube o podcast) poco cambia.

Perché fino a quando non si ha la ben che minima idea di cosa dire, come dirlo e con quale obiettivo per farsi conoscere e offrire una soluzione specifica ad un pubblico di persone che potrebbe avere bisogno di quello che sappiamo, il content marketing non potrebbe mai e poi mai trovare un’adeguata applicazione.

Ma nel momento in cui seguirai la lista che ti sto per condividere sarai in grado di capire quando fare content e quando è il caso di vendere, ma anche qui va capito COME fare contenuto e come fare vendita dall’altro, perché se poi rischio di dare più attenzione ad un contesto piuttosto che un altro posso vanificare tutto quanto.

Se invece seguirai quanto sto per dirti sarai capace d’innescare il giusto equilibrio all’interno del tuo ecosistema di marketing.

  • Non iniziare a creare contenuti gratuiti se quello che vuoi condividere non ha visto ancora il becco di un quattrino (il tuo prodotto o servizio offerto deve essere già stato venduto a qualcuno prima di proporre la minima offerta sul mercato altrimenti rischi di dare vita a qualcosa che nessuno vuole)

  • Focalizza SEMPRE l’obiettivo della tua comunicazione e perché mai una persona dovrebbe ascoltarti. Rispondi alla domanda: perché dovrei continuare ad approfondire l’argomento?

  • Cosa c’è di realmente speciale in quello che vuoi condividere? Risolvi un problema specifico in un specifico modo oppure hai qualche dubbio a riguardo?

  • Quanta esperienza hai dalla tua parte tale per cui un pubblico sarebbe ben contento di seguirti?

  • Hai mai venduto qualsiasi cosa (oltre quello che vuoi condividere gratuitamente come informazioni)?

  • Saresti in grado di “vendere” le informazioni che daresti gratuitamente? Nel senso: in una scala da 1 a 10 quanto riusciresti a convincere una persona a seguire quello che hai da condividere anziché fare dell’altro?

  • Non cadere nella trappola del dare molto contenuto che però non è strutturato per stimolare l’acquisto del pubblico – rischieresti di perdere solamente tempo e vivere dentro una “subdola” illusione

  • Hai definito in modo preciso ed univoco il pubblico a cui condividi la tua comunicazione?

  • Sei al corrente dei vari concorrenti presenti nella tua nicchia? Non fare finta di essere l’UNICO a proporre qualcosa di “innovativo” se non monitori il mercato. Fai attenzione alla trappola dell’ego, è MICIDIALE.

  • Da quanto tempo sono presenti e cosa offrono? Osserva bene.

  • Hai individuato il “percorso mentale” che il tuo cliente dovrebbe fare per rendersi conto che ha bisogno di quello che offri o comunque di un prodotto o servizio specifico per superare i suoi ostacoli e raggiungere più facilmente quello che ad oggi non ha piuttosto che prostrarsi dinanzi ai tuoi concorrenti?

Ora… prenditi del tempo per meditare e riflettere su quanto ti ho condiviso perché si tratta di un qualcosa che potrebbe darti MOOOLTO fastidio – e se succede BENE così perché vorrà dire che ho toccato delle note dolenti.

Del resto la mia fama mi precede, quindi chi mi conosce sa che a volte dico cose che possono far male, ma quando succede è per far SPALANCARE gli occhi onde evitare di commettere ERRORI inutili.

Perciò tornando al discorso della lista di concetti e domande condivisa, è stata messa a disposizione per farti riflettere su cosa vuol dire un concetto soltanto: l’importanza di trovare un giusto equilibrio tra content marketing e vendita.

Infatti la strategia di marketing può realmente aiutarti


A prescindere da quello che è il servizio o prodotto condiviso, in ogni meccanismo di marketing e non che si rispetti, ci sono tutta una serie di step da tenere in considerazione onde evitare di muoversi alla cieca piuttosto che ad esempio (questa è quella più sentita) cominciare ad aprire un gruppo facebook o telegram e dare contenuto piuttosto che fare video su video sperando che possa accadere qualcosa.

La realtà dei fatti è che la vendita non accade dalla sera alla mattina.

La vendita non avviene così tanto perché è fisiologica.

La vendita deve essere “indotta” in qualche modo e fare un video al giorno piuttosto che creare contenuto gratuito in un gruppo, non fa di questa costanza un elemento vincente.

Tutto dipende da come nasce, da qual’è il messaggio di marketing, da qual’è il pubblico coinvolto e perché una persona dovrebbe continuare a decidere di “barattare” il suo tempo per delle informazioni di valore o di dare dei “soldi” per raggiungere più velocemente un risultato.

Se in questo contesto non tengo conto di aver già venduto quello di cui voglio parlare online e mi sforzo a creare tutta una serie di hype, di interesse, di intrattenimento su un qualcosa che poi magari il pubblico non è nemmeno invogliato a comprare… beh rischio di fare seriamente un buco nell’acqua.

Ecco perché all’interno di InfomarketingX ribadisco spesso questo concetto, perché di base è quasi sempre poco considerato.

  • prima devo sapere in che mercato voglio operare
  • poi posso analizzare la situazione per rendermi conto di quale possa essere la miglior soluzione da prendere in considerazione
  • l’impacchettamento di un’informazione, prodotto o servizio, spesso viene completamente sbagliato perché si crede che in ogni contesto in cui ci si trova (natura del business) valgano le stesse identiche regole – in linea di principio è anche corretto ma poi devono essere adottate delle “correzioni” per far funzionare il tutto al meglio.

Ed è proprio in questo frangente che si precipita nel “generalizzare” pensando che:

  • creare una pagina social
  • farci dei contenuti sopra
  • aprire un canale youtube
  • registrare dei video
  • aprire un blog
  • scrivere degli articoli
  • aprire una mailing list
  • fare delle email
  • aprire una community
  • realizzare dei post

Sia la strada giusta per farsi vivo e cominciare poi ad attirare attenzione in quello che è il proprio contesto personale e a cascata fare vendite a manetta come se non ci fosse un domani.

Non sempre è giusto procedere in tal senso SPECIALMENTE se ogni azione non è orientata alla vendita.

Non ha MINIMAMENTE senso essere presenti online se non si ha un pizzico di attitudine alla negoziazione.

Non sono i like o le visualizzazioni che ti fanno guadagnare sul web.

Come non sono nemmeno i commenti e le condivisioni a farti arrivare soldi sul tuo conto corrente.

C’è bisogno di molto di più ad oggi.

E non si tratta nemmeno di fare “branding” o qualche “sponsorizzata per copertura” tanto per attirare l’attenzione.

No.

C’è prima da capire la giusta impalcatura di marketing da realizzare che possa sorreggere tutto il meccanismo di vendita che porta una persona a voler REALMENTE comprare un prodotto o servizio, per poi passare alla fase in cui si creano una serie di contenuti con l’obiettivo d’innescare interesse ed attenzione intorno, mirati a convincere che quello che abbiamo da offrire è realmente la cosa migliore per quella persona.

Il content marketing e la vendita devono andare di pari passo.

Uno non esclude l’altro.

Se poi vengono fusi nel giusto mix tale per cui nel momento in cui una persona visiona del materiale gratuito e ne rimane sempre più interessata al punto da voler accedere ai contenuti a pagamento… ecco che si è innescato il giusto compromesso.

Chiaramente tutto questo non lo si può fare dalla sera alla mattina, non lo si può improvvisare, così come non si può improvvisare la vendita.

Ecco perché prima è bene partire da lei, così la conosci, ci prendi confidenza e alla fine ti rendi conto che non è nemmeno così pessima come qualcuno ti ha raccontato in qualche momento della tua vita.

Non serve essere insistenti.

Non serve avere la parlantina.

Non serve nemmeno indossare giacca e cravatta.

Al tuo successo,

Mik Cosentino

PS. Lo riconosco, questo articolo è stato piuttosto argomentato ma in tutto questo non ci dobbiamo dimenticare UNA cosa, forse quella più importante su TUTTE, che se io non ho inteso che dentro ad una specifica nicchia è REALMENTE richiesto quello che voglio condividere e proporre… a poco serve parlare di content marketing e vendita.

Queste due facce della stessa medaglia trovano applicazione nel momento in cui portano avanti la conoscenza e l’approfondimento di temi che sono richiesti dentro la nicchia specifica.

Ma anche di questo contesto ne parleremo a tempo debito.

Per il momento impara a vendere perché se lo saprai fare, poi estrapolare dei contenuti gratuiti mirati ad intrattenere, invogliare e convincere si riesce a realizzare senza troppa difficoltà.

Ma provare a creare contenuti senza saper vendere… ti dico già che è una battaglia persa ancor prima di iniziare.

Poi c’è anche chi lo fa – seppur (sotto sotto) tenta comunque di proporre qualcosa in modo “timido”.

Pure qui si potrebbe aprire un capitolo infinito…

PPS. Chiaramente quando parlo di vendita non mi riferisco ad un venditore di pentole o ad una persona insistente.

Mi riferisco a dei criteri che potrai approfondire tu stesso cliccando qui >>

PPPS. Se ti stai chiedendo come puoi trovare un adeguato compromesso tra il fatto di creare contenuto, come e quando veicolarlo senza risultare dei venditori di pentole ma peggio ancora dei buon SAMARITANI che tutto offrono innescando poi nel pubblico pure un senso di “pretesa” a prescindere… continua a seguirmi perché nelle prossime uscite settimanali avrai ulteriore chiarezza su questi aspetti apparentemente scontati ma poco compresi.