Venditori Sotto Assedio: Quando i Clienti si Trasformano in Guerrieri Anti-Manipolazione

venditori sotto assedio

Spadoni affilati, scudi alzati e armature lucenti – i clienti di oggi sono pronti per la battaglia. 

Ma non stiamo parlando di un assalto medievale; stiamo parlando dell’arena moderna delle vendite

Nell’epoca dell’informazione, i consumatori non sono più semplici bersagli pronti a cadere sotto il fascino di venditori astuti o d’assalto. Essi sono, invece, guerrieri anti-manipolazione, armati fino ai denti con dati, recensioni e un acuto senso di scetticismo. 

Questo è un mondo in cui i venditori si trovano ora sotto assedio, affrontando non solo obiettivi di vendita, ma anche consumatori sempre più esigenti, preparati e DIFFIDENTI.

Comprano solamente se si fidano realmente di chi c’è dall’altra parte (oltre che del prodotto in sé e per sé).

Se non ti sei ancora registrato sappi che Martedì 4 Luglio alle ore 21 italiane terrò una riunione di famigghia.

Ecco l’invito:

Ma come siamo arrivati a questo punto? C’è stata una volta in cui il venditore era visto come un consulente fidato, una guida che aiutava i clienti a navigare attraverso opzioni e scelte individuando quella migliore e più funzionale per lui. 

Col passare del tempo, tuttavia, alcune tattiche di vendita si sono fatte più aggressive, e talvolta persino manipolative. I clienti, a loro volta, hanno cominciato a indossare corazze per proteggersi perché non sono scemi.

Hanno una testa per ragionare ed un cuore per sentire se sono raggirati o realmente aiutati. Purtroppo molti (se non troppi) venditori d’assalto hanno rovinato questo mondo della vendita rendendolo uno schifiu finiu.

Ora, l’arte della vendita non riguarda solo il persuadere; riguarda anche il superare le difese erette da consumatori che si sono stufati di tattiche scorrette, manipolative e veramente al limite del ridicolo.

In questo articolo, esploreremo l’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione, le battaglie che i venditori affrontano, e le strategie che possono adottare per riallineare le proprie tecniche con i valori di autenticità e integrità – aspetti che da anni ormai sono venuti a mancare in questa nicchia.

Stiamo per entrare in un viaggio attraverso i campi di battaglia delle vendite moderne, dove solo i più adattabili e rispettosi possono sperare di uscire vittoriosi.

Facciamo un salto nel passato per capire il presente: cosa sta succedendo e come mai la situazione sembra sfuggire di mano nel panorama della Vendita Telefonica

Se vogliamo comprendere pienamente la metamorfosi dei clienti in guerrieri anti-manipolazione, dobbiamo prima fare un salto indietro nel tempo, per esplorare l’evoluzione del panorama delle vendite.

Una volta, i venditori erano visti come artefici di opportunità. Negli anni ’50 e ’60, ad esempio, un venditore era spesso la principale fonte di informazioni per un cliente. La gente si affidava al loro know-how e competenza per prendere decisioni informate riguardo a prodotti e servizi. 

L’onore e l’integrità erano valori fondamentali, e la relazione tra venditore e cliente era al centro dell’interazione. Questa era un’epoca in cui un affare veniva sigillato con una stretta di mano e la parola di un uomo aveva un significato profondo.

Proprio come oggi infatti (LOL)

Col passare del tempo, la competizione nel mondo delle vendite si è intensificata. Negli anni ’80 e ’90, con l’espansione delle opzioni di consumo e la crescente pressione per raggiungere obiettivi di vendita, alcune tattiche di vendita divennero più aggressive.

Questo era l’apogeo dei cosiddetti “venditori d’assalto“, che usavano tecniche di pressione, talvolta al limite dell’etico, per chiudere vendite. In questa era, la quantità spesso aveva la precedenza sulla qualità delle relazioni.

Ed è così che i tempi d’oro vengono inquinati da azioni fuori luogo, creando poi un senso d’insoddisfazione generale che porta le persone a vedere tutto in modo completamente diverso.

L’Era Digitale non ha di certo aiutato a ristabilire gli equilibri nella Vendita Telefonica - e tra un attimo ti spiego perché

All’alba del 21° secolo, il mondo delle vendite fu scosso da un nuovo fattore: l’era digitale. L’accesso a Internet ha reso le informazioni facilmente disponibili per tutti. I clienti non erano più dipendenti dai venditori per informarsi sui prodotti o servizi. 

Al contrario, spesso entravano in una negoziazione già ben informati. E non stiamo parlando della semplice gestione delle obiezioni. E’ molto di più di questo. 

A molti venditori capitava di fare delle telefonate in cui il prospect ne sapeva quasi più di lui, ed è in quel caso che come “venditore” non hai quasi via di scampo, perché viene demolita la tua preparazione, la tua autorità e quindi anche la tua percezione come professionista.

Il rimedio? Cambiare approccio, cambiare via, cambiare strada proprio come rivelerò Martedì 4 Luglio alle ore 21 in un’importante riunione di famigghia:

Inoltre, l’avvento dei social media ha dato voce ai consumatori, permettendo loro di condividere esperienze e recensioni, che a loro volta influenzavano le decisioni di acquisto degli altri.

E’ come se in qualche modo si creasse una sorta di rete di comunicazione tra i vari potenziali clienti potendo capire se aveva senso comprare un prodotto o servizio leggendo i feedback altrui.

Così in un baleno la percezione, credibilità e autorità di chi propone servizi o prodotti online, viene distrutta in un attimo.

La conseguenza a tutto questo? I clienti hanno iniziato a sviluppare un senso di sfiducia verso i venditori. Hanno cominciato ad armarsi con conoscenza e a sviluppare un acuto senso critico. L’epoca in cui un venditore poteva facilmente persuadere (o peggio ancora “raggirare”) un cliente inconsapevole stava tramontando rendendo il lavoro del venditore molto più complesso e difficile.

Sarebbe bastato un approccio più etico, più orientato ai valori umani piuttosto che distruggere la percezione di una nobile professione solamente per un mero “piacere di commissione”:

Fa figo ricevere commissioni in termini di vendite per quello che si propone, ma deve anche essere in linea con quello che il cliente vuole e anche per la situazione in cui si trova. Purtroppo queste azioni fuori controllo e prive di alcun senso morale, hanno innescato un forte senso di sfiducia.

L’ascesa dei Guerrieri anti-manipolazione: i Prospect in rivolta

Immaginate un esercito di consumatori con scudi alzati, armati di smartphone e pronti a sfidare ogni affermazione che un venditore fa. Questa è la realtà di oggi, dove i clienti non solo si aspettano di essere informati, ma sono anche pronti a combattere contro qualsiasi tentativo di manipolazione o inganno.

Una delle armi più potenti che i clienti di oggi brandiscono è la conoscenza. Con l’accesso illimitato alle informazioni attraverso internet, sono in grado di ricercare in profondità prodotti e servizi. Sanno quanto dovrebbero costare, conoscono le alternative, e hanno letto le recensioni di altri consumatori. Questa armatura di conoscenza li rende meno vulnerabili ai trucchi e alle tattiche di vendita di basso livello.

Il continuo assalto di marketing e pubblicità ha portato molti consumatori a sviluppare un naturale scetticismo verso le affermazioni dei venditori. Essi tendono ad alzare gli scudi quando sentono un pitch di vendita, e guardano con occhi critici ogni informazione che viene loro presentata. Questo scetticismo è diventato una forma di autodifesa, aiutandoli a filtrare le informazioni e a prendere decisioni di acquisto più ponderate.

Ma in tutto questo scenario molto più “ostico” ci sono pure degli ulteriori alleati dei consumatori, perché i clienti non combattono da soli; si appoggiano a una rete vasta di altri consumatori attraverso i social media e le piattaforme di recensioni. 

Queste “lame della risorsa sociale” sono affilate e potenti, poiché una singola recensione negativa o un post virale sui social media può danneggiare seriamente la reputazione di un prodotto o di un’azienda. Questo conferisce ai consumatori un potere senza precedenti, permettendo loro di condividere le proprie esperienze e di influenzare le decisioni di un pubblico molto più ampio.

La conseguenza?

Le aziende possono trovarsi costrette da un giorno all’altro ad elaborare strategie di difensiva e di protezione contro questi attacchi da parte dei prospect, ma il danno è fatto.

Le recensioni negative, video virali di clienti insoddisfatti per quello che hanno acquistato da un fornitore piuttosto che un altro, possono creare non pochi problemi, ecco perché è di vitale importanza ritornare ai principi di etica e morale.

In questo nuovo paesaggio, i venditori devono riconsiderare il loro approccio. Non si tratta più di conquistare e sopraffare il cliente, ma di guadagnare la sua fiducia e collaborare per trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di entrambe le parti. Questo può includere l’essere più trasparenti riguardo ai prodotti, l’ascolto attivo delle preoccupazioni dei clienti e l’adattamento alle loro esigenze facendolo sempre con i modi migliori e non come un senso di resa o di sottomissione, perché poi si genera un effetto contrario.

L’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione rappresenta una nuova era nelle vendite. Per prosperare, i venditori devono evolversi da assalitori a alleati, e capire che il vero potere risiede nella costruzione di relazioni autentiche e rispettose con i clienti armati di oggi.

Esiste un modo per ritrovare l’equilibrio perduto da ambo le parti, ma non è detto che tutti siano disposti a pagarne il prezzo.

Strategie di Adattamento per Venditori: la nuova strada del Padrino della Vendita

In un mercato in cui i clienti sono sempre più informati e diffidenti verso tattiche manipolative, i venditori devono adottare nuove strategie per prosperare e far ritornare l’onore.

A questo ci ha pensato Mik Cosentino (il Padrino della Vendita) che Martedì 4 Luglio alle ore 21 italiane rivelerà il nuovo approccio alla vendita lasciando indietro e nel dimenticatoio tecniche d’assalto che hanno distrutto la percezione del venditore moderno.

Le nuove strategie devono essere incentrate sull’aggiunta di valore, l’instaurazione di relazioni di fiducia e l’adattamento alle mutevoli esigenze dei clienti. 

Solamente così si può pensare di ristabilire l’ordine, l’onore e il rispetto andati perduti.

Ecco alcuni suggerimenti utili dal Padrino della Vendita:

  1. Sviluppare la Consapevolezza del Cliente

I venditori devono acquisire una comprensione approfondita delle esigenze, delle priorità e dei punti di dolore dei loro clienti. Questo richiede ricerche, ascolto attivo e la capacità di porre domande che portino a informazioni preziose. Conoscere veramente i clienti permette ai venditori di posizionare i loro prodotti o servizi come soluzioni efficaci.

Ma non deve essere “un obbligo” vendere a tutti i costi. Si vende solamente a coloro che hanno reale bisogno di questo. Altrimenti è inutile tentare di proporre qualcosa che magari non serve al cliente.

  1. Essere Trasparenti e Onesti

La trasparenza e l’onestà sono fondamentali per guadagnare la fiducia dei clienti. I venditori devono essere aperti riguardo ai vantaggi, ma anche alle limitazioni dei loro prodotti o servizi. Quando un cliente vede che un venditore è disposto a essere onesto, anche quando non è conveniente, è più incline a sviluppare un rapporto di fiducia.

Ed è questo uno dei principi della vendita che rivelerà don Mik Cosentino il 4 Luglio.

Partecipa alla riunione di famigghia cliccando qui >>

  1. Fornire Valore Aggiunto

Oltre a vendere un prodotto o un servizio, i venditori devono concentrarsi su come possono aggiungere valore al cliente. Questo potrebbe includere offrire consulenza, risorse educative, supporto post-vendita o qualsiasi altra cosa che aiuti il cliente a ottenere un maggiore ritorno sull’investimento.

Il venditore non deve limitarsi a vendere e basta. Dovrebbe diventare più una figura che ti affianca in tutto il tuo processo di acquisto e instaura una relazione con il prospect che va oltre alla necessità di vendita.

  1. Costruire una Presenza Positiva sui Social Media

I social media sono un potente strumento per interagire con i clienti e costruire un brand. I venditori devono essere attivi sui social media, condividendo contenuti utili, rispondendo alle domande e partecipando alle discussioni. Una presenza positiva sui social media può aiutare a costruire la fiducia e attrarre nuovi clienti.

Ma soprattutto il venditore mostra un reale attaccamento all’azienda, a quello che offre, a come lo condivide, a cosa condivide… in pochi considerano questo aspetto ma ha un impatto notevole in termini di riconoscenza e fiducia reciproca.

  1. Sviluppare Capacità di Negoziazione Collaborativa

La negoziazione non deve essere vista come un gioco a somma zero, dove una parte vince e l’altra perde. I venditori devono sviluppare abilità di negoziazione collaborativa, lavorando con i clienti per trovare soluzioni che siano vantaggiose per entrambe le parti.

Adottando queste strategie, i venditori possono adattarsi al nuovo panorama delle vendite, in cui i clienti sono sempre più esigenti e informati. Attraverso un approccio basato sull’integrità, sulla comprensione delle esigenze del cliente e sulla creazione di valore, i venditori possono costruire relazioni di fiducia che portino a successi duraturi.

Aspetto che nella maggior parte dei casi non è molto digerito e accolto.

  1. Formazione Continua

Se c’è una cosa per cui mi batto ogni giorno è questa: la formazione.

Non si può pretendere che nel momento cui si diventa abili con una competenza o abilità poi non sussistano necessità di aggiornamenti o approfondimenti. Il mercato cambia, le esigenze delle persone sono mutevoli e credere di utilizzare sempre i soliti approcci a prescindere da quello che succede è utopia.

Urge sempre periodicamente la necessità di aggiornarsi, capire cosa sta succedendo sul mercato e prendere poi azioni correttive. Chi non è disposto e disponibile a fare questi cambiamenti, rischia di restare indietro e usare approcci obsoleti che non hanno la stessa efficacia.

  1. Focus sul Customer Success

Infine, uno degli aspetti più importanti per i venditori moderni è assicurarsi che i clienti abbiano successo utilizzando i prodotti o servizi che hanno acquistato. Questo implica un supporto continuo, il monitoraggio dei risultati e la disponibilità a fare aggiustamenti in base ai feedback del cliente. Un cliente che ottiene successo grazie al tuo prodotto o servizio è più propenso a diventare un cliente fedele e a fare del passaparola positivo.

Ed è questo ciò su cui bisogna puntare sia come venditori ma anche come aziende. L’unione fa la forza e se si è coesi e uniti verso obiettivi comuni è possibile ottenere belle soddisfazioni non solo economiche ma anche di fatturato nel tempo.

Purtroppo si tende però trascurare questo aspetto e mettere in primo piano un risultato effimero di breve periodo come la “commissione” anziché un passa parola potente e duraturo nel tempo.

Per fare questo bisogna avere metodo, costanza e preparazione sul campo, altrimenti restare indietro e tagliati fuori è veramente un attimo.

Considerazioni finali del Padrino della Vendita Mik Cosentino

In un contesto in cui le relazioni tra venditori e clienti stanno attraversando un cambiamento radicale, è fondamentale esaminare le nuove dinamiche in gioco. Un tempo, il mestiere del venditore era rispettato e venerato, ma, con l’avvento di tattiche sempre più aggressive, la fiducia tra il venditore e il cliente ha subito un forte colpo.

Di conseguenza, è emerso un fenomeno interessante: l’ascesa dei guerrieri anti-manipolazione. Questi clienti moderni, armati di informazioni e conoscenza, sono diventati maestri nel riconoscere e contrastare le tattiche manipolative dei venditori.

In questo nuovo scenario, l’impatto sui venditori è notevole. Sfide quali la resistenza ai metodi tradizionali di vendita e la crescente necessità di autenticità sono diventate il fulcro delle dinamiche commerciali. I venditori che si aggrappano alle vecchie tattiche si trovano a lottare, mentre coloro che si adattano stanno scoprendo nuove opportunità.

Adattarsi richiede l’adozione di una serie di strategie. 

In primo luogo, i venditori devono sviluppare una consapevolezza approfondita delle esigenze e delle priorità dei loro clienti. Questo va di pari passo con la trasparenza e l’onestà; fornire informazioni aperte e sincere sui prodotti e servizi che si stanno vendendo è fondamentale.

Inoltre, i venditori devono concentrarsi su come fornire valore aggiunto. Questo non si limita solo al prodotto in sé, ma anche a elementi come la consulenza e il supporto che aiutano i clienti a ottenere il massimo dai loro acquisti.

Una presenza positiva sui social media in cui si interagisce autenticamente con i clienti può stabilire un’autorità di marca e costruire fiducia crescente nel tempo.

Inoltre, la negoziazione non deve essere vista come un gioco a somma zero, ma piuttosto come un processo collaborativo in cui entrambe le parti trovano soluzioni che sono reciprocamente vantaggiose.

Mantenere le competenze aggiornate attraverso la formazione continua è un altro elemento chiave, così come concentrarsi sul successo del cliente. Assicurarsi che i clienti traggano valore e soddisfazione dai prodotti o servizi che acquistano porterà non solo alla loro fedeltà ma anche a referenze positive.

C’è bisogno di rimettere ordine in questo scenario così cambiato negli ultimi anni, influenzato da un lato da tecniche manipolative e dall’altro dai mutamenti che sono stati figli di un contesto territoriale completamente diverso.

Per queste ragioni il Padrino della Vendita ha deciso di fare una riunione di famigghia in cui l’ordine, l’onore e il rispetto devono tornare a risplendere in questa nicchia.

Acido per i Caini delle Vendite: è Ora di Pulire Brutalmente il Mondo della Vendita dall’Infamia dei Closer e Venditori d’Assalto

i caini delle vendite

Immaginate un venditore che, come un avvoltoio in agguato, attende il momento giusto per gettarsi sulla sua preda. Usa parole al miele, promesse fasulle e pressioni sottili per spingere il cliente a comprare. 

Questo è il tipico esempio di un “Caino delle Vendite” – un venditore che utilizza tattiche manipolative e aggressive per chiudere una vendita a tutti i costi. 

Il settore delle vendite è diventato un campo minato, dove i clienti temono di essere ingannati. È giunto il momento di fare una pulizia radicale e rimuovere l’infamia che attanaglia il mondo delle vendite.

Ecco perché:

Se non l’hai ancora fatto ti suggerisco di iscriverti subito a questa importante riunione di famigghia perché è ora di riportare il rispetto e la dignità nel mondo della vendita.

Troppo spesso e troppe volte ancora oggi si vedono queste scene:

Non se ne può più di sentire parlare sempre di “lucro” come se l’unica persona che vince sempre è il venditore Caino che come un cane rabbioso assalta la preda noncurante di quello che ha bisogno e se davvero quello che gli si ha da proporre può servirgli veramente.

Bisogna mettere fine a tutto questo.

Ecco perché io Mik (Il Padrino della Vendita) Cosentino ho pensato di fare una riunione di famigghia il 4 Luglio alle ore 21 in cui:

  • 1) Discuteremo del problema dei Venditori Caini:

In tempi recenti, i closer e i venditori d’assalto, hanno gettato disonore sul mondo della vendita, spaventando le persone, i nostri prospect, che adesso non vogliono nemmeno più sedersi con te a discutere. È tempo di porre fine a questa situazione e sciogliere nell’acido i caini che hanno rovinato il tuo territorio.

  • 2) Ristabiliremo la dignità dei Venditori

Il venditore, un tempo uomo rispettato, è stato ridotto a meno di niente. Trattato senza riguardo, il suo orgoglio calpestato da coloro che sbeffeggiano il suo lavoro. I venditori, una volta visti con ammirazione, sono ora guardati con occhi che esprimono solo disgusto. Questo non può e non deve continuare.

  • 3) Parleremo del NUOVO modello di Vendita per Vendere con Onore e Rispetto

L’onore, il rispetto, sono valori che sono stati dimenticati nel mondo della vendita. Ma il Padrino, non li dimenticherà mai. Svelerò a te tre strategie PASSO-PASSO, tre pietre miliari del nuovo modello di vendita che permetteranno a te, uomo d’onore, di vendere qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo, con la testa alta e il cuore fiero.

Una volta i Venditori erano rispettati, cosa che ad oggi non è più così, ecco perché:

Una volta, i venditori erano rispettati come professionisti capaci di connettere prodotti e servizi con coloro che ne avevano bisogno. L’onore, l’integrità e l’onestà erano i pilastri su cui si fondavano le relazioni con i clienti. Tuttavia, nel corso degli anni, la comparsa di tattiche di vendita più aggressive e spesso ingannevoli ha eroso questi valori fondamentali.

Se torniamo indietro di alcuni secoli, la vendita era un’attività principalmente basata su rapporti personali e comunitari. I bottegai e gli artigiani erano figure centrali nelle comunità. Essi non solo vendevano prodotti, ma spesso li creavano con le proprie mani. La loro reputazione si basava sulla qualità del loro lavoro e sull’integrità con cui conducevano i loro affari. L’onore e l’onestà erano essenziali perché operavano all’interno delle loro comunità e dipendevano dal passaparola per attrarre nuovi clienti.

Con la Rivoluzione Industriale nel XIX secolo, il mondo delle vendite subì una significativa trasformazione. La produzione di massa permise la creazione di prodotti su larga scala. Questo portò all’ascesa dei venditori che lavoravano per grandi aziende, spesso vendendo prodotti a un pubblico che si estendeva ben oltre la loro comunità locale. Inizialmente, molti di questi venditori erano ancora visti come portatori di opportunità, collegando i consumatori a prodotti innovativi che miglioravano la loro qualità della vita.

Col progredire del XX secolo, la competizione nel settore delle vendite si intensificò. Le aziende cercavano modi per distinguersi in mercati saturi, e alcuni venditori iniziarono a utilizzare tattiche più aggressive per chiudere le vendite. Questo era l’inizio delle tecniche di “hard selling”, che spesso implicavano pressioni, persuasione aggressiva e talvolta informazioni fuorvianti.

Nel tardo XX e all’inizio del XXI secolo, il pubblico divenne sempre più consapevole e critico delle tattiche di vendita aggressive. Il boom di internet rese i consumatori più informati e capaci di fare ricerche sui prodotti prima di effettuare un acquisto. Tuttavia, alcuni venditori risposero aumentando la loro aggressività o utilizzando tattiche ingannevoli. Questo ha portato a un ulteriore declino della percezione dei venditori da parte del pubblico, con molti consumatori che vedono ora i venditori come individui pronti a fare qualsiasi cosa per una vendita, piuttosto che come professionisti rispettabili.

L’impatto dei Caini delle Vendite e lo “schfiu finiu” che hanno generato:

I venditori che adottano queste tattiche manipolative hanno creato un clima di sfiducia. Molti clienti ormai associano il termine “venditore” a qualcuno pronto a ingannarli.

Guarda cosa mi avete fatto fare…

Questa situazione ha creato un circolo vizioso: i venditori si sentono pressati a utilizzare tattiche sempre più aggressive per raggiungere i loro obiettivi, mentre i clienti diventano sempre più diffidenti. Questo deterioramento della relazione cliente-venditore ha danneggiato sia il settore delle vendite che l’esperienza d’acquisto del consumatore.

L’impatto dei “Caini delle Vendite”, ossia quei venditori che si avvalgono di tattiche manipolative ed aggressive, è stato devastante per il settore delle vendite. La loro presenza ha creato un clima di sfiducia e ha alterato profondamente la dinamica delle relazioni tra venditori e clienti.

La fiducia è un ingrediente cruciale in qualsiasi relazione commerciale. I clienti hanno bisogno di fidarsi che il venditore abbia a cuore il loro interesse. 

Tuttavia, quando i venditori adottano tattiche manipolative, come l’occultamento di informazioni o la creazione di false urgenze, questa fiducia viene erosa. Quando un cliente si rende conto di essere stato manipolato, è probabile che sia meno disposto a fidarsi di altri venditori in futuro.

A causa delle azioni dei “Caini delle Vendite”, la professione di venditore è spesso vista in una luce negativa. Questo impatto va oltre i singoli incidenti; ha creato un’associazione mentale in cui il termine “venditore” viene spesso equiparato a “manipolatore” o “ingannatore”. Questo danneggia non solo la reputazione dei venditori, ma anche la percezione del valore che possono portare ai clienti.

Sebbene le tattiche aggressive possano a volte risultare in vendite a breve termine, spesso sono controproducenti a lungo termine. I clienti insoddisfatti possono diffondere la voce della loro esperienza negativa, e questo può dissuadere altri potenziali clienti. Inoltre, poiché la fiducia è stata compromessa, è improbabile che questi clienti diventino clienti abituali.

Con l’aumento delle tattiche aggressive da parte dei venditori, molti clienti hanno alzato le loro difese. Sono diventati più scettici, e in alcuni casi, più ostili nei confronti dei venditori. Questo ha portato a un ambiente in cui i clienti spesso chiudono il telefono in faccia ai venditori, ignorano le e-mail o messaggi di marketing, e generalmente evitano interazioni che sospettano possano essere tentativi di vendita.

Questa dinamica negativa non solo ha conseguenze per i venditori ma anche per l’industria nel suo complesso e per i consumatori. 

L’industria delle vendite può subire una diminuzione delle entrate a causa della perdita di clienti fedeli, mentre i consumatori potrebbero perdere accesso a prodotti e servizi che potrebbero effettivamente beneficiare loro, a causa della loro riluttanza a interagire con i venditori.

È evidente che l’impatto dei “Caini delle Vendite” ha avuto conseguenze devastanti per il settore delle vendite. Tuttavia, questo non deve essere il destino inevitabile dell’industria. È possibile ripristinare l’onore e l’integrità nel campo delle vendite, ma ciò richiede un impegno collettivo da parte di venditori, aziende, e anche consumatori.

Ecco perché hai un invito alla riunione di famigghia che non puoi rifiutare.

In questa riunione rivelerò…

Il nuovo modello di vendita contro-intuitivo che abbassa le difese del prospect rendendo l’acquisto inevitabile… senza dover manipolare nessuno!

Ti aspetto…

Baciamo le mani,

Don Mik – il Padrino della Vendita

C’è Necessità di un cambiamento radicale:

La soluzione non può essere un cambiamento graduale o superficiale. È necessario un vero e proprio terremoto etico nel mondo delle vendite. L’onore e l’integrità devono essere al centro dell’interazione con i clienti. Questo significa ascoltare attentamente le loro esigenze, fornire informazioni oneste e accurate, e concentrarsi su relazioni a lungo termine invece che su transazioni una tantum.

In un settore che è stato a lungo permeato da tattiche di vendita aggressive e manipolative, un cambiamento graduale o superficiale non è sufficiente. Ciò di cui abbiamo bisogno è una riforma drastica, un vero e proprio terremoto etico che risvegli il settore delle vendite e lo riporti alle sue radici di onore e integrità. 

Questo cambiamento radicale deve includere una serie di elementi chiave:

  • Ripristino dei Valori Fondamentali

I valori fondamentali di onore, integrità e rispetto devono essere ripristinati come pilastri dell’industria delle vendite. Questo significa che le aziende devono intraprendere un impegno serio per eliminare le tattiche manipolative e instaurare un codice etico che guidi tutte le interazioni con i clienti.

  • Ascolto e Comprensione dei Clienti

Un cambiamento radicale richiede un nuovo approccio alle relazioni con i clienti. Al centro di questo approccio deve esserci l’ascolto attivo. Questo significa comprendere veramente ciò che i clienti vogliono e hanno bisogno, invece di cercare di spingere prodotti o servizi che non sono in linea con i loro interessi. L’ascolto è la base per costruire relazioni di fiducia e di lungo termine.

  • Trasparenza e Onestà

Un altro elemento chiave di questo cambiamento radicale è la trasparenza. I venditori devono essere onesti e aperti riguardo ai prodotti o servizi che stanno vendendo, comprese le loro limitazioni. Questo aiuta a costruire una relazione di fiducia con i clienti, che saranno più propensi a tornare e a fare riferimento ad altri.

  • Focalizzazione sul Lungo Termine

L’obiettivo delle interazioni con i clienti non dovrebbe essere semplicemente realizzare una vendita; invece, il focus dovrebbe essere sul costruire una relazione a lungo termine. Questo significa vedere oltre la transazione immediata e considerare come si può fornire valore ai clienti nel tempo, attraverso un servizio di qualità e supporto continuo.

  • Riorientare la Formazione e le Politiche Aziendali

Le aziende devono prendere l’iniziativa per guidare questo cambiamento radicale, riorientando la formazione dei venditori e le politiche aziendali per allinearle con i valori di onore e integrità. Questo può includere l’introduzione di programmi di formazione etica, la modifica delle strutture di incentivazione, e l’implementazione di meccanismi di responsabilizzazione.

  • Coinvolgimento dei Consumatori

Infine, i consumatori devono essere coinvolti nel processo di cambiamento. Essi devono essere educati sull’importanza di sostenere aziende che aderiscono a pratiche di vendita etiche e devono sentirsi in grado di esprimere le loro preoccupazioni quando si trovano di fronte a tattiche di vendita non etiche.

Ecco le nuove strategie per una nuova Era di Vendite by Mik (il Padrino della Vendita) Cosentino

Per liberarci dell’infamia dei “Caini delle Vendite“, closer e venditori d’assalto, ecco tre strategie che promuovono etica, onore e rispetto nel settore delle vendite:

  • Educazione e Formazione:

Implementare programmi di formazione che enfatizzino l’importanza dell’etica e dell’onore nel processo di vendita.

Sempre meno aziende stanno considerando realmente cosa sono i principi morali ed etici e li trasmettono al proprio team.

Un’azienda di successo oggi che vuole prosperare nel tempo considerando i social network sempre più veloci e fugaci, è bene possa avere qualcosa che rimanga salda nel tempo, e i principi ed i valori morali ed etici sono quelli che possono fare una grande differenza oltre che far spiccare nel caos della competizione.

  • Trasparenza e Comunicazione:

Fornire ai clienti informazioni chiare, precise e trasparenti su prodotti e servizi, senza nascondere dettagli o utilizzare linguaggio ingannevole dovrebbe diventare uno standard invece di puntare solamente a tecniche manipolatorie, promesse fuorvianti e termini usati poco etici.

  • Costruzione di Relazioni a Lungo Termine: 

Concentrarsi su creare e mantenere relazioni con i clienti, invece che perseguire vendite una tantum. Questo significa essere disponibili per supportare il cliente anche dopo l’acquisto, e cercare di comprendere realmente le sue esigenze senza dover vendere a tutti i costi e senza pensare alla propria commissione.

Quest’ultimo punto non sarebbe nemmeno da citare perché dovrebbe essere uno standard a cui le aziende e i reparti commerciali dovrebbero gestire di default, ma oggi purtroppo a causa di un voler ottenere tutto e subito, di un puntare attenzione al risultato immediato, si è perso per strada il vero significato della vendita che è andato smarrito nel tempo e negli ultimi anni.

E’ ora di riportare onore e rispetto in questa categoria ed il Padrino è tornato per mettere fine a questo schifiu finiu.

Ecco a te l’invito che non puoi rifiutare ah.

In un mondo in cui i “Caini delle Vendite” hanno spesso avuto il sopravvento, è imperativo che i venditori di integrità e onore si alzino e riprendano le redini. Il settore delle vendite ha bisogno di un rinascimento morale, in cui l’etica, l’onore e il rispetto siano al centro dell’interazione con i clienti.

Se sei un venditore che crede nell’importanza dell’etica e dell’onore nel tuo mestiere, è il momento di unirti alla rivoluzione. 

Non permettere che i “Caini delle Vendite” definiscano l’intero settore. Prendi parte alla riunione di famigghia del 4 Luglio 2023 alle ore 21 italiane e iscriviti ora per far parte di un movimento che mira a ripristinare l’integrità nel mondo delle vendite. 

Prendi la tua parte nel costruire un futuro in cui venditori e clienti possano interagire con fiducia reciproca e rispetto.

Questo è il momento di fare una scelta – di stare dalla parte dell’etica, dell’integrità e dell’onore, e di lavorare per un mondo delle vendite che sia degno di rispetto e ammirazione.

Dentro alla community che sta nascendo stanno emergendo dei concetti davvero molto interessanti che ti invito a visionare il prima possibile per non rischiare di restare tagliato fuori.

Questo messaggio non è rivolto solamente a chi fa il venditore di professione, ma è per tutti coloro che ogni giorno si trovano a proporre i loro prodotti o servizi sul mercato e continuano ad avere dei prospect sempre più diffidenti e maliziosi.

Poniamo fine a queste minchiunate e riportiamo ordine una volta per tutte.

9 Strategie di Marketing per Fare Business Online con Successo nel 2023 by Mik Cosentino

9-strategie-marketing-online-2023

All’interno di questo articolo vedremo insieme 9 strategie di marketing online che ti aiuteranno a:

  • capire come utilizzarle nel tuo caso se hai già qualcosa di avviato e cosa puoi rivedere se non stai ottenendo i risultati che desideri
  • comprendere qual è la strada che devi seguire se vuoi sponsorizzarti online da zero all’interno di un mercato pieno di concorrenti
  • fare chiarezza su quali sono le azioni essenziali da compiere per andare a profitto in tempi record senza dover spendere fior fior di quattrini in campagne pubblicitarie
  • comprendere come ottimizzare i contenuti sui social per attirare una schiera di utenti interessati a quello che proponi anche se non hai molto seguito
  • valutare quando è il caso di sfruttare la SEO e strategie organiche per attirare sempre nuovi clienti al tuo contesto senza dover essere un tecnico di pc
  • evitare gli errori più comuni che ogni giorno vengono commessi da chiunque utilizza i social network per proporsi ma non segue una strategia ben precisa

Per quanto quello appena condiviso risuoni particolarmente interessante c’è una CATTIVA notizia, ed è la seguente:

il contenuto condiviso nelle prossime pagine NON è per tutti.

Infatti ci tengo a precisare che:

  • se vuoi la pappina pronta all’uso dove tu non devi fare molto (quasi niente) per applicarla al tuo contesto, allora lascia perdere
  • se non sei avvezzo alla tecnologia ma soprattutto non credi nei social network e ritieni che non debbano essere utilizzati nel tuo contesto, allora lascia perdere
  • se desideri ottenere una soluzione univoca ideale per chiunque in cui ad oggi non riesce a raggiungere il proprio pubblico ma non sei disposto a capire le azioni da fare e perché, lascia perdere
  • se sei la classica persona che mette in discussione tutto quello che trova online e non aspetta altro momento se non quello di puntare il dito contro chiunque tende a proporgli delle soluzioni pratiche, lascia perdere

Se invece:

  • non vedi l’ora di comprendere come puoi applicare con successo delle strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023 by Mik Cosentino, allora sei nel posto giusto
  • se vuoi ricevere una panoramica su quali sono le strategie di marketing da utilizzare in questo 2023 per potersi fare spazio online senza dover calpestare i piedi alle persone, allora sei nel posto giusto
  • se desideri comprendere la visione di un marketer che ogni giorno da 8 anni parla di marketing, business online e scalabilità digitale… allora sei nel posto giusto

Non si tratta dei soliti contenuti triti e ritriti.

Non si tratta di qualcosa scopiazzato a destra e a manca.

Non si tratta nemmeno di una Intelligenza Artificiale che fa il lavoro sporco per noi.

Si tratta di una visione personale dell’andamento di mercato attuale potendo dare così degli spunti di riflessione a tutti coloro che desiderano di più da questo 2023 ed avere anche le adeguate munizioni per vincere nel business online senza dover rinunciare ai propri sogni.

Perciò immaginando di scendere delle scale che ci portano in un corridoio con 9 porte…

Ecco quello che vedremo insieme riguardo le 9 strategie di marketing by Mik Cosentino:

Sì questo articolo verrà fuori un po’ lungo e se la cosa ti dovesse disturbare non continuare nemmeno la lettura.

Avrei potuto creare ben 9 contenuti distinti separati da questo ma siccome a me piace fare cose TITANICHE, ho scelto di mettere tutto insieme, così volendo puoi anche stamparti questo contenuto e tenerlo sempre a portata di mano.

Sono certo che ti aiuterà.

Siccome abbiamo già chiarito per chi è indicato questo contenuto, ma volendo possiamo ribadirlo:

  • liberi professionisti
  • freelance
  • aspiranti media buyer
  • aspiranti info imprenditori

Insomma tutti coloro che possono utilizzare le strategie di marketing per raggiungere più clienti e vendere così i propri prodotti e servizi.

Perciò definito questo, direi che possiamo partire nel nostro viaggio insieme alla scoperta delle 9 strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023.

Perché proprio 9 e non 24?

Perché mi andava di condividerne solamente 9, quelle più essenziali a fronte della mia esperienza sul campo.

#1 - Introduzione alle Strategie di Marketing Digitale e quali usare da SUBITO a costo ZERO

strategie marketing digitale


L’era digitale ha cambiato il modo in cui le aziende vendono i loro prodotti e servizi, e le strategie di marketing digitale sono diventate sempre più importanti. 

Ci sono molte opzioni a disposizione, ma non tutte richiedono un grande budget. 

Ecco alcune delle strategie di marketing digitale più efficaci che le aziende e liberi professionisti possono implementare immediatamente e a costo zero:

  • Ottimizzazione del motore di ricerca (SEO): L’ottimizzazione del motore di ricerca aiuta a migliorare la visibilità del sito web sui motori di ricerca come Google. 

Questo può essere fatto utilizzando parole chiave appropriate, creando contenuti di qualità e ottimizzando il codice del sito.

Ovviamente per fare questo si deve individuare una nicchia precisa e dominarla, altrimenti essere presenti per una parola chiave specifica sul web, può diventare una sfida troppo difficile da vincere.

Tutto ciò dipende molto anche da quelli che sono i tuoi obiettivi.

Perciò utilizza questo contenuto anche per capire a che gioco vuoi giocare nel tuo contesto.

  • Marketing di contenuti: Creare e condividere contenuti di valore è un ottimo modo per attrarre l’attenzione dei clienti potenziali. 

Questo può essere fatto attraverso blog, infografiche, video, podcast, e-book, ecc.

Tuttavia, come stavo dicendo all’inizio di questo articolo, se si creano contenuti senza un target preciso, poi il rischio che li vedano solamente i nostri familiari, amici o conoscenti e ricevere pure insulti o prese in giro per quello che facciamo, può essere dietro l’angolo.

Perciò chiediti sempre cosa vuoi ottenere dalla tua presenza online, perché altrimenti rischi di andare veramente alla cieca utilizzando delle strategie di marketing che poi non ti portano da nessuna parte.

  • Social media marketing: Utilizzare i social media per promuovere la propria attività è un altro modo per raggiungere i clienti potenziali a costo zero. 

Puoi creare profili aziendali sui social media, pubblicare contenuti di valore, interagire con i follower e promuovere i tuoi prodotti o servizi…

Ma qui è molto importante sapere cosa condividere, perché non tutti i contenuti sono utili all’obiettivo se non sai cosa condividere e a chi.

Infatti lo vedremo bene tra un attimo.

  • Email marketing: L’invio di e-mail a una lista di indirizzi di posta elettronica di clienti e potenziali clienti che si sono iscritti per ricevere in cambio delle informazioni, promozioni o aggiornamenti è un modo efficace per mantenere il contatto e promuovere i tuoi prodotti o servizi.

Chiaramente si deve sapere bene ed esattamente cosa si sta comunicando e perché, altrimenti nessuno ti considera, questo te lo posso assicurare.

  • Influencer marketing.

Non sono un fan di questa strategia ma potrebbe essere comunque presa in considerazione perché ha i suoi risolvi positivi.

Collaborare con influencer del tuo settore per promuovere i tuoi prodotti o servizi è un altro modo per raggiungere un pubblico più ampio.

Ma non è una cosa che suggerisco di fare subito perché rischi di trovarti sommerso di tanti contatti e di persone potenzialmente interessate ma che poi non hai idea di come gestire e non c’è cosa peggiore di avere contatti utili e poi non sai cosa fartene.

Meglio averne di meno ma saputi gestire adeguatamente rispetto all’averne troppi e andare in affanno.

Chiaramente non devi partire subito a razzo a creare contenuti, quello che ti ho condiviso adesso in questa prima strategia di marketing è avere le idee ben chiare per quello che vuoi condividere e ciò di cui ti occupi.

Perché se non conosci il tuo pubblico target, capisci a me che poco ci fai delle belle informazioni, sul serio.

Quindi andiamo al passaggio successivo che è quello che mi preme particolarmente.

#2 - Definizione del pubblico di riferimento per valutare se ha realmente senso entrare sul mercato con un Prodotto o Servizio grazie alle Strategie di Marketing


L’avevo condiviso anche all’inizio di questo articolo che a volte è meglio restare fermi piuttosto che fare anche un solo passo verso il proprio mercato.

Perché se non si hanno le idee ben chiare si rischia solamente di fare confusione e poi ci si lamenta che non si ottengono risultati.

Niente vien da niente se non si compiono le giuste analisi di mercato.

Ed ora in questo punto dell’articolo voglio spendere due parole riguardo la definizione del pubblico target.

Infatti questo è un passo critico nel valutare se entrare sul mercato con un prodotto o servizio.

Il pubblico di riferimento è un gruppo di consumatori che hanno bisogni, desideri e comportamenti di acquisto simili. 

Conoscere il proprio pubblico di riferimento aiuta a capire se esiste una domanda per il prodotto o servizio che si vuole offrire e se questo è in linea con i bisogni e le aspettative del pubblico.

Per definire il pubblico di riferimento, è importante considerare fattori come:

  • Demografia: età, sesso, reddito, istruzione, etc.
  • Geografia: luogo di residenza, fuso orario, etc. (ci possono essere abitudini nascoste che non conosciamo se non le consideriamo)
  • Comportamento di acquisto: frequenza di acquisto, spesa media, canali preferiti, etc.
  • Motivazioni: motivi per l’acquisto, desideri, esigenze, etc.
  • Attitudini: opinioni, valori, convinzioni, etc.

Una volta definito il pubblico di riferimento, le aziende possono utilizzare queste informazioni per sviluppare una strategia di marketing mirata e personalizzata che risponda alle esigenze del loro pubblico. 

Il che a livello “teorico” sembra piuttosto semplice ma tu ce l’hai un file, un documento o un foglio excel con i dati del tuo pubblico target?

Te lo chiedo perché spesso si da per scontato proprio questo aspetto che è il cuore pulsante di ogni attività: il proprio pubblico.

Non possiamo andare bene per tutti e se non conosciamo a chi eroghiamo i nostri prodotti e servizi, poi corriamo il rischio di avere belle idee ma che rimangono tali.

Inoltre, la definizione del pubblico di riferimento aiuta a identificare potenziali opportunità di mercato e a valutare se c’è un potenziale di guadagno sufficiente per giustificare l’ingresso sul mercato.

E’ questo il punto!

Spesso è meglio starsene fermi piuttosto che muovere anche un solo passo all’interno di una nicchia che poi non si capisce nemmeno come uscirne fuori!

In sintesi, la definizione del pubblico di riferimento è un passo fondamentale nel valutare se entrare sul mercato con un prodotto o servizio e aiuta a sviluppare una strategia di marketing efficace e mirata.

Da qui ci allacciamo all’aspetto successivo:

#3 - Sviluppo del Marchio e del Messaggio per Espanderti a Macchia d’Olio nonostante la massiccia presenza della Concorrenza

sviluppo del marchio e del messaggio marketing online ulama


Una piccola nota prima che io possa essere frainteso.

Con questo articolo che rivela 9 strategie di marketing per fare business online nel 2023 non intendo dire che se non ti crei un marchio ed un messaggio ben preciso non sarai in grado di espanderti a macchia d’olio.

Però un’analisi della situazione ti può aiutare a comprendere se puoi avere tutti i presupposti per approfondire l’ingresso a mercato nonostante una presenza massiccia della concorrenza.

E se mi hai seguito attentamente fino a questo punto ti sarai reso conto che anche le due strategie precedenti ti aiutano a prendere la giusta decisione su cosa focalizzare la tua attenzione, le tue energie e le tue risorse ma soprattutto nell’analizzare in modo adeguato il tuo mercato target.

Ora… Lo sviluppo del marchio e del messaggio possono renderti la “vita più semplice” nel momento in cui cominci ad ingranare con il tuo modello di business.

Detto in modo molto semplice senza essere degli accademici, il marchio è la percezione che il pubblico ha dell’azienda e dei suoi prodotti o servizi, mentre il messaggio è ciò che l’azienda comunica al pubblico.

Entrambi sono importanti perché influiscono sulla percezione del pubblico e sul suo interesse per i prodotti o servizi offerti.

Per sviluppare il marchio e il messaggio, è importante considerare le seguenti fasi:

  • Definizione del marchio: questa fase include la definizione della personalità, dei valori e della missione del marchio.

Hai dei principi morali ed etici che vuoi far respirare al tuo pubblico?

Ritieni che questi possano essere visti di buon occhio dal tuo target?

Anche qui non cascare nella trappola di quello che piace a te. Pensa sempre a ciò che piace ed interessa il tuo pubblico. Altrimenti tutto ciò che farai non avrà abbastanza potenza.

  • Creazione del messaggio: questa fase include la definizione di ciò che si vuole comunicare al pubblico e come lo si vuole comunicare.

Qui è importante conoscere lo slang, quindi come parla il tuo pubblico, cosa conosce a riguardo.

Se non sai queste informazioni rischi poi di sparare a qualcosa senza prendere la mira in modo adeguato.

Occhio!

  • Sviluppo dell’immagine del marchio: questa fase include la creazione di un logo, di un design coordinato e di altri elementi visivi che identificano il marchio.

Qui si entra in una “coerenza comunicativa” che non sto ad approfondire eccessivamente perché si apre un mondo a parte nel quale perdersi è molto facile.

Ciò che è sufficiente sapere è questo: che immagine vuoi dare di te e di quello di cui ti occupi?

Il tuo pubblico cosa può pensare quando vede il tuo logo?

Pensi che sarà contento o rischia di far suscitare delle emozioni contrastanti?

Fai attenzione a queste sfumature perché se il tuo intento è di prosperare nel tempo, le devi considerare.

Ecco perché se il tuo goal è quello di fare qualcosa tanto per vedere come va, non ha nemmeno senso che continui a seguirmi, perché non sono io la persona giusta per te, davvero!

  • Comunicazione del marchio: questa fase include la promozione del marchio attraverso diversi canali, come la pubblicità, il marketing digitale, gli eventi, etc.

Qui è il momento in cui metti a terra tutto quello che hai coordinato fino a questo punto.

E le persone quando ti vedranno, leggeranno le tue comunicazioni… potranno sentirsi rispecchiate o meno.

Se questo non succede, vuol dire o che non sono in target oppure che stai sbagliando qualcosa.

Lo sviluppo di un marchio e di un messaggio forti e coerenti aiutano a creare una percezione positiva del marchio presso il pubblico e a differenziarsi dai concorrenti. 

Inoltre, un marchio e un messaggio ben sviluppati supportano l’espansione a macchia d’olio, poiché aiutano a stabilire una presenza coerente e riconoscibile in nuove aree geografiche.

Questo è più un discorso “locale” ma è giusto creare un “riconoscimento”, altrimenti se non ci si distingue, poi sai che fine si fa vero?

Presente i dinosauri?

Ecco…

Ovviamente per partire ed avere un predominio sul mercato non serve conoscere per filo e per segno tutto quello condiviso.

Abbiamo creato una scorciatoia che ti permette di poter vedere già dei validi risultati che

Scegli il percorso che più ti rappresenta a seconda del tuo punto di partenza e puoi renderti conto della strada da perseguire senza dover incappare in qualche trappola.

Ulama può darti un GRANDE contributo a riguardo e rappresenta ciò che ad oggi molti professionisti dovrebbero utilizzare senza problemi ma che non fanno minimamente.

#4 - Creare un sito Web Efficace nel 2023 (quando farlo e cosa si intende per sito web) senza insulsi tecnicismi

C’è chi dice che non è necessario aprirsi un sito e chi dice che è vitale.

La verità è che: DIPENDE da come lo fai e che obiettivo ha il tuo sito.

Se crei il classico sito vetrina in cui non sono presenti:

  • i tuoi principi
  • chi puoi aiutare
  • perché
  • se dai qualcosa in cambio del recupero dell’indirizzo email

E’ ovvio che qualsiasi sito non ha senso di esistere.

Ecco perché a tal riguardo voglio spendere un paio di parole sul discorso del sito.

  • Timing: Il momento giusto per creare un sito web dipende dalla natura del business e dalle esigenze della propria attività. 

Se si desidera avviare un’attività online o aumentare la visibilità del proprio brand sfruttando in modo capillare anche la SEO, allora è opportuno creare un sito web.

Ma cosa si intende esattamente?

  • Definizione di “sito web efficace”: Un sito web efficace è un sito che è ben progettato, facile da navigare e che fornisce un’esperienza utente positiva ai visitatori. 

Deve anche essere ottimizzato per i motori di ricerca e offrire contenuti di qualità che rispondano alle esigenze del pubblico di riferimento.

Ricordi cosa ti dissi poco prima quando parlavo dell’importanza di prendere la mira e di avere come riferimento il giusto pubblico?

Senza questi aspetti poco ci fai.

  • Progettazione: La progettazione di un sito web deve essere attenta e ben pensata. Deve essere intuitiva e facile da navigare, con una struttura chiara che aiuti i visitatori a trovare ciò che cercano.

Non esiste cosa peggiore di creare qualcosa che non è piacevole da navigare e lato utente è difficile da poter trovare quello che si desidera, per poi rendersi conto che non c’è ciò che si stava cercando.

Esperienza utente pessima, quindi occhio a queste sfumature.

Anche il discorso velocità di caricamento e layout grafico utilizzato hanno un ruolo importante ma poi li vedremo.

  • Contenuti: I contenuti del sito web devono essere di qualità e rilevanti per il pubblico di riferimento. Deve essere presente una chiara call-to-action che incoraggi i visitatori a interagire con il sito.

Evita di scrivere cose già viste e riviste.

Cerca di metterci del tuo e di far capire alle persone che terminata la navigazione con te, comunque si è ottenuto qualcosa di piacevole.

Altrimenti scoraggi sul nascere nuove visite.

  • Ottimizzazione per i motori di ricerca: Un sito web deve essere ottimizzato per i motori di ricerca in modo che sia facilmente raggiungibile dai potenziali clienti.

In sintesi, creare un sito web efficace richiede una combinazione di progettazione attenta, contenuti di qualità e ottimizzazione per i motori di ricerca. 

Ora non devi metterti a fare un sito per poter trovare nuovi clienti.

Ragiona in modo strategico per poter fare business online in modo facile ed efficace nel 2023.

Abbiamo semplificato parecchio la vita per te sul discorso online e se entri dentro Ulama te ne puoi rendere conto da te.

#5 - Sfrutta i Social Media in modo intelligente senza dover perdere Tempo a creare contenuti che vede solamente tua Mamma, tua Zia e tua Sorella

sfrutta i social media in modo intelligente


E’ triste quando vediamo che le nostre stories, reel o caroselli che pubblichiamo su Instagram vengono visti solamente dalle persone che conosciamo e magari poi quando le vediamo dal vivo ci criticano pure.

E’ fastidioso.

I social network permettono di arrivare a più persone, di poter diffondere in modo capillare un proprio messaggio ma se non si segue una giusta strategia, il rischio di non vedere il minimo beneficio, è dietro l’angolo.

Infatti creare contenuti che vengono visti solo da pochi membri della propria famiglia può essere una perdita di tempo e risorse.

Per evitare questo problema, è importante seguire alcuni semplici passaggi per sfruttare i social media in modo intelligente:

  • Definisci il pubblico di riferimento: prima di creare contenuti sui social media, è importante sapere a chi ci si sta rivolgendo. 

Tu sai a chi ti rivolgi?

Pensaci e poi prova a riflettere se quello che stai condividendo è realmente rilevante per il tuo pubblico.

  • Scegli i giusti canali: non tutti i social media sono uguali e alcuni potrebbero essere più adatti per il proprio pubblico di riferimento rispetto ad altri. 

Evita di essere presente su tutti perché poi corri il rischio di dover sfornare roba su roba che non trova appeal per il canale che utilizzi.

Meglio utilizzarne uno ed utilizzarlo al meglio in modo profittevole.

  • Ottimizza i contenuti per i motori di ricerca: rendere i contenuti sui social media facilmente scopribili attraverso i motori di ricerca può aumentare la loro visibilità e raggiungere un pubblico più ampio.

Stessa logica di prima: conosco cosa cercano le persone online?

Perché se lo so poi sono anche in grado di creare contenuti in risposta alle loro ricerche.

E’ questo l’approccio che devi utilizzare.

Prima lo applichi e prima vedrai dei risultati in minor tempo perché raggiungerai un pubblico più ampio e interessato.

#6 - Utilizza l’email marketing senza che tu debba diventare un copywriter professionista


L’utilizzo dell’
email marketing non è una novità. C’è sempre stato e sempre ci sarà.

Non è necessario essere un copywriter professionista per creare una campagna di email marketing efficace. 

Sai perché?

Pensa sempre al tuo potenziale cliente.

Pensa anche a cosa lo sta facendo soffrire oggi e cosa vorrebbe vivere grazie ad uno strumento che gli consente di raggiungere quello che desidera.

Come sarebbe la sua vita grazie a te?

Cosa potrebbe smettere di vivere se potesse mettere mano a quello che tu hai creato come servizio o prodotto?

Capisco che queste domande possano risultare banali ma ti aiutano a capire quali parole utilizzare per entrare nel dialogo interno del tuo pubblico e poter così entrare in confidenza con lui, scendere in intimità e trovare il giusto piglio persuasivo.

Ecco comunque alcuni passaggi per sfruttare al meglio l’email marketing:

  • Definisci il pubblico di destinazione: è importante conoscere il proprio pubblico di destinazione per personalizzare i messaggi e aumentare la loro efficacia.

Evita di utilizzare messaggi preimpostati, altrimenti diventi “uno dei tanti” e l’immagine coordinata che rappresenta il tuo logo ed il tuo marchio, vengono demoliti all’istante.

  • Creare una lista di contatti: è necessario raccogliere le e-mail dei propri clienti o di potenziali clienti, ad esempio attraverso la creazione di un form di iscrizione sul proprio sito web (per restare in tema quanto condiviso prima).

Ma è altrettanto importante far capire che il “rilascio” della email è fondamentale per ottenere qualcosa di interessante, altrimenti l’utente non farà mai il primo passo.

  • Crea un messaggio efficace: il messaggio deve essere accattivante, chiaro e informativo. Deve spiegare cosa offri, cosa c’è per loro e perché dovrebbero interessarsi.

     

  • Testa e ottimizza: è importante testare il messaggio prima di inviarlo a tutti i destinatari. In questo modo si può ottimizzare il messaggio per ottenere migliori risultati.

Impara a leggere i numeri perché saranno la tua guida.

Nel campo email marketing devi controllare ad esempio: il tasso di apertura, il tasso di clic e il tasso di conversione. 

Prima ti ricordi di prendere dimestichezza con queste informazioni e prima sarai in grado di ottimizzare ogni tua singola azione online.

Lo so che scrivere non è una cosa che piace a tutti, ma alla fine di questo articolo trovi un pratico suggerimento per bypassare questa “Noia”.

Che poi nel momento in cui conosci quali sono i drammi del tuo pubblico ed i suoi desideri sai anche cosa gli passa nella testa… quindi in quel caso ti basterebbe trascrivere i suoi pensieri ed il gioco è fatto.

#7 - Implementa la Pubblicità a Pagamento e valuta quale piattaforma utilizzare piuttosto che usarle tutte e non venirne manco a capo

implementa la pubblicità a pagamento


Non è una cosa che suggerisco di fare subito, ma che sicuramente suggerisco di fare al momento opportuno, questo sì perché rappresenta un modo efficace per raggiungere un pubblico target specifico e aumentare la visibilità del prodotto o del servizio che si offre. 

Questo è innegabile.

Tuttavia, è importante valutare attentamente la piattaforma che si sceglie per la pubblicità a pagamento, poiché ognuna ha caratteristiche uniche e può essere più o meno adatta ai propri obiettivi di marketing.

Ad esempio, se il tuo obiettivo è raggiungere un pubblico che è già alla ricerca di una soluzione ad un suo problema, una piattaforma di pubblicità come Google AdWords potrebbe essere la scelta ideale. 

Se, invece, hai a che fare con un pubblico che non sa di avere un problema ma potrebbe essere stuzzicato da una pubblicità che lo incuriosisce per avere maggiori informazioni, allora l’utilizzo delle Facebook Ads potrebbe essere la strada migliore.

Ad ogni modo la scelta della piattaforma dipende anche dal target in questione, e da quello che proponi.

Non c’è una risposta univoca che va bene per tutte le situazioni.

Inoltre, è importante valutare i costi associati alla pubblicità su ogni piattaforma, in modo da scegliere quella più adatta al tuo budget. 

Evita di innescare una situazione di “lotteria” perché fare business online con successo lo si riesce a fare utilizzando le giuste strategie di marketing by Mik Cosentino.

E’ semplice se si seguono le giuste istruzioni, ma può diventare deleterio se si fa di propria iniziativa.

Molto dipende anche dal punto di partenza in cui uno si trova.

Non andare alla cieca e non fare di testa tua.

Valuta attentamente quanto ti ho condiviso perché per ottenere il massimo dalle pubblicità a pagamento serve la giusta strategia ed il giusto approccio mentale.

Se mancano questi… a poco ci fai.

#8 - Ottimizzazione dei contenuti per la SEO per fare Business Online nel 2023


L’ottimizzazione dei contenuti per la SEO (Search Engine Optimization) è un aspetto importante del
marketing digitale che mira a migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca come Google. 

Il suo obiettivo è quello di aumentare la quantità e la qualità del traffico organico verso il sito, il che può aumentare la visibilità del marchio e la quantità di conversioni.

Per ottenere un’ottimizzazione dei contenuti efficace, è importante considerare alcune metriche. 

Ad esempio, le parole chiave sono un fattore importante per l’ottimizzazione dei contenuti, poiché aiutano i motori di ricerca a capire di cosa tratta il contenuto. 

Inoltre, è importante considerare la qualità del contenuto, inclusa la sua leggibilità e l’uso di immagini e video.

Un aspetto che si deve assolutamente considerare è che l’ottimizzazione in chiave SEO richiede tempo e pazienza.

Non è possibile ottenere risultati immediati, ma richiede un impegno costante e un’analisi continua dei dati per capire cosa funziona e cosa no.

Pure con il mio blog che stai consultando adesso c’è voluto del tempo per posizionarlo bene online su Google su alcune specifiche Keywords.

Il segreto sta tutto lì: nelle parole chiave.

E per iniziare ad avere un’idea dell’ottimizzazione dei contenuti, bisogna ricordarsi del proprio pubblico target, di chi siamo noi e di cosa vogliamo offrire alle persone che ci sceglieranno.

Senza un giusto recap di queste informazioni sarà piuttosto complicato riuscire a creare i giusti contenuti ottimizzati in chiave SEO.

Ma ascoltami quando ti dico che non devi partire da qui se non hai ancora una tua presenza online.

Ha senso considerare la SEO nel momento in cui hai già uno storico o comunque c’è una pianificazione strutturale da portare a termine, altrimenti davvero, ci vuole molto tempo e costanza prima di vedere risultati concreti.

Io te lo sto condividendo come titolo informativo ma c’è un grande lavoro dietro, sul serio.

Quindi se il tuo obiettivo è aumentare le vendite, le conversioni e la tua visibilità grazie alla SEO… auguri!

E’ fattibile, sì… ma è un lavoraccio!

Ecco perché se vuoi una strada più MIRATA che ti può permettere di reggere il gioco nel lungo periodo, allora ti invito a dare un’occhiata QUI >>

Potrai renderti conto di un pratico strumento che ti tornerà molto utile nel fare business online in questo 2023 potendo essere al passo con i tempi ed anzi… pure di più.

Guardalo e fammi sapere poi che ne pensi!

#9 - Monitoraggio e Analisi dei risultati senza rischiare di andare alla cieca e perdere grip

l'importanza dei kpi nel business online


Il monitoraggio e l’analisi dei risultati sono parti fondamentali di qualsiasi
strategia di marketing. Senza di essi, è difficile capire se una strategia sta funzionando e, se non sta funzionando, come migliorarla.

Per evitare di andare alla cieca e perdere grip, è importante utilizzare strumenti di analisi dei dati che possono aiutarti a monitorare e valutare i risultati delle tue campagne. 

In uno dei nostri programmi formativi più storici di sempre abbiamo condiviso un foglio Excel con i dati che si devono monitorare OGNI GIORNO per avere un cruscotto sempre preciso e mirato della situazione del tuo business evitando di prendere decisioni che potrebbero compromettere tutto quanto.

A proposito di questo ne ho parlato in questo video che ti suggerisco di vedere:


Oltre a questo è importante definire gli obiettivi della tua campagna in modo chiaro e misurabile e stabilire KPI (Key Performance Indicator) specifici per ciascuno di questi obiettivi. 

Questo ti aiuterà a concentrarti su ciò che conta davvero e a capire se stai raggiungendo i tuoi obiettivi oppure no, trovando anche le soluzioni correttive.

Conclusioni e considerazioni personali


Wow… è stato davvero un articolo piuttosto lungo costruito intorno a 9
strategie di marketing per fare business online con successo nel 2023.

Si tratta di strategie che io stesso ho utilizzato dall’inizio del mio viaggio nel mondo online e che sto continuando ad applicare pure oggi.

Ti basta osservare le mie mosse nei vari social network ed in quello che ho condiviso in questo contenuto per renderti conto del perché ho menzionato proprio queste.

Pure chatGPT me le conferma, guarda qui:

strategie marketing mik cosentino chatgpt


Ormai si sa che questo tool sta spopolando parecchio ed anche questo articolo è un IBRIDO, scritto per 1/4 dall’intelligenza artificiale e dal resto da un umano che ha revisionato il contenuto espandendolo e rendendolo fruibile al nostro pubblico.

Ovviamente il target (e l’angolatura utilizzata) è un pubblico curioso di capire come deve muoversi online e come può trovare un valido alleato in uno strumento che non è chatGPT ma ULAMA.

Questo 2023 sarà segnato da importanti upgrade che faremo al suo interno ed il mio suggerimento è quello di capire più da vicino qual è il percorso che più si addice a te a seconda del livello in cui ti trovi.

Poi in uno dei prossimi articoli andremo più a fondo in maniera tecnica su qualche tema emerso in questo contenuto, ma ci tenevo a ribadire la mia coerenza con quanto trattato in questo contenuto.

Fai ciò che sei in grado di gestire.

Se ad oggi avresti difficoltà nel portare avanti più fronti, non farlo.

Parti da uno, dominalo e poi passa al successivo.

Ascolta Zio Mik e non te ne pentirai.

E’ possibile Creare un Business di Video Corsi profittevole nel 2023? Sentiamo il parere di Mik Cosentino

business di video corsi profittevole ulama

Era da un po’ di tempo che non scrivevo un articolo di pugno, ma in questi ultimi mesi sono stato preso da molti lavori e progetti che mi hanno assorbito completamente.

Ma ora che sono riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo da dedicare al blog, eccomi qui con un NUOVISSIMO articolo bello caldo su un tema piuttosto rovente: business di video corsi.

E’ risaputo che ho creato un impero in questa nicchia.

Come me ci sono state molte altre persone che si sono spinte a riguardo ma quando tutto sembra essere ormai scontato, è proprio lì che bisogna innovare.

Il business del digital marketing, marketing online o come meglio preferisci chiamarlo, è in continuo mutamento e individuare cosa richiede il pubblico di riferimento non è nemmeno più di tanto facile.

Questo è uno degli aspetti che ho deciso di condividere in un webinar veramente approfondito al quale puoi iscriverti GRATIS cliccando il pulsante qui sotto.

Possiamo dire che il 2022 è ormai finito, quindi il mio pensiero è già proiettato nel prossimo anno e se mi segui da un po’ di tempo dovresti sapere che il miglior anno di sempre lo inizi a costruire proprio nei mesi finali dell’anno in corso.

Ovvero Novembre/Dicembre.

E’ in questi frangenti che determini l’andamento del tuo domani.

Quello che farai (o non farai) in questi mesi conclusivi del 2022, sanciranno le sorti del tuo business online.

Anche perché se tu sei qui a leggere questo articolo è perché sei interessato a questi temi.

Quantomeno dovresti essere un:

  • coach
  • imprenditore
  • consulente
  • creatore di corsi

Insomma chiunque ha interesse a creare un programma formativo con l’obiettivo di aiutare una nicchia specifica a raggiungere un risultato specifico.

Ma prima di entrare nel vivo del discorso, permettimi di anticiparti cosa vedremo insieme:

Infatti quello che voglio dirti ora è esattamente questo:

Per creare un business profittevole di videocorsi devi sapere se c’è mercato


Non ha senso realizzare “qualsiasi” cosa senza aver prima fatto delle adeguate analisi.

Sul serio.

Quando sento dire persone che:

  • non riescono a vendere;
  • non riescono ad attrarre persone al loro progetto;
  • non trovano utenti interessati a quello che propongono…

Spesso il problema non è mai da ricercarsi nello strumento che utilizzi ma in quello che dici per veicolare il messaggio.

  • Saper vendere (al telefono o anche in video);
  • Saper utilizzare la persuasione scritta;
  • Saper generare traffico organico o a pagamento;
  • Saper dirigere un flusso di persone nell’acquisto di un prodotto o servizio;

Sono competenze che ad oggi non possono essere MINIMAMENTE trascurate.

O lei sai, o altrimenti rimani tagliato fuori.

Purtroppo (o per fortuna) le conoscenze “minime necessarie” per farsi spazio sul web sono “aumentate”, nel senso che devi avere un’infarinatura di tutto quanto per capire anche cosa sta succedendo all’interno della tua nicchia se vuoi prosperare creando un business di informazioni.

E in merito a questo aspetto, io Mik Cosentino ho alcune considerazioni da farti.

Business di Videocorsi: Se la tua OFFERTA non è SECSY (lol) non aspettarti che il pubblico ABBOCCHI

offerta business di video corsi profittevole


Puoi creare anche i video più fighi del mondo ma se poi la tua offerta non è per niente “attraente” per il pubblico a cui è rivolta… non aspettarti vendite a catinelle.

C’è un modo ben specifico per capire se la tua offerta è realmente sexy per il pubblico in questione e ne ho parlato assai nel WEBINAR gratuito a cui puoi accedere cliccando qui >>

L’offerta si basa sul target.

Viene circoscritta all’interno di un mercato.

E dipende dalla “promessa” che fai.

Hai mai analizzato l’offerta che proponi (ammesso e concesso che tu ne abbia una)?

Sul serio: sii completamente onesto e sincero con te stesso.

Non me ne viene nulla “girare intorno” a questi temi.

Ecco perché vado dritto al punto.

Infatti devi sapere che la tua OFFERTA deve basarsi su alcuni pilastri fondamentali. Altrimenti il motivo di mancate vendite, potrebbe dipendere anche da questi aspetti.

  • è RILEVANTE?

Sul serio.

Quello che proponi è rilevante per un pubblico di persone oppure anche se viene sottoposta agli occhi del giusto pubblico, questo la schiva?

Perché se così fosse, allora siamo di fronte ad un grande problema.

Per rilevante s’intende qualcosa che ferma l’attenzione del pubblico su quello che sta leggendo e vedendo.

Non deve avere solamente uno sconto notevole.

Anche perché non è mai SOLAMENTE questo che motiva le persone.

Anche perché se così fosse, poi avresti altri problemi sulla tipologia di persone che acquistano (qui sarebbe da aprire un discorso che non finirebbe più ma poi valuteremo come e quando argomentarlo).

  • è SFIDANTE?

Un aspetto che la maggior parte delle persone non tiene mai abbastanza in considerazione è la sfida verso il cliente.

Per creare un messaggio di marketing e quindi di vendita che sia realmente accattivante è quello di fare “promesse” che in qualche modo sfidano la persona a dire: fammi vedere se è realmente fattibile.

Nel senso: quello che scrivo stuzzica la persona al punto tale da capire che lì c’è qualcosa di realmente interessante, così interessante che forse non è nemmeno possibile da raggiungere?

Pensaci.

Se è qualcosa di rilevante ma anche sfidante, l’utente davvero interessato entra nell’ottica di volerne capire di più perché si sente attratto da quello che trova condiviso.

Come puoi riuscire a creare un’offerta irresistibile?

  • ha una SCARSITA’ evidente?

Anche qui, non deve mai trattarsi di una scarsità “di circostanza”, dev’essere qualcosa che fa sentire “esclusa” la persona.

Questa è una delle leve di vendita che influenza il pubblico a prendere una posizione a riguardo.

Si tratta di una delle leve primordiali sul fatto che quando c’è una scarsità di beni evidente ma c’è un gruppo di persone piuttosto ampio che è realmente interessato o stimolato all’acquisto… ecco che il desiderio aumenta.

Ma come dicevo pocanzi, non è sufficiente dirlo.

Deve essere giustificato e deve essere soprattutto credibile.

Ci sono dei modi ben precisi per capire come creare un’offerta irresistibile anche se parti da zero, anche se non sei ancora abbastanza conosciuto ed anche se fino ad oggi le hai provate tutte ma con scarsi risultati.

Parte del successo nel mondo della vendita, dipende anche dall’offerta e dai suoi pilastri.

Se qualche aspetto viene omesso… poi è un bel problema.

Business di Video Corsi: quando ha senso crearlo e quando no


Anche qui… non tutte le idee possono essere monetizzabili.

Bisogna fare un’indagine di mercato – senza dover pagare quattrini ed è necessario individuare la giusta offerta o proposta di vendita.

Il punto qual è in tutto questo?

Che se:

  • non conosci te stesso;
  • non conosci la concorrenza;
  • non conosci il target;
  • non conosci il mercato;

E’ impossibile anche solamente immaginare di creare un business profittevole di video corsi nel 2023.

Ad oggi c’è molta competizione a riguardo e se non si analizza la situazione dalla giusta prospettiva, poi si corre il rischio di mettere attenzione e focus su qualcosa che il pubblico non vorrà mai e poi mai comprare.

Ecco perché prima di creare un business di video corsi devi:

  • vedere se c’è già qualcun altro che sta proponendo con successo quello che vorresti proporre tu;

  • qual è il pubblico a cui viene rivolta l’offerta;

  • come viene proposta la vendita/servizio;

  • scoprire se c’è qualche gruppo in cui si argomentano dei dubbi, perplessità su quelle che sono difficoltà del target nel raggiungere la situazione desiderata;

  • misurare la richiesta di quello che vuoi proporre o che potresti proporre.

Quest’ultimo aspetto potrebbe sembrare quello più difficile da individuare ma ti aiuta a renderti conto se spendere tempo verso questa direzione o meno.

Anche perché poi una volta definito questo, bisogna considerare anche gli strumenti necessari alla creazione del tuo business di video corsi.

  • Ammesso e concesso che ci sia richiesta sul mercato.

  • Ammesso e concesso che si farà una “validazione” della proposta formativa.

  • Ammesso e concesso che ci sono persone disposte e disponibili ad affidarsi a te.

Poi bisogna pensare anche a come fargli vivere un’esperienza di studio/formazione unica nel suo genere.

E qui mi allaccio ad un aspetto che già anni fa avevo trattato.

Nel business dei video corsi profittevoli l’esperienza utente deve essere messa al 1° posto

esperienza utente business di video corsi profittevoli


Se ricordi, anni fa avevo iniziato a diffondere questi temi facendo capire quanto fosse vitale la gamification, i premi e tutta queste serie di riconoscimenti nel momento in cui una persona entrava in contatto con informazioni nuove che le avrebbero portate a:

  • una consapevolezza rinnovata;
  • più vicino alla situazione desiderata senza rischiare d’incappare in qualche trappola/ostacolo di percorso;
  • comprendere come applicare con successo le informazioni condivise;
  • essere contenti di quanto comprato riuscendo a rendere nullo/superfluo l’investimento con il raggiungimento di nuovi risultati;

Ecco perché creammo una nostra piattaforma proprietaria in cui far vivere l’esperienza UNICA a chi entrava in contatto con InfomarketingX.

Ad oggi quell’azienda esiste ancora ma sotto una nuova veste.

Infatti abbiamo preso il meglio di quello che abbiamo creato aggiungendoci alcuni aspetti che a mio avviso sono VITALI.

Rendere INUTILE l’utilizzo di qualsiasi altra piattaforma mettendo TUTTO quanto ciò che serve per la creazione di un business di video corsi profittevole all’interno di una piattaforma All-In-One come Ulama.

Sicuramente ne avrai sentito parlare o forse no.

Ad oggi le persone sono sempre molto sottoposte a stimoli, distrazioni, notifiche ecc che se creo un video corso dove però per l’assistenza ho bisogno di:

  • gruppo facebook;
  • zoom per la classi virtuali;
  • supporto clienti tramite email;

E quindi l’utente deve passare sempre da una piattaforma all’altra… rischia di perdersi nel viaggio di trasformazione.

Ecco che in questo caso ULAMA rende tutto molto più semplice ed efficace perché è la piattaforma Tutto-in-Uno per coach e creator che vogliono far crescere la loro community, creare programmi formativi e monetizzare il proprio sapere con semplicità.

Pertanto il mio invito è quello di prenderti 3 orette di tempo per scoprire:


Questo Webinar GRATIS è per Imprenditori Digitali, Consulenti e Creatori di Corsi…

Pertanto se non l’hai ancora fatto REGISTRATI ORA cliccando qui >> e ascolta tutto quello che ho da rivelarti.

Perché non parlerò solo dell’importanza di utilizzare ULAMA come piattaforma all in one, ma anche:

  • come creare un’offerta irresistibile e i suoi pilastri portanti (alcuni te li ho già spoilerati in questo articolo);
  • l’importanza del mindset e i passi da fare per diventare una persona completamente nuova pronta a fare soldi grazie al business dei video corsi (trascurare questo aspetto ti fa perdere vagonate di quattrini);
  • come puoi capire il mercato facendoti delle semplici domande (unite poi ad un’applicazione sul campo – qualche estratto del copywriting);
  • quali sono i passaggi necessari partendo da zero fino alla scalabilità del tuo business di video corsi online.

Un aspetto che la maggior parte delle persone lì fuori dimentica è creare il terreno fertile per avere un business scalabile.

Ma per generarlo ci devono essere dei giusti prerequisiti.

Senza quelli è praticamente IMPOSSIBILE.

Pertanto registrarti al webinar così ti rendi conto se la situazione può fare per te o meno.

Mi dispiace essere “crudo” ma come dicevo nelle pagine precedenti, non sempre tutte le idee possono essere monetizzabili e non tutte le persone che si affacciano al mondo del business dei video corsi se la sentono d’intraprendere questo viaggio.

Quindi metto le mani avanti perché non voglio indurre la benché minima delusione.

Fare soldi attraverso il digital marketing non è per tutti.

Questo è un dato di fatto, altrimenti la maggior parte delle persone lo farebbe, non credi.

 

Al tuo successo,

Mik 

Il Futuro dei Consulenti High Ticket nel 2022 ed oltre | le 5 Previsioni di Mik Cosentino

consulenti high ticket

(tempo stimato di lettura: 20 min)

Chiariamo subito una cosa: non sono un meteorologo.

Sono un marketer, un imprenditore ed un consulente high ticket. Quanto appena scritto non vuole essere un incipit di una barzelletta: è un dato di fatto.

Ho iniziato la mia carriera nel mondo online dal lontano 2015 creando Accademia del Network Marketing – puoi vedere pure sul mio profilo facebook le foto di all’epoca (un po’ imbarazzanti ma da qualche parte si deve pur cominciare? 😅).

A seguire mi sono avvicinato al mondo dell’imprenditoria creando appunto Clienti a Costo Zero (ad inizio 2016) la cui promessa era quella di creare una macchina attira clienti che liquidasse da subito i costi pubblicitari per andare poi a profitto con offerte in back-end.

E da lì ho iniziato ad espandere la mia crescita entrando anche nel mondo della consulenza creando il mio primo Mastermind High Ticket a Liberati dalle Catene nel 2017 che ha dato il via a tantissimi casi di successo che puoi trovare anche qui nel mio blog.

A seguito di questa mia presa di posizione, ci sono stati svariati professionisti o realtà che mi hanno contattato in privato per fare consulenze private, e sta cosa l’ho spesso ribadita nei miei video su YouTube – quindi è tutto alla luce del sole.

Per poi nel 2018 creare il primo prodotto ad alto costo venduto in automatico con un webinar funnel.

E ad oggi espandiamo la nostra scalata mettendo attenzione a ciò che rappresenta l’esigenza del mercato: il consulente high ticket.

Non si tratta di  un semplice consulente qualsiasi, ma un consulente di un certo spessore.

Ma prima di giungere a conclusioni affrettate vediamo di fare chiarezza su alcuni aspetti perché quanto ho condiviso potrebbe sembrare un’autocelebrazione ma in realtà rappresenta un dato di fatto che è bene rimarcare per ricordare alle persone che magari mi conoscono da poco (ma anche chi mi conosce da sempre) di sapere che quello che condivido non è campato per aria ma ha una sua logica e “spessore”.

Una cosa che ho preso come abitudine nel tempo – specialmente in questo contesto del digital marketing – è stata quella di analizzare sempre il mercato (ciclicamente) ed i suoi andamenti perché mi permettono di avere sempre uno sguardo “analitico” al contesto senza essere presuntuoso nel dire frasi come “ma secondo me…”

I secondo me vanno bene se sono supportati da dati oggettivi che confermano una propria teoria.

Diversamente da questo, senza la giusta esperienza sul campo, difficilmente si possono fare previsioni.

Ed eccoci qui in questo nuovo articolo in cui ho deciso di condividere le 5 previsioni sul futuro dei consulenti high ticket nel 2022 (ed oltre).

Potrebbe sembrare piuttosto insolito che io condivida questo genere di informazioni ma ci tengo a ricordare una cosa che condivisi all’interno del nostro programma formativo ad alto costo Infomarketing Lifestyle già da quando venne creato (era il lontano 2018).

Guarda questa foto:

consulenza


E’ lo stesso discorso che già facevo nell’articolo precedente a questo riguardo il
marketing organico.

Tutto quello che sto dicendo in questo periodo storico riguardo il Marketing Organico e i Consulenti High Ticket sono dinamiche che in parte stavo già accennando anni e anni or sono.

L’unica differenza rispetto ad oggi è che il mercato all’epoca non era pronto nel ricevere un certo tipo di “informazioni”.

Mentre oggi, complice la pandemia che ha innalzato il numero delle persone che si sono avvicinate al digital marketing, ad oggi non è così facile ed immediato farsi spazio nel mondo online – nel senso che c’è maggiore competizione e minori possibilità di vincere la battaglia (anche se con il giusto metodo, è comunque possibile).

E a fronte di una difficoltà, ci può essere sempre una giusta soluzione da presentare – anche qui, non mi sto inventando nulla di nuovo. Mi limito a riportare in maniera massiccia dei concetti che condividevo in misura “embrionale” già a tempo debito.

Ma entriamo nel vivo di questo discorso perché abbiamo molte cose di cui argomentare e che ti aiuteranno a:

  • fare chiarezza sul contesto di mercato attuale
  • quale posizione prendere in materia (e soprattutto SE prenderla)
  • cosa significa sfruttare il marketing organico nel modello di business dei consulenti high ticket
  • le difficoltà che potrebbero esserci e come superarle senza andare a casaccio nel business della consulenza

Partiamo con ordine:

#1 - Perché il consulente high ticket avrà seguito già a partire dal 2022

consulente 2022


Come dicevo poco fa, il modello di business della consulenza già era presente quando ho iniziato a vendere Infomarketing Lifestyle.

Il punto è che all’epoca le persone (ed in quel contesto di mercato) si basavano su:

  • come diventare un media buyer/social media manager
  • come vendere al telefono (poi ad alto costo)
  • come strutturare funnel di marketing snelli e che portassero clienti paganti (VSL)
  • come vendere in automatico ad alto costo (webinar funnel)
  • come creare un proprio business online partendo da una passione o competenza
  • come digitalizzare un ramo d’azienda o un’attività locale
  • e dinamiche affini

Quindi di fatto, la “consulenza” era già implicita in questo modo di fare – ma non come la si intende ora.

Mi spiego meglio.

All’epoca la consapevolezza delle persone riguardo temi come la vendita, la pubblicità online e la scalabilità, non erano così evidenti come lo sono adesso (ovviamente mi riferisco ad un pubblico che è “interessato” a questi concetti).

E a seguito della pandemia, molte persone si sono avvicinate al mondo del web marketing, aumentando la concorrenza e rendendo le possibilità di guadagno molto più “risicate”, nel senso che si è innescato un meccanismo di aumento di competitor, con molti contenuti condivisi ed un pubblico sempre meno interessato a voler approfondire certi argomenti.

In tutto questo si è verificata pure una cosa “bizzarra”, nel senso che il target di persone potenzialmente interessate a comprare online, si stancava di doversi sorbire funnel di email, video ed altre cose che tempestavano la propria casella di posta elettronica (per quanto fosse corretto farlo), arrivando ad avere una reale repulsione nei confronti della vendita o delle classiche sponsorizzate.

ATTENZIONE: non sto dicendo che ad oggi non funzioni più questo meccanismo. Sto dicendo che la difficoltà di attirare l’attenzione e l’interesse del pubblico è aumentata, rendendo il lavoro di noi marketer o imprenditori digitali/consulenti molto più “arduo” (per così dire).

Inoltre questo meccanismo ha portato anche a fare “pulizia” di tutti quei prodotti o servizi promossi online ma che poi non portavano le persone da nessuna parte, senza alcun risultato, senza alcuna soddisfazione economica… e a seguito di questo, se molti progetti si sono eclissati, altri sono esplosi.

Le persone non hanno smesso di voler guadagnare soldi online


Vogliono trovare un modo pratico, veloce e indolore per farlo.

Ma sanno che una situazione del genere è “idilliaca”, e quindi fino a quando non si presenta qualcuno con una forte promessa, tangibile, replicabile e credibile… le persone non cederanno i loro soldi facilmente.

E’ importante considerare questi aspetti perché come dicevo il mercato negli ultimi tempi è molto cambiato.

Ecco perché se non l’hai ancora fatto ti invito a metterti in lista d’attesa PRIORITARIA per qualcosa che permetterà a consulenti e coach di fare un grande salto di qualità sfruttando i tempi attuali.


C’è da fare chiarezza a riguardo perché sto continuando a vedere cose che pare essere allo sbando totale.

Si, avevo detto che le persone non amano leggere le email, non amano essere bombardate… ma dipende anche da chi dice cosa.

Dipende anche da quello che è il contesto.

Le persone non hanno smesso di leggere, semplicemente danno attenzione a ciò che dal loro punto di vista reputano importante.

E al momento, diventare un consulente high ticket è fondamentale in questo 2022 ormai verso la sua fine.

Vuoi avere qualche motivazione?

Eccoti servito:

  • le persone lì fuori hanno sempre meno tempo, e poter avere a che fare con qualcuno in grado di risolvergli dei loro problemi di scalabilità, di vendita, di gestione social o affini sarà vitale;
  • i corsi online saranno venduti sì, ma saranno molto più corti e dritti al punto. Continuare a vendere percorsi lunghi dove il pubblico ha sempre meno tempo a disposizione non è una cosa sensata da fare – mi riferisco alla user experience;
  • le persone cercano SOLUZIONI pratiche, veloci ed efficaci. Saper fare le giuste promesse e garantire il risultato sarà FONDAMENTALE – e dimmi: come puoi garantire un risultato senza un supporto personalizzato? Chiaramente devi essere capace, è ovvio.
  • Essere dei problem solver che ha la giusta soluzione ai problemi di mercato in una nicchia piuttosto che un’altra farà guadagnare terreno prezioso a chi coglierà l’opportunità.

Ecco perché il consulente high ticket sarà la professione di questo 2022 ed oltre – proprio per un cambio di paradigma avvenuto all’interno della nicchia del “Make Money”.

Ma questo aspetto non deve essere circoscritto solamente dentro il digital marketing, infatti all’interno di questo articolo capiremo più a fondo altri dettagli fondamentali.

#2 - Cosa vuol dire essere un consulente high ticket e come diventarlo

come diventare consulente

Riprendo la definizione inserita all’interno dello screenshot che ho condiviso all’inizio di questo articolo.

significato consulenza vocabolario treccani
Fonte: Vocabolario Treccani


Perciò se volessimo ridurre “ai minimi termini” questo concetto del “
consulente”, lo si potrebbe tradurre così:

Consulente: TU
Consiglio: quello che vendi
Pubblico: nicchia

Ora… con questo non voglio dire che da adesso in poi chiunque deve fare il consulente.

No. Voglio dire che sulla base di come si sta muovendo il mercato a fronte degli ultimi accadimenti che sono avvenuti in questi anni, il business della consulenza prenderà sempre più piede, anche perché il processo di acquisto e di acquisizione clienti è molto più snello rispetto ad altri modelli di business.

Ripeto: non sto condividendo niente di nuovo.

E’ il mercato, in questo preciso momento storico, ad essere pronto e maggiormente reattivo a questo genere di situazione.

Perciò entrare dentro questo “Business” è fondamentale se si vogliono cogliere importanti opportunità.

Condivido pure un aspetto che rischia di essere fortemente travisato.

La nicchia in cui opero è quella del digital marketing e “make money”, una nicchia in cui le dinamiche cambiano molto velocemente.

Pertanto se tu non sei una persona attenta al cambiamento, che non si adegua rapidamente e che non coglie queste opportunità per fornire pratiche ed efficaci soluzioni ad un pubblico altamente ricettivo… poi è normale restarne fuori.

E’ normale.

Perciò non mi venire a dire che si passa di “palo in frasca”.

E’ il mercato a dettare la velocità, e se ti rendi conto che a questa velocità non riesci a “gareggiare”… sei tagliato fuori.

Un po’ come accadeva quando nuotavo.

Il tabellone dichiarava il mio punteggio. Fine.

Qui vale lo stesso concetto.

Perciò se hai un minimo risentimento sulla base di quello che ho condiviso fino a qui… forse è bene rivalutare quello che ti piace fare e se sei pronto per diventarlo.

Il consulente high ticket è quel tipo di professionista che fornisce soluzioni all’interno di una nicchia di mercato ben specifica. 

Più velocemente lo fa e più riuscirà ad impattare con i suoi consigli nel business delle persone… e più ovviamente sarà pagato.

Anche qui: ci sono tantissime nicchie in cui si può entrare come “consulenti high ticket”. Ma chiaramente non basta mettere un prezzo alto e avrai la fila di clienti nel tuo contesto.

Si deve anche valutare quello che si sa fare, come lo si fa e che tipo di risultati si è in grado di portare in quel specifico contesto.

Pertanto l’analisi del target, dei suoi problemi, dei suoi bisogni, dei suoi desideri è FONDAMENTALE, e rappresenta uno dei protocolli che da sempre ho condiviso dentro Infomarketing Lifestyle.

Solamente che ad oggi il tutto è modellato nel business della consulenza.

Perciò te lo ripeto: se ad oggi sei interessato a capire come diventare un consulente high ticket in grado di offrire soluzioni e promuoversi nel modo corretto (perché pure questo è un altro aspetto da considerare) allora ti invito a scriverti in lista d’attesa perché stiamo per condividere qualcosa che stravolgerà il modello di consulenza 1 to 1.

#3 - Quali saranno i servizi maggiormente richiesti?


Scendiamo ulteriormente sul pratico.

Ah ovviamente siamo a metà di questo articolo, quindi se ti stai annoiando o non ti piace quello che sto mostrando… sei liberissimo di chiudere tutto e andare altrove (poi però non tornare con la coda fra le gambe quando vedrai i miei studenti ottenere risultati in brevissimo tempo – io ti sto avvisando ovviamente, poi vedi tu!)

Quello che abbiamo scoperto dall’inizio di questo articolo è che il consulente è quel professionista che condivide dei “consigli” che ovviamente mettono il cliente nella condizione di raggiungere dei risultati.

Non è che basta dare qualche consiglio “a spanne” e si possono richiedere parcelle da capogiro. No, non è così che funziona.


Quindi la prima cosa che devi fare se in questo momento non sei un “consulente”, è comprendere se può esserci la possibilità di prendere in considerazione questo tipo di professione all’interno di una nicchia specifica.

I consulenti che riescono a farsi pagare tanto sono coloro che sono dentro una nicchia specifica e risolvono un problema specifico con un metodo specifico e facendo ottenere dei risultati specifici.

Non sto dicendo cose nuove, ma è sempre bene ribadire dei concetti fondamentali perché la teoria che c’è alla base, quella rimane e quella funziona.

Se invece sei già all’interno del “business della consulenza” e hai anche a fuoco la tua nicchia, i suoi problemi, quello che gli puoi dare come soluzione… beh in tal caso bisognerebbe comprendere se già stai andando al massimo della potenza o c’è da rivedere qualche passaggio sia lato acquisizione clienti sia lato offerta economica e sia gestione dei risultati e task giornaliere.

Perché chiaramente il business del consulente high ticket, se non viene messo nella condizione di essere scalato, rischia di diventare una gabbia dorata per criceti.

E questo è un concetto che approfondirò a breve.

Pertanto se ancora non l’hai fatto, puoi metterti in lista d’attesa per quello che stiamo per dare vita proprio all’interno di questa nicchia, dissipando ogni dubbio sull’importanza di sapersi muovere nel modo corretto mettendo attenzione unicamente su ciò che funziona veramente.

C’è caos e persone allo sbando in questa nicchia. Doveva arrivare zio Mik a fare ordine (come al solito ovviamente).

Comunque i servizi più richiesti lato digital marketing che potranno svilupparsi nel 2022 ed oltre sono:

  • servizi di creazione contenuti per marketing organico
  • script per video da condividere su TikTok o YouTube
  • email marketing per aziende o professionisti che hanno costruito una lista di contatti nel tempo – o la devono costruire
  • servizi di coaching vendita per chi ha sviluppato una rete commerciale
  • servizi di coaching per un team coach
  • servizi di media buying/social media manager per piccole medie imprese
  • servizi di gestione community
  • servizi di editing video
  • gestione di ecommerce
  • servizi di copywriting per liberi professionisti, consulenti o aziende

Insomma tutti servizi che fino ad oggi sono stati promossi più o meno timidamente ma che da questo momento in poi avranno un impatto molto più grande.

Stiamo entrando nel business della consulenza laddove i meccanismi automatici stanno perdendo il loro “appeal”. Anche per il fatto che negli ultimi tempi ci sono stati repentini aggiornamenti delle piattaforme social più in voga, e se si è da soli a gestire tutto, si fa veramente fatica a stare al passo. Per non parlare poi del cambio di paradigma avvenuto appena post pandemia (ne ho parlato pocanzi).

Ecco perché entrare all’interno di questo modello di business permette di gestire meno cavilli tecnici, far funzionare i protocolli di lavoro e far ottenere risultati concreti alle attività in gestione.

Questo è ciò che prenderà sempre più piede online, in modo particolare nel digital marketing – ma anche in altre nicchie accadrà, è solo questione di tempo.

Ecco che non sarà più di tanto necessario creare chissà quali strategie di funnel di marketing, cross-sell, up-sell ecc perché grandi risultati si possono ottenere anche con molto meno sforzo.

Lo ripeto: con questo non sto dicendo che il funnel non serve più. In certe nicchie servirà sempre, ma nel ramo della “consulenza”, c’è una nuova strada che deve essere assolutamente battuta.

#4 - Le migliori strategie per farsi spazio come consulente high ticket

strategie consulente high ticket


Avendo compreso che il business della consulenza high ticket diventerà la nuova frontiera (e lo sarà per lungo tempo), è bene tenere in considerazione anche come proporsi in modo efficace per raggiungere nuovi clienti e scalare anche la propria attività di consulenza in tempi relativamente brevi.

Chiaramente servirà un team, da soli non si può andare molto lontano, infatti si dovrà strutturare la propria attività a dovere ma questo è un argomento che vedremo tempo al tempo.

Ora voglio spendere due parole con te riguardo le strategie per farsi spazio come consulente high ticket (è sufficiente molto meno di quello che immagini).

Ne abbiamo parlato in uno degli articoli precedenti riguardo al marketing organico, ma non è ovviamente l’unica fonte di traffico per attirare l’interesse di potenziali contatti a quello che andremo a proporre.

Ovviamente si può sfruttare la pubblicità a pagamento ma se si sistemano i propri profili social nel modo corretto per attirare il pubblico che ci interessa… si può sfruttare in modo strategico ed intelligente la reach organica.

Si l’avevamo detto che i social stavano riducendo la visibilità organica ma in questo caso non serve creare una valanga di contenuti che poi non vengono presi in considerazione da nessuno.

No, non serve questo.

Giusto per darti una riprova di quello che ho appena detto:

Non è un post sponsorizzato, anche perché ne ho pubblicati pure altri, quindi li puoi vedere tranquillamente da te sulla mia pagina FB ufficiale 😉


Anzi, guarda in tempo reale come è aumentato in ORGANICO il numero dei commenti, condivisioni ecc.

Certo, “non si mangia” con quelli, ma intanto puoi sfruttare la potenza del marketing organico.

Perciò quello che serve è creare i GIUSTI contenuti che intercettano il giusto pubblico con l’obiettivo di farli interagire con quello che facciamo e che ci occupiamo senza essere percepiti come dei venditori di pentole.

E’ veramente un attimo iniziare a creare contenuti a più non posso senza una logica ben precisa dietro. L’esito: il nulla. Tanto sforzo che poi non porta a niente di concreto.

Ecco perché è VITALE conoscere le giuste strategie che ti permettono di sapere cosa dire prima, cosa dire dopo e cosa dire durante per suscitare interesse nel pubblico che abbiamo identificato.

C’è forse qualcosa che ti risuona familiare?

  • Giusta conoscenza del pubblico
  • Giusta conoscenza della nicchia
  • Giusta conoscenza del mercato
  • Giusta conoscenza della concorrenza

Al che a fronte di tutto questo si dovrebbe essere in grado di creare dei contenuti che siano ben mirati al pubblico che fa al caso nostro.

Ma non solo “i contenuti”, anche la tipologia di offerta erogata che fa breccia nel nostro target – spesso si sbaglia pure questo aspetto che vanifica anche le migliori intenzioni.

Ecco perché è importante curare qualsiasi dettaglio del proprio profilo social. E lo ripeto: ogni social ha le sue regole, quindi se non le tieni in considerazione rischi poi di vanificare ogni singolo sforzo.

Ok che questo è sfruttare unicamente la potenza del marketing organico, ma ad oggi le persone guardano, “spiano” cosa fanno gli altri e appena trovano qualcuno di interessante iniziano a ronzargli intorno e chiedono informazioni.

Ti suona familiare come cosa?

Se poi si innesca curiosità ed interesse ecco che si passa alla parte “commerciale” con contatti in DM (direct message) e si gestisce l’eventuale trattativa.

Capisco che tutto questo possa sembrare molto macchinoso e meno automatico, ma è quello che in questo periodo storico sta portando risultati – non lo dico perché sono un opinionista incallito, lo dicono i numeri che stiamo facendo continuando ad applicare (in maniera più massiva) la strategia organica – che poi seguirà la parte di pubblicità a pagamento per scalare ancora di più il business.

Fine. Un semplice gioco di numeri e strategia.

Ad ogni modo comprendi come tutto è diventato molto veloce e istantaneo?

Anche i funnel funzionano, per carità! Ma ad oggi la nicchia dei consulenti high ticket può raggiungere bei risultati se si sa muovere nel modo corretto.

E non importa se pensi che tutto questo non faccia per te, o se pensi che ti devi esporre sui tuoi profili e non sai come fare.

Sai perché non importa?

Perché abbiamo già pensato noi a tutto questo.

Se vuoi ricevere delle INTERESSANTI anteprime riguardo il modello di business delle mentorship 1 to 1, puoi metterti in lista d’attesa cliccando il pulsante qui sotto.

Si Mik voglio capire di più questa cosa dei Consulenti High Ticket!

Lo so che non ho fornito delle strategie per farsi spazio come consulente high ticket ma credimi se ti dico che è tutto molto più semplice di quello che pensi.

E davvero, non si tratta di fare spam.

Si parla di spam quando non c’è la ben che minima strategia.

Qui invece ci sono diverse strategie da utilizzare e quando le scoprirai… ti si illumineranno gli occhi, davvero!

#5 - Come impostare il giusto flusso di lavoro senza entrare nella ruota del criceto dorata

lavoro consulente high ticket


Questa dovevo dirla perché è probabile che qualcuno stia già pensando che questa faccenda dei
consulenti high ticket sia una trovata per farsi un culo a strisce, guadagnare soldi ma sono contrapposti al fatto di spendere “tempo per denaro”.

In una prima fase potrei anche darti ragione ma… hai pensato al fatto che io sto associando la cosa del consulente al fatto di essere high ticket?

Oppure l’hai saltata a piè pari perché tanto ormai viene utilizzata dappertutto?

A parità di “tempo per denaro” investito nel “legare” il proprio tempo ad erogare un servizio che porta RISULTATI… se per far ottenere un risultato ci impiego un tempo che il mio pubblico potrebbe essere invogliato a spendere anche belle somme di denaro perché gli levo un grattacapo… non credi anche tu che la cosa, a prescindere dal fatto che possa sembrare una gabbia dorata, abbia senso essere presa in considerazione?

Spogliati un attimo dai panni di colui che vuole fare soldi facili subito in modo automatico e prevedibile perché quei tempi, ormai, per certi versi sono finiti – in realtà non sono mai iniziati, perché per fare soldi utilizzando l’internet marketing ci vuole olio di gomito (tutto il resto io lo chiamerei in altro modo ma lasciamo perdere).

Ad ogni modo c’è la possibilità di ottenere risultati “prevedibili”; l’unica cosa è che ad oggi la modalità è lievemente cambiata.

Ma non è qui che voglio soffermare la mia attenzione.

A volte ci dimentichiamo completamente da dove veniamo e da dove siamo nati, dando per scontato che ad oggi c’è davvero un mondo di opportunità che anni or sono nemmeno erano presenti.

Cosa sto cercando di dire?

Non dare le cose per scontate.

Se dentro ad una nicchia di mercato è usuale associare l’erogazione di un servizio con un costo piuttosto alto… molto spesso vuol dire che ci sono state altre persone che prima di te hanno lavorato duramente per abbattere la precedente falsa credenza creandone una nuova più potenziante e abbastanza “accettabile”.

Il che ovviamente mette il cliente finale nel valutare “chi offre cosa”, sia a livello di prezzo ma anche di risultato “garantito” o comunque “prevedibile”.

Servono dei casi studio per poter avere la possibilità di vendere “ad alto costo”.

Non basta aggiungere uno zero a quello che offri se è la prima volta che lo offri e non sai se funziona o meno.

Proporre questo tipo di soluzioni non è nella nostra ETICA e non dovrebbe essere nemmeno nella tua.

Ecco perché a seconda del tuo punto di partenza, è importante impostare un flusso di lavoro, altrimenti il rischio di andare a braccio nella gestione dei clienti senza seguire degli step ben precisi rischia di farti percepire come colui che non sa cosa sta facendo – ed oggi questo non deve assolutamente accadere.

Per questo motivo ancor prima di “proporti” come un consulente high ticket è fondamentale avere dalla propria parte dei protocolli passo passo, già predefiniti che devi seguire alla lettera, perché sai che ti portano al risultato.

Sì perché da un lato devi seguire tu delle procedure nella giusta “promozione online” e dall’altro devi anche sapere come agire e gestire il cliente acquisito o che acquisirai, mettendolo nella condizione di raggiungere il risultato prefissato.

Ora la domanda è: quali sono i protocolli del consulente high ticket?


Per non entrare nella ruota del criceto dorata del consulente high ticket che trascorre le sue giornate a:

  • settare i propri profili social
  • creare contenuti di marketing
  • intercettare ed interagire con persone potenzialmente interessate
  • negoziare con quelli in target
  • fare l’onboarding, analizzare la sua situazione e seguire la giusta strategia
  • monitorare l’andamento dei suoi progressi
  • evitare ostacoli che potrebbero verificarsi nel raggiungimento del risultato
  • innescare un passaparola positivo che ti porta altri clienti
  • pensare di espandere il proprio team
  • delegare le giuste mansioni alle giuste persone
  • evitare di mangiarsi i margini dei profitti spedendoli in attività che non sono funzionali
  • creare un proprio funnel di acquisizione automatica oltre al marketing organico
  • gestire le campagne pubblicitarie
  • monitorare i KPI

Insomma ce ne sono di cose da fare, e tutto questo potrebbe spaventare dall’entrare all’interno di questa nicchia (seppur altamente redditizia).

Il segreto non è fare la lista delle cose da fare dalla sera alla mattina, ma sapere quelle piccole ma necessarie azioni che se le faccio mi portano al risultato.

E’ VITALE togliersi di torno la “perfezionite” perché quella non aiuta di certo, ed una volta compresi i flussi di lavoro, limitare al massimo le distrazioni.

Utilizzare anche dei “template” a livello di format video, stories e post come anche template per le pagine del funnel o anche delle email, è FONDAMENTALE per avere già una base da cui partire per realizzare i propri contenuti onde evitare di fare uno squallido copia ed incolla.

Ecco perché pure a questo abbiamo pensato visto che in sordina da molto tempo stavamo testando queste strategie e se ti metterai in lista prioritaria potrai ricevere un grande vantaggio nel capire come gestire al meglio queste dinamiche nel business dei consulenti high ticket.

Hai la nostra parola.

Scoprirai quali sono i giusti protocolli del consulente high ticket per raggiungere i risultati che desideri e che sono in linea alla tua persona e alle tue necessità.

Solo il minimo necessario che ti porta a risultato, garantito!

Oh se stai già pensando: eh ma se tutti adesso si mettono a fare i consulenti high ticket… saremo comunque punto e a capo con l’acquisizione dei lead o potenziali clienti…

E tu pensi che tutti si fionderanno dentro questa nicchia?

C’è tempo, e ovviamente chi entrerà dentro prima di chi “ci deve pensare” o che non è molto avvezzo al cambiamento… beh per quel tipo di persone sarà sempre tardi, e troverà sempre una scusa per dire che non ha mai raggiunto quello che desiderava.

Fa parte del gioco.

Ma la vera domanda invece è: tu da che parte vuoi stare?

BONUS - il protocollo per portare a risultato ogni tuo cliente

bonus consulente high ticket


Sinceramente ero un po’ combattuto se condividere o meno quanto ti sto per rivelare, ma poi pensandoci bene mi sono reso conto che poter condividere più di quello che una persona si aspetta era la cosa giusta da fare.

No no, tranquillo, non ti dirò di iscriverti in lista d’attesa per quello che a breve condivideremo, perché l’ho già fatto svariate volte nel resto di questo articolo e non serve ribadirlo ulteriormente.

Quello che invece voglio fare con te adesso è farti assaggiare un veloce estratto di quello che è il protocollo per portare a risultato ogni tuo cliente.

Faccio un’importante premessa prima di cominciare: le informazioni qui condivise sono un estratto, pertanto sono un incipit di quello che è il protocollo nella sua interezza.

Siccome ci tengo a palesare parte di quello che stiamo facendo (e avrei potuto benissimo evitarlo visto che siamo come al solito i primi a mostrare questi contenuti dopo averli già testati da tempo ed in diverse nicchie) vedi di modellarlo al tuo contesto qualora avessi intenzione di applicare sin da subito i concetti condivisi.

Non fare un semplice e banale “copia ed incolla” perché storpieresti l’approccio indicato che deve essere in qualche modo modellato a quello di cui ti occupi o che vorrai occuparti.

Mi raccomando, è importante che tu ci metta la tua impronta, quindi non fare il pigro per favore!

Mik ma quanto mi stai per rivelare funziona da subito?


Dipende.

Dipende dal tuo grado di consapevolezza delle informazioni condivise, se hai già avuto modo di testare le nostre strategie mostrate in Infomarketing Lifestyle… 

…perché se parti da zero, è probabile che servano ulteriori approfondimenti (che ovviamente ci saranno).

Ecco quindi l’estratto del protocollo che un consulente high ticket dovrebbe avere nel suo arsenale per portare a risultato i suoi clienti.

Premessa: quanto viene condiviso qui di seguito presuppone che l’acquisizione del cliente sia già avvenuta, quindi andrebbe utilizzato con i tuoi clienti appena acquisiti che devono iniziare un percorso con te.


Ulteriore premessa: quando poco fa dicevo che questo protocollo deve poi essere modellato, è perché dipende anche da quello che proponi.

I passi che trovi qui di seguito sono “generici”, vanno infatti modellati a quello che proponi, mi raccomando.

Te capì?!

  1. definisci il goal del cliente e quant’è il GAP verso la situazione desiderata;
  2. stila una serie di passi a ritroso che si dovrebbero fare per raggiungere il goal definito;
  3. valuta la sua fattibilità sia in termini di possibilità ma anche di tempo necessario;
  4. individua gli ostacoli evidenti che al momento impediscono il processo di realizzazione dei primi step (mancanza di conoscenza di alcune informazioni da parte del cliente o sue difficoltà oggettive nel fare azione – questo vale se vendi magari un servizio di coaching dove non fai tu le cose al posto del cliente);
  5. focalizza la strada più veloce per raggiungere il risultato e programmala con il cliente;
  6. inserisci dei “premi” al raggiungimento dei primi micro goal (da valutare la natura del premio – può essere anche una semplice gratificazione personale nell’avvicinamento al risultato);
  7. poni delle scadenze da rispettare onde evitare che l’utente possa “cullarsi sugli allori”;
  8. considera dei BONUS da condividere sia a raggiungimento del traguardo o per spronarlo a fare azione (i bonus possono essere delle ore extra con te o dei materiali creati ad hoc per il caso del cliente – questo ti serve per fargli vivere un’esperienza unica)
  9. sfrutta il potere dei report per monitorare l’avanzamento dei progressi del tuo cliente facendogli vedere lo stato in cui era quando è partito e lo stato in cui si trova adesso (magari a fine percorso – potrebbe essere utile per valutare eventuali upsell)

Come dicevo, questo è un estratto dei protocolli riguardo a quello a cui stiamo dando vita, perché non abbiamo lasciato veramente nulla al caso.

Può essere normale non comprendere alcuni passaggi in quanto ho condiviso qui, quello che conta è il fatto che ogni passaggio non è minimamente lasciato al caso.

Potrebbe sembrare tutto molto “banale” ma ti posso assicurare che non è così banale portare una persona al risultato. E se quello che stai “erogando” non segue un filo logico ma è frutto solamente “dell’intuito” può essere altamente pericoloso – specialmente se non hai esperienza.

Anche perché un consulente high ticket non può procedere per tentativi. Deve sapere come portare a risultato il suo cliente.

Ecco perché nel tuo contesto devi capire qual è la giusta strada da seguire per far ottenere risultati concreti e tangibili.

E gli spunti che ti ho appena condiviso possono aiutarti appunto a comprendere/analizzare se quello che stai facendo/o che vorrai fare ha un senso o meno.

Se poi vuoi mettere mano al protocollo completo e a tutto quello a cui stiamo dando vita, clicca sul pulsante qui sotto e sarai avvisato in anteprima.

Considerazioni finali


Direi che siamo arrivati al termine di questo succoso e denso contenuto che ho voluto realizzare proprio per dare voce in capitolo alla professione del consulente high ticket che da questo momento in poi prenderà sempre più piede per i motivi che ho condiviso fino adesso.

Se sei arrivato diretto qui saltando tutto il resto del contenuto, ti invito a visionarlo per comprendere meglio molte sfumature e sfaccettature che ho mostrato lungo il “percorso”.

Mi auguro che tu possa fare le dovute valutazioni su questa professione che darà molte belle soddisfazioni a chi deciderà d’intraprenderla con successo (e con SERIETA’)  seguendo i nostri protocolli a cui puoi avere accesso in anteprima cliccando qui >>

Chiaramente quanto mostrato fino adesso non è una promessa di facili guadagni e non deve essere nemmeno un ripiego per fare soldi facili.

 Perché qui trattiamo una professione che ha come obiettivo primario far arrivare le persone a specifici risultati.

 E come ho già condiviso, non basta “proporsi” ad alto costo che tutti cadranno ai tuoi piedi.

 No, non è così che funziona.

 Il futuro dei consulenti high ticket sarà interessante da questo 2022 ed oltre, consapevoli del fatto che in ogni nicchia ci saranno determinate criticità da considerare.

 Come l’aggiornamento delle varie piattaforme, la psicologia d’acquisto delle persone e tanti altri fattori che non possono essere prevedibili con largo anticipo.

 Ma seguendo il giusto sistema, si possono ottenere belle soddisfazioni.

 E noi abbiamo creato il miglior protocollo di sempre.

 Non lo diciamo per tirare acqua al nostro mulino, lo diciamo per quello a cui potrai prendere parte anche tu vedendo in anteprima come diventare un consulente high ticket.

Niente è stato lasciato al caso, e mai lo sarà con noi.

Ripeto: tutto quello che è stato condiviso in questo contenuto è frutto di nostre personali considerazioni, quindi non deve essere preso per legge.

Sono appunto “suggerimenti”, ed una visione in “anticipo” di ciò che accadrà da qui ai prossimi mesi.

Ora si tratta solamente di scegliere cosa si vuole fare per sé e per la propria attività.

A te la scelta!

Mik Cosentino

Marketing Organico Mik Cosentino: abbiamo iniziato dal 2018 (ecco le prove)

marketing organico mik cosentino

Tempo stimato di lettura: 15 min circa

Siccome non mi piace dire le cose e basta, sul discorso del Marketing Organico preferisco rafforzare il messaggio con un video estrapolato dall’ultimo Kick Off di Agosto 2022 caricato poi dentro la nostra X-Capsule (se non sai ancora cos’è poi ti spiego tutto passo passo).

Ecco a te il video, ascolta bene:

NOTA BENE quanto condivido qui sotto

Piccola ma doverosa precisazione: in realtà l'organico ho iniziato a farlo già dal 2015/2016

In pochissimi lo sanno ma prima di vendere prodotti HIGH TICKET come Infomarketing Lifestyle, ho lanciato – all’inizio della mia carriera del marketing online – prodotti “a basso costo” ed era il lontano 2015/2016.

  • Vedi Accademia del Network Marketing
  • Clienti a Costo Zero
  • Freedom Formula (prima edizione e primo prodotto High Ticket venduto da palco)

Io stesso all’epoca, per non far confondere la mia nuova immagine di marketer con il nuoto, iniziai a farmi conoscere proprio così: organicamente.

Lo ribadisco: era il 2015/2016.

Quindi non ho iniziato l’altro ieri. Semmai ho cominciato in “sordina”, questo sì, per poi condividere in maniera massiccia nel 2018 – ma anche con la prima edizione di Freedom Formula c’erano accenni di strategie organiche (anno 2016).

Ho voluto precisare questa cosa affinché le persone nuove che iniziano a conoscermi si possano fare un’idea ben precisa dello “storico” che abbiamo – e per chi già sa di noi, non si dimentichi da quanto siamo sul pezzo.

Così tanto per eh.

ora che ci siamo chiariti, possiamo entrare nel vivo dell’articolo 😜

Magari non ti interessa ascoltare quanto condiviso, ma il succo del discorso è che durante il video ho mostrato le prove di quando abbiamo iniziato noi a fare marketing organico ancor prima del lancio ufficiale di Infomarketing Lifestyle.

Basta vedere anche la grafica di copertina utilizzata in questo articolo.

Ma perché ho pensato di condividere questi dettagli sulla pubblicità organica?

Per il semplice motivo che ad oggi sembra essere diventato il nuovo “trend” e se ne stanno sentendo di ogni tipo, sia da una fazione che dall’altra e come al solito mi piace buttarmi nella mischia per fare chiarezza, anche perché noi il marketing organico lo portiamo avanti in modo silenzioso dal 2018 insieme alla pubblicità a pagamento, quindi non ci siamo “improvvisati”, o non ci siamo adeguati alle tendenze del momento!

Semplicemente sfruttiamo in maniera massiccia ciò che già facevamo “silenziosamente”.

E’ che adesso ovunque ti giri pare che tutti propongano sta cosa del “marketing organico”, come se tutto il resto fosse inutile, dispendioso e fuori contesto (quando non è AFFATTO così – se rimani con me, durante questa lettura potrai renderti conto di come stanno realmente le cose).

Giusto per darti altre prove, all’interno di uno dei nostri programmi formativi più venduti negli ultimi anni c’è un modulo dedicato interamente alla strategia organica.

Guarda qui:

strategia organica mik cosentino


Cioè è datato 2018… non so se rendo l’idea.

E non è stato aggiunto adesso – tutti i nostri casi studio lo possono confermare.

Anzi, a proposito di questo, ecco qui una prova schiacciante condivisa da mio fratello Gabbo dentro la nostra community proprio la scorsa settimana:


Se non ci credi puoi vedere ancora più da vicino dentro la nostra community gratuita in cui abbiamo in previsione di condividere a breve interessanti novità.

Se non sei ancora iscritto, puoi farlo ADESSO sfruttando pure l’occasione di registrarti in ANTEPRIMA ad un protocollo che a breve verrà rilasciato…

Fatte queste premesse, voglio condividerti i punti salienti che andremo a vedere insieme in questo succoso articolo.

Bene! Questi sono gli argomenti che vedremo insieme in questo contenuto firmato Mik Cosentino.

E’ un PURO contenuto formativo con l’obiettivo di fare chiarezza riguardo questo concetto ormai esploso del “Marketing Organico” e come utilizzarlo con criterio nel proprio business onde evitare di commettere qualche errore di valutazione o peggio ancora di “mal interpretazione”.

Se è la prima volta che leggi questo mio contenuto e non sai chi sono, cosa faccio ecc (mi pare strano ma può capitare) puoi vedere qualche estratto della mia storia e dei nostri casi di successo cliccando qui >

Chiarito questo… Iniziamo!

Cosa vuol dire Marketing Organico e perché tutti lì fuori ci si stanno tuffando


Non è un caso se ho voluto utilizzare questa foto perché lì fuori ci sono tantissimi marketer che ironizzano il termine “organico” associandolo alla spazzatura, come se chi utilizza questo approccio nel 2022 fosse un disperato – quando in realtà non è propriamente corretto.

E adesso ti spiego perché.

Come in tutte le cose serve criterio e giusta prospettiva, ma non tutti sanno cosa vuol dire.

Ma soprattutto non tutti utilizzano nel modo corretto le informazioni o i trend di mercato che si stanno palesando nel mondo del digital marketing in questo 2022.

Negli ultimi anni in questo panorama sono avvenuti molti cambiamenti anche a seguito degli aggiornamenti delle varie piattaforme di advertising.

  • costi per lead alle stelle
  • minor reach organica (tanto per stare in tema)
  • difficoltà di andare a profitto subito con i funnel di marketing
  • poca contattabilità da parte del target
  • email che finiscono in spam

E tutte situazioni analoghe.

Ho sentito persone dirne peste e corna su questo mondo e spesso tutte le opinioni che sono state condivise avevano un minimo comune denominatore: la scarsa conoscenza della situazione o un arrivare a conclusioni eccessivamente sommarie.

Hai presente cosa fanno le pecore quando sono in gregge e si sentono minacciate?

Basta anche solamente una pecora che va da una parte e tutte la seguono – a prescindere dove sta andando.

Idem in questo scenario.

Oh sia chiaro: non ce l’ho con te ma è doveroso mettere i puntini sulle i.

Quindi cosa vuol dire Marketing Organico?


Fare marketing organico significa utilizzare la potenza del “networking” che s’innesca grazie all’utilizzo dei social network per trovare persone potenzialmente in target per quello che abbiamo o che potremmo proporre.

Le piattaforme come Instagram, TikTok, Facebook o YouTube nascono proprio con l’intento di permettere alle persone di poter condividere dei loro pensieri o informazioni (più o meno utili) sotto forma di video o testi che poi potranno essere visti e condivisi da altri utenti iscritti.

Questo è il principio di funzionamento, e sfruttando la logica di queste piattaforme, condividendo nei propri profili social dei contenuti che abbiano un obiettivo ed uno scopo ben preciso, si ha la possibilità di poter entrare in contatto con altri utenti che potrebbero interessarsi a quanto viene mostrato.

Ovviamente la creazione dei contenuti (essi siano in formato video o testo) devono seguire una logica ed un sistema ben preciso, altrimenti si corre il rischio di “creare” tanti contenuti, che poi non portano a niente.

E’ un po’ il paradosso del “fai un video al giorno, tutti i giorni”.

Ricordi quando c’era questo “slogan” anni fa?

Ecco, il concetto è il medesimo.

Certo, essere presenti sui social è importante, ma poi bisogna anche vedere cosa condividi, a quale pubblico e se quanto metti in mostra ha una logica di funzionamento o meno.

Ecco perché si tende a “generalizzare” il fatto che “postare” sui social, ad oggi è vista come una cosa da “spazzatura”. Nel senso che non serve a niente.

Anche qui torniamo sempre ai fondamentali: dipende come lo fai, con quale obiettivo e se ha senso nel tuo contesto.

Tutto deve essere in qualche modo “contestualizzato” a quello di cui ti occupi.

Scusa Mik ma allora perché tutti si stanno tuffando in questo Marketing Organico?


A quanto pare, al momento sembra essere il trend del 2022: postare contenuti, video, stories a più non posso sperando che qualche persona che segue i nostri account si faccia avanti e chieda qualche informazione di quello che facciamo.

Mmm…

Questo perché sta accadendo?

Forse perché quando non sai fare ads profittevoli oppure offerte sexy, inizi a dire che questi strumenti online non funzionano, perciò ci si butta laddove sembra andare il gregge.

alzo le spalle


Per carità: il pubblico è diverso rispetto anni fa.

Se prima le persone avevano più tempo per informarsi, approfondire o capire un meccanismo piuttosto che un altro… ad oggi questo tempo pare non esserci più.

E’ come se si volesse “tutto e subito”. Del tipo: fammi capire se questa cosa può fare per me così poi ci ragiono sopra – senza doversi sorbire funnel e funnel interminabili con email a tutto più o chiamate dalla rete vendita (ammesso e concesso che ci sia rimasto ancora qualcuno).

Pure questa è una “mezza verità”. Nel senso che da un lato è vero ma dall’altro no, perché se così fosse, allora molte aziende che producono software per fare funnel di marketing e affini sarebbero andate in bancarotta.

Il punto è che ad oggi le barriere d’ingresso nel digital marketing si sono così assotigliate che chiunque ci può entrare ma… e c’è un grande ma, il pubblico non è stupido.

E’ in grado di capire a chi si deve affidare e chi no.

Riesce ad individuare chi ha delle informazioni utili da condividere e chi sta solamente allungando il brodo.

Ha capito che se vengono condivise sempre le stesse solite testimonianze, allora vuol dire che non ci sono altri nuovi casi di successo e quindi forse è meglio lasciar perdere.

Perciò proporsi “organicamente” senza la minima strategia, senza sapere cosa dire e come dirlo, senza sapere come potersi rendere appetibili per un pubblico di persone è qualcosa che non paga più.

Cioè non paga a prescindere.

Quello che condividi deve portare un risultato specifico ad una nicchia specifica in un tempo specifico.

Fine.

Se quello che proponi non permette di ottenere questo tipo di “trasformazione” ed il pubblico è piuttosto “resistente” da questo punto di vista (nel senso che non accoglie di buon grado la “trasformazione” o la tua “opportunità”) allora sei di fronte un grande problema.

Un problema che viene completamente amplificato dal “proporsi” con il metodo organico.

Anche perché fare “marketing organico” non equivale a postare delle robette sui social e fine: “sto facendo marketing”:

No. Quello non è fare marketing, quello è postare a casaccio cose senza la minima strategia.

E te lo dice uno che queste cose le sta portando avanti in maniera silenziosa dal 2018 – lo ripeto per non dimenticare.

Il marketing organico non è spam! (dipende come lo usi)


Giusto per continuare ad essere coerente con l’incipit di questo articolo: guarda questa stories che ho pubblicato sul mio profilo Instagram nel lontano 2020…

2020, non so se rendo l’idea.


C’è forse della pubblicità a pagamento?

No.

Faccio forse spam?

No.

E’ una delle strategie che ad oggi molti “marketer” o “esperti dell’organico” condividono sui loro profili.

Ma hanno iniziato da poco.

Massimo un anno.

Noi invece?

2020.

Siccome nel video non si vede perché me l’ha caricato in un formato diverso dall’originale, ecco qui l’ennesima prova schiacciante (che poi tanto ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridere 🙃) :


Ma a prescindere da questo, già dal 2018 condividevamo queste strategie dentro il nostro programma formativo di punta “Infomarketing Lifestyle” e le applicavamo su linkedin (che tra l’altro stiamo pure continuando a farlo – come pure i nostri studenti del resto).

Toh, guarda un po’:


Poi se vuoi vedere tutta la sfilza di Screenshot puoi vederli direttamente nella pagina che ti si apre cliccando il pulsante qui sotto.

(ci mette un po’ ad aprirsi la pagina ed è causato per gli innumerevoli screenshot… 😅)

Comunque… fare spam è una cosa, utilizzare in modo strategico le tecniche “organiche” è un altro.

Non ho mai detto di contattare a destra e manca persone propinando a tutti i costi quello di cui uno si occupa senza seguire un protocollo ben preciso.

E’ questo il punto.

E la cosa ulteriormente buffa è che si pensa che il marketing organico ad oggi sia qualcosa come “ripiego” perché magari le ads non girano più bene o sembra diventato difficile tracciare i dati a seguito delle nuove normative sulla privacy ecc…

Ma in realtà il marketing organico non deve MAI essere un ripiego, bensì una strategia che inserita nel proprio contesto di business permette di avere un indotto slegato dalle campagne pubblicitarie in cui l’impatto di ciò che viene generato dai semplici contenuti che vengono postati si social, permette di avvicinare un pubblico che si interessa attivamente a ciò che si propone, esattamente come accadrebbe con un funnel di marketing.

Il punto è che in questo caso il “funnel di marketing” è formato dai vari step della strategia organica che ha come obiettivo quello di:

  • innescare interesse e curiosità in ciò che viene condiviso;
  • far capire che c’è qualcosa da approfondire e che può aiutare a superare qualche ostacolo o difficoltà che si sta vivendo;
  • mostrare delle testimonianze che rendono tutto il processo ancora più credibile;
  • mettere la persona nella condizione di poter avere tutte le informazioni necessarie per fare azione ed entrare in contatto con i nostri contenuti con il fine di comprare ovviamente.

Da lì poi seguirà tutta una sequenza di step che ha l’obiettivo di capire se le persone avvicinate sono realmente interessate, per poi fissare delle call di vendita.

Ad ogni modo, quanto condiviso dovrebbe andare comunque di pari passo con una strategia di online marketing, perché per quanto l’organico possa essere efficace, e permette grazie alla condivisione delle persone di poter entrare in contatto con più utenti possibili, se si vuole scalare serve la pubblicità online.

Il marketing organico e la pubblicità a pagamento dovrebbero essere due facce della stessa medaglia.

Una supporta l’altra sia in momenti di stallo (perché ci saranno sempre – va capito come gestirli e superarli al meglio) e sia in momenti di successo in cui però non si deve abbassare la guardia.

Questo è uno degli errori più frequenti che viene commesso purtroppo.

Infatti quando si ha intenzione di sfruttare la potenza dell’organico (è realmente potente se si seguono i giusti passaggi) non lo si dovrebbe fare tanto per.

Si deve seguire una scaletta ben precisa e soprattutto si deve avere COSTANZA. Senza quella è inutile partire.

Quindi Mik mi stai dicendo che devo seguire la regola di 1 contenuto al giorno?


No, non è la regola di un contenuto al giorno perché se quello che condividi non trova senso di applicazione nella tua nicchia, non serve postare.

Bisogna condividere solamente qualcosa che è realmente UTILE a far capire al mio pubblico che io ho qualcosa di speciale per lui e che se non mi segue rischierà di perdere interessanti opportunità.

In tutto ciò va inserito anche qualche momento “ironico”, ma questo è un discorso che affronteremo in un’altra sede.

Ovviamente ciò che proponi deve dimostrare funzionare.

Se non hai “validato” – così come già insegnavo dentro Infomarketing Lifestyle –  il tuo prodotto o servizio, è inutile tentare di essere presente ovunque sui social.

Per “validare” intendo aver creato un qualcosa che porta al risultato e che viene richiesto dalle persone. O comunque nel momento in cui lo presenti trova interesse attivo.

Altrimenti non serve “postare online” sperando che accada qualcosa.

Davvero, esci dal mondo delle favole!

In tutto ciò una strategia la si deve seguire per forza, altrimenti non si ha modo di monitorare l’impatto di quanto viene condiviso.

E per strategia intendo dire conoscere a monte:

  • cosa si dice nella nicchia in cui mi trovo;
  • qual è il “sentiment” più acceso al momento e cosa posso fare per attirare l’attenzione del pubblico distinguendomi dalla massa;
  • come posso far capire che ho dei contenuti utili già “testati” da un mio pubblico di fan affezionati (questo vale se non parti da zero);
  • che tipo di leve devo utilizzare nella creazione dei contenuti (se per interazione, per ispirazione, per false credenze ecc);

Questi sono solamente alcuni dei piccoli dettagli che dovrebbero considerarsi in una strategia di content marketing nel metodo organico.

Senza queste informazioni, tutto quello che andrò a condividere rischia di non sortire l’effetto desiderato, rimanendoci male, pensando che il marketing organico è spazzatura e tutte queste cose qui…

Non nego che per certi versi il metodo organico è ben più complesso di quello che invece può rappresentare con la pubblicità a pagamento.

(non fare quella faccia, seguimi)

Meglio il marketing organico o la pubblicità a pagamento?

marketing organico e pubblicità a pagamento


Sicuramente la tua attenzione è caduta su una delle due risposte ma in realtà servono ENTRAMBE.

Per quale motivo?

Permettimi di farti capire cosa intendo dire.

Se da un lato con la pubblicità a pagamento puoi intercettare il pubblico più vicino a quello di cui ti occupi e che proponi senza che ogni giorno ti spacchi la schiena a creare contenuti… dall’altro con la strategia organica hai modo di “consolidare” quanto stai portando avanti.


Poni attenzione a quanto ti ho appena condiviso perché tra le righe c’è un aspetto molto importante: consolidare.

Comunque… se in un caso devi essere “parte attiva” del processo (metodo organico), dall’altro una volta che hai “settato” il meccanismo e funziona (funnel), non devi fare la stessa mole di lavoro.

Certo devi osservare e comprendere cosa ci dicono i KPI del funnel ma è sicuramente ben diverso e meno dispendioso dalla creazione di contenuto quotidiano: ogni singolo giorno.

Perché del resto il marketing organico è ANCHE questo.

Creazione di contenuto che:

  • intrattiene;
  • coinvolge;
  • interrompe ciò che una persona stava facendo in quel momento;
  • e invoglia a voler avere maggiori informazioni dimenticandosi di tutto il resto.

Perché alla fine è questo ciò che fa il marketing: focalizza l’attenzione sul cliente (ed anche su di te) e quello che hai da condividere.

Più la persona si ricorda di te, pensa a te quando ha quel problema… e più stai facendo un lavoro molto efficace.

Ovviamente non ci si dovrebbe limitare nel fare contenuti per acquisire sempre nuovi clienti, bisognerebbe curare anche ciò che si ha già, facendo sì che siano gli stessi clienti a fare il lavoro sporco per te, magari condividendo ad altre persone “in target” la tua presenza.

Ma questo è un tema che non possiamo di certo sviscerare qui in un articolo.

Ad ogni modo il concetto centrale che ci tengo a far passare è il fatto che in un caso (nel marketing organico) devi mantenere un impegno costante nel tempo – se questo è il tuo obiettivo.

Mentre nell’altro – con la pubblicità a pagamento – una volta che è stato settato il tutto, si tratta solamente di vedere i KPI ed agire di conseguenza.

Ovvio, sto “generalizzando”, ma il succo del discorso è questo.

Pertanto sono approcci diversi ma con la stessa base portante. Soprattutto dovrebbero esserci ENTRAMBI nella tua strategia di marketing. Non uno o l’altro.

Tuttavia se non conosco a chi mi rivolgo, cosa offro e perché una persona dovrebbe prendere una decisione nell’esatto momento in cui mi sta guardando… il mio marketing (che sia organico o a pagamento) sarà comunque debole.

Ecco perché non esiste una tipologia di marketing più o meno efficace.

Il marketing è il frutto di quello che hai pianificato di divulgare, e se il tuo messaggio:

  • è debole di partenza, 
  • non ha una promessa specifica, 
  • non da cenni di risultati tangibili 
  • e in qualche modo replicabili anche se si ha qualche dubbio iniziale… 

Puoi fare tutti i post e le ADV che vuoi ma nessuno ti darà la sua attenzione.

Del resto il gioco, alla fine della fiera è proprio questo.

Cosa ne pensa Mik Cosentino del Marketing Organico nel 2022?

il marketing organico nel 2022

Lo ribadisco: in sordina ho iniziato in modo “silenzioso” già dal 2015/2016 quando creai i primi prodotti a basso costo – tanto per intenderci e non dimenticare questi “piccoli dettagli”.


Tiriamo le somme di questo succoso contenuto che è ormai giunto al suo epilogo.

Non so se sei voluto scendere per curiosità direttamente qui in fondo per scoprire subito la mia opinione oppure ti sei letto tutte le mie personali considerazioni sul tema… fatto sta che personalmente sono sempre stato favorevole al marketing organico.

Rappresenta un ulteriore ingresso di lead all’interno del proprio business perché si ha la possibilità di sfruttare le “connessioni” con le persone.

E per marketing organico non vuol dire condividere a più non posso il proprio prodotto e “strozzarlo” nella gola delle persone a tutti i costi come se quella fosse l’unica religione.

No, questo non è fare marketing organico, questo è essere troppo “prodotto centrici”.

Ciò che si deve fare SEMPRE è ribadire quello che si fa, come lo si fa e che il “prodotto” che si propone è un semplice veicolo che permette il pubblico di riferimento a raggiungere dei risultati specifici che al momento non riesce a concretizzare.

Questo si deve fare.

Chiaramente si deve ascoltare anche la voce del mercato e comprendere se quanto abbiamo intenzione di condividere lo stiamo facendo nel modo corretto.

Mai pensare che un prodotto è immortale e che non debba subire delle migliorie o delle rivisitazioni nel tempo.

Occhio a non cadere in questa “trappola” perché è più facile di quello che pensi precipitarci dentro.

Ad ogni modo, a prescindere che si utilizzi il marketing organico o la pubblicità a pagamento, alla base di tutto deve esserci un “sistema”, un protocollo ben preciso… protocollo che noi ad esempio stiamo aggiornando e modellando sui tempi moderni.

Dopo la pandemia tutto è cambiato.

Le decisioni delle persone sono cambiate.

La loro propensione all’acquisto è cambiata.

I loro interessi sono cambiati.

Insomma, molte cose sono cambiate e se noi non le consideriamo, e non valutiamo se stiamo erogando tutto il possibile per ciò di cui hanno bisogno…allora rischiamo di essere sempre qualche passo più indietro, e in un’era così digitale non va affatto bene.

Proprio per questi motivi a breve ci saranno novità in materia, perché è giusto dare al pubblico ciò di cui ha realmente bisogno per prosperare ed utilizzare in modo sinergico e intelligente tutto ciò che porta al risultato OGGI sul mercato.

Sapere che ci sono degli strumenti e non utilizzarli a dovere solamente perché non lo si sa o perché non si ha voglia… qui entra in gioco una domanda molto semplice: perché fai quello che fai?

Se hai intenzione di prosperare… sai cosa dovresti fare, il resto sono solamente scuse.

Ah, giusto così per dire… cosa fanno coloro che hanno iniziato con il marketing organico senza una corretta strategia ed hanno spolpato i loro contatti o agito in modo “errato” non curando alcune sfumature vitali? Fanno le ads.

Ma guarda un po’!!

Non esiste solamente una strategia o l’altra. Servono entrambe se si vuole scalare il proprio business; ma bisogna farlo in modo strategico e intelligente.

Mai affidarsi al caso, mai.

In questo mondo online le cose cambiano molto velocemente e se non sei pronto a cogliere i cambiamenti e le novità, rischi di rimanere con un pugno di mosche in mano…

Perciò se vuoi avere sempre uno sguardo sulla novità e non perderti cosa condivideremo a breve…

Un importante e INNOVATIVO protocollo verrà rivelato per fare chiarezza all’interno di un mercato totalmente allo sbando.

Intanto iscriviti, non te ne pentirai.

Al tuo successo,

Mik

P.S. Guarda qui, mentre rivedevo l’articolo scritto di pugno ho ritrovato nei miei archivi una grafica che è stata poi utilizzata all’interno del modulo in Infomarketing Lifestyle – metodo di attrazione organica “new age” – in cui riepiloga i punti salienti del marketing organico.

Guarda qui:

Metodo di Attrazione New Age


Ed è stata creata da un membro del nostro team esattamente 3 anni fa.

3 anni fa. Incredibile no?

E ad oggi cosa frulla in giro come “marketing organico”?

Esattamente quanto condiviso in questa grafica.

Interessante no? 😉 

PPS. Ah giusto, non ti ho parlato della X-Capsule (forse te ne sarai reso conto dal video che c’è all’inizio di questo articolo).

Ad ogni modo ne parliamo in una delle prossime uscite anche perché se ne sentirà parlare moooolto a lungo nei prossimi tempi.

Noi siamo sempre un passo avanti (in realtà più di uno, ma restiamo UMILI), sempre (eheheh). 😜

X-Planet NFT | Non è una semplice immaginetta, X-Planet darà il via alla formazione token-gate

formazione token-gate

Con mio fratello Gabbo ne abbiamo parlato in un recente Twitter Space la scorsa settimana.

Ti ricondivido l’anteprima qui di seguito:

Ecco i punti salienti che abbiamo mostrato durante quella sessione:

  • perché ad oggi la stragrande maggioranza dei formatori continua a puntare il dito al web 3.0 pensando che sia uno scam e che presto questa bolla degli NFT imploderà;
  • cosa stiamo facendo dentro InfomarketingX dando vita all’X-Planet NFT;
  • perché abbiamo deciso di dare vita ad una formazione con accesso “token-gate” iniziando a discostarci dal classico approccio del web 2.0;
  • spoiler su svariate utilità che abbiamo intenzione di condividere a coloro che decideranno di entrare dentro al nuovo pianeta e diventare dei veri e propri X-Resident colonizzatori di una nuova galassia;
  • e tante altre news interessanti…

Posso capire che tutto quello che ho appena condiviso sembri veramente futuristico e fuori luogo rispetto a quello a cui eravamo stati sempre abituati a vivere… Ma ahimè i tempi sono cambiati, i tempi sono diversi, tutto gira alla velocità della luce e rimanere con le mani in mano sperando che qualcosa cambi senza rendersi conto esattamente di cosa sta cambiando e perché, è veramente da stolti.

Non Fungible Token. Mettiamo subito in chiaro una cosa

Quando oggi senti nominare questa parola, è come quando (tornando indietro nel tempo) si sentiva parlare per la prima volta di internet, oppure delle prime opportunità di guadagno online.

La maggior parte delle persone che ad oggi invece ha sia comprato corsi e sia erogato corsi, all’epoca molto probabilmente ha avuto questa tipologia di atteggiamento.

nft sola

E di per sé non c’è nulla di male quando non si conosce qualcosa, ma avere la cupidigia di non osservare oltre il palmo del proprio naso è veramente da trogloditi.

Che poi c’è da dire pure una cosa sulla psicologia umana: nel momento in cui si raggiunge una certa età ed una certa tipologia di convinzioni, l’essere umano poi tende a rafforzare i propri pensieri, le proprie idee… e cambiarle, sostituirle con altre più nuove, aggiornate e potenzianti non è affatto facile.

Non è per niente facile.

E questo atteggiamento, da che mondo e mondo, c’è sempre stato e sempre ci sarà.

Tuttavia mi fa restare “desolato” vedere quanta “rigidità mentale” è presente da certe persone (anche di un certo spessore) di fronte temi come quelli attuali.

L’ho pure condiviso in un mio recente Tweet:

Ovviamente ciascuno di noi è liberissimo di pensare a quello che più crede e che gli “conviene”, ma di fronte l’evidenza dei fatti, è veramente difficile restare “ottusi”.

Giusto per citare un altro aspetto a riguardo:

Tutto questo per dire cosa?

Che le situazioni nel mercato delle crypto (seppur abbiano un’alta volatilità) sono cicliche.

E se quando in passato qualcuno pensava che avrebbe comprato qualche Bitcoin qualora sarebbe sceso per sfruttare l’andamento ribassista… ora che lo stiamo vivendo, le stesse persone sostengono che andrà tutto a zero, che finirà tutto, che è una bolla, e tutte ste menate qui.

Posto che può capitare di ogni a riguardo – anche perché nessuno di noi ha dei poteri sovrumani in grado d’influenzare e cambiare l’ordine degli eventi… invece di capirci qualcosa in più, le persone tendono a puntare il dito, a dire che tutto finirà, a dire cose di cui non sanno nemmeno loro cosa stanno dicendo.

E i più belli sono quelli che prima di entrare dentro questo mondo (pure da poco) non avevano ancora avuto modo di capire come funziona il denaro, il business ecc… e dispensano consigli, sentenze, giudizi…

Cioè è veramente ridicolo e allo stesso tempo veramente assurdo.

Ora…

Per quanto riguarda la mia preparazione e la mia conoscenza, è tracciata online. E’ tutto alla luce dei fatti.

Ed io Mik Cosentino non ho iniziato a parlare di NFT così tanto per.

Non mi sono tuffato dentro questo mondo perché non sapevo come arrivare a fine mese e quindi ho detto: “Sai cosa c’è? Ora entro dentro questa nicchia e vediamo di fare soldi sfruttando il trend del momento.”

Certo, una parte di me l’ha pensato, ma prima ho testato sulla mia pelle.

Poi con dei risultati raggiunti ho iniziato a condividere qualcosa, e poi nel momento in cui compresi una particolarità veramente interessante, spostai definitivamente l’attenzione verso un aspetto che ora ti condivido.

Infatti quando compresi la tecnologia e il meccanismo che c’è dietro il mondo dei Non Fungible Token, l’ho subito rapportato al mondo del Web 2.0

Da qui nasce infatti il concetto della formazione token gate.

Innescheremo una tendenza: la formazione capitalizzata grazie agli NFT

Ed è qui che casca l’asino.

E’ qui che la maggior parte delle persone non capisce.

Se nel web 2.0 i vari formatori potevano stampare posti all’infinito (e per posti intendo accessi ai corsi di formazione online), ad oggi con l’impiego della tecnologia dei Non Fungible Token utilizzata come meccanismo “token gate”, cambia tutto.

Non puoi avere un numero infinito di posti, devi definirlo a monte con una supply limitata.

Deve essere scritto tutto quanto nello smart contract. Tutto deve essere tracciabile e consultabile da chiunque attraverso l’etherscan.

(piccola nota – se tutto quello che sto dicendo ti sembra arabo, o un linguaggio incomprensibile, questo ti fa capire come i tempi ad oggi siano veloci, e di quanto restare indietro possa lasciare spazio a coloro che sono più rapidi, scaltri e abili soffiandoti opportunità da sotto il naso)

E’ sempre successo e sempre succederà.

E’ una sorta di cambio generazionale.

Se ti adegui e ti evolvi, vivi. Se non lo fai vieni spazzato via.

E non sono io a dirlo: è il mercato.

Gli interessi delle persone stanno cambiando.

Le loro propensioni d’acquisto pure.

Guardano costantemente online, e se il tema più discusso è verso una direzione e vuoi cogliere un’occasione per essere tra i primi a trattare certi temi per comprendere come poterli monetizzare ed utilizzare all’interno di aziende o situazioni… per quanto i tempi possono essere molto precoci ad oggi, in realtà hai una grande opportunità davanti a te.

Hai l’opportunità di essere tra i primi colonizzatori così come accadde con le Crypto negli anni scorsi.

“Se avessi conosciuto prima l’esistenza dei Bitcoin, oggi forse la mia vita sarebbe diversa…” diceva qualcuno…

E quando ad oggi, dopo anni, si ripresenta la stessa identica dinamica ma sotto altre vesti… è triste sentire le stesse persone dire: “No no, questi NFT sono una bolla, il mercato delle crypto crollerà e quindi è meglio stare alla larga da questi scam”.

Ma ma… WTF!?

Veramente, a me questi pensieri mi mandano letteralmente fuori di senno.

Ma cerco comunque di rimanere sobrio dando degli spunti di riflessione il più funzionali e sensati possibili.

Ora… gli scam ci sono stati, ci sono e sempre ci saranno.

Sono presenti in qualsiasi dinamica e nicchia di mercato accidenti!

Basta che ti guardi intorno o ascolti la TV ogni giorno per osservare quante situazioni poco lecite siano presenti.

Peccato però che le persone tendono a fare di una piccola erbetta un intero fascio, generalizzando tutto quanto.

Ascoltando il parere che si sente gridare di più lì fuori, non capendoci nulla (perché è anche questa la realtà dei fatti) la gente spara sentenze senza la minima cognizione di causa.

Ed è triste… molto triste.

Chiaramente nemmeno io posso sapere l’andamento futuro del mercato, ma di una cosa sono certo: fin quando verranno create UTILITA’ che saranno percepite PREZIOSE per le persone che ne faranno parte… sarà in quel momento che si comprenderà il reale valore di questo mondo dei Non Fungible Token.

X-Planet NFT nasce proprio con un obiettivo ben preciso: dare il potere in mano alla community

Riprendo un concetto che avevo aperto pocanzi in merito al fatto della “capitalizzazione” dei corsi.

Se fino ad oggi quando compri un programma formativo online o sei abile da metterlo a reddito sfruttando le informazioni condivise, altrimenti rischi di spendere dei soldi, acquisisci informazioni certo, ma poi a poco ci fai se non trovi il modo di metterle a reddito…

..Invece con la tecnologia degli NFT accade una cosa sensazionale: nel momento in cui vengono applicati con criterio nel mondo della formazione, è possibile accedere a tutte le varie utilità interconnesse all’NFT stesso.

Ma c’è di più, perché nel momento in cui detengo un token nel mio wallet e un domani volessi rivenderlo perché ho approfondito a sufficienza le varie informazioni, non ho bisogno di altro e preferisco cedere il posto a qualche altra persona… è in quell’esatto momento che posso “capitalizzare” quanto ho speso per accedere al programma formativo in sé e per sé.

Ad oggi non è possibile una cosa simile nel web 2.0

Inoltre la cosa fantastica di tutto questo è che il prezzo lo decide e lo definisce la community di partecipanti stessa a seconda del valore che ritengono valido rispetto al momento che hanno acquistato.

Capisci che tutto cambia completamente?

E’ ovvio che siamo solamente agli albori di tutto questo.

E’ ovvio che non si potrà replicare lo stesso identico approccio anche in altri contesti, ma il succo ed il potere del meccanismo è esattamente questo.

E’ solo questione di tempo, solamente tempo.

Ecco perché stiamo dichiarando che siamo i primi a portare avanti e diffondere questo concetto e principio della formazione “token-gate”, perché per accedere ai nostri programmi formativi sarà possibile farlo solamente se si detiene nel proprio wallet digitale l’X-Resident Card.

Se non sai cos’è questa “card” virtuale, puoi ricevere maggiori dettagli cliccando sul pulsante qui sotto:

Ok Mik ma tutto il mercato è in down… non so se abbia realmente senso approfondire questi Non Fungibile Token (per non parlare dell’X-Planet NFT)

Vediamo di toglierci qualche sassolino dalle scarpe perché sono abbastanza insidiosi e soprattutto fastidiosi se rimangono per molto tempo.

Allora…

  • Saper comunicare in modo efficace sfruttando sia le competenze di video marketing e di copywriting è fondamentale in questo 2022

La ragione di questa esternazione è molto semplice: l’impatto comunicativo è sempre più video, sempre più dinamico e molto rapido da consumare… quindi se io conosco come comunicare in copy sapendo cosa scrivere per invogliare un pubblico di persone a voler ricevere maggiori informazioni per ciò di cui mi occupo… va da sé che ho dalla mia parte un’high income skills.

Che vuol dire?

Una competenza che lì fuori è ben pagata dal mercato per il semplice fatto che non sono moltissimi i professionisti che sono competenti a riguardo.

Ma non solo!

Ad oggi non basta più essere competenti a livello “tecnico” sulla disciplina in sé e per sé, bisogna essere aggiornati anche sulle novità delle piattaforme di pubblicità e social ma anche dei trend del momento.

Ovviamente dipende da quello che è il contesto ma un digital marketer che non è aggiornato sugli strumenti più efficaci che ci sono al momento, è un professionista che non ha vita lunga.

Ecco perché se il tuo interesse è quello di approfondire come promuoversi con successo online, non puoi far finta di vivere su un’isola del tempo perduto dove tutto non si aggiorna e tutto sembra restare immutato.

Purtroppo non è così che funziona il mondo reale…

  • saper vendere in modo etico senza essere un centralinista incallito è fondamentale

Anche la vendita è considerata una delle High Income Skills proprio per il fatto che saper vendere ad oggi non è così scontato come sembra.

Non basta alzare la cornetta e dire “Salve, come posso aiutarla?”

Oggi non basta più questo approccio. Serve un approfondimento ulteriore, serve conoscere delle metodologie che valorizzino la chiamata stessa per poi anche il passaggio di vendita.

E vendere nel 2022 non significa farlo solamente tramite chiamata telefonica.

Vendere significa anche all’interno di una community, creando il giusto clima, innescando le giuste interconnessioni che poi giungono ad una conclusione comune che riguarda l’acquisto della nuova opportunità che viene ben accolta e accettata dalla maggior parte delle persone.

Ma questo non avviene in modo passivo e manipolatorio: bensì attraverso un semplice e naturale processo decisionale – influenzato ovviamente dalle tecniche di vendita ovviamente!

La vendita è molto di più di una classica negoziazione telefonica.

Vendere vuol dire conoscere chi c’è dall’altra parte, i suoi dubbi, i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue aspirazioni, la differenza con ciò che propone la concorrenza e molto altro…

Ecco perché dentro X-Planet ci saranno poi approfondimenti a riguardo.

  • analogo discorso con le strategie di marketing ed advertising

Oggi più che mai le vendite non si fanno da sole se non si utilizza una strategia di marketing efficace al punto tale da innescare il giusto interesse nel pubblico portandolo ad interessarsi a quello che facciamo e proponiamo.

E con tutte le novità che si sono verificate in questi anni, urge un importante update a riguardo.

Aggiornamenti che saranno rilasciati ai presto X-Resident che decideranno di colonizzare il nuovo mondo attraverso il progetto “token-gate” che stiamo portando avanti con l’X-Planet NFT.

Lo ripeto: X-Planet NFT non è un semplice NFT. E’ molto di più e presto chi non crede nella nostra lungimiranza, nella nostra attitudine, nel nostro portare valore… si ricrederà. 

Coloro che invece già si fidano ciecamente di noi, ne godranno dei benefici, e che benefici!!

Se già sei dentro al nostro Discord Channel, fantastico!

Se invece non hai ancora fatto questo primo passo, puoi dare un’occhiata al progetto nell’attesa della ormai imminente partenza.

Mik & Gabbo Cosentino

P.S. In queste condizioni di mercato ci sono solo 2 cose da fare:

  1. Respirare, distaccare le emozioni dal denaro (difficile se hai over investito e messo soldi con cui avresti dovuto vivere), sederti e guardare. 
  1. Apprendere High Income Skills per produrre CASH ogni giorno.

Come si fa la seconda cosa?

Se prenderai il tuo PASS per l’X-Capsule avrai modo di scoprire tutti i dettagli.

Cos’è l’X-Capsule?

Qualcuno di chi ci segue assiduamente già lo sa… gli altri presto lo scopriranno.

Eheheh 😛

L’X Planet NFT by InfomarketingX è vicino. La colonizzazione dei Citizens è alle porte. E la storia nel mondo della formazione si farà ancora una volta

X Planet NFT by InfomarketingX

Più o meno suonava così durante il lockdown.

In piena pandemia abbiamo realizzato l’evento in streaming più dirompente di sempre, invitando ospiti del calibro come Dan Lok, Mark Dhamma, Jordan Belfort, Frank Kern… insomma tutti nomi degni di nota presenti in una 3 giorni a dir poco sensazionale.

E’ stato fantastico quell’evento e siccome in quel contesto sono stato il primo Italiano a mettere in piedi una situazione memorabile come quella… ora la storia si ripete.

No no, non ho in programma (almeno nel breve termine) di fare un evento dal vivo o in streaming.

Le cose stanno cambiando – ed anche parecchio – in quello che è il panorama della formazione marketing.

Se sei all’interno del settore del “make money” te ne sarai reso conto.

Se fino a qualche anno fa c’era una domanda con una certa frequenza a riguardo nel scoprire come fare soldi grazie al digital marketing… ad oggi le cose sono diverse.

E’ normale. Non è che tutto può restare immutato nel tempo.

Viviamo nell’era 3.0 e tutto è molto veloce che cambia dalla sera alla mattina.

Ora non sto a spiegare per filo e per segno cosa sia successo o cosa comunque sta succedendo, perché non ritengo sia il caso – quantomeno per il momento – toccare certi argomenti.

Una cosa è certa: il mondo della formazione marketing sarà completamente rinnovato


Le cose cambiano, le decisioni di acquisto delle persone pure… e se fin poco tempo fa i soldi delle persone venivano inseriti all’interno di nicchie ed esigenze specifiche… ad oggi sono da tutt’altra parte.

Non è che i soldi siano spariti. Ci sono, ma vengono allocati diversamente.

Primo disclaimer: questo non significa che visto che proporre l’acquisto di formazione è diventato più “ostico” e meno fluido come un tempo, allora si comincia a dire che l’uva è acerba.

Assolutamente no!

C’è da dire però che alcuni trend sono cambiati e non è un’opinione, ma un’evidenza dei fatti.

Le persone ad oggi preferiscono fare consulenze, avere confronti sul campo e indicazioni precise da chi è più avanti rispetto loro perché anche le stesse piattaforme di utilizzo (vedi Facebook, Instagram e Co.) sono in continuo mutamento.

Anche se l’algoritmo viene aggiornato e l’interfaccia grafica muta più spesso di quello che sembra, in realtà alcuni principi di funzionamento rimangono gli stessi.

Lo dico perché i modelli di vendita rimangono sempre quelli – certo possono cambiare alcune sfumature ma “la radice” è identica.

Il modo di prendere decisioni pure – possono cambiare alcune sfaccettature ma poi i principi sono quelli.

Ciò che è diverso è solamente il contesto.

E qui mi aggancio alla faccenda dell’X Planet NFT by InfomarketingX.

C’era da aspettarselo, in fondo da diverso tempo bazzigavo intorno questi concetti e strumenti… e chi dapprima mi criticava e giudicava per quello che facevo… ora le stesse persone continuano a farlo (all’esterno) anche se poi cercano di avvicinarmi in qualche modo per capire come abbia fatto a trovare il bandolo della matassa nel contesto NFT, farli funzionare a dovere innescando un POTENTE senso d’appartenenza.

Perché poi è realmente questo ciò che sta accadendo (e che è accaduto dall’inizio in cui ho messo piede in questo pianeta).

Non è facile come mondo, questo è vero.

Ma se crei una solida community intorno al progetto stesso, metti a disposizione delle interessanti utilità per coloro che decidono di prenderne parte, è ovvio che poi la trasformazione è una diretta conseguenza.

Infatti la transizione verso il web 3.0 ha inizio, quella che stiamo portando avanti all’interno di InfomarketingX da diversi mesi a questa parte.

Gli NFT diventeranno una potente UTILITA’ per chi saprà come usarli e dosarli nel modo corretto


Il punto è questo: chiunque oggi può dire quello che pensa di qualsiasi cosa.

Ma la verità è che le dinamiche vanno vissute, vanno comprese sbattendoci la testa, facendo errori e non parlando senza la minima cognizione di causa.

Spesso questo è quello che succede lì fuori.

Le persone parlano senza sapere, senza conoscere, senza niente!

Io invece mi sono preso la briga di creare progetti di NFT che portano avanti delle precise e specifiche UTILITA’ per i suoi utilizzatori.

Tanto è vero che ho pensato di agganciare questo aspetto dei Non Fungibile Token al mondo della formazione per dare la possibilità a chi ne prenderà parte, di poter vivere, gustarsi e assaporare delle vere e proprie ESPERIENZE che senza il possesso di questi token non sono possibili.

Perdonami se senti che mi sto “scaldando” ma certe situazioni che leggo lì fuori mi fanno girare le balloons.

A tal riguardo proprio ieri 24 Maggio 2022 mentre attendevo con mio fratello Gabbo l’aereo per andare negli Emirati Arabi nella palestra che abbiamo in società, ci siamo presi un’oretta di tempo per argomentare alcuni aspetti nel contesto X Planet NFT by InfomarketingX e dintorni.

Per comodità ti condivido qui di seguito l’AMA (Ask Me Anything – chiedimi quello che vuoi) che abbiamo realizzato.


Per renderti le cose ancora più semplici ti condivido qui di seguito alcuni punti salienti che abbiamo toccato durante l’AMA.

  • Il web 3.0 restituisce il valore alla community, quindi alle persone che detengono un posto in quello che è l’ecosistema creato.

    E questo permette appunto di poter avere le proprie “chiappe” dentro un contesto che può crescere di valore esponenziale nel tempo senza che tu faccia alcunché – il tutto è possibile per come le persone vedono e vivono lo sviluppo del progetto stesso.
  • Il web 2.0 è un mondo fatto di funnel, di meccanismi in cui le persone hanno avuto modo di reinventarsi online sfruttando la potenza di fuoco del marketing.

    E questo funziona ancora oggi, certo ma immagina per un istante se guardando le persone che hanno preso parte ad un percorso formativo mediante un NFT correlato, riescono (se si applicano) ad ottenere importanti risultati… cosa potrebbe succedere secondo te? Che il valore di quello che hanno comprato, nella loro testa aumenta di pregio e quindi il floor price dell’NFT cresce… e quindi?

    Presto ti sarà chiaro se ancora hai qualche dubbio su questo passaggio 🧐

  • Nel web 2.0 io vendo informazioni, vendo consulenze, vendo corsi e l’azienda in sé stampa nuovi posti (detta in modo molto semplice). Ma nel momento in cui decido che non mi interessa più seguire quel contesto, posso uscirne ma… perdo poi tutto quello a cui ho preso parte.

    Da un lato mi rimane ciò che ho interiorizzato, ma dall’altro non mi rimane nulla. Cioè non riesco a monetizzare l’eventuale uscita se volessi andare altrove. Infatti il formatore stesso può coprire il tuo spazio con un altro studente. Fine della storia.

Perciò nelle aziende di formazione marketing, il fondatore ha il potere di stampare posti illimitati e la community ha la possibilità di prendere la formazione, applicarla, ottenere risultati e punto e stop.

Ma ipotizziamo uno scenario dove nel momento in cui avessi avuto modo di pagare un NFT che dava accesso anche a della formazione correlata, applicando le informazioni condivise ora sei stato in grado di monetizzare e raggiungere risultati che mai pensavi…

Va da sé che il valore dello stesso NFT, dentro la tua mente incrementa di valore. Perciò se ci fossero altre persone che vorrebbero accedere a quanto hai appreso ma possono farlo unicamente grazie all’NFT… convieni con me che semmai volessi uscire da quell’ecosistema per andare altrove, potresti cedere il tuo posto ad un prezzo molto più alto rispetto a quanto l’hai pagato all’inizio.

Comprendi cosa voglio dire?

Ok che magari non ti interessa questa cosa, e che se prendi accesso ad un percorso formativo che ti sta a cuore non è che lo rivendi subito dopo.

E questo ci sta – anche io la penso come te.

Però accidenti, la community, con il sistema NFT-Gate prende un ruolo non indifferente.

Nft-Gate?

Si nel senso che solamente avendo accesso all’NFT correlato sei in grado di mettere mano a delle informazioni che diversamente da questo contesto ti sarebbero precluse.

Anche perché coloro che ne faranno parte, si sentiranno parte integrante del progetto innescando un senso di appartenenza molto radicato.

Vorrei che comprendessi la potenza che stiamo portando avanti con l’X-Planet NFT by InfomarketingX.

E la cosa incredibile di questo processo è che il “floor price” non lo decide il founder ma la community stessa che è disposta ad alzare via via il prezzo a seconda di come percepisce le utilità presenti dentro all’ecosistema stesso.

Il punto è che nell’X Planet NFT ci saranno soltanto 888 Citizens


Immagina un attimo questo aspetto.

Prima avevamo detto che nell’accesso ai percorsi formativi nel web 2.0 il formatore di turno è in grado di poter stampare posti illimitati (a seconda di quelli che sono i vari contesti) ma… nel momento in cui c’è un numero limitato di persone che sapendo che accedendo all’NFT agganciato ad un percorso formativo, coaching ecc è in grado di far ottenere risultati e può cambiare di molto la propria situazione… cosa succede?

Che le persone vorranno fare con le mani e con i piedi per poter accedervi ad ogni costo – anche solo per la curiosità di vedere cosa c’è dall’altra parte.

Mi pare logico come ragionamento, no?

Ora immagina anche solo per un istante di avere nel tuo wallet 1 solo Citizen di InfomarketingX che ti da accesso a:

  • Formazione settimanale, Q&A su marketing, vendita, copy, scaling, gestione aziendale, NFT.
  • Scontistiche su software, eventi, consulenze, corsi futuri.
  • NUOVI Corsi GRATIS sbloccati di diritto nel tempo.
  • PROPRIETÀ UNIVOCA dell’NFT che dà la possibilità di rivendere l’NFT facendo profitto (per quello è intelligente averne almeno 2 o 3. Perché se ne ho uno e lo vendo al triplo di quanto l’ho comprato, faccio sì profitto ma esco da X-Planet e da tutto quello sbloccato con quell’NFT).
  • Una conferenza l’anno stile “liberati dalle catene” ma che non c’entrerà nulla con quello (ma per far capire la capienza e l’importanza).
  • E tante altre cose che al momento non posso rivelare.

Già ho detto troppo, e quello che non ho detto sarà ancora più interessante!

Quindi comprendi bene che essere all’interno della community dell’X-Planet NFT by InfomarketingX ha tutta una serie di vantaggi che senza l’NFT non si potranno avere.

Questa è la transizione al web 3.0 e tutti coloro che al momento stanno puntando il dito contro gli NFT e dintorni, mi sembrano come quelli che prendevano in giro quando si facevano le sponsorizzate (e poi che hanno fatto?)

Pure loro stessi, tempo al tempo, si sono adeguati alle novità.

Qui noi siamo dei precursori, questo è vero.

Ma è proprio cogliendo queste novità quando ancora non sono ben comprese che possono innescare un notevole vantaggio nel lungo termine.

Infatti ora come ora stiamo anticipando i tempi e non c’è NESSUNO (oltre noi) in grado di mostrare quanto stiamo portando avanti.

Vogliamo sfruttare appieno la forza e la potenza degli NFT e questo è il modo perfetto per iniziare a capirne le loro utilità.

Però è solamente questione di tempo, perché nell’esatto momento in cui ci si rende conto insieme ad altre persone che è una vera opportunità… allora in quel caso il floor price potrebbe essere diventato così alto da non riuscire nemmeno a prenderne parte.

Io sto sensibilizzando il più possibile con questi contenuti il mio pubblico affinché possa rendersi conto che abbiamo fatto di tutto pur di condividere dove ci stiamo muovendo, cosa stiamo facendo e perché è bene non restarne fuori.

Ma non vogliamo costringere nessuno a fare questo passaggio.

Come ci dispiace anche il fatto che qualcuno possa restarne fuori perché non ne capisce le utilità, i vantaggi ecc, ma numeri alla mano questo è possibile.

Sì, è realmente possibile perché tra tutti i nostri clienti e coloro che si stanno interessando al progetto, 888 accessi sono molti di meno rispetto la totalità delle persone interessate.

Ti stai chiedendo come mai una supply così ristretta?

Beh il motivo risiede proprio su un aspetto cruciale: noi vogliamo all’interno dell’X-Planet solamente quel tipo di persone che sono lungimiranti, che hanno inteso al volo la potenzialità del progetto stesso e che vogliono essere dei precursori senza stare a rivendere subito dopo quanto hanno appena comprato.

Infatti ci sarà una forte selezione d’ingresso dove non è detto che quando sarà dato accesso al Discord Channel significa che puoi già entrare in whitelist.

No, ci saranno altri criteri che verranno condivisi a tempo debito per poter avere un pass esclusivo di minting prioritario.

Ti dico già che nella fase iniziale ci penserà Gabbo a fare delle “discovery call” nel far entrare nel Discord Channel dedicato solamente coloro che hanno gli adeguati prerequisiti.

Il discord non sarà accessibile a tutti. Si entra su selezione.

Lo ripetiamo: entrare nel Discord Channel non equivale a “posto garantito”.

E’ soltanto un primo step.

Poi ne seguiranno altri.

Ovviamente tutti coloro che durante la call non dimostrano di possedere alcuni criteri (e non è solo l’aspetto economico)… resteranno fuori fuori.

X Planet NFT by InfomarketingX non è un progetto cheap


Nel senso che non è un progetto accessibile a tutti.

Ha una sua barriera d’ingresso, e questo è stato stabilito anche come hai già potuto vedere dalle utilità che sono state condivise.

Oltre a questo c’è anche il discorso di non avere nel discord gentaglia che è pronta a rivendere subito quanto ha acquistato.

Chi compra lo fa perché vuole holdare e tenersi un pezzo di formazione a cui avrà accesso con inclusi eventuali benefit che potrebbero essere svelati nel tempo.

Ed essendo questi i primi Citizen dell’X Planet NFT by InfomarketingX… non serve ribadire che è bene non farsi scappare questa occasione.

In questo caso, non stai comprando un’immaginetta ma un pass che ti da accesso ai corsi. Il che cambia tutto.

Cambia proprio la percezione della formazione com’è giusto che sia.

Cioè alla fine il concetto è: compra, holda, studia e scala il tuo business consapevole che stai avendo tra le mani un accesso ad un ecosistema il cui posto lo puoi rivendere quando vuoi alle “condizioni di mercato” condivise dalla community stessa.

E’ questo il forte del sistema che stiamo generando.

Ed è questo il cambio evolutivo: permettere alle persone di poter monetizzare pure l’accesso formativo – cosa che ad oggi è impensabile.

Occhio ad una cosa però… essere dentro al discord channel dell’X-Planet non assicura una whitelist prioritaria per mintare.

La regola primaria sarà quella di portare valore, portare contenuto, mostrare chi sei, che valore porti e tante altre sfumature che presto saranno condivise.

Ed una volta a settimana annunceremo i vincitori della whitelist, ovvero coloro che si sono aggiudicati il minting.

Che poi noi possiamo parlare di queste cose perché le abbiamo vissute in prima persona sulla propria pelle con la Birdez Gang. Non siamo come quelli che fanno collection senza senso, senza utilità, senza roadmap, senza niente di niente e pretendono di fare soldout.

Non è così che funziona. Non è così che si creano progetti duraturi nel tempo.

La vita è uno specchio. Non posso pretendere di vendere una collezione se io in primis non ne ho mai acquistata una.

Se non sono sul pezzo, se non agisco, se non sono il primo a crederci, se non sono il primo ad investire, è inutile stare a parlare di cose che manco capisco.

Questo non significa che ora gli NFT possono essere utilizzati ovunque.

Per quello ci vuole tempo, dedizione e attesa. Anche perché in alcuni contesti rimarrà comunque precoce il loro utilizzo (se non infattibile) ma nel mondo della formazione marketing, sono perfetti proprio per come li stiamo presentando.

Noi di InfomarketingX siamo dei precursori a riguardo e siamo contenti e fieri di poter creare una strada che mai nessuno pensava fosse percorribile.

Sappiamo perfettamente dove vogliamo andare e a tal proposito condivido un Tweet che ha postato l’altro giorno Gabbo, il CEO di X-Planet NFT by InfomarketingX sul canale ufficiale.


Quindi rimani in campana che nulla sarà più come prima.

Mik

P.S. Mik ma io voglio avere maggiori informazioni sul progetto, su quando sarà possibile accedervi, ecc… come posso fare??

Segui il profilo Twitter ufficiale X-Planet NFT >> e sarai aggiornato in tempo reale 😉

Come creare videocorsi nel 2022 | L’ausilio di Ulama

creare videocorsi 2022 ulama

Ragazzi, le cose stanno cambiando, specialmente nel mondo del digital marketing.

Tutto quello che prima funzionava alla grande, ora non è che non funziona più, è più complesso.

E cosa vuol dire che è più complesso?

Vuol dire che non è così immediato come un tempo quando potevi scrivere dei body copy per le ads con delle promesse veramente fuorvianti e i costi per lead erano veramente imbarazzanti…

Ad oggi non c’è più quel lusso.

Ma cosa è successo da quel momento tale per cui ora sembra così difficile promuoversi online?

E’ presto detto:

  • la consapevolezza delle persone è completamente mutata;
  • il pubblico è molto più scettico e stanco delle solite formuline “scopri come bla bla bla”;
  • gli algoritmi si sono evoluti innescando maggiore instabilità nel processo di risultato stesso;
  • più advertiser hanno iniziato a spendere e ad entrare in questo mondo innalzando di molto la competizione stessa.

E quindi?

Beh ad oggi fare business online è più articolato – ma non impossibile.

E Ulama come può aiutarmi nella creazione del mio videocorso?


Forse non ne hai mai sentito parlare ma già l’anno scorso avevo mostrato una mia pre-visione in materia.

E tra l’altro ne ho parlato di nuovo anche in uno degli ultimi video che ho postato sul mio canale YouTube che ti allego per comodità qui sotto:


Ma
Ulama cosa fa nel dettaglio?

Ulama è la prima piattaforma di e-learning che rende l’esperienza di studio e apprendimento dei contenuti realizzati dai creators unica nel suo genere senza far uscire l’utente dalla dimensione stessa.

In che senso?

Quante volte capita di registrare un videocorso su una delle piattaforme più sentite lì fuori e poi per il supporto clienti si rimanda l’utente in un gruppo facebook al di fuori?

In questo caso l’utente ha da un lato la possibilità di vedere il video corso ma poi esce per fare una domanda con l’obiettivo di dissipare ogni dubbio e deve ovviamente entrare su facebook uscendo dalla piattaforma di studio.

Il che non è poi un gran problema ma per la mente umana è un dispendio di energia e sapendo che il nostro encefalo “preferisce” risparmiare energie e risorse anziché bruciarle in continuazione… complicare il processo non aiuta di sicuro al raggiungimento del risultato stesso.

Quindi Mik stai dicendo che avere un gruppo di supporto dentro alla piattaforma di studio stessa permette di avere un’esperienza di apprendimento unica nel suo genere?

Pensaci un attimo.

Per quanto conosci e ti piacciono le piattaforme di caricamento video in cui carichi i contenuti che permettono alle persone che li visioneranno di poter raggiungere quello per cui si sono iscritti, semmai dovessero avere qualche dubbio, se nel percorso di studio è previsto un gruppo di supporto, le persone cosa fanno?

Scrivono lì uscendo dal video corso.

E di per sé non c’è nulla di male.

Anche se… c’è un grande MA.

Qual è questo MA?

Facebook nasce come piattaforma di intrattenimento in cui gli utenti condividono le loro informazioni, ci sono sponsorizzate… quanto può essere il rischio di andare a commentare sul gruppo ed essere però poi distratti da altre pubblicità che ci sono online?

Il rischio è molto alto nel digital marketing.

E di per sé non c’è nemmeno niente di male.

Ma a lungo andare, quello che potrebbe succedere è che entrando su facebook con l’obiettivo di chiedere un aiuto sul programma formativo comprato, distrarsi per altre cose è dietro l’angolo.

E nella distrazione si potrebbero trovare altre dinamiche che influenzano la persona ad avere dei dubbi su qualche difficoltà che sta avendo.

Il risultato? Entrano pensieri nella capocchia della persona che la mettono nella condizione di dubitare di quello che ha comprato con il pericolo di abbandono del corso acquistato, meno testimonianze, meno risultati, meno condivisioni con altri utenti e questo porta a depotenziare il grande lavoro di vendita fatto precedentemente.

Ma secondo te Mik, ha senso creare video corsi nel 2022?


Dipende.

Non c’è una risposta univoca a questa domanda.

Dipende dal contesto in cui ci si trova, da quello che viene richiesto nella nicchia e da quello che è l’andamento del mercato in quel momento.

Va da sé che non si può creare un video corso su ogni singola cosa che pensi o che ti viene in mente.

Bisogna prima rendersi conto di quello che è l’andamento della nicchia, se ci sono altri percorsi creati a riguardo e il motivo per cui il tuo pubblico lo dovrebbe prendere.

Per chiarire questo aspetto ti condivido qui di seguito un video che ho realizzato la scorsa settimana in merito la condivisione di questo aspetto che ad oggi è piuttosto importante:


Ma a prescindere dalla creazione del videocorso, il focus non è tanto “se e come realizzarlo” ma DOVE lo carico.

In quale piattaforma lo inserisco.

Pensaci un attimo.

Immagina una situazione in cui hai a che fare con una piattaforma dove:

  • la community è gestita all’interno senza dover uscire o utilizzare qualche altro social network;
  • l’assistenza ed il supporto avvengono in chat dentro la piattaforma stessa senza dover nemmeno mandare una email;
  • la possibilità di poter interagire con i vari studenti avviene sempre dentro la piattaforma.

Sembrano “banalità” quelle appena condivise, ma Ulama è nata proprio per i motivi sopra condivisi.

E puoi vedere il perché nella pagina che ti si apre cliccando sul pulsante qui sotto.

Vendere corsi online nel 2022 | Perché usare ULAMA


Oltre a quanto ti ho condiviso c’è una cosa importante che farà la storia nel mondo della formazione.

Chiaramente c’è “contesto e contesto” in cui fare quanto sto per dire.

Ma ormai è risaputo che questi benedetti Non Fungible Token stanno prendendo molta attenzione a riguardo, e dietro a questi “gettoni” (per così chiamarli) si celano delle utilità veramente molto interessanti a seconda di come vengono condivise.

Ecco perché dentro Ulama abbiamo pensato di inserire la possibilità di accedere alla formazione se solamente si ha nel proprio wallet l’nft agganciato al sistema stesso.

Ancora è presto (ma non troppo) per mettere gli utenti in questa condizione, ma siccome i tempi sono evoluti, tutto è molto diverso, innovativo e completamente rapido, bisogna stare al passo.

Voglio stare al passo con i tempi.

InfomarketingX vuole essere precursore a riguardo.

E siccome lì fuori se ne sentono dire di ogni in merito questi NFT, voglio dimostrare che questi “gingilli” (chiamati anche comunemente “immaginette” o JPEG) possono avere un grande potere se inseriti nel giusto meccanismo.

Chiaramente non è che tutti adesso possono fare la loro collezione di NFT e agganciarla ai propri corsi, perché fare così non porta valore alla community.

Lo dico a fronte dell’esperienza avuta con la Birdez Gang in cui le cose hanno avuto modo di prendere valore solamente dopo dietro un lavoro realmente certosino in materia.

Altrimenti che motivo ha una persona di non cedere il token che ha comprato ad un prezzo più o meno alto?

Se non ne capisce l’utilità, i benefici e tutto il resto, le persone non si avvicineranno mai a questo mondo.

Anche perché ad oggi l’aria sta soffiando verso una direzione ben precisa – anche se in molti (se non tutti) non hanno ben capito come funziona ecc, ecco perché ci tengo a ribadire che non è un qualcosa di replicabile dappertutto.

Ma al momento – per poter poi essere pronti quando ci saranno le novità, voglio dare la possibilità di accedere a chi è lungimirante ad una piattaforma e-learning che permette di poter vedere i video corsi o accedere a delle consulenze mediante gli NFT.

C’è davvero un gran lavoro a riguardo, ed ULAMA diventerà la piattaforma maggiormente utilizzata per questo contesto.

Anche perché a breve ci sarà una grande novità con l’X-PLANET e se non vuoi perderti tutti gli aggiornamenti che stiamo costruendo dentro InfomarketingX, seguire il profilo Twitter dedicato è la cosa migliore che puoi fare adesso.

Grandi novità sono in arrivo! 

Ad ogni modo, nel frattempo, se hai interesse nel realizzare uno o più video corsi in diverse nicchie e vuoi avere tra le mani la piattaforma di studio più efficace, innovativa e di tendenza del momento, il mio invito spassionato è quello di vedere come funziona Ulama, come usarla e se può fare per te a seconda di quello che vuoi costruire.

Clicca qui >> per vedere se Ulama rientra in quello che è il tuo contesto.

Io ovviamente continuerò a portare avanti novità, aria fresca e utilità che diversamente non potrebbero essere accessibili se rimanessi con le mani in mano.

E’ un mondo molto interessante quello che sta emergendo attraverso gli NFT ed io Mik Cosentino sto costruendo tutto l’arsenale necessario per poter essere pronti nel dominare il mercato con tutte le varie novità del momento.

Restare indietro e rimanerne fuori non è tra le opzioni.

Quindi rimani in campana e non perderti queste opportunità perché a breve tutto sarà COMPLETAMENTE diverso.

E’ solamente questione di tempo.

E ripeto: non lo dico perché ad oggi fare marketing è complesso. Lo ribadisco per come stanno andando le cose.

Siccome da quando ho messo piede in questo mondo ho compreso tantissime cose, abilità ecc… so quello che dico e riesco ad individuare dove sta andando il mercato.

Questa è la strada, non fartela scappare.

Al tuo successo,

Mik 


P.S. Quindi Mik in sostanza mi stai dicendo che se ho interesse a creare un video corso online, è meglio se mi affido ad Ulama anziché alle solite ormai blasonate piattaforme di e-learning?

Risposta: assolutamente sì!

E non lo dico perché sono di parte, lo dico per un’evidenza dei fatti.

Lo dico per come e dove stanno andando gli interessi del pubblico.

Tutto sta soffiando verso quella direzione e ti posso assicurare che non è affatto una “bolla speculativa”.

Ne ho parlato pure in un importante articolo scritto di mio pungo e pubblicato sul Sole 24 Ore.

Domanda: invece per quanto riguarda Ulama, ha senso prenderne parte adesso anche se non sono ancora cosa realizzare online ecc?

Risposta: dipende!

Di sicuro una cosa che puoi fare ADESSO e che tra l’altro non ti costerebbe nemmeno nulla, è cliccare qui >> e vedere con i tuoi occhi tutti i dettagli della piattaforma.

Se poi ti incuriosisce e vuoi approfondire il discorso, i miei tutor sono disponibili a valutarne la fattibilità nel tuo contesto.

Non ti venderanno NULLA se si rendono conto che non fa per te.

Su questa cosa hai la mia parola.

Anche perché, parliamoci chiaro… non è che dopo 7 anni di lavoro incessante nel mondo del digital marketing abbia bisogno di vendere a tutti i costi.

Ci siamo capiti vero?

Il futuro del Marketing Online nel 2022 | l’opinione di Mik Cosentino

marketing online 2022

Forse in parecchi si stanno aspettando una mia “previsione” in merito al mondo del marketing online e di quella che sarà la sua evoluzione da questo 2022 in poi.

In tutto ciò una cosa è certa: non ci sarà una fine del marketing online e della vendita in generale di informazioni sul web.

Seppur ad oggi sembra essere tutto molto “scontato e prevedibile” ciò che ho riscontrato fare una grande differenza è nel “come” le varie informazioni vengono veicolate.

La faccio ancora più semplice.

Da diversi mesi a questa parte, parlare di NFT sembra essere una cosa “quasi normale”.

Perché dico “quasi”?

Perché ancora questi NFT non sono un qualcosa ben radicato nella mente delle persone.

Ancora c’è chi continua a nutrire dello scetticismo a riguardo, pensando che sia solamente una bolla e che presto o tardi tutto imploderà.

Potrebbe succedere.

Come potrebbe anche non succedere.

Chi lo sa?

Mik Cosentino (forse) eheheh

Ad ogni modo se ad oggi non hai chiaro cosa sono questi NFT, ho scritto diversi articoli che puoi andare a visionare cliccando qui >>

Sono piuttosto cicciosi quindi prenditi del tempo per analizzarli a dovere 😉

Tornando sul discorso centrale di questo articolo…

Il Marketing Online è morto? No, si sta solamente evolvendo


Da che mondo è mondo, le persone continueranno a comprare prodotti, servizi ed informazioni a prescindere da quello che succederà sul pianeta.

L’acquisto e la vendita di informazioni resta e rimane un meccanismo presente dentro le nostre vite e nella vita delle persone.

Ci sono così tante nicchie di mercato che pensare che un giorno si fermerà tutto… vuol dire che a quel punto forse non ci sarà più alcuna possibilità di vita su questa terra.

Ma siccome siamo molto distanti (quantomeno me lo auguro) da questo scenario… ciò che ad oggi potrebbe far percepire morto il marketing online risiede nel fatto che le informazioni sono diverse, sono maturate, o meglio si stanno evolvendo sotto un’altra dimensione.

Il marketing non è cambiato, i principi di funzionamento rimangono sempre quelli, ciò che sta cambiando e che continuerà ad evolversi risiede proprio nel cosa viene comunicato e come viene veicolato da ogni realtà che utilizza in modo massiccio gli strumenti digitali per promuoversi.

Una cosa di cui mi sono reso conto negli ultimi periodi riguarda il livello di consapevolezza delle persone.

Oltre al fatto che la “novità” vende sempre (più o meno) ciò che molti continuano a non capire è proprio il concetto di “sofisticatezza”.

Il mercato (e quindi gli utenti che ne fanno parte) hanno aumentato il loro livello di conoscenza delle informazioni e dei vari meccanismi di marketing.

Se diversi anni fa fare pubblicità online non era per tutti… oggi è molto più semplice aprire un business manager ed iniziare a pagare facebook per delle inserzioni che rimandano su una pagina cattura contatti.

E’ molto più semplice non perché le piattaforme utilizzate sono più semplici ma perché questi argomenti condivisi sono di usuale utilizzo.

Infatti i termini che ho appena utilizzato, sicuramente per te che stai leggendo questo articolo non saranno sicuramente nuovi.

Saranno situazioni che hai già sentito proprio per il fatto che la tua consapevolezza è decisamente più alta rispetto al passato.

Ed è proprio in questo contesto che si sente dire una cosa piuttosto “insolita”: 

Mik la mia optin page non converte più!! Le persone non si iscrivono!! Non comprano più online!!


Eppure fino a qualche tempo fa sembrava tutto così semplice e quasi scontato… mentre adesso… adesso non è affatto così.

Se prima potevi mettere in piedi una pagina cattura contatti anche poco curata dove la comunicazione non era nemmeno tanto “in copy”, ad oggi bisogna evitare di fare dei cloni di altri cloni presenti online.

Quando parlo di sofisticatezza intendo quello che ho appena condiviso.

Gli stessi “modelli pronti all’uso” che potevano essere condivisi diverso tempo fa online per rendere più veloce, semplice ed efficace la realizzazione di un funnel di marketing… ad oggi non è detto che siano ancora efficaci.

Sicuramente funzionano MA bisogna metterci del proprio. Bisgona renderli “personali” con un proprio “guizzo” comunicativo.

Cosa che non sempre le persone che si muovono online hanno, perché si avvicinano con l’idea di fare soldi facili senza troppa fatica.

Peccato che il business online non sia così come appena descritto, è molto diverso in realtà.

Se vogliamo dirla in maniera diversa e ancora più netta, è come se per certi versi il livello di difficoltà fosse aumentato.

E quando le cose diventano difficili da raggiungere cosa succede?

Le persone tendono a dire che l’uva è acerba (proprio come farebbe la volpe).

Aspetta. Non sto dicendo che tu abbia questo pensiero, ma le persone tendono a generalizzare dei concetti quando fanno fatica ad ottenere quello che desiderano, e nel momento in cui non riescono a raggiungere dei risultati sperati si arriva subito a conclusioni affrettate.

Del resto è lo stesso meccanismo di coloro che essendo rimasti scottati con gli NFT dicono che sono una bolla ed è meglio starci alla larga.

Vale lo stesso identico meccanismo pure in altri contesti.

Quindi cosa fare per superare questa fase di stallo?

Bisogna ritornare ai fondamentali.

Quanto è impattante il tuo marketing online? Questa è la domanda da porsi in questo momento storico


In realtà la domanda appena condivisa andrebbe considerata SEMPRE, a prescindere dal momento attuale in cui il pubblico è molto più attento rispetto al passato.

Ma quando il gioco si fa duro, bisogna ricordarsi ogni singolo passaggio.

Specialmente il motivo che le persone devono avere per entrare in contatto con te.

Che motivo hanno di seguire quanto condividi?

E’ qualcosa di realmente accattivante, allettante e interessante?

Oppure si tratta di una cosa già sentita e risentita?

E’ normale che i costi pubblicitari ad oggi siano più alti e che la competizione abbia un livello maggiore. Come è anche normale che ad oggi riesce a vincere la concorrenza chi è in grado di sovra spendere il proprio nemico.

Del resto questo concetto non l’ho inventato io e si è sentito dire in passato.

Concetto che vale molto di più oggi stesso.

Se non sei un neofita e già da tempo hai mosso i tuoi passi online e ti sei creato una solida presenza, le persone ti riconoscono per quello che fai ecc… quindi se hai seminato bene, oggi dovresti essere nella condizione di reggere bene il colpo.

Ma se è la prima volta che ti muovi online e hai timore di non riuscire ad emergere o a fare una brutta fine… devi partire sempre dal perché.

  • Perché vuoi proporti online?
  • Perché una persona ti dovrebbe seguire?
  • Perché qualcuno dovrebbe dare seguito a quello che dici?
  • Perché proprio te e non un’altra persona?

Capisco che le domande appena condivise possono sembrare anche banali… ma in realtà è proprio dalle domande banali che nascono interessanti situazioni che fanno riflettere su cosa focalizzare la propria attenzione.

Non dobbiamo mai e poi mai farci fregare dai nostri dubbi e percezioni in merito al marketing online.

Quello c’era, c’è e ci sarà.

L’unica cosa che cambia è la difficoltà di sapersi muovere con successo in questo 2022.

Non è così scontato come sembra.

Ecco perché riprendere in mano concetti della persuasione scritta oltre che di come si veicola una comunicazione nei social network ad oggi, è la cosa più importante in assoluto.

Senza di quella a poco ci fai.

Pertanto quando senti persone che gridano:

  • oggi fare marketing online è impossibile!!
  • le persone non comprano più!!
  • i meccanismi di digital marketing sono inutili nel 2022!!

E tutte queste diavolerie simili… ricorda chi dice cosa e perché parla così.

Vai sempre oltre quello che viene condiviso.

Vai oltre…

Mik ma non mi hai detto qual è il futuro del marketing online nel 2022!!


Il futuro è quello che ci creiamo con le azioni che facciamo.

Non bisogna essere scontati e prevedibili.

Si deve dare un forte motivo alle persone di seguire quello che tu hai da condividere, perché non basta più dire che c’è un corso gratis.

Sono da giustificare tutta una serie di dinamiche che permettono alle persone di prendere sul serio quello che dici.

Poi di sicuro il mondo degli NFT porterà una svolta molto importante ma… non potranno essere applicati ed utilizzati in tutti i vari contesti.

Quello che però deve rimanerti come concetto è che ad oggi bisogna essere in grado di comunicare in maniera più d’impatto senza essere volgari o ridondanti.

Non è facile ma nella pagina che ti si apre cliccando qui >> puoi avere un assaggio.

Al tuo successo,

Mik 

P.S. La cosa interessante di tutto questo è che a breve ci sarà un’importante novità in casa InfomarketingX.

Noi a differenza di tutti coloro che sono all’interno della nicchia della formazione online, anziché uscire ogni mese con dei prodotti nuovi ecc (ci sta, non sto dicendo che sia sbagliato) a breve ne verremo fuori con qualcosa che lascerà TUTTI quanti letteralmente a bocca aperta.

E’ solamente questione di tempo, poi una volta usciti… ci seguiranno a ruota così com’è sempre successo.

Lo ripeto: è solamente questione di tempo 😉

Poi più avanti (a breve) condividerò qualche dettaglio più intimo.

Perciò stai in campana, mi raccomando!